Le squadre inglesi e francesi

Le squadre inglesi e francesiLe squadre inglesi e francesi La "Goeben „ e 41 " Brestati» sfuggono "all'inseguimento e si rifugiano a Messina - 0 U ^isaemó^ o riprendere il mare Levriavi inglesi attendono aWgTO^oebefl^ e la ^Breslau„ ":. ' {Servizio sveciati-della., sta-mnev). a.^... , a K n n a a e l. o i n e a ^i Ricéviamo da Napoli 5, mattino, questo dispaccio: •• - • ...' « E' giunto stamane nel nostro pòrto il" piroscafo « Argentina » di bandiera austroungarica, carico eli «migranti e proveniente dall'Amerioà del Sud. Gli ufficiali delio Ar. gentina' hanno raccontato di avere incontrato durante la traveroate del Mediterraneo al. sud delia Sardegna, due' Imponenti squadre, una inglese ed un'altra francese seguite da uno stuolo di siluranti. Oiaieuna, delle due equadre era formata da otto grandi unita'.navali. Questa Imponente forza naviga va" in una formazione del ra prof ontrttà di circi 15 miglla. Precedeva la formazióne.] la squadra inglese-». .Dalle -notizie' portate questa mattina a Napoli-dal piroscafo «Argentina», sì può dunque dedurre che %. t\\h sayv$nuto il congiungimento di una parte., notevole della, flotta francese ed inglese del' taedi'terraneo. Dovè, possa tehdere la squadra franco-ingleae 4j-p»r lo meno quest'adunata .che dovrèbbe'-conrprendere quattro drvtsioni navan'àirinciifca,'non si comprende ancora chia-, ramente. ìpa informazioni complementari attinte dalla provenienza, del nostro dispacclój_ci sì assicura Che la direzione di navigazione del la. squadra .franco-inglese era verso il sud. .Sarebbe quindi naturale rite-^ ;nere che via squadra delle forze, d^lla-Tri-pìice intesa abbia per" obbiettivo l'Adriatico. .InlattraJ'tre 'polizie pervenuteci ieri cj danno 'come 'certa la presenza-afeli'Adriatico di navi;;h^lesì la-quali sorveglerebbero e seguirebbero i -'movimenti' della squadra ; austriaca-operante fra Pola e Cattare Fu aiizi segnalata la presenza" nell'Adriatico di uno «Scout» britannico, fornita di'radiotelegrafia «:d alto potenziale per m'odo che non è azzardato ritenere come la squadra'franco- a a il r ie n e mi r re o. o " iè n^. ii la a ao i : ir o à> pareché r.9bbjettiK dialo' di còsi grandi* forze riàvaii riunite", possa essere quello di sorprendere e catturare le navi-tedesche «Goeben» e «Breslau» che sf'troVaifo in questfr mònienttf a Messina. '".'""/ • Un dispaccio da Messina.ip&r.titojeiam^nè alIe.or.e, 9,10, che riproduciamo più soltoci mf.ormalcheyy « Bi,eslaù'i;,-*lópp il;bon^bftv-| damento di Bona, ò.vitornato a Messina -ql « Goeben». Diciamo dunque che. non ci sembra che la squadra francòfiuglése, possa.d.édicàrsì soltanto Valla cattura e alla distruzione delie, due sole unit4 dell'Armata tedesca che si trovano sperdute nel Mediterraneo. Per condurre a termine jun'opemlone. di quésto-genere non.òccorrpna certp forze così inipòhenti. La « Goeben »; .behchè ciaèr silicata cóme Uhà .".d?eadnòught » è spr.oyr vista"fìl'.|]pinn'ont. di .305 è .^asterebbe'u»? unità. « di'eadrióught ». inglése' a^comps^nà" ta ila qualche silurante per. averne ragione. Ecco intanto 11 nostro .dispaccio-che ci. annunzia il ritórno fortunato del 11 Breslau.» e del ,u Goeben » nelle, acque, messinesi «Queste mattina, alle orert,.giungeva a Messina la nave tadeeca « Breslau », ohe an corami osi fuori del porto richiese cubito il rifornimento d'acqua. Poco dopo, alle ore 7,30 giungeva anohe rinoroolatore dréadnought «'Qoeben », seguito dal piroaoafo tedeaeo « Oenergl », giunto come è noto, l'altro Ieri a Meealha e requielto dal « Goeben ». Ancorandoci vicino al « Breslau » il piroscafo « Qsncral » ai accostò di fianco ai ùQoefeon» allo scopo di rifornirlo di earbone.. '-. gli rasai subito presso le navi, ma mi fU vietato di salire a bordo; potei soltanto soamblare qualche parola oon un ufficialo Il quale mi raccontò ohe durante la notte ir « Ooefeon » era stato inseguito da navi ''nemiche, ritenuta Inglesi. L'ufficiale aggiunte ahe a bordo dell'Incrociatore al ' Ignorava ancora la dichiarazione di guerra fra la Germania e l'Inghilterra. L'ufficiale Infine mi aggluiiM che tento il « Goeben » quanto Il «Breslau» devono soltanto alla velocità delle loro macchine, sé poterono mettersi. In salvo dall'Inseguimento delle navi inglesi, filanda ad una velocità superiore alle venti miglia, Ip « Breslau»e ta « Goeben» riuscirono a raggiungere Messina senza alcun danno. « Lp sonversazione tra' me e l'ufficiala avvenne in condizioni tali che non «ni fu possibili avere un racconto dettagliato osila jfuga e dtll'inseguimento. Richiesi all'ufficiale ce le navi arano etate fatte segno a oannonate da parte dei loro Inseguitori, ma non ottenni una risposta precisa. Dal raseonto dell'ufficiale posso arguire ohe la «Goeben» e il « Breslau » hanno agite in continua comunicazione radiotelegrafica se jjion. .visiva, separati, cioè probabilmente da qualche ora soltanto di cammino. Può darei parò ohe la « Goeben » oaeendo superiore In velocità al > Brsslau , l'abbia nell'Inseguimento notturno abbandonato per - una ratta diversa 0 forte anche per rendere più dCmsr-S^gUrsid■h,ctndsg■ctbgdsaaqmcfisctsrcq' della., sta-mnev). a.^... difficile l'inseguimento. Il fatto positivo si C che le due navi ledasene sono In questo momento nel.porto di Messina ». Sin' qui il tetògrairima.' del nostro corrispondente. Come é noto gli obblighi* della r.eutralità e del diritto internazionale conSentofjo chérle navi 4Ìi belligeranti permangano-'é sT«rifornis<j(ai9 entro certi limiti .in Un'pòrto neutro per un tempo' non superic- ■ re alle ventiquattro ore. -, Quindi, trascorso questo tempo, .11 «Breslau» e il «Goeben» dovranno.riprendere1 il mare e lottare nuovamente contro l'insidia inesorabile ché'due.formidahili squadre hi nSóyini^o^ta^n^t^imdofili- ' , J^abjjiè^erò-djÈrsi che tanto il Goeben, ' come li.Qréslau,(convinti dell'impossibilità tli affróntàlré-un ' duello sull'esito del quale non vi può essere nessun dubbio, si decidano a disarmare: Casi di- disarmo di questa- genere si sono- verificati durante la guerra russo-giapponpsè: E' un esempio ■classico," in proposiìo;\gue]lo deH'incrociatòrè, <Dfana. che, riuscito 'àr-sfuggire dopo la baitaglia < di l'^sushima raggiunse, benché gravemente danneggiato, un porto del Tondino francese, ddve fu disarmato. Chi conosce per5'ail vaiòre déf marinai, tedeschi può asserire Che le due. navfjnon si atterranno a questa, decisione c"he dopo avere comunque .affrontato; almeno una volta, il nemico. ' L'onore della bandiera innanzi tutto! Ecco, cosa pensano; in questo momento gli ufficiali e i marinai tedeschi delle due navi sperdute. - L'opbiettivo dunque delle squadre congiùnte francese ed inglese dovrebbe, secondo quanto appare da queste frammentarie notizie, essere quello di procedere verso l'Adriatico dopo aver annientato l'effimera rappresentanza della marina dell'Imperatore Guglielmo nel Mediterraneo. E' superfluo ricordare ai nostri lettor^ come là'stiuaàrà àuitrtajsàr:gpde, graitò'iafc io ;TOéb'ériisslimp;prò^éitó. Jam;kkv6Ìi,: tìéjSi'": qualità, di àccétt^é o menò' to e-di-vendere, un inseguimento, anche di forze assai'superiori, assohitain«nt#:ineffir cacò. E' •dunqpe' H-caso di domandarci s'è 3 Slamo'alla vigìlia'd'una serie d'i. combatti.-" ' mèriti'fra siluranti^nell'Adriatico: cioè 'di.: squadi-iglie d.i siluranti austriache lanciate... dtrll basi navali dalmate contro le. preponv'T 'tìerairt'i:foi,ze: frtìfecbMnRflési- che potrebbero ~; peniate'ne^ ié.'^uadrigìlè ìngìé-, s|'e'francési avvé^ufa'nfisrne| dedalo insti... di'oso dèlle'cóste. dàimate contro lé grosse..u;;:" nità austriache iyi'rifugiàte. . ' '' ' "'.'•'

Persone citate: Casi