Il punto debole della crisi europea: la delimitazione dell'Albania

Il punto debole della crisi europea: la delimitazione dell'Albania Il punto debole della crisi europea: la delimitazione dell'Albania L'ambasciatore tedesco a Roma nominato ministro degli esteri dell'Impero (Per telefono e per telegrafo alla. ** STAMPA „) Il successore IH Kiderlen Waeohter BERLINO, 5, notte. Il «Welff Bureau» annunzia che l'amba«•Mere tfl Germania a Roma, von Jagow, è atavo nominata segretario di Stato per gli (Agenda Stefani). Roma, 5, notte. L'imperatore Guglielmo, elevando il suo ain*a*ciatore presso il Re d'Italia alla carnea di segretario di Stato per gli affari esteri : dell'Impero tedesco, ha certamente obbedito alle momentanee esigenze della politica estera da lui seguita. Egli ha scelto il signor von Jagow perchè lo ha creduto di più adatto a continuare l'indirizzo politico al quale si eira consacrato il defunto von Kiderlen Waechter, per la tutela dei vitali interessi dell'Impero. La scelta riesce gradita a noi italiani per un motivo negativo e per un motivo positivo. Il motivo negativo consiste nella esclusione degli altri candidati, dei filiali qualcuno non aveva sentimenti di sorta verso l'Italia, e qualche altro li aveva piuttosto ostili, avendolo dimostrato dn modo non dubbio durante la nostra guerra con la Turchini. Si fa presto a dire die ogni segretario di Stato pei' gli affari esteri segue l'indiirizzo politico voluto dall'Imperatore, e che perciò non bisogna dare importanza ai sentimenti individuali della persona, molto più che il responsabile della politica estera.è il cancelliere dell'Impero. Nel seguire un dato indirizzo politico c'è modo e modo e la maggiore o minore efficacia della politica dipende in gran parte dal sentimenti e dal temperamento personale di colui che ad essa è preposto. Io non credo di ingannarmi dicendovi che se, durante la guerra italo-turca, la pubblica opinione tedesca mantenne un contegno ostile all'Italia, contribuì grandemente a questo deplorevole fatto .nrcireDstanza che il signor von Kiderlen Wiaechter, segretario di Stato per gli affari esteri dell'Impero germanico, non conoscendo l'Italia e gli italiani, non comprese la necessità di fare argine alla covrente italofoba, .alimentata dalla politica personale del barone Marcitali, ambasciatore dell'imperatore Guglielmo presso il Sultano di Costantinopoli. Questa mia affermazione ha la riprova nel fatto che la campagna italofoba. della stampa germanica declinò rapidamente dal giorno in cui, all'inizio del 1912, il signor von Kiderlen Waechter, venne a Roma per la prima volta, dal giorno cioè in cui egli, conversando col Ile e coi ministri d'Italia, cominciò a comprendere ciò che non aveva mai compreso da lontano. Nei rapporti con l'Italia il Kiderlen Waechter, dopo la visita a Roma, non fu lo stesso del Kiderlen Waechter prima della visita, e ciò, malgrado che egli non avesse ottennio' il rinnovamento della triplice alleanza, scopo principale della sua venuta fra noi. . Il signor voti Jagow conosce l'Italia e gli Italiani, perchè era stato a Roma più volte anche prima di venirci quale ambasciatore, e perchè sono quasi quattro unni che è titolare dell'Ambasciata sul Colle Capitolino. Egli fu il successore dell'ambasciatore von Monte, che non lasciò in Italia buon ricordo di se. A differenza del suo predecessore, che mise a grave repentaglio 1 cordiali rapporti tra la Germania e l'Italia, il signor von Jagow instabili pienamente le tradizionali .relazioni di intimità fra i due Stati e contribuì non poco al rinnovamento della triplice alleanza. Non è là prima volta che l'imperatore Guglielmo «eglie a. Roma il suo segretario di Stato per gli affari esteri dell'Impero. Ecce altrettanto il giorno in cui elevò a tale carica il signor von Bulòw, il quale, conoscendo benissimo l'Italia c gli italiani, fra i quali aveva scelta la compagna della sua •vita, rese più volte preziosi servizi ni cordiali rapporti ilalo-germanici, prima quale segretario di Stato c poi quale cancelliere dell'Impero. Dobbiamo augurarci che questo precedente non sia perduto di vista dal signor von Jagow, il giorno in cui sarà •uscito dal nostro paese. Il motivo positivo per-il quale ci è gradita la sua nomina., è precisamente la. conoscenza che egli liti dell'Italia e degli italiani, perchè siamo persuasi che questa conoscenza gii gioverà 'molto tutte le volte che egli dovrà risolvere problemi riguardanti le relazioni tra la Germania e l'Italia, e dovrà contribuire alla risoluzione di questioni internazionali, nelle quali sono implicati i vitali interessi italiani. Facciamo in modo particolare auguri che anche col nuovo segretario di Stato per gli affari esteri, la Germania vada pienamente d'accordo con l'Italia nella soluzione dell'intricato problema balcanico. Il pienissimo accordo tra la Germania, e l'Italia lui giovato molto al mantenimento della pace, perchè ha esercitato "una influenza determinante sulla condotta dell'Austria-Ungheria. Se la. monarchia aumro-ungarica non è intervenuta con le armi naila penisola balcanica si deve in gran parte al perfetto accordo delia Germania e dell'Italia nella trattazione del problema balcanico, C .alle amichevoli, ma tenaci c- sortazioni alla calma e alla prudenza delle due alleate alla, terza alleata. Che faccia tesoro della sua esperienza italiana, e che continui fedelmente l'azione diplomatica del suo predecessore nella penisola balcanica, è il miglior augurio che noi possiamo fare al nuovo segretario di Stalo per gli affari esteri dell'Imparo germanico. 0. Favore?ole Impressione a Roma Roma, 5, notte. Con molto favore è stata accolta la notizia della nomina del signor von Jagow, ambasciatore di Germania a Roma, a ministro degli affari esteri di Germania, in sostituzione del defunto Kiderlen Waechter. La «Tribuna», commentando il comunicato ufficiale, scrive : «La nomina del signor von Jagow a ministro degli esteri dello Stato alleato se. ci priva di un eccellente amico e di un caro ospite di Roma, non può essere accolta in Italia che con un'eco di calda e larga sim¬ patia. L'ambasciatore von Jagow lascia tranoi di sè c dell'opera sua un ricordo chenon potrà facilmente essere cancellato dal- l'anima italiana; ed è questo che può oggi unicamente compensarci della perdita del-l'ospite perchè la persona del nuovo mini- stro degli esteri germanico ci è garanzia'che lu politica, estera dello Stato alleato" sara sempre più e sempre meglio improbtata a quello spirito di cordiale amicizia che informala Triplice. Von Jagow, nuovoministro degli esten, e stato altre volte a ^i^T^^^W'^S" *±ÌS2»§«?n2f ni M nlp« succedendo al s.gnor DeIluGmrnale d'Italia» scrive: la Germania in Italia e circondato tra noidalla più grande estimazione e da vivesimpatie. L'alto ufficio cui lo chiama la fiJciucia dell'imperatore Guglielmo è degnodel suo agile, acuto ingegno e della profonda esperienza politica e della sua varia dottrina. A lui, che. l'asolerà a Roma uh ricordo gradito e salde amicizie, mandiamo rispettose, fervide congratulazioni, non senza notare che il Palazzo Caffarelli sembra recar fortuna ai diplomatici tedeschi che lo abitano. II principe Biilow da ambascia tore a Roma divenne cancelliere; il baróne von Jagow è elevato alla carica di ministro degli esteri, che potrebbe non essere In sua ultima, tappa», . L'« Italie » scrive • << il signor Jagow,'che durante il suo soggiorno % Rom» ha dalo pai.ecchie pPove della sua blll^ mic& 'di * fet.com^J te verJ,rte ed ! &ogni Lel,,Ita]ì continuerai ne, posto eminente 1»1 q,,ale è chiamato, a mantenere una comP1^'' unita di vedute tra il Governo ita- {iano e qne]lo tedesc0) affinchè e9sn colla. ^^^rlZ^c^o^r " ™ - . rnnirlarriPiite In brillanto narri»™ di ^£1^ taaw Wvc" P'omawe* cu von jagow, seme, «La sua nomina n ministro degli esteri. data la fama diplomatica che lo precede, sarà accolta dovunque con sincera soddisfazione, la quale però non potrà mai superare quella di Roma e dell'Italia, che sa, di avere a Berlino un amico snido, .sincero e convinto ».

Persone citate: Agenda Stefani, Caffarelli, Von Jagow, Waechter