Raymond Poincarè eletto Presidente della Repubblica Francese

Raymond Poincarè eletto Presidente della Repubblica Francese Raymond Poincarè eletto Presidente della Repubblica Francese con 483 voti contro 296 dati a Pams <Per telefono dal nostro inviato speciale) A Versailles ' " (Dal nostro inviato speciale) Versailles, 17, Ber*. Versailles, la città del silenzio, addormentata fra viali e parchi, si è risvegliata starnane affaccendata e chiassosa. Parigi le ha innestalo la sua vita e la sua febbre. Il castello non è più solo un luogo chiuso, abbandonato alle memorie, una mela di pellegrinaggio di sognatori ; è un palazzo collegato colla 'rita del mondo, dove ci sono delle macchine Baudot e Hugues che tempestano le agili mani di duecento telegrafisti, dare ci sono fili elettrici che vibrano e campanelli clic tintinnano, dove nelle curine si è acceso il fuoco c dove nelle cantine (le cantine dei Re di Francia) si sono ammucchiate bottiglie di vini prelibati. Non lontano dalla sala del Congresso, che fra poro sarà gremita, sano apparecchiate delle, tavole succulente. Nell a buvette, s'andvichs e pasticcini e si elevano in piramidi e nei fumoirs le scatole di avana e i seggioloni attendono... insomma, non manca alcuna delle varie comodità che occorrono per la elezione di un Capo di Stalo. L'animazione di Versailles Le vie sono affollate. Per capire che sono le 8, bisogna consultare Vorologio. Le vie e le piazze di Versailles sono talmente vaste che, pure animatissinic, non. danno Vini pressione di folla. Nessuna ghirlanda, nessuna bandiera, nessun oriftamma per la citlà. Frattanto la sala delle sedute, dove si terrà il Congresso, gli appartamenti dei presidenti della Camera e del Senato quelli dei nuovo eletto, subiscono una ultima ispezione. Non c'è più da piantare un chiodo... .All'esterno la facciata del palazzo conferva la. sua sontuosa nudità. .In ogni n;òd.f*, anche Senza "bandiere ed wrifiammi, c'è una cercaria di maestosità, te stazioni, per cui i senatori ed i deputati deoùiw giungere sono stale completamente rimesse t nuovo. Sono state 'rinfrescate e riverniciale le sale dì aspetto, che sono ora pulite chiare. 1 versagliesi, si. vede, hanno fatto di tutto per dimostrarsi degli ospiti degni dell'avvenimento. Le truppe di servizio sono al posto da un pezzo. Gli zappatori del Genio occupano la stazione. Le truppe di artiglieria si dispiegavo intorno all'entrala centrale del castello e lungo i viali che vi fanno capo. Le cancellate sono vigilata e le strade trasversali situate lungo la via Gambetta per cui si accede al palazzo, sono rigorosamente chiuse al pubblico. Infatti sono state prese ■misure rigorosissime. Il generale Galopin dirige in persona il servizio d'ordine, assistito dal direttore della Sicurezza genera le, Heynìon, e da una falange di commissari speciali. Essi dispongono di cinquemila uomini di truppa, di. gran numero di agen ti, di brigate di riserva, di ispettori, dì a genti della Sicurezza generale e di cinque cento gendarmi. L'affluenza dei parlamentari lgrvcisE sulla via Gambetta che si apre, come è noto, l'ala esterna del castello di Versailles, nell'interno della quale è stata costruì dall'architetto Joly la. Camera dei deputati dove, da quell'epoca, si adunano i Con gressi. . • Frattanto di minuto in minuto vetture automobili, landeaux, ogni genere di veicoli conducono in. via Gambetta deputati senatori, membri del Corpo diplomatico giornalisti, invitati, fotografi. Le porte del Congresso sono chiuse, ma si è impazienti di fermarsi e di orientarsi. Alcuni congres sisli, come smarriti, vanno' a riconoscere affannosamente i loro posti. Il commissario speciale delia Sicurezza, generale si scalmana a dar ordini e spiegazioni. A un tratto nella, folla si nota un movimento. E' Deschanel, presidente della Camera dei deputati, la cui automobile si ferma innanzi alla porla del Congresso. Deschanel è accompagnato dal suo capo di Gabinetto, e si dirige rapidamente verso Vappartameli-10 che gli è stalo riservato. Ed ecco la volta del Presidente del Senato' Una fila di landeaux varca la ean-' celiata e si ferma. Onbost scende per primo dalla vettura, seguito dai componenti l'ufficio di Presidenza del Senato, dai questori e dai personaggi del suo gabinetto11 conservatore del castello di Versaillessignor Nòlhac, si avanza a far gli onori dcasa. Saluta il Presidente, e prende la* direzione del corteo preceduto da due uscieri. Si sale la grande scalea dì marmosì attraversano le gallerie che occupano iprima piano della facciata del castellol'anticamera del Re, la sala della dell'u occhio di bue », poi la camera da letto dLuigi XIV, dove è acceso un bel fuoco; c /Jnalmentc si giunge, agli appartamenti dLuigi XV. Un salotto è stato disposto come studio: un altro come fumoir; la sala della <i della, pendola. » è stala adibita a sala da pranzo. Invitati del Presidente sono i membri dell'ufficio ed i questori che lo accompagnano da Parigi. La classica colazione Qui incomincia la. prima cerimonia della giornata-, la colazióne classica del Congresso. Non è ancora mezzogiorno, ma i restaurante e le trattorie sono pieni. ìYelte, vicinanze del palazzo, all'albergo del Piccolo Watoil una folla elegante si disputa i» tavole. All'albergo elegantissimo dei R'cservoirs le tavole sono stale ritenute fin da due mesi fa. Questo albergo cosi noto, la Pdatacae o n ' e - - i . , i , l , i -j, i e a a cui storia è. legala alla storia della stessa rancia, presenta una straordinaria animazione. Per un'ora e mezza non si vede uil^o nella via Reservoirs che uno sfilare di automobili, d'intorno alle quali sì affollano i curiosi e i mendicanti. Le sale del piano superiore sono quasi, tutte riservate notabilità del Parlamento. Una sala è stata fissata. dall'Ambasciata d'Austria. Pranzano qui Giovanni Dupug, con sette commensali, Clemenccau con sette commensali; Tompson. con quindici commensali. Si notano anche varie graziose attrici, fra iui Cecilia Sorel. Nella grande sala vetrata al piano terreno, scintillante di luci e di cristalli, si pranza a piccole tavole. Al Trianon Palace i Ministri hanno ritenuto una sala preparata per diciotto coperti. Il menu delle Loro Eccellenze non è sicuramente degno di Sparta. Eccolo per l'esempio: Hors-d'oeuvre à la frangaisc. — Oeufs pochés Grand Due. — Delice de s6les Valentin. — Coeur de Carloré du Roc. — Pollanche du Mans à la Rrochc. — Salade Lorelte. — Dessert. I senatori ed i deputati, più economi o che hanno maggiore cura dei loro stomachi hanno fatto invece tranquillamente colazione a casa prima di partire, ed infatti ne hanno avuto tutto l'agio poiché il Congresso non si apre che all'una pomeridiana. E una buona giornata, come si vede, per i trattori; ma questi hanno anche le loro gravi preoccupazioni. 13 se, le operazióni di-] volo dovessero protrarsi''Se dovesse esserci un terzo scrutinio? E se i parlamentari e gli spettatori di ogni categoria* venuti all'ora della colazione, dovessero pranzare anche a Versailles:' I£ facile immaginarsi l'ansia di un trattore che tenga alla propria riputazione in un caso così grave. Egli ha saputo cavarsela con onore a colazione. Ha. redatto la lista dei convitati che per telefono o per telegrafo hanno fisslo il loro posto; sa approssimativamente il numero dei pasti che deve servire e così ha fatto le sue provviste. Ma se ci fosse un terzo scrutinio a quale ora ne verrebbe egli informato? Avrebbe egli il tempo di prendere tutte le disposizioni necessarie per trattare in modo degno i clienti famosi che hanno fissato condizionalmente le tavole per la colazione? Senza contare che alla sera, se la seduta si prolunga, la folla degli avventori aumenta considerevolmente per l'arrivo delle persone che. le occupazioni hanno ritenuto a Parigi durante la giornata, e che la sera faranno una gita a Versailles Poincaré e la maggior parte dei Ministri c Sottosegretari sono giunti a mezzogiorno e minuti, in automobile. La folla delle tribune Non appena, a mezzogiorno, si aprono li porle che danno accesso alle tribune pubbliche, la folla degli invitati, che da un pezzo staziona iu via Gambetta, si precipita per le scale di servizio e gli uscieri, quantunque bene organizzati, non durano poca fatica a contenere la folla ed a coordinarla. A poco a poco, tutta la gente trova un posto, almeno le persone munite di biglietto regolare. I ritardatari sono costretti a. stazionare, nei corridoi. A mezzogiorno e mezzo, infatti, tutti i posti sono occupati. Enumerare le personalità presenti sarebbe troppo lungo. Nelle tribune sono le lorPpdnSslmrtpfaPsslsSdcmogli dei Ministri, degli ambasciatori, dei senatori e dei deputati, molti pcrsonaggianche delle ambasciate si trovano nelle tri- bune d'angolo. Nella tribuna presidenzia-le sono gli invitati del Presidente della Re pubblica (di Fallicres beninteso). Si notano molli Accademici curiosi di assistere all'esito di questa corsa in. cui tre membri del Governo, loro illustri compagni, sono impegnati. Vi sono molti generali, lette-rati, artisti e rappresentanti delle grandiamministrazioni, delle compagnie ferrovia-rie, dei consigli municipali di Parigi e di Versailles. I corridoi dell'assemblea sono animatis simi. Dopo un sonno di sette anni, la gal- leriq, detta delle Tombe, si è risvegliata. E' qui che durante tutta questa giornata di attesa febbrile si impegnano, sotto l'oc- chio del Duca d'Enghien e del maschio sguardo di Marceau, [due statue), dei col- loqui animatissimi, confidenze intime, si scambiano i pronostici da parie dei parti- giani dei due candidati. mani che si stendono verso di lui. Le conversazioni si animano. Pamsdice: — Prima di lasciar Parigi ho invialo alPams ha dato le dimissioni da ministro Ma ecco Pams. E' sorridente, affabile siringe, le Presidente del Consiglio le mie dimissioni da Ministro di Agricoltura. E* un po' tardi... — osserva mi depjgfc feil.; tato, il quale non voterà certo per Pni$M^Ecco la lettera mandata da Pams a Pam?, care: Prilo incaricato deli» interim, ro di Agricoltura. Leon lìourgcóìs attraversa, la galleria. Sucij tii ìl«.Avendo accettato la candidatura alla Presidenza della Repubblica, ho l'onore di presentare le mio dimissioni dà Ministro di agricoltura ». te dimissioni sono siale accettate- II. Ministro del Commerciti Vernand David è sia- del Miniale-- [dqdSembra, oggi godere, ultima, salute. Ha la-1 scinto i suoi occhiali neri. I deputati con liuvauii ad. affluire. Le. strette di mano si ' j siI Cmoltiplicano. In, un gruppo, Bienvcnu Martin, senatore radicale-socialista, afferma: — I mici amici 'della Sinistra democratica voteranno per Poincaré. Non. ci sono per me passibilità di alcuna defezione. I partigiani di Poincaré e quelli dì Pams fanno premura perchè tutti stano presenti al momento del combattimento. Camillo Pcllétan si appoggia sopra un robusto bastone e Alberto Thomas si avanza faticosamente perchè ha una gamba malata-, l'antico Ministro, il quale vuole fare il pro- tustitddozlal'm elu, annuncia una nuova candidatura per l... terzo scrutinio! — 7 progressisti sono per Poincaré! — ^TK°mPe uno del gruppo partigiano dì Poincaré. — No! — risponde uno dei suoi avversai — De Dion rota per Pams! he discussioni continuano siti candidali. Si fanno pronostici. Ora però si discute un'ultra questione-, che cosa faranno i socialisti? Essi devono votare al primo scruinio .per Vaillant, ma al secondo scruti- lio «l'ut 10 auall! !<ara ?' ,nrn conte;ino? Sembathdichiara, che il rotare per Poincaré vale Iquanto dire un disastro per il paese, il ldeputato Wilm annuncia : — Poincaré Pre-iLa sala delle schede sidenie della. Repubblica? Ma ,-, un Casimìr Perricr! Mancano pochi minuti al tocco. Una. straordinaria fella appare innanzi utto al limitare, tanto che non si può distinguere nulla. E' un, po' la stessa storia ti quel tale cui le. case impedirono di vedere la città; qui la folla impedisce di vedere le persone. Ma a poco a poco ci si orienta: le affinità si stabiliscono. Lo spazio del resto non manca: innanzi tutto c'è la Galleria dei busti interminabile di cui l'aspetto è assai pittoresco, giacchè si è messo un cappello su ogni busto ed i vene- nuovo \I rabilì dottrinari del 1830 si trovano cosi abbigliati ^all'ultima moda. Ma c'è ancora dell'altro spazio-, le sale, annesse, tastila delleconferenze, lo. sala di lettura, la sala di corrispondenza, la buvette e sovratutto il gran quadrato del mezzo che dà sul giardino e, dove i parlam.entari di preferenza si adunano. Qui è il centro dei movimento, giacchè è qui che bisogna per forza venire per prendere la scheda di voto. Le schede sono state potè su due grandi tavoli dinanzi a cui slan hio maestosi e gravi, degli uscieri che soivì Ilà per dare le indicazioni necessarie. Ma le ben. superfluo, giacchè tutti sanno che irosa devono fare. La. cosa è semplicissima. i i è - \Xon c'è che da prendere le schede, piegarle e metterlo in busta. I gruppi, gli inevitabili piccoli gruppi, si formano. Gravi, personaggi si avvicinano. I reporters ansiosi tendono le orecchie attenti, pronti a raccogliere la minima parola. — liei tempo! — dice l'uno. — Sì — risponde un altro. — Siete venuto in vettura? — No, per ferrovia. E noi? — hi automobile. I reporters devono accontentarsi! Nonostante la migliore volontà perà non possono tetegrafare queste parole a Roma, aLonIdra o a Vienna.