Londra e la guerra

Londra e la guerra Londra e la guerra Il vicolo dei sospiri (Nostra oo[rispondenza particolare) LONDRA, ««est* chfamIn iole tre strade, otti, a Londra, rombano acuu e ' immediati gli éohi delia tauipeeta che « aduna aui Continente. Altrove, per dila metropoli, bv gente ♦ «comincia ap- popena a traudirli. 1 pomlìi * gridano ohesarebbe tempo ohe gli aoroaci d'anni oltre-1^ma» le rtaJunseser? forte gli orecchi. Est» £diffida anoor* dei giornali. Ottino* un poco Na considerare il ■Stimarlo della febbre peIloropea con l'equanimità con cui suole accogliere i resoconti delle eeoaadesoanaa suffragiste. L'Europa non sta forse imitando un tantino la signora Pankurst e compagnia t Niente di male. Passerà presto. I londinesi Ebabau da pensare a cose ben più importanti, • baT. TrT' " -.5 ./.ii- i~ t^a tkmgs that matter: specialmente alle loro' vacanze. Molti sten partendo pel Continente a trascorrervi allegri le tradizionale festicciola dei primi d'agosto, il tanto atteso bank-holiday. Organizsate per la «r- reunneacostenaa come in" ogni'aitro anno del buon !no^ le comitive Cook prendono U treno Dio. i alzando le spalle ai dispacci che parlano di ^Stazioni e di simiuLzie. Forse, il piano risveglio ella dura realtà non e ohe J™questione di giorni. Per intanto, Londra, b• - '1 "lnon se La piglia. Appena i prezzi dei viveri saliranno realmente, essa principierà a oom* moversi. Neanche allora si strapperà i ca¬ stosecapelli. La comunità illese, alte J^g^iMapparirà splendala Molto volte vi ripetei coch9, — ad onta delle sue esplosioni cutanee, ad onta delle gesta debilitanti dei politicians, — essa si mantiene sana di cuore e dritta di tosto. Assisteremo ammirati, sia pure in campo diverso, al riaffermarsi di questa sua sanità profonda'. Ma, in tre delle sue strade, 'l'ostinata indifferenza di Londra cessa fin d'ora. Si muta anzi io un interesse al oalor bianco: in un interesse .che <3ù v canto scintilla quasi gaio, dall'altro aggrotta le ciglia, e più oltre si risolve in un'angoscia repressa. La prima strada è Fleet Street, la via dei giornali. Qui i news-editor», gli organizzatori dei grandi servizi, sembrano a nozze. Perchè son dei bei tipi, i 'news-editors. Quando non accade niente, quanto tutto è dull, essi cadono in preda all'umor nero. Diventano bisbetici, acidi, brontoloni, fegatosi. Invece, appena si -apre la prospettiva di qualche grandioso sconquasso, il loro cuore sembra colmarsi di festa. Essi si accampano nelle Redazioni, vi mangiano in piedi, vi dormono su tettucci da campo, non se ne muòvono più; e il loro umore ai fa eccellente. Se Dio non li perdonasse, sarebbe ingiusto. Non han gola di guadagno. Spesso vengono ai ferri corti con i loro manager», i quali, ned vasti trambusti, cercano di non spender tròppo, non essendo vero che le guerre impinguino i giornali, come il.volgo crede. Spesso sgobbano coinè galeotti, si ammalano, escono logori e grigi dalla prova estenuante. La loro-festa non è impura. .E' la festa del lavoro intenso compiuto con passione, la festa della grande avventura giornalistica in tempi venturosi. Sf non son degni del paradiso, vi sentireste di condannarli all'inferno? Lasciamoli nel purgatorio: nello strenuo, turbinoso, risonante ■ purgatorio di Fleet Street, dove i preannunzi della guerra non echeggiano che come i richiami d'un gran fatto di cronaca. ' "Là seconda strada è quel tratto che da Whitehall, fa via dei ministeri sboccante verso il Parlamento, svolta per il Mail, la via delle Ambasciate. Qui l'interesse con cui vien seguito" l'allestirsi del cataclisma che incombe sul vecchio mondo, assume dei colóri più oscuri, degli atteggiamenti più solenni. Sotto le guglie gotiche del Parlamento, dietro le facciate granitiche dei Ministeri, delle fronti corrugate stan curve à pensare se le stesse sorti dell'Impero non siano oggi sulla bilancia. E' li che tutto il sistema nervoso della vita imperiale viene a far capo; è di lì che una parola può mettere in'movimento .masse di truppe, gruppi di navi sotto ogni latitudine, in ogni oceano della terra. Ma le truppe -.non son molte, le navi dissL-minate:lontano son poche. Molti, ò vero, sono i cuori ohe battono per la vecchia Inghilterra entro l'immensa stesa dei .suoi do: mini : ma bastano i cuori, in un momento in cui le truppe e le navi contano sopra tutto?, Per fortuna, i custodi; dell'eredità imperiale hanno in pugno la mazza ferrata della flotta, raccolta nelle acque più virine: una mazza ferrato il cui metallo e il cui spirito sembrano invincibili. Ma questo non. toglie una ruga dalle fronti perplesse che gli eventi costringono a decisioni supreme.. Più in là, il JavoriO silenzioso .e. impenétraV! bile della diplomazia. : In realtà, la diplomazia brancola nel buio, ignora le arrière. •pensée» dei suoi Governi,' viene usata inconsapevole per le finte, per i guadagni di tempo,, per i vellicamenti momentanei. Oli avvenimenti che altri preordinano da lungi la tendono, là confondono, la fanno sobbalzare in buona fede. Pregni di complicazioni saturi d'inatteso, esplosivi, non le permettono di orizzontarsi con sicurezza per più di ventiquattr'ore d'un flato. Essa però ha il dovere di far finta d'essere in possesso di bussole infallibili, e si arrabatta a convincerne i sogguardanti tenendo un contegno grave, misterioso da Sfinge. Parrebbe, a vederla, che stringesse in pugno le redini dell'universo. In linea di fatto, alla fine d'ogni giro di luna sente che le redini le sfuggono di mano all'improvviso. Pure, persevera eroicamente nella sua finzione e nella sua funzione, che, j giuste e necessarie come tanto altre, meritano senza dubbio la simpatia di cui è degno chi fa il proprio mestiere come va fatto. La terza strada è Tbrogmorton Street, la via ohe fiancheggia la Borsa di Londra, il famoso « Stock Exchange ». Qui la crisi europèa si ripercuoto più forte, più immediata, più concreta che nelle prime due. - Qui -non •i sgobba con avventurosa lievità, qui non si finge diplomaticamente. Qui si à allo'sbaràglio prima che il cannone rintroni. Qui ci son già dei morti e dei feriti senza ohe una goccia di sangue irrori il selciato. Qui le anime appaiono già denudate oom* sol tonto san denudarle i colpi repentini della mela sorte. Tbrogmorton Street, — SS suoi 1 c'ppdmchscdagstliCloqdgdbooabfrraseofentacbaCcEsrliqzSbbsnèmtotslonc che segno di scongiuro vi consiglierei di farlo : questo nome sa di jettatura, — Throgmortoti Street si apre nel ouore della-City, dietro la ?aaoad In^gh.ltorra. Vi ti apre eolo por. quel tonto che basta a lasciar passare un a.fanoo.a fian«>. *> ^rod traffico, il quale, per non rfaetterc. £ «f <>}*< ■« « T ^ n«mn»n? Non è dunque P«ttoito un yi- breve vicolo tortuoso che due aite, pesanti. muraglie, ombreggiano. Da un lato, lo scoglio massiccio, tenebroso, dello Stock Exchange; dall'altro, un alveare d'uffici bancàri. Vi si giunge rasentando il quadrilatero basso, ^zo ermetico della Banca d Inghil- t^rr». Soci si trovasse in un vecchio quartie- quartie-re romantico, la Banca ci farebbe pensare aun. convento o a° un penitenziario. Ma .siamo nel quartiere degli affari : e questa mole eer- ato e tarchiata, nella cui gagliarda cintura no» una finestra,, non sj spalancano CT dà ™.blto 1 immagine d, una specie ^ cassaforte ciclop.ca, d un» smisurata cas- * g~uto e di cemento Quanti qu^- J™1 ion ? stanno sepolf, doro sonante, bu<7° I« k• f la g»™.» Tlirof. "lorton Street non e che a due passi da que- sto incomparabile scrigno di tesori, da cui sembra emanare anoor oggi un senso di pacata sicurezza, di previdenza, formidabile. M» il vicolo, in questi giorni, non sa trarne conforto- ^ ^- « La Banca pieno di sospiri c''^aghilterra è lì per la nazione e per l'Impero. Per lui, non c'è che il rigurgito del altre Borse panico che si è" abbattuto sulle del mondo. Di solito,, ad onta del suo nome, Throg- morton Street è un vicolo allegro. La luce che il cielo gli rifiuta/gli vien fornito dallo scintillio dele tube e dille scarpe verniciate dei suoi frequentatori. Son tutti banche agenti di cambio, e satelliti con gli stessi gu- sti. La loro ambizione è di passare per i piùlindi ed eleganti fra i business-men della City. Vogliono essere smart e up to date. Il loro.spirito di corpo non si esaurisce però in queste esteriorità. Esso si estende a regole di correttezza e di distinzione di cui il Chan- ge, come lo si chiama nel conciso gergo lon- dinese, è gelosissimo. I piccoli, volgari fili- bustieri ohe talora s'insinuano nelle Borse oontinentali, non sono ammessi neanche ad annusar l'aria di questa qui. Per entrarvi, bisogna fare un deposito di duecento milafranchi e subire una trafila d'indagini ineso- ratili. Si può dunque stringergl? la manosenza timori, a questo simpatico Chdnge cheoerca di farsi onore. Le sue maniere sono per-fette. Si scusa di non potervi portar dentro, nel salone della Borsa. I regolamenti ne vie-tano l'accesso a qualunque estraneo, e deicerberi in alamari rossi li fanno rispettarebonariamente sulle sue soglie. Ma vi vienead incontrare in Throgmorton Street, ilClange, dove esce a respirare, a ciarlare, aconchiudere qualche transazione secondaria,E di rado vi trovate male con lui. Talvolta,sì, ha gli occhi per isbieco e il naso un po' ricurvo; ma più spesso vi presenta una solida, benigna faccia inglese ohe rammenta quella del rubicondo John Bull della tradizione. E non vi parla d'affari, di bottega. Sa parlarvi di bei libri, di bei viaggi, di belle donne, di bei quadri da sobrio, fine buongustaio. Si serba geniale, lieto, e gran signore pur vivendo di rimestamenti di moneta. Il volto di Throgmorton Street, oggi, nonè più quello. La crisi è calata sul Changemulinandogli un fendente- alle spalle I ti-toh mgles! eh esso maneggia non 1 hannotradito. Sono scesi, naturalmente, ma in misura ancora onesta. TI disastro fu piuttosto lo sfasciarsi dei più stamburati titoli continentali e transoceanici. Emessi dal più gran centro finanziario del mondo, lanciati cioè intorno per la terra da onesto breve vicolo semibuio, essi vi sono. tornati carichi d'ansia appena lo spettro della guerra ai levò sul Continente. Hanno quindi invaso il mercato, vi si sono offerti a. pressi'" di panico. Il Change cominciò ' a perdere dei milioni io un batter d'occhio. Intanto, giungevano le tristi novelle di altre Borse, ohe tentenna, vano, agonizzavano, ai sottraevamo ai loro impegni, si chiudevano da ogni parte. Il Change tenne duro. Non si lasciò trascinare dall'onda travolgente, dal c si salvi ohi può ». Sospese le quotazioni, limitò le transazioni ; ma stette al suo posto, risoluto ad impedire un completo.sfacelo dei pressi, e a liquidare le differenze più urgenti prima di ricorrere al catenaccio.. Non ci fu panico. Ma.non ci fu più gaiezza,. nulla più di piacevole e brillante, in Tbrogmorton Street. Oggi non la riconosco più. Sulle tube: e le scarpe dei broker» sembra posarsi la-polvere di ieri. Qualcuno, — pessimo segno,,— ha la oravabU annodata' aenza*oura. I deliziosi, vecchi - bar» qui intorno, affumicati, profondi come cantine, dove si può sorseggiare il miglior Porto di Londra, sono de- ^ ^ ^ fuori ^ U stra jw„ ,;„,„.„if„ Ai „«™^i /«me nei ducola che rigurgita di uomini còme nei giornj ordinari, dopo le cinque, allorché il meroato, chiuso entro la Borsa, esce a dar gli ultimi guizzi sul selciato. Ma, oggi, que- ^ non contratta, non grida quote- lioni. E' silenziosa, immota, quasi iutan- tita. _ ^ fate qui f _ domando a un buon ^ ohe trav6do tra i sospiranti, un òro- fc^ della vecchia generazione, i] quale mi ha inespiato ad amare uno dei più robusti ««ritton inglesi' di tant'anoi fa, il aerenissi- 50,1 sPttcclate- Dopo tutto, e un po di pulizia ! Però, se sapeste quanto worry, quan mo dottor Johnson — Sellò, come va ? Facciamo niente, niente da fare! Aspettiamo le martellate. — Le mar... — Ma sì, gli annunzi dei fallimenti. Continua la resa dei coaiti. Una diecina di ditte *° P™<™Pa™»!> «?*■.«>' Vedetequelito m° ,a J? d™f°™>- T1™Ì° • P° Pf.lhf°' sfido- f°T qU?" d,°. ha .anc°fa da Pa8are arra «"*at°' 2^,Mno * *>?eitia™ & » „'. "", ., ... , & ode l! tac tac tac ^ 1,31 ba*tone che 81 avanza fcastando 11 «^ato. Passa un cieco orrendo- con una scatola di ferro appesa sul Pe,tto- P61 le «»enionne..Non vi casca un 80 , ^ , , ~ G1,'. *ven>J Ma ™?et*, ^tM gioenti di domam miti Change, '.P1™1 fi»«»«*n del mondo, ah ah, ci sen *»"»««*• P>» ciechi di quel povero ia h,\ A. ?ltaIf u"° alldra bene' 6 P°I dlrà f averh divmatu A qualche altro andrà ma £ 6 ^ol": 1N°n71^.mM defcto ™ ™* stafon,e del Sud-Afaca, un. volta, ho do v"*°. dare ('ua,c^ soel!inoTa "n ,alJamato che av6V0 oon°sc,«te 9U1. a Lopd«» Bia 1 a vwo c°n"clute ™l«mario, prma delk guer ra- V**1™™ dl cose più aUegre, Quando cl ™nlto a trovare? Gla. «*» aa qu^do... Ci sono dei sospiri, in Throgmorton Street, Forse domani li aboliranno chiudendo tut to quanto.,Per ora,- si calcola che lo Stock Exchange ha perduto• negli .ultimi giorni somme più forti che tutte le altre Borse sommate insieme. Ha perduto però coi denti j stretti, rimanendo al suo posto. Si è mo-strato inglese. MARCELLO PRATI.

Persone citate: Chan, Cook, John Bull, Johnson ? Sellò, Ottino

Luoghi citati: Europa, Inghilterra, Londra