Come e perchè l'Inghilterra è giunta a dichiarare la guerra

Come e perchè l'Inghilterra è giunta a dichiarare la guerra Il " Libro azzurro „ Come e perchè l'Inghilterra è giunta a dichiarare la guerra e altri Roma, 17, notte, documenti del Libro Eccovi alcuni .■tszwrro inglese « Mr. Sazonoff al conte Bcnckendorf, Lon«dra.- Pietroburgo, 29 luulio. -- Al momento :rini mio colloquio con l'ambasciatore di Gerii mania non avevo ancora ricevuto il telegram« ma di ieri del signor Schebeko (anibascio.« fora russo a Vienna). Il conteiruuto di questo « telegramma costituisce un rifiuto del Gabinetto di Vienna di procedere col Governo imperiale a uno «cambio diretto di idee col « Governo reale e imperiale. Jn conseguenza, « non ci resta che rimetterci interamente al « Governo britannico per l'iniziativa di ogni « ulteriore azione che esso possa ritenere u« tile di provocare». Sir il. De Bunsen a sir Greu. - Vienna, 30 « luglio 1914. — L'ambasciatore russo spera « che la mobilitazione russa, sarà intera a u Vienna per ciò che'è, cioè, come un chiaro « avviso che la Russia deve essere consultata «per ciò che riflette il-fato della.-Serbia. Egli « non sa quali accoglienze farà il Governo • austriaco alla Nota. Egli dice che i russi «hanno la sicurezza che la Serbia-non sarà « schiacciata, mentre egli comprende che « l'Austria-Ungheria si trova nella necessità « di esigere dalla Serbia quelle misure che «metteranno le sue Provincie slave al sicuro « da quella continuata propaganda ostile, che « ha te sua origine in 'Serbia. L'ambasciatore « di Francia ha ricevuto notizie da. Berlino « che l'ambasciatore di Germania a Vienna « possiede istruzione di parlare seriamente al « Governo austro-ungarico, per metter'o in « guardia contro un'azione, che potrebbe prò« v oc are una guerra europea. Sfortuna! amen« te, l'ambasciatore di Germania è personal« mente cesi identificato coi sentimenti anti« russi e anti-serbi che prevalgono a Vienna, « che credo inverosimile che egli lavori per « la causa della pace con vera sincerità. Seb« bene io non possa controllarle, ho in« formazioni private, le quali mi fanno ere« dere che l'ambasciatore di Germania cono« «cesse il testo deli'ultimatum austriaco alla «Serbia, prima che esso fosse telegrafato al« lo stesso Imperatore di Germania. Lo stesso > ambasciatore' tedesco mi ha, detto che egli « approva e difende ogni line* di esso ». « Slr F. Bertie a sir Greg. Parigi, 31) lu- « alio, — Il Presidente .della Repubblica è « convinto che la pace tra le Potenze è nelle « mani della Gran Brettagna, .se il Governo « di S. M. annunzia che l'Inghilterra verrà in « aiuto della Francia in caso di conflitto con « la Germania, non vi sarà la guerra, perchè « la. Germania modificherà subito il suo atteg« «lamento, lo gli ho spiegato che sarebbe «lif« tirile per il Governo di S. M. fare tuie dl« ctliurazione; ma egli mi disse che conservava « la sua opinione e che ciò serviva agli iute « ressi della pace. « La Francia — egli disse—è « pacifica, non vuole la guerra, ma essa sinora« non ha fatto che far preparazioni per la ino-• billtazione, in modo da non essere presa alla« sprovvista. II Governo francese terrà al cor-• rente il Governo britannico di ciò che esso • intraprende a questo scopo. Esso ha infor« inazioni sicure che le truppe tedesche si con- « centrano intomo • 0^nville ed a • Metz, « pronte perla guerra. Se scoppiasse la guerra «generale sul continente,-sarebbe inevitabile «che l'Inghilterra vi partecipasse pei» la prò? «lezione dei suoi interessi vitali. Una dichia<i razione fatta ora della sua intenzione di aiu« tare la Francia, il cui desiderio è il mante« Dimento della pace, quasi certamente impeli direbbe alla Germania di partire per la « guerra ». « Sir Grey a, slr G. Goschen. Foreign. Office, « 30 luglio. — Ho ricevuto il vostro telegramma « di ieri (allude a quello da voi già pubblicato, « nel quale l'ambasciatore inglese a Berlino n« feriva le proposte fattegli dal Cancelliere ger-* « manico per assicurarsi della neutralità in« glese nella guerra contro la Francia e la «Russia). 11 Governo di S. M. non può per « un solo momento accogliere la .proposta del « Cancelliere, tendente ad impegnarlo alla neu« traina in condizioni siffatte. Egli ci chiede « in pratica d'impegnarci a restare fermi, men« tre le Colonie francesi sono prese e la Fran« eia ò battuta, fino a clic la Germania non si «impadronisce di-territorio francese, concepito « come cosa distinta da quello delle Colonie. « Ma tale proposta non è accettabile, perchè la « Francia, anche senza perdere altri- territori «in Europa.• potrebbe essere cosi schiacciata « da perdere la sua posizione di grande Poli tenza e divenire subordinata alla politica teli desca. D'altronde, a parte ciò. sarebbe una « disgrazia per noi fare un simile contratto « con la Germania a spese della Francia, una « disgrazia dalla quale il buon nome di questo « .Paese non potrebbe mai più rilevarsi. Il Can« celliere ci chiede ancora di fare un mercato « di quelle obbligazioni che noi abbiamo per « ciò che riguarda la neutralità del Belgio; • anche questo contratto noi dobbiamo respin « gere. Avendo detto ciò, non mi sembra ns« cessano esaminare l'idea di una futura In-, « tesa di neutralità generale tra l'Inghilterra e « la Germania, che offra vantaggi positivi e « sufficienti da compensarci del fatto di avere «ora le mani legate. Xpi dobbiamo preservare « la nostra piena libertà ed agire come le cire-costanze lo richiederanno, se la crisi presente « devo avere le disgraziate conseguenze che il « Cancelliere contempla. Voi dovete parlare «al Cancelliere nel senso suindicato ed ag« giungere nel più serio dei modi che l'Inghil« terra continuerà a lavorare incessantemente. « per preservare la pace d'Europa. Se noi riu« sciremo a questo scopo, le mutue relazioni « tra la Germania e l'Inghilterra saranno, io « penso; Ipso facto migliorate e rafforzate. A «questo scopo il Governo di S. M. il Re è « disposto a lavorare con tutta sincerità e buo« na volontà. Voglio dire ancora questo : se la « pace europea potrà essere preservata c la « crisi presente felicemente sorpassata, tutti «miei sforzi personali mireranno a raggiun« gere un'intesa, della quale la Germania potrà « essere parte, e mercè la quale essa potrà « avere la sicurezza che nessuna politica ag-' « gressiva od ostile sarà intrapresa contro di « lei e contro le sue alleate dalla Francia e « dalla Russia, nè da noi, congiuntamente o « separatamente. Io ho avuto questo desiderio « ed ho lavorato per questo per quanto ho « potuto durante l'ultima crisi balcanica, e poi« che la Germania aveva avuto finalità paral« [eie, le nostre relazioni migliorarono sensi« bilmentc. L'Idea fin qui è stata troppo uto« pistica per formare oggetto di proposte defl« niti've. Se la crisi presente, la più acuta di « qualunque altra che l'Europa da molte gene« razioni abbia attraversato, può essere felice« niente risolta, io spero che il sollievo e la « reazione che seguiranno potranno rendere « possibile un ravvicinamento tra le Potenze «più sicuro e più definitivo di quanto finora « sia stato-possibile ».' , « .Sir Buchanan a sir Greu. Pietroburgo, l.o «agosto — ... n signor. Sazonoff ha riferito « alt ambasciatore di Francia, ed a me, sta« mane, le sue conversazioni con l'ambascia-l « tore .dAustrja. Egli disse.che durante làcrP « si .balcanica aveva fatto.capire al Governo «austriaco che la guerra con. la Russia deve « seguirò inevitabilmente ■ a un attacco au- siriaco alla Serbia. E' chiaro che la domi« nazione austriaca sui serbi è altrettanto m« tollerabile per la Russia quanto la dlpen«denza dei Paesi Bassi dalla Germania sa« rebbe per l'Inghilterra. Per la Russia è una « questione di vita o di morte. La politica " dell'Austria, in questa faccenda; -è stata in« sietne tortuosa e immorale, « poiché essa « pensava di poter trattare la Russia con a« sprezza, sicura dell'aiuto - dell'alleata Ger« mania. Similmente te. politica della Germa« nia è stata una politica equivoca 'e dop« pia. importava poco sapere se il Governo « tedesco conoscesse, o meno, i termini dell« l'ultimatum dell'Austria; ciò che importava «era il fatto che il suo intervento presso il « Governo austriaco è stato posposto fino al n momento in cui non era più possibile far « sentire la sua influenza. La sfortuna della « Germania è nei suoi ambasciatori a Vien« ina e a Pietroburgo: il primo era un violi lento russofobo, che aveva aizzato l'Austria; «il secondo aveva assicurato il suo Governo « che la Russia mai sarebbe partita per la « guerra. Il signor Sazonoff è addirittura stan«co degli sforzi instancabili da lui fatti per «evitare la guerra. Ognuna delle proposte da « lui fatte è stata rifiutata. Egli aveva aocet« tato la proposta di una Conferenza a quat« tro, quella della mediazione anglo-italiana, « quella di conversazioni dirette tra l'Austria « e la Russia. La Germania e l'Austrla-Unghe« ria avevano resi inefficaci questi tentativi « pacifici con risposte evasive, o li avevano « addirittura respinti. L'azione del- Governo " austro ungarico e la preparazione della « Germania avevano obbligato il Governo « russo a ordinare la mobilitazione, e la me« tentazione della Germania ha creato una «.situazione disperata... ». ««««««««««« Sir Greu a sir Bertie, Parigi, e slr Goschei!* Berlino. Foreign Office, Jl luglio « 1914. — Ho ancora fiducia che la situazione « non sia. disperata. Ala. in. vista della immi « nenie mobilitazione in Germania, diveniva « essenziale perii Governo di S. M., visti i trat «tati esistenti, domandare se codesto Governo « è pronto ad impegnarsi a rispettare la neu« traiità del Belgio fino a che un'altra Poten« za non la violi. Una richiesta slmile è state « Indirizzata al Governo tedesco (o francese) « E' importante avere , una pronta risposta » « Slr Goschen a slr Grey. Berlino, 31 luglio. «—Ho visto il segretario di Stoto, che mi « informò che deve consultare l'Imperatore e « il cancelliere prima di rispondere. Sembra « da ciò che egli ha detto che il Governo te« desco consideri che certi atti ostili siano « già a conoscenza dei belgi; un carico di « grano per la Germania sarebbe stato sotto « posto all'emftarffo. Spero di vedere S. E. « ancora domani per discutere ancora la que« stione. La speranza di ottenere una rispo« str. definitiva mi sembra molto' remota. Noi « parlammo oggi; il cancelliere mi disse « chiaramente che la Germania, in ogni caso. « desiderava sapere la risposta a voi data dal «Governo francese». « F. Bcrthie a Sir Greg, Parigi, 31 luglio. —11 « direttore degli affari politici- mi ha portato « la risposta del ministro degli Affari .esteri «alla vostra richiesta relativa alla neutralità « del Belgio. Eccola « — Il Governo francese è risoluto a rispet« tare la neutralità del Belgio. Solo nel caso «che lo altre Potenze violassero questa neu» traiità, la Francia potrebbe trovarsi in ob« bligo, per la difesa della sua sicurezza, di « agire altrimenti. Questa assicurazione mi è « stata data parecchie volte. Il Presidente della « Repubblica ne parlò al Re del Belgio. Il mi « nistro di Francia a Bruxelles ha spontanea«mente rinnovato oggi l'assicurazione al mi «nistro degli Affari esteri del Belgio». « Sir Greu a sir F. VUliers, Bruxelles. Foli relgn. Office, i agosto. — Voi dovete infor « mure il Governo del Belgio che, se pressioni « della Germania verranno fatte per indurlo « ad abbandonare là sua neutralità, y Governo « di S. M. si attende che esso resista con tutti « i mezzi in suo potere. Il Governo di. S Al. lo « aiuterà a fornire tale resistenza ed è pronto. i « ad unirsi alla Francia, se ciò è desiderato ' • per offrire subito al Governo belga un'azione « comune onde resistere agli abusi di forza « della Germania e garantirgli il mantenimeii « to dell'indiptadenza e dell'intagcità per I'rv. ■ «Mita*. s-2ft « Voti Jagow al principe Liclinowsky, Londra. « Berlino, 4 agosto. — VI prego di disperdere quella sfiducia che esiste presso il Governo inglese sulle nostre Intenzioni con l'assicurar lo nel modo .più formale e positivo che, an che in caso di conflitto armato col Belgio, la Germania sotto nessun pretesto si annetterebbe ii territorio-belga. La sincerità di queste dichiarazioni è messa in evidenza dal fatto che noj solennemente abbiamo dato la nostra parola d'onore all'Olanda di rispettare integralmente la sua neutralità. E' ovvio che noi non potremmo avere profitto da una an nessione di territorio belga senza fare nel tem po stesso un acquisto territoriale a spese del l'Olanda. Compiacetevi di far comprendere a Sir Grey che l'esercito tedesco non può es sere esposto a un attacco francese attraver so il Belgio, attacco, di cui esistono i piani, secondo nostre informazioni Ineccepibili •. « Sir Greg a Slr Goschen, Berlino. « Foreign Office, 4 agosto. — Siamo infor- Se dobbiamo*prcstar fede ai comunicaufficiali, sino a ieri la grande battaglia noaveva avuto ancora principio, però alle adello schieramento la lotta sanguinosa era andata mano mano intensificando. Nel Belgio, difatti, non solo si era connuato a combattere con valore ed accanmento quasi ovunque, ma, per di più, dparte tedesca era stato tentato il passaggdella Mosa, a Dinant, per costituire quiuna testa di ponte provvisoria in aggiuni quelle permanenti di Liegi e di Natiml'una solo imperfettamente conquistatl'altra,' sin'oggi, neppure investita da tono. Ma poiché troppe volte, nel tempo-pace, si era detto e scritto a Berlino, dagapòstoli più autorizzati dell'offensiva fuminea, che, annientata la cavalleria fracese, la tedesca da questo facile passaggi sarebbe slanciata sulle retrovie ed avrebe fatto una punta, occorrendo, sino a Prigi, i Francesi sin da ora. vi facevano buna guardia ed il tentativo è stato da losventato. In Alsazia, del pari, si combatteva oora, con non minor ardore dei giorni scosi, e le truppe francesi, rinforzate forse dreparti del Corpo d'armata giunto dall'Ageria, lungi dall'essere state ributtate sbaraglio, come si diceva, verso il territorsvizzero ed rn pericolo di subirvi la soriella disgraziata Armata del Bourbaky, mantenevano colà bravamente, di fronai Tedeschi accorsi alla riscossa, nuovmente obbligandoli a rifare la strada verij Reno. Ed altrettanto si faceva- nei Vosgai colli di Sainte-Marie-«»vc-Mines e dBònnomme, dal quale ultimo si scende Colmar, e più ancora si combatteva in corispondenza alla soglia di Saales ed massiccio del Donon, dalla quale parte, cme facemmo già rilevare, i Francesi si atendevano, sin dai primissimi giorni daldichiarazione di guerra, una pericoloirruzione in Lorena, con obbiettivo l'occpazione di Nancy. Però, oltre che alle due ali, anche ceiitro si è combattuto da giorni, e nuoscontri sono stati segnalati ieri a Lagardlocalità a nord-est di Lunéville, e nella rgione attorno a Cirey, Blamont, Rechicou(vedasi cartina), i quali hanno notevole importanza, non soltanto per l'entità delforze impegnate, ma ben ancora per il losignificato, che noli sfugge a chi li riconetta alla fisionomia della regione lorenesquale la natura l'ha modellata e l'uoml'ha modificata a scopi suoi propri di dfesa o di offesa. Ed è interessante, quindche noi, considerandoli come preludio episodi della grande battaglia, li prendimo in esame; cosi, più tardi, ci troveremcertamente più orientati, meglio preparaa comprendere le grandi operazioni cavranno svolgimento in questa sezione importantissima del teatro di guerra occdentale. Come dicemmo già ^'Caratteri militadella frontiera franco-tedesca, « Stampa6 agosto), separati da una linea di confinartificiale, non caratterizzate do alcun stacolo rilevante, quali creste montane o l•ee fluviali, ina capricciosamente snodan*si* io gran nurt» ui piatta ptanura, press« matl che la Germania ha diretto una nota al « Ministro belga degli affari esteri nella quale si « dichiara che esso è obbligato ad accettare, « se sarà necessario, con là forza delle armi, « le misure giudicate indispensabili. Appren« diamo che il territorio belga è stato- violato ..a -Gemmenich. In questa circostanza e ln: « vista del fatto che la Germania ha rifiutato • di dare al Belgio le stesse assicurazioni che: « là Francia.gif ha dato la scorsa settimana, « è indispensabile la nostra richiesta fatta si-' « multaneamente a Parigi e a Berlino. Noi ab« biamo ripetuto questa richiesta, onde, se una « soddisfacente risposta a questo e preceden« ti miei telegrammi non sarà ricevuta sino « a queste sera a mezzanotte, vi ordino di chie« dero il vostro passaporto e di dire che il Go« verno di S. M. si sente obbligato a prendere « tutte le misure in suo potere per sostenere « la neutralità del Belgio e 11 rispetto di un « trattato in cui la Germania, ha tanta parte • quanto l'ha esso ». la poco come avviene da noi in corrispon- ; densa della breccia del Bosso Isonzo, i I francesi prima, a scopo di difesa, i tede- seni dopo, a scopo di offesa, si sono creati delle frontiere militari, che corrono parai- lelamente al confine o si corrispondono perciò quasi perfettamente l'una all'altra. Quella francese, oramai a tutti nota, comporta le due regioni fortificate della Mosa e della Mossila, che ingenerano tre trouées o brecce, una nord-occidentale, denominata di Dun o di Stenay tra il camio trincerato di Verdun e il confine lussemurghese, larga una trentina di Km.; una, centrale, tra i campi trincerati di Toul e di Epina!, denominata dì Neufchàteau, larga 45 Km.; la terza, infine, tra i Vosgi e il Giura svizzero, in buona parte chiusapii campo trincerato di Belfort e dai grup- pi d'opere del Lomont, che a questo si riattaccano. La frontiera militare tedesca coropren-de: la linea fortificato che quasi ininter- rotta da Diedenhofen (Thionville) per ilcampo trincerato di Metz va sin quasi a Chàteau Salins, località a Nord-Ovest della foresta di Brides, e l'altra, più discontinua,che dai forti di Molsheim per il campo trin- cerato di- Strasburgo e la testa di ponte di Neu-Breisach si spinge sin quasi a Ba- sitea con le opere d'Istein, ingenerando an- che qui due grandi brecce, una in corri- spondenza a quella di Dun, l'altra, a quel- la di Neufchàteau. Orbene, quest'ultima è stata sempre tra tutte ritenuta la più importante. E difetta, 1 offensiva tedesca incanalata per essa - dopo, s intende opportuna- mente mascherate le piazze forti di Ver- v^rfn ^J?mf^^trftì^ÌeIt SUl r°-vjscio della frontiera fortificata francese, con aperta la via al bacino di Parigi lungo le valli tributarie dello Senna. Le alture della Mosa - o come più propriamente si chiamano, le Coste della Mosa o Lorenesì che tra Toul e Verdun costituiscono u;;rainparo imponente che si aderge sul pia- no antistante, denominato la Woèvre (pr Uavre) — a Sud di Tdul, invece, sono me-no compatte, più articoliate, più fraziona- te, onde i Francesi, per non costellarle di opere numerose e costose, come sarebbe stato necessario per conferir loro carat- tere di barriera, vi eressero due soH forti,come capisaldi, uno detto di PaRiiy-la-Blan- che Còte, l'altro, di Bourlémont, ripromet- tendosi con le forze mobili di supplire a quell'argine invarcabile al flotto invasore,che altrove era stato loro possibile di eri- gere, mettendo a profitto gli elementi topo- grafici largamente offerti dalla natura. D'altra parte, l'offensiva francese, ini- ziata al principio della guerra o più vero-slmilmente dopo un eventuale insuccesso tedesco, mascherate che avesse Strasburgo e Metz, potrebbe per Saarburg e Saarge- ìnund puntare su Alagonza, dividendo cosl in due masse 1 esercito nemico e nietten- dosi in grado di batterle separatamente. Per quanto sia prematuro parlarne sind'ora, non è pero inopportuno, a schiari- mento di quanto sopra, far rilevale chel'andamento del confine, orientato com'è daNord-Ovest a Sud-est conferirebbe a un sue•teso fraaee» «1 guai genere aeUvoli, ri»ul- ! tati di ordine strategico, giacché la massa tedesca settentrionale gravitante verso oci senza dubbio, la maggiore — ai cidente troverebbe costretta a ripassare il Reno per non venirsi a trovare completamente taglia, ta do.lla sua base d'operazione» . Orbene, la trouée tra Chàteau Salius a iMolsheim è larga bensì circa 35 Km., mal , in buona parte è ingombra di foreste, di sta. j ! gni e di acquitrini, come traspare da una) semplice ispezione dell'annessa cartina, a risulta transitabile a grossi reparti in un solo tratto di una quindicina di Km., in corrispondenza appunto alle località di Lagarde, di Rechicourt — nodo ferroviario importante — di Blamont, di Cirey. Tutto ciò ci mette ora in grado di com Pre,ndere importanza e il significato di ?uei combattimenti che hanno avuto luogo !ln queste località e dai quali prendemmo 1 aPPunl;o le mosse, .Cne ne dobbiamo, o meglio, che ne poa!siamo desumere? Due conseguenze essen-> i talmente, le prime che si affacciano alla ; mente di chicchessia, e cioè : o i Francesi ; avanzano da questa parte per prevenire là i tanto temuta invasione tedesca, oppure, con reparti importanti dislocati davanti alla li nea principale di difesa, si. propongono, di costringere le masse tedesche à apiegarsi ' prematuramente, a mostrarsi quali sono, a* j svelare i loro disegni, a logorarsi, prima di giungere all'atto risolutivo. Non crediamo alla prima deduzione; Per una folla di ragioni presenti agli occhi di tutti, i Francesi, pur serbando atteggia mento d'agguato, pur tenendo»! ^SnpM proMi alla contr'oflesa, non hanno^erò | convenienza ad abbandonare le posizlon* j cosl abilmente preparate sin dal tanno di Dace 1 ^ iwnpo ai i ndio /w,„i;.„„ , ,J^Llor° fr?ntl„era multare *m° tratto ^™mens^ vanta88lc; che n'erano riprome?so ciarla : hanno potuto compiere, ; cioè, ordinatamente e tempestivamente la' ; moblllt«zlone J, radunata dell'esercito; ida quflla f,ontlcra Possono trarre ancora un al 10 yanta8S10 non meno rilevante: ■ un.a '"uggiore disponibilità delle forze, un p,u eHlcaoe loro w«I"*go a momento op± Poltun" c nellH direzione più conveniente* ' E' vero. Si dice: le fortificazioni vincola "o hi libertà d'azione di chi se ne fa scher mo, e presto o tardi gli tolgono la vistone esatta delie cose, conducendolo fatalmente 'a un risultato diametralmente opposto a quello perseguito. La.jfórià n'è piena di esempi. D'accordo; qua rìdo però i capi non ; siano all'altezza della loro missione. Ma j noi, in questo momento non possediamo eie* 1 menti per dubitare delle virtù professionali, della saldezza di carattere dell'alto coniarti do francese; caso mai, ne abbiamo non po chi per concludere in senso contrario ; I Tedeschi oramai devono forzatamente* attaccare. A meno di votarsi sin d'ora ali» | sconfitta, essi non potrtfbbVro più oltre A* .manersene inerti in Lorena. Finora 1 Rn* - si non si sono mossi, non han dato quali e segno di vita; ma tra pochi giorni saranna a'pronti anch'essi e inizièranno allora m. e Itanto attesa avanzata, che potrebbe ài -!aon soffrire auravoli arresti. Berline