Caratteri militari della franco-tedesca

Caratteri militari della franco-tedesca Caratteri militari della franco-tedesca %'coniri più o meno sanguinosi, forse in maggior numero di quelli di cui la notizia ci vien portata dai fili del telegrafo, avvengono in queste ore penose che susseguono immediatamente alla dichiarazione di guerra. Ma non bisogna attribuire ..loro eccessiva importanza. Le grandi operazioni 'decisive al faranno attendere àncora qualche giorno. Gli eserciti non muovono contro il nemico e non, occupano le posizioni ove attenderlo .per..scuòterne, e infrangerne là compagine, se non quando sono o si sentono sufficientemente pronti. E per essere tali, bisogna che mobilitino prima le loro unità organiche, portandole cioè dalla forza del piede di pace a quella del piede di guerra, e completino b creino di sana pianta gli organi di comando e i servizii. logistici, che si trovino, mancanti o semplicemente allo stato embrionale. E una volta condotta a termine-questa -essenziale, coni-; plessa e laboriósà^bpérazìonè][ "occorre""che, effettuino, in gran parte in ferrovia, la radunata e lo schieramento verso il confine delle unita mobilitate, in base al piano di guerra' preventivamente elaborato.' E quésta, è operazione che richiede anch'essa del tempo, come si comprende agevolmente, se si pensa che un solo Corpo d'armata, forte di 35 a 40 milaiiòminfresige~p'er ir suS'tra*-' sporto non meno di 100 pesanti treni di quaranta vetture l'uno, adire sfogo ai quali si richiede — facendo astrazione della durata del viaggio — la intera potenzialità di una linea ferroviaria per la durata' d' tre o quattro giorni. Inoltre, non sempre è possibile che le stazioni di sbarco siano in immediata pross'mità dèi confine; anzi, secondo le circostanze, secondo che si sia prevenuti nella mobilitazione o questa per ragioni intrinseche — come avviene per la Russia — si presenti più lènta di quella del nemico, quelle stazioni, già opportunamente1 scaglionate in profondità, sin dal tempo di pace, vengono scelte, ài momento delle ostilità, più p meno arretrate, per modo da rimanere sottratte a qualsiasi sorpresa.. Cosicché, se l'uno dei 'belligeranti le ha ravvicinate al confine, l'altro,, ' per m'sura precauzionale, per influsso di fattori oppó sti, le tiene di solito più lontane. Onde, prima che i due eserciti vengano a contatto, bisogna '.he marcino per via.ordinaria allo scopo superare la,distanza che li separa, la quale potrebbe anche essere di alcune centinaia di chilometri. „ „...„,^ Mentre, adunque, sf'stanno" compiendo lutti questi atti preparatori delle grandi ii/ioni campali, méntre-più. o meno laconiche, più o meno, impressionanti giungono, notizie di scontri, d'incursioni, di occupazioni di città aperte, di lotte aeree tra aero plani e dirigibili, non mancherà a noi il tempo di esaminare brevemente i paesi di frontiera prima ancora che avvengano i grandiosi urti ili milioni di armati. E perciò ci ripromettiamo oggi di dir della frontiera franco-tedesca; domani, di quella au stro-r'ussq-tedéscà. Più in là, in base alle caratteristiche geografiche e alla sistemazione difensiva, che avremo messo in rilievo, tenendo conto dèll'orientamenfo e fitte* za' delle varie reti ferroviarie, delle caratteristiche degli eserciti in presenza e delle notizie che sulla natura della radunata (orse verranno propalate dal neutri, nel loro reclami per violazione di territorio, ci trove¬ rfscLt.tatrtnbpdtsrqlmegliarsatdsnmcbaqcvatiltcdvct n a vodi cni lnni ne nre ro rdi nieta i-; he, ane di éel se te a*-' ali utà d' re o zi, ia er la el npo le da ovra ó rio, lo a, ne ^ do di nino, ao il di i rnu le aete* atlle orro ve¬ remo in grado di adombrare qualche linea fondamentale d! 'orientamento sul probabile svolgersi delle prime operazioni guerresche. La Francia, mutilata col trattato di Francoforte dell'Alsazia e di gran parte della Lorena, privata, in altri termini, del contine naturale del Reno da Hùningen a Lau.térburg e dei due importantissimi punti di appoggio di Strasburgo e di Metz, venne a trovarsi in una condizione di grave inferiorità strategica rispetto alla Germania vittoriósa. Essa vedeva sfuggirsi gli ostacoli naturali, di carattere, geografico, che avrebbero dovuto proteggerla da offese esterne provenienti dall'Est. Cosicché il giorno dopo della disfatta,' prima ancora che le ultime truppe tedesche lasciassero nel 1873. il suo suolo violato, essa senti la necessità improrogabile di crearsi una frontiera militare, la quale le garantisse, in qualsiasi evenienza, la mobilitazione, la radunata e lo schieramento dell'esercito. ' • La sua linea di contatto con la Germania era stata accorciata a 380 Km. circa, lunghezza tuttavia eccessiva per poterla costellare tutta di forti. Sarebbe stato un errore imperdonabile, se a tal sistema essa si.fosse attenuta, se avesse creata una secondatimi raglia,della Cina, che, pel conseguente disseminaménto delle fòrze, il nemicò avrebbe all'occasione agevolmente sfondata. Con maggior consiglio essa cercò di sfruttare., per quanto possibile, le qualità naturali del terreno entro una zona non troppo distante dalla linea di confine, allo scopo di non abbandonare a sè stesse, Sin dal primo momento, popolazioni numeróse e patriottiche e' ricche risorse di cui l'esercito avrebbe potuto valérsi. E la sua scelta cadde sulle alture della Mosa-da Verdun a Toul, su quelle della Mosella da Epinal a Belfort, che con ingenti sagrinzi di denaro e di lavoro sistemò a difesa coi mezzi più potenti allora disponibili. Ebbe cosi alla aua frontiera due distinte regioni fortificate, costiiurte'ciascuna da due campi trincerati d'ala, collegati da una cortina difensiva di forti di sbarramento. La regione settentrionale, o della Mosa, comprende i campi trincerati di Verdun di Toul e sette forti In. corrispondenza alle vie più importanti che si aprono attraverso alle alture della Mosa, denominate anche coste lorenesi. Là regione meridionale, o della Mosella, comprende i campi trincerati di Epinal è di Belfort e sei forti eretti su quella che viene denominata catena dei Ballons, la quale da una parte, verso settentrione, prospetta l'ai ta valle della Mosella, dall'altra, verso mezzogiorno, l'alta valle della Saóne. La semplice ispezione dèlio schizzo qui annesso mostra come le due regioni determinino lungo la frontiera tre brecce o lrouèi:s, che sono quelle appunto che per la-loronatura geografica, e. topografica meno facilmente si prestavano a essere chiuse con opero fortificatorie permanenti. Una si Stende tra Verdun e Monimédy, o, se si vuole, da Verdun al confine belga, ed è larga 30. Km. circa; la seconda intercede tra i due campi trincerati di Toul e di Epinal ed è, larga 45 Km. circa ; la tersa, infine, corre. tra Belfort e il confine svizzero, larga 30 szcstsgcpsilccslKm., in parte pero chiuta da gruppi d'o-| pere facenti sistema con quest'ultimo cap* po trincerato. Tale disposizione della frontiera obbliga l'Invasóre: a) o a intraprenderne il pas^ saggio laddove è essa sgombra di fortificazioni, e in tal -caso- a esporsi ad attacchi controffensivi sui fianchi da parte di truppe saldamente appoggiate ad opere permanenti, truppe, le quali, come scrisse il maresciallo vori der Goltz, vi starebbero-in agguato come fa il ragno nella-rete in attesa che, gli passi vicino una" vittima sulla quale precipitarsi; b) o u urtare in pieno un sistema di fortificazioni non accerchiatale e in grado quindi di far sentire efficacemente l'azione dei propri cannoni e delle truppe che se ne fanno schermo. Però, compiuta l'opera grandiosa, essa apparve tosto non esente da gravi difetti, i quali sono andati man mano accentuandosi col progredire della potenza dèlie artiglierie. 1 forti di sbarramento — non i campi trincerati d'ala — possono soggiacere a una azióne violènta del nemico, sia perchè costrutti in semplice muratura, sia perchè non tutti in grado di prestarsi mutuo appoggio, sia, infine, perchè, data la conformazione del terreno su cui sorgono, possono essere attaccati da soverchiarne ■ >'.rligli*rio• nemica .■ • Onde, essendosi-sette ' anni or sono - dibattuto vivacemente se fosse onvenuta la loro trasformazione in forti moderni, di cui sono elementi essenziali' il calcestruzzo e la corazzatura, non se ne fece nulla, prevalendo forse il criterio alr lora espresso dal generale Langlois, che essi debbano rappresentare semplici punti di appoggio di. un eventuale campo di battaglia ed essére all'occorrenza senz'altro abbandonati al loro destino, per non esaltare con .una facile vittoria il morale dell'invasore sin' dall'inizio di una campagna, qualora l'esercito francese si trovasse indòtto nel suo primo schieramento a tenersi alquanto più ritratto da tali lìnee fortificate. aI Tedeschi, che per le ragioni che illustreremo in seguito, sono animati da un * a ^ i e a e e e e a ì alto spirito di offensiva strategica e tattica, si sono sempre addimostrati ooco propensi a erigere opere fortificatorie alle loro frontiere. Epperò non seguirono le orme della Scuola francese, ma la criticarono anzi, come quella che conduce a un disseminamento delle forze, a uno.sperdimento di ricchezza, a un vincolo, a una limitazione di manovra sempre dannosa nelle grandi operazioni campali. Però, in questi ultimi anni essi hanno palesato quasi un mutamento d'indirizzo nell'organizzazione difensiva del loro territorio al di là del Reno, un accostamento ben accentuato verso i dettami della Scuola francese nei riguardi delle cortine difensive. E invero, dopo avere notevolmente accresciuto il raggio d'azione delle piazze di Metz di Diedenhofen, hanno chiuso lo spazili tra esse intercedente col forte d'Argancy c con la batterla di Bousse. Di più, sin dalla fine del 1909, hanno provveduto alla costruzione di due opere, a sud-est di Metz, parallela mente al confine, di cui una, importanti ti saima. munita di torrette corazzate sull'altura di Delme, l'altra, sull'altura di Marchande, a 1500 m. circa da Chàteau-Salins, le quali sbarrano tutte le strade del Nied francese e dell'alta Seille, atteso che il terreno, essendo acquitrinoso, non è praticibile che sulle strade. Cosacche si può dire che essi abbiano ora in Lorena una linea Continua di fortificazioni, parallela e vicinissima al confine, lunga 100 Km., collegata — a mezzo di una breccia larga circa 45 Km., peiò occupata in gran parte da stagni — alle opere di Molsheim e al campo trincerato ' di Strasburgo. E a sud di questo hanno costrutto una robusta testa di ponte a Neu-Breisach, nonché alcuni forti a protezione dei ponti sul Reno e dei passaggi meridionali della Foresta Nera, in. corrispondenza del Cantone svizzero di Basilea.Se le fortificazioni lungo il Reno hanno ■Carattere piuttosto difensivo, quelle che sorgono nella Lorena tedesca presso al confine; Svelano invece, in modo abbastanza chiaro, la funzione attiva per la quale sono sorte é alla quale sono destinate. I tedeschi, come dicemmo or ora, non vedono altra condotta possibile di guerra che quella dell'offensiva a fondo, e ritengono che, salvo circostanze imprevedute, i francesi non saranno in grado di prevenirli nello svolgimento premeditato delle loro prime operazioni. Orbene, quelle fortificazioni sembrano destinate appunto a dar base, saldezza e consistenza a due attacchi risolutivi da svolgersi contemporaneamente : un attacco frontale, inteso a sorpassare la frontiera militare o insinuandosi attraverso alla trouée intercedente tra Toul ed Epinal o addirittura sfondando la cortina difensiva della Mosa; un attacco avvolgente, inteso a girare tutta quanta la frontiera fortificataprocedendo attraverso il Lussemburgo e il Belga orientale per venire ad avere svolgimento in territori che ridestano nei cuori tedeschi memorie -di gloriose recenti vittòrie. : Diranno gli eventi se questo piano, più volte discusso dalla stampa militare più autorevole dei due paesi, sarà quello-realmente adotatto, e,, in tal caso, se il Grande Stato Maggiore germanico nel suo concepimento e nei modi e.nei mezzi d'attuazione avrà avuto visione esatta, della realtà, sovratutto equamente valutando la efficienza bellica e la capacità e resistenza alla lotta dell'esercito francese. ebz. MAGON2A /toksre* BASILEA