La politica dell'indugio

La politica dell'indugio La politica dell'indugio fPer telefono alla Stampa), Roma, 28, notte. I \ cagione di elfi che è successo .a Costati"-! nopoii è naturalmente ricominciato il pe^a ^ balcanica, die fino a pòdi odo delle notizie bellicose e delle previoni più nere della-pace. Lo notizie perenuteci oggi ci danno per sicura la ripresa ella guerra balcanica, con la pnrtecipanne, per giunta, della' Romania e persino en'Anstria-i.'iigIteriu.'Córlo, la ripresa deigiorni 'Z^Uo ■ ma • P'- 1 rande, alla certezza ci coito mollo. Certo, a ripresa della guerra balcanica farebbe orrere nuovi e forse ,più gravi pericoli lla paco europea, ma dall'alfernuire queo all prevedere coinè sicura la partecipaone della Romania e. persino dell'Austrian gli ari a ci corre móltissimo. Anziché laciarci travolgere dalla', nuova corrente e.ss.iiilista, mettiamoci ancorai una volta in uardia contro di essa, guardando Ja siuazione ad occhio nudo senza lenti di inrandimento. Da Sofia telegrafano che la città è in reda ad un'grande entusiasmo, perchè è rinai certa la ripresa delle ostilità. Il poolo bulgaro non ammette discussioni, molto meno restrizioni sulla questione di drianopoli. La Bulgaria è ormai abituata fare da sé. Perciò il volere- ed il consilio dello grandi Potenze non hanno alcun eso sulla Bulgaria. Questo il telegramma a Sofia. Ma v'è ben altro. Telegrafano da ondra: « I delegati bulgari mandati a Londra per e trattà'tive di pace si sono abbandonati, t ero, alla voluttà dcHfi «Interviste bellicosa, umini parlato anche ^sÉlti-'011 11,1 grande omplaciineiito 4-4eli?iM)iM0iMr • ripresa della ucrra, ma finora nonJ6- stata firmata la Nota ei»delesati balcanici per la rottura dei negoiati coi delegati turchi ». Il telegramminoda Londra, che ci ha reato questa notizia, dimostra che il .sapiente ndugio del quale vi ho parlato recentemente diventa sempre più lungo. Esso ci autoriza a lare una gran tara alle notizie belcose provenienti da Sofia ed a. non prenere in tragico il motto «La Bulgaria è abiuata a fare da sè ». Ai motivi dell'indugio voi già noti bisogna aggiungerne un alr0) che non è me,10 j.hpnrtantc. Gli Stati alcanici indugiano a riprendere la guerra eU., s„emw£ cl)e ,le Landì Potenze co- Lugano hi Turchia a cedere loro Adria apoli; non soltanto perchè il loro mirabile fora) ha esaurito militarmente e finanziaiannente la Bulgaria, il Montenegro, e in ran parte la Serbia, ma anche perchè non ono riusciti a mettersi d'accordo. Il corispondente londinese dell'» Echo de Paris», liie non e certamente sospetto di deficente e.grafa infatti che i bulgari ed i-greci non ono d'accordo sul concorso scambievole he dovrebbero prestarsi nel dare l'assalto d Adrianopoli e alle linee di Ciatalgia. La ausa (lei disaccordo, che regna fra loro, ;la spartizione territoriale, poiché la sparizione dovrebbe essere fatta in ragione deie perdite che hanno subito fino ad oggi gli serciti dei singoli Stati combattenti. None acile l'accordo fra la Bulgaria, che ha ostenuto battaglie cruentissime e la Grecia, che ha perduto soltanto la decima parte dei soldati perduti dalla Bulgaria. Finora dunque non è stata consegnata a Nota dei Delegati balcanici per la rottura dei negoziati. Iil proverbio dice « Prendi tempo e camperai». Questa, che era Ja divisa della Turchia, è ora anchc la divisa degli Stati balcanici, percliè .questi, alla pari di quella, per moltnotivi, non sono in grado di riprenl guerra. La Turchia prende tempo, nM.iX gperam» che frattanto ai rompa l'ac- cordo delle Potenze, che. ridonda a «up danuo. gn ^^tj balcanici prendono tempo nela speranza ci,e frattanto le grandi Potene trovino-modo di costringere la Turchia a cedere ad esse ciò che esso non sono riuetto a conquistare. eplici ; |e,.e |a P^:,]P«™_ eheja città di Adrianopoli pus- L-ìndugio è dunque sintomo di reciproca mpotenza, che non può più essere moscheat,a daj lallligei.ati „hiuffll nei qua|i j po. oij orientali, siano turchi o cristiani, si ,_,.„.,ju . , quivalgono. Ce di più ancora. Un telegranulia dell'ultima ora, proveniente (' Loadva, ci dice essere corsa o«kì nella ci da , oggi nella city 'molta persistenza, la voce che, nonotante la dichiarazione intransigente fatta tmcM ° c,ag,i al,eati' ^'■ebbe im possibile un compromessu, poiché da una ii resistere ancora, e dall'altro lato la Bijl-Tamia, nello stato attuale delle cose, data la ua situazione finanziaria, e te necessità i mettere in libertà gli uomini, "che ha .. , . , • , ■ wtto le armi per restituirli ai lavori dei ampi, non potrebbe attendere che pochi *■ 7 r 1 wiarni ^isinnP rorm «om a londra *arnil ',na recisione. i.otie voce a i.onara he il Governo bulgaro sia disposto ari i]noransazione proprio sul possesso di Adr U.nr.,: w-~nwi rrintannnto niennm«ntp < 10P0"- Jìccovi contennatt pienamente ( Adriaciò he io ho sempre detto dal giorno in cui fu oncluso Tarnastraio; gli Stati belligeranti Hll „,Qrf„ A; lLT„„,i„^ lo * . on "ono ]n «rado 01 Tendere la gnerra. Buona tara aobtóaimi fare anche alle no tizie provenutiti da Bucarest. I rumeni, colonia. degli antichi romani, tengono semprc a distinguersi dai popoli balcanici che essi guardano con aria di superiorità, sino al punto, che. si arrabbiano se qualcuno mette là Romania fra gli Stati balcaniciMa bisogna riconoscere che vanno subendo' il contagio dèi loro vicini, perche minacciano ogni giorno di invadere la Bulgaria) e di impadronirsi di Silistria. mentre noni si sono ancora decisi a mobilitare il loro esercito. Limitiamoci a prendereatto che ai Londra continuano i colloqui tra Daneff pri-' mo delegato bulgaro e' Mischi; ministro plenipotenziario di Romania presso il Re di Inghilterra, e passiamo alk notizie più altarmanti. Sono quelle provenienti da Vienna, .secondo le quali tra la Gei-mania a l'Inghilterra esisto una grande tensione determinata dalle preoccupazioni della Germania per la Turchia asiatica. N§n basta:' i Vienna sanno già in mbdo sicuro che il Governo rumeno ha preso in seria considerazione la eventualità di partecipare alla probabile ripresa della guerra balcanica mettendosi dalla, parte della Turchia, e persino che questa eventualità influisce moltissimo anche .sull'atteggiamento dell'Aur stria. die la Germania si preoccupi dei pericoli cui va incontro la Turchia asiatica, ve l'ho spiegato chiaramente; ma, a parte cho 'lo preoccupazioni si riferiscono a tutto tre lo Potenze della Triplice intesa e non alla sola Inghilterra, corre moltissimo fra, esse e la' tensione. Olii afferma cho in vista dei pericoli eventuali, la Germania sia ora ih attrito con l'Inghilterra, con la Francia a con la Russia, dice cosa non vera; Pei' ora, l'accordo tra le grandi Potenze è rimasto intatto e tale rimarrà sino a che. là Turchia) asiatica non si trovi in istato di liquidazione. Similmente non bisogna dare grande importanza alle altre notizie allarmatiti, specialmente a quelle relativo ull'cvcntuilo partecipazuorie dell'Austria alla guerra. La provenienza è assolutamente sospetta, es- 1 sendo stata messa in circolazione dagli alti circoli militari viennesi notissimi per la loro tenace aziono in favore/della guerra. Il colpo di mano dei giovani-turchi, compromettendo la conclusione della pace, ha dato nuova baldanza ai suddetti circoli e) ciò costituisce certamente un nuovo pericolo per la pace, m;i non dobbiamo dimeiW ticare die l'Imperatore Francesco Giuseppa ed il ministro degli affari esteri Berchtoldj vogliono la pace, che impongono agli alti circoli militari. In conclusione, il pericolo della ripresa della guerra balcanica sussiste, ma l'indugio alla ripresa lo allenì tana e attenua. E' poi almeno prematuro ogni allarme per la pace, europea. 0. Gli errori dei (ìioyaui turchi deplorati da un giornale turco Salonicco, 28, notte; Suito il titolo: o Davanti alla Storia», U giornale turco « Veni Assir • rileva gli errori passati del Comitato « Unione e Progresso ». Ili- • giornale ricorda l'articolo comparso il giornu dopo 1 ultima caduta -dei Giovani Turchi, e nei quale, dopo aver criticato la loro politica, pre-: vedeva la loro risurrezione, a causa dello spi-; rito rivoluzionario che U ha sempre animati-, 1 « Ma, — aggiunge il giornale, — noi non sia* mo di quelli, che lodano qualcuno, perchè ài s.Uito al potere. Noi non r-ossiujuo dimenticar* gli errori politici di coloro, che sono stati in gran parte causa della situazione presente. So anche volevamo dimenticarli, la storia e i nostri posteri lo ricorderanno sempre». Parlando poi della, politica estera de) Comitato « Unione e Progresso », il giornale condanna l'isolamento nel quale la Turchia è stata teiiulti, e deplora che i Giovani Turchi non abbiano piegato verso l'uno o verso l'altro deó gruppi di Potenze europee, e sopratutto il fatto che i Giovani Turchi abbiano accolto freddamente l'idea emessa parecchie volte di un» Confederazione balcanica. 11 giornale biasima poi il Comitato, per avere fatto una violenta opposizione al Gabinetto di Muktar Pascià, che stava forse per accettare la proposta del conte Bercbtold, e di avera cosi provocata la guerra. Se la guerra riprende,' la Bulgaria dovrà accettare l'aiuto serbo e greco Parigi, :»8, mattino. Il » Figaro », parlando della possibilità della ripresa delie ostilità, dice: jbni^ ^^ST^^viiToM j Serni u dei ^re^. Le nuove vittorie comuni daranno luogo a rivendicazioni legittimo da parte della Serbia e della Grecia. Gli eserciti balcanici hanno.jbeusi molte proba- bilità di venire a caini ilolla voKi=tu.\,._. Ai Si^nonolì ^1 .hhJrtml nttft. il J„,|.?D, „ le difese turche. ma a cne servir» nrn -l'a^iìti-tr^Vio ri: vit.» servirà loro 1 ecatombe di vite umane necessaria per quanto brillante, ul |timo atto? La Bulgaria, non ignora clic le sue frontiere non potrebbero oltrepassare la posizione che occupa ora a Ciatalgia.. !Ln ripresa delle ostilità le costerà proba- mlmen*e Monastir e Salonicco, giaeclrà Ini sognerà bene dare dei compensi ai Greci ed ai Serbi s (.niiaboreranno al se- Icondo atto militare della campagna».

Persone citate: Assir, Bijl, Greci, Turchi