La guerra e l'Italia

La guerra e l'Italia La guerra e l'Italia I nostri interessi nell'Adriatico Sobrtro ci telefont da Homo. 17, notte. Lo sguardo 6 rivoltò in questo momento .-da Roma all'Austria. La notizia del combata, timento navale nell'Adriutico è, dopo una ailernativa di dubbi e,di incertezze, confer- ^^ff^t *^7^*> f **l°™> ridotto anche dal telegramma clic j11 -Governo, francese comunica da Parigi in confronto del . dispaccio inviato dal presi dente del.Consiglio e ministro della guerra montenegrino, generale Martinovich, al rap presentante dèi'Montenegro a Roma. Ma— proporzioni a parte — una-sconfìtta austria.ca ò avvenuta nell'Adriatico, e già si parla, jahx»uo promaturamente, della occupazione lpàdtfca di Trieste da parte dei marinai ttiene flotto alleate, e viene pubblicato, sin ' , ., ' . , „1 . ,. da °ra' «l manifesto cho 1 ammiraglio co- mandante la Botta inglese del Mediterraneo dirigerebbe ai triestini al momento oppor ! tùno. Inoltre, si prevede-lo svolgimento Jol piano strategico delle flotte alleate, piano .strategico il quale, iniziandosi con la con ' ojiiistu di una base di rifornimento (che p'o irebbe esser* «scelta nell'isola di Lissn) pvo seguirebbe col bombardarnento di Pola, op- o ¬ pare col blocco delle còste austriache onde provocare la flotta austriaca a uscire' o a dare battaglia. I tecnici dubitano della <'ittendibililà del piano franco-Inglese di occupare Trieste prima di avere avuto ragione delta piazzaforte di Pola. Ora, date le diffi d colta, di ottenere la resa di Pola, si giudica ,'lche l'occupazione di Trieste debba, per lo tf'raeno, ess^e^alojuanjto/. differita. Ma,: pur > riservando ili domani le p'iù vaste opèi"azìoni nell'Adriatico, rimane per òggi inconfutabile - il primo insuccesso navale austriaco nal- o l J.""'J'). |''._ -a - primo insuccesso l'Adriatico, mentre da Brindisi giunge no tizia che i montenegrini avrebbero invasò* o da fonte niuiiteuegrhia. .All'Ambasciata d'Au - stria a Roma *i è vissuto, sino a stasera . nella illusione che la notizia del combatti- e mento fosse un canard. ^L'addetto navale - presso l'Ambasciata austriaca, principe di La conferma della perdita di un incrocia-jtore austriaco dinanzi ad Antivari ha pio-; dotto a Roma una impressione non meno vi- va dellu prima più lurgu notizia di stamane r o Lichstin, dichiarava, nel pomeriggio'di oggi, ai giornalisti di essere personalmente per- s C,ì°. '» ™tÌÌUi fll? inventota di sa!ia ^addetto navale austriaco era in- dotto a ritenere ciò-per ti .fatto che ue il Governo austriaco nò il Ministero italiano jo *aUa marina'-avevano avuta notizia del fat e to__e anche perchè la presenza della flotta inglese e francése non era etata finora segnalata cort sufficiente certezza in Adriatico. •— Ma noni crede- — fu chiesto al pi-inci- pe^di Lichstin — che qualche cosa di vero e l*Jf" esservi neiia notisi ? ~" Sì. rispose il principe, — al massimo può trattarsi di qualche piccolo.scontro dio torpediniere; ma questa è una ipotesi gra-. tuita Vel restoV basterebbe a far mettere- jn. mora| la notizia moutenegrina, la stessa - forma to cui ^ {.'redatta, laddove rf par- i ,a.dell'affondamento dell'incrociatore Zrinyi, l ^ viceversa, è una grande corazzata; e ^ francamente, — concluse con un fine sorriso l'addetto navale». — affondare una Cazzata, in quindici minuti è un bel re-iord di inverosimigHanaa... nel sogni dei éèmicl dell'Austria-? .'Le illusioni afi'Aiiplweiata di Roma sono :ètasera tramontate.r'Nbnesi sa:quale-sia l'in- crociatore affondata, mas in ogni modo, non si tratterebbe5 più. della grande corazzata Zrinyi. Probabilmente la nave affondata è la Fenfa o lai Szigetvar, ia quale ultima si trovava in questi giorni nelle acque monte- narine, dallo quali era stufa ritirata. \1 nostro'Ministero .della marina si di::c essere possibile che, allo scopo di ristabilirò il blocco nello caste montenegrine, lo Sri- getrar sia stato rimandato nelle acque di Antivari. Lo Szigeivat è un incrociatore di2313'tonnellate di stàzzamerito e dispone di ottoi.cannoni da iSOniro. La Fenta è un in- crociatore dello stesso tipo ; lo Ssigctvar 6 stato varato a Pola nel 1899 e la Fenta a Trieste nel 1897. E quasi da-escludersi chepòssa trattarsi dello Zrmtyf. Alle redazioni dei giornali e alla Legazio- ne montenegrinà, dove continua a sventola- re la bandiera nazionale, accorsero stasera moltissime persone, ansiose di particolari, L'Ambasciata d'Austria, dòpo la conferma giiinta da Parigi, è rimasta impenetrabile agli estranei. Nelle nostre sfere ufficiali, più grave che uon la perdila, deirincroclatoi'e austriaco, veniva considerata la. notizia, di cui si at-tende conferma, che Lmonteiiegi'ini sono po-jnetrsti in Dalmazia.-La Tribuna riceve iu[proposito da Brindisi: • ••. T montenegrini, il cui.esercito si k giàcongiunto con quello serbo attraverso laBc-sinia, evanzano r«pid*mente. in Palms zia o si trovano a duo ore da Ragusa. Sì trovano a Brindisi, arrivati dalla Svizzera, molti studenti serbi, elio rimpatriano per iscriversi volontari contro l'Austria. Sono puro arrivato parecchie' dame della' Croce Rossa svizzera, diretto in Serbia». Se la presenza dei moutenegriui nelle vicinanze di Ragusa venisse confermata, essa dovrebbe essere' interpretata come possibilità di complicazioni, alle quali potrebbe essere direttamente interessata l'Italia. Tutte le questioni riguardanti i Balcani hanno, per l'Italia, uno speciale interesse, lì' infatti stabilito -che qualunque alterazione nello stata, quo dei Balcani come qualunque nuovo possesso territoriale, che non abbia carattere provvisorio da parte dell'Austria nei Balcani, darebbe luogo a richiesta di spiegazioni da parto dell'Italia. Ecco perchè le notizie intorno alia situazione estremamente incerta polla Dalmazia e in Albania hanno particolare interesse per il nostro Governo. Ecco perchè sono seguiti alla Con- |sulta con estremo interesse i movimenti del-jl'esercito montenegrino. Domani si riunirà a Palazzo lì raschi il Consiglio dei ministri. Esso era in convocazione prima che le notizie dall'Adriatico e dalla Dalmazia giungessero a Roma. Il Consiglio dei ministri, al quale manca — se pure mancherà domani — solo l'on. Daneo, cho si è recato a Viareggio per una brevissima vacanza, si riunisce ormai periodicamente ogni due o tre giorni più per ciò che si riferiste alla situazione intema che alla situazione internazionale. Cosi sarà anche per la riunione, di domani ■ Ciò non esclude, naturalmente, che in ogni Consiglio di ministri vengano esaminati gli ultimi avvenimenti di politica internazionale in rapporto agli interessi dell'Italia. Nella j riunione di domani si discuterà sopratutto «io che si riferisce alle condizioni economi rbe del Paese, principalmente agli muni ; grunti, allo questioiù militari, ecc. Esso non presenta quindi, se fattt'nuovi non sopraggiungono, la possibilità di decisioni impor- tanti. Per ciò elio riflette l'atteggiamento dell'Italia nel conflitto europeo, l'Italia ha deliberato di mantenere la neutralità, o nell'istante che attraversiamo non sono in vista possibilità di mutamenti. Il periodo di dubbi sul contegno della Germania e d»M'Austrla di fronte alla neu- j tralità dell'Italia è trascorso. I tentativi delle due alleate per invocare il casus focderis a loro favore soqq falliti. I Governi di Vienna e di Berljno si sono adattati, per ora alla neutralità italiana e si ritengono paghi che l'Italia continui a rimanere neutrale. Invece, nelle sfere, diplomatiche della Triplice Intesa, come nello sfere politiche, sono incessanti le domande: --Si de¬ ciderà l'Italia ad uscire dalla prouria neutralità? — In caso affermativo, quando e- ,- !serclterà il proprio intervento? — Nel caso 'di intervento, non sarebbe esso troppo tar divo, se rimandato n quando la sorto del conflitto sarà decisa? - Non concorrerebbe una tardività nell'intervento a dare all'in tervento stesso il carattere egoistico e peri coloso per l'eventualità di rimanere taglia- ti fuori dalla assegnatone dèi compensi? \ Tutto queste domaiido vengono fatto in cessantemente a Roma,, ovunque sii discute |di politica. A queste domande il Govèrno oppone, anche nèirintiniità e nelle confl denze, la risposta invariabile: « L'Italia b neutrale e tale intènde mantenersi sino a che i suoi interessi non siano lesi o non accennino ad essere lesi ». Questa e, la Il nea di condotta del Governo. Ma è ovvio aggiungere che si possono verificarci dei ca [si.che il Governo ora non contempla nelle SI1C rispose, anche se confidenziali; vaio a fl»ro potrebbe, ad esempio, essere offerta al l'Italia un'occasione inaspettata per realiz «are antiche aspirazioni nel basso Adriati. co.. .Una Potenza amica potrebbe — per for miliare una ipotesi -r invitarci a compiere, sotto la. protezione della Triplice Intesa, un passo decisivo per la nostra situazione mi Htare. Ili tale caso l'Italia, potrebbe prende>» esame rofferta e l'intervento potrebbe | essere deliberato. Queste sono semplici ipo- tesi. Nell'attimo fuggente di questa fine di giornata nou vi è alcun indizio che l'Italia esca dallo stato di neutralità. La situazio ne potrebbe mutare domani. L P dl La Porta deplora il contegno dei marinai tedeschi del '* Goeben COSTANTINOPOLI, 17. notte. La Turchia ha espresso all'ambasciatore di Francia il suo rammarico psr il modo di agire dell'equi paggio del e Oosken ■ ver* so due vspori francesi ancorati nei Barda"Sili. . . ... (Ag.. Stefani).

Persone citate: Daneo, La Porta, Martinovich, Sili