"La Russia non permetterà l'annientamento d'una Potenza slava,,

"La Russia non permetterà l'annientamento d'una Potenza slava,, jfr Stang» 28 Logliodeirambasciatore tcdesw : col Governo francese iper escogitare mezzi di pace "". [■ ^fW,'87. meitlnp. j JIa%i,iWla, è stata cornificata ài. giornali Bt Stamane sui colloqui avvero!*-aÌ-i'Quai 'tf'Orsay, La nota dice tesltiàlimeiite^ . « J/amhasciatore di'Germania, e il prési'aidenté del GonaigUo.per/i'MintBtiiii)» Menino avuto un nuovo ^oilcqtrio durante !il quale hanno cercato i trieztì; atti ad ottenere il mantenimento della pace ». , ■ L'nEcho de I^aris», sempre' bene ini orai ato su- quanto av viéne^sl ^Joai>«l'Grsay, !dà, sugli importanti coUodM'^r^WoW'von Scoen, questi particolari;J^.^V..,,w...„^ . In guesti colloqui, abbastanza lmighi," al Quai D'Orsay, dell'ambasciatore'"ài Germania con 11 rappresentante del Gove^iuo francese sono stati esaminati vari mezzodì conciliazione, senza prospettare una mediazione propriamente detta, che urterebbfra «usato.. sembra, l'amor proprio austriaci*. Si può Immaginare, ad esempio, che l'Inghilterra, con V> sènza l'Italia, 6'introinetta presso'.l'Austria e la Serbia per trovare una formula di accordo-, si può supporre anche che unte le grandi Potenze (salvo la Russia, alla quale [sarebbe troppo delicato offrire questa parte) collaborino per proporre all'Austria ed alla Serbia un terreno d'intesa. Si può anctie chie idere all'Inghilterra, amica della Russia, di concertarti con la Germania, alleata con l'Afe stria. La diplomazia tedesca sembra avere a cuore in questo momento che si pronuncino in questa discussione « delle buone parole». « Non è certo la Frauda che si rifiuterà, — dice VEcho de Pari*, — ma et affrettiamo ad 'aggiungere che Ira le buone volontà, ohe vengono chiamate a concorrere la partita deve 'essere uguale. Le Potenze della Triplice intesa risponderanno delle loro intenzioni pacijflene come risponderanno dell'assoluta abne igazione della Serbia? La Germania risponde lessa della decisione che prenderà l'Austria, e {cioè che il coirle Tisza ed i suoi accoliti, che si servoono dell'imperatore Francesco Giusep pe più di quanto servano lut, ascolteranno i consigli di moderazione che ora la diplomazia tedesca sembra essersi decisa a dare loro? Finché questo non si saprà, la situazione riimarrà grave; e, se anche la situazione si accomoda a prezzo di eroici sacrifizi della iSerbia, l'avvenire rimane tuttora allarmante; jil germe della crisi provocato dalla politica tri Iplicista mette l'Europa sempre più vicino ad luna catastrofe. Le cose non possono durare eternamente cosi. Frattanto, anche se la tempesta d'oggi passa, forse verrà ben tosto il jgiorno decisivo 'in etti il popolo saprà difenjdere il suo focolare e meritare la propria in[dipendenza. Quel' giorno, sventar* a quelli che non saranno pronti ». "La Russia non permetterà l'annientamento d'una Potenza slava,, (Cosi il comunicato ufficioso snl "Corriere della Borsa,, j.\ Pietroburgo, 27. mattino Nel pomeriggio di ieri il primo ministrò ha affermato nuovamente la determinazione della Russia di non disinteressarsi della sorte della Serbia. Il ministro degli Esteri, Sazonoff, si tiene in istretta comunicazione con gli ambasciatori di Francia e d'Inghilterra e col ministro di Serbia. Il ministro degli Esteri ha avuto Ieri, nel pomeriggio, un colloquio con l'ambasciatore di Germania nel treno di Tsarkoje Se lo. ' E' noto che il ministrò degli Esteri ha avuto un colloquio con l'ambasciatore austro-ungarico ieri, nel pomeriggio, ma se ne ignora il risultato. L'ukase imperiale di ieri mattina vieta >la pubblicazione di ogni notizia relativa All'esercito ed alla marina, compresa la mobilitazione, il nielliamo dei riservisti, lo ..spostamento di ufficiali superiori e l'arresto e la condanna delle spie. ; I reggimenti richiamati dal campo di «.Tsarkoje Scio hanno attraversato la città i.per recarsi alle caserme, salutati dagli .«hurrà» della popolazione. La folla, che Jab. fatto ieri sera una dimostrazione dinanzi «ila Legazione di Serbia, ha cantalo [l'Inno russo e gridato: « Abbasso l'Austria! ». Secondo alcune informazioni, si spera che la pace sarà mantenuta. Il ministro degli Esteri, Sasonoff, ha fatto alcune proposte che, si dice, dovrebbero soddisfare l'Austria-L'ngheria, pure tutelando la sovranità della Serbia. Il «Corriere della Borsa» pubblica il seguente comunicato, che avrebbe un carattere ufficioso: « La .Russia sarà pronta a rispondere con tutti i mezzi dèi quali dispone una grande Potenza a qualsiasi inìdizio il quale dimostrasse che si disprez' zano le sue legittime domande. La Russia non permetterà l'annientamento di una ; Potenza slava, ma è pronta a sostenere l'Austria-Ungheria nelle-sue domande giustificate ed a raccomandare alla Serbia di \ non essere intransigente. Tuttavia essa non permetterà mai che si punisca l'intero popolo serbo per il delitto di un privato, Nè la Russia, nè la Serbia possono consentire ad un'ingerenza nei, diritti sovrani di uno Stato balcanico». (Agenzia Stefani) In quali condizioni si svolgerebbe la guerra austo-serba(Servititi tacciale della Stampai U S T# / A - UNGHERIA Vienna, £7, notte. • L'immediato ritiro.dal Governo serbo, della Corte o di tutti gli istituti finanziari da Belgrado dimostra che i circoli serbi calcolano seriamente sulla possibilità di una imminente azione delle truppe austriache. Questo ritiro è stato interpretato da qualche giornale come un segno della intenzione serba/ di non opporre alcuna resistenza all'eventuale avanzata austriaca. Ma ai tratta in realtà di un grave errore di interpretazione, che non è per altro assolutamente condiviso dai circoli militari. Si sa general-i-zioni dell'arsenale di Kraguievaz. mente che la difesa;di Belgrado non è mai: L'opera di queste bande irregolari, la cui entrata nei piani del comando militare ser-! opera, nonostante la sorveglianza dai corde* bo. "Belgrado è una;città aperta, completa-: ni austriaci sulla Drin e sulla Sava, può mente scoperta. Posta alla confluenza del anche, ad un momento dato estendersi nella Danubio.con la Sava, sulla collina, di fron- bassa Ungheria e in Bosnia, potrebbe create a Semlino, non possiede alcuna fortifl- re evidentemente delle serie difficoltà alle cazione ed alcuna opera protettrice. Una re- truppe austriache. I militari serbi pensano slstenza sostenuta dalle truppe serbe ad di sostenere, fino al massimo sforzo, una un tentativo di avanzata dello truppe au- tale guerriglia, così che le truppe austriastriache provocherebbe un immediato bom- che, esaurite da una lunga difficile campa bardamento da parte delle artiglierie di gna, giungano alla fine sul piano di N'isoli, Semlino, che distruggerebbe le più preziose dove dovrebbe combattersi la battaglia deci ricchezze edilizie della Serbia, f aticosamen-• siva, nelle migliori condizioni possibili per te adunate. l'esercito serbo, che avrebbe a sua disposi- Già durante la crisi bosniaca nel 1909, il ' zione delle truppe fresche, ordinate co» caiGoverno serbo, nella previsione di un con-:ma, e protette dal possente quadrilatero di ha dotato fin negli ultimi tempi di molte batterie, di. fabbrica francese, del tipo più recente. L'opera dell'artiglieria è sussidiata da quella dei cosidetti comitagi, bande irregolari volanti di 20, 30 volontari, di so lite al comando di un sottufficiale, cui è affidato il compito della guerriglia, con le sue infinite risorse, s che il Governo di Bel grado aveva organizzato ampiamente durante, la guerra serbo-bulgara "e che ha ancora, riordinato negli ultimi temni dotandole con bómbe a mano, fucili e munì flitto con l'Austria, aveva preso tutte le misure per il trasporto della capitale all'interno. Chiusa la crisi bosniaca, si agitò 'in- fortezze che corona la vecchia città serba. Nonostante dunque.la sproporzione di forzo numeriche fra l'Austria e la Serbia, una cora per qualche tempo il problema di un ! occupazione della Serbia da parte dell'Au definitivo trasferimento della capitale nel- ■ stria non si presenta come una impresa ral'interno a Kraguievaz o a Nisch. Ma il pida e facile. Secondo quanto è prevedibile, problema fu vinto dalla impossibilità di af-iper i dati di fatto che si conoscono, essa fron tare tanta somma di spese, quale sareb- imporrebbe una lunga costosissima campabe stata imposta dalla ricostruzione intera'gna esauriente all'Austria, che, per quanto di una citta, poiché tanto Nisch, quanto si sa, non è in condizioni finanziarie e ua- Kraguievaz non rappresentano nelle condizioni attuali che delle grosse borgate, di scarsa civiltà. L'abbandono di Belgrado va dunque mes- zionali tali da affrontarla senza alcuna preoccupazione. Queste considerazioni possono forse anche avere qualche peso nelle decisioni ultime dei circoli direttivi austriaci, so in relazione piuttosto con le condizioni tanto più che a Vienna non si può, oggi, 11 decreto di Holienlolie per la mobilitazione parziale Tris»te, 27, séra. Ecco il testo della notificazione del Luogotenente di Trieste, Hohenlohe, per la mobilitazione parziale, in baso alle ordinanze del Governo di Vienna : «Sua Maestà 1. e R. Apostolica si è gra ' ziosissituarnelite degnala di e con la tattica della resistenza dei serbi. Impotenti ad affrontare una battaglia aperta di masse contro L'Austria, le truppe serbe speculano piuttosto sulle diffìcili condizioni, del terreno montagnoso dell'interno e su un programma di guerriglia' continuata,alla quale anche meglio si adattano le qualità originarie del soldato contadino serbo.' Le condizioni della resistenza serba I militari austriaci non si sono mai dissimulate le difficoltà di un'azione a fondo contro la Serbia, nonostante l'enorme sproporzione di forze dei due eserciti. La difesa serba infatti è straordinariamente facilitata dalle .caratteristiche del paese, che si profila con una serie di vallate strette e tortuose, vegliate da barriere montuose, nello quali è possibile organizzare rapidamente la resistenza insidiosa e la guerriglia. Gli stessi studi che furono pubblicati nelle riviste militari austriache sulle condizioni di una eventuale avanzata delle truppe austriache si sono reso conto di. queste difficoltà. Tipico in proposito un articolo che fu pubblicato qualche tempo fa dalla oruerrafondaia Danger's armee Zeitung, e che calcolava sulla durata almeno di tre mesi per una guerra decisiva contro la Serbia. Subito dopo Belgrado, infatti, la valle della Morava, che costituisce la grande arteria centrale vitale della Serbia, lungo alla quale sorgono anche i maggiori centri cittadini serbi, si restringe in una lunghissima defitte, serrata fra alte montagne, che si stende ininterrottamente fino al gran piano di Nisch, dove si trovano, disposte su un piano quadrangolare delle potenti opere protettive di fortificazione. Per questa défllée, che in alcuni punti appare veramente selvaggia, è impossibile, per un esercito invasore, uno spiegamento di grandi forze.Le truppe, avanzanti forzatamente in ordine di colonna, si trovano ad ogni istante di fronte a nuove inattese insidie del terreno, dalle quali non potrebbero essere garantite se non con una metodica progressiva occu pazione di tutte te alture dominanti delle due catene che chiudono il corridoio della Morava. Una tale impresa, è evidente, richiede una somma enorme di tempo e-di sacrifici. La tattica dei serbi è appunto «molla di impegnare-;in questa lunga impresa esauriente il grosso delle forze austriache, contrastando loro passo a passo l'avanzata, con continue imboscate, servendosi di tutte le accidentalità del terreno. Questa tattica fu già usata, con pieno successo dai serbi bosniaci, nel 1878-79, quando le truppe austriache, dopo il mandato loro affidato dal trattato di Berlino, si accinsero ad occupare la Bosnia. Essi si ritirarono verso l'interno e cominciarono ad attaccale improvvisamente gli austriaci, nelle gole di Doboi. La resistènza fu lunga e asprissi ma, costò gravissime spese all'Austria e potè venir debellata dal generale Philippevie solo dopo una paziente faticosa avanzata. Per oaa battaglia decisiva La valle delia Morava fu messa in conordinare una 'dizione di opporre questa resistenza già du> ■mobilizzazione parziale dell'esercito nonché rante la crisi della Bosnia-Erzegovina. .*1> un parziale bando ed fina parziale chiamata lora il comando militare ordinò la costrudella leva in massa. Le relative disposizioni zione di molte òpere di terra che vaJorizzaspiù precise potranno desumersi dalle noti- aero le sue magnifiche posizioni strategiche: Reazioni pubblicamente affisse nei rispettivi. così che oggi il terreno senza molti nuovi pensare che l'Austria voglia affrontare i sacrifici e i pericoli enormi di una guerra, senza tentare, poi di vibrare un. colpo decisivo' alla Serbia,' eliminando per; qualche tempo almeno il-pericolo serbo, che minaccia il confine meridionale della Monarchia. Quanto alle condizioni militari serbe non si deve dimenticare che, se le due guerre balcaniche, hanno costato gravissimi sacrifici alla Serbia, la Serbia se ne è anche avvantaggiata militarmente, catturando, fra l'altro, più di duecento cannoni turchi, di modello recente. Non era del resto un mistero a Vienna che, subito dopo le guerre balcaniche, il comando militare ha provveduto per la riorganizzazione dell'esercito, provvedendo per poter armare di fucile, fino ad milione di uomini, con uno sforzo supremo di tutto il paese. circondari territoriali militari. « Triette, il 25 lugKo 19U. L'i., r. Luogote- lavori si può già dire preparato per la resistenza. La difesa è affidata all'artigliarla da montagna, di cui il Governo serbo ha ab. headantoments provvisto il suo «stretto, citai La posizione dell'Italia nella Triplice Alleanza è quella stessa dell'Inghilterra nella Triplice Intesa Parigi. iì, sena. Uno sguardo obbiettivo alla situazione europea Le particolari condizioni dell'Italia Roma, ZI. notte. Questo momento di arresto, durante il quale Sazonoff e l'ambasciatore austro-ungarico intrattengono conversazioni, ci suggerisce di dare uno sguardo, alla situazióne obbiettiva delle varie Potenze. , La Francia non è pronta alla guerra nè militarmente, nè diplomàticamente, ne po Mtìcamente. In quali condizioni versi l'esercito francese è stato dimostrato dalle recenti clamorose rivelazioni fatte da un.senatore francese molto bene informato. Che non sia pronta diplomaticamente è stato dimostrato dalle pronte., dichiarazioni di disinteressamento fatto dall'Inghilterra, che non sia pronta nemmeno politicamente risulta dal fatto che essa è stata còlta alla sprovvista mentre il Presidente della Repubblica e il suo primo consigliere viaggiavano nel nord d'Europa e tutta la vita politica della grande nazione era assorbita da un processa in Corte.d'Assise. La. Russia non * certo nelle condizioni della Francia, ma. nemmeno essa è pronta alla guerra, altrimenti non avrebbe esitato molti» a dichiarare la sua piena solidarietà con la Serbia. in queste condizioni possiamo nutrire speranza, che ancora una volta sarà risparmiata la tanto temuta conflagrazione. Avverrà ancora una volta ciò che è avvenuto più volte durante la crisi balcanica. Cni non ricorda che più di una volta la pace europea è stata messa a durissima prova e che" il pericolo di una conflagrazione fu Ulontanato dal rifiuto dell'Inghilterra di fare causa comune con la Russia, la Francia, e dall'impotenza di costoro di fronte alla Triplice alleanza? Più di una volta, la Francia' e là Russia dovettero troncare le pretese de",-Serbi, dèi Greci, dei Montenegrini, di spartizione dell'Albania dinanzi al pericolo della guerra. Il caso di Scutari è il più tipico e il più clamoroso, perchè è comprensibile' anche ai profani che la Russia e la Frància, le quali avevano incoraggiato il Montenegro - ad occupare Scutari, facilitando il tradimento di Essad, ordinarono di sgombrare subito la capitale albanese appena toccarono. con mano che il pericolo della guerra era serio ed imminente. Nè è temerario supporre che la Francia e la Russia abbiano indotto la Grecia ad arre stare la marcia dei battaglioni sacri su VaiIona in seguito al principio di mobilitazioni* dell'esercito e dell'armata italiana. L'esperienza di un passato pross:mo può lene alimentare la speranza che anche questa volta il pericolo sicuro ed imminente della guerra persuada la Francia e la Russia, a fare con la Serbia ciò che fecero col Montenegro. Ricordate? Allora appari ra quasi impossibile che di Montenegro dovesse, essere costretto a subire la erande umiliazione. Allora il valoroso re del Montenegro gridava ai quattro venti che egli e il sub esercito non sarebbero usciti vivi dalle nitida1'.di. Scutari. ' tìérto questa speranza è molto più fon-, data di quella- che l'Austria, nremu'a dalli Germania, possa venire ad una transazione e che la Germania, seguendo i suggerimenti della stampa parigina, imponga all'Austria di rimangiarsi in tutto o in parie l'« ultima tum» Anzituto non è credibile assoluta mente che l'Austria abbia lanciato l'« ultimatum» senza avere consultato prima li Germania. Per il trattato del 1879 l'Austria e la Germania sonò solidali di fronte alla Russia e quindi è necessario che ognuna di esse consulti l'altra tutte le Volte che vuole fare un passo che può essere accoPc male dalla Russia. La Germania ha vitalissimo interesse a. che l'Austria non sia sopraffatta dal panslavismo perchè l'Austria costituisce un baluardo del germ.tnesimc contri, la minacciata invasione dallo slavismo Nessuna Potenza germanica potreb be salvaguardarsi • dall'invasione ; ussa il giorno in cui tutti i popoli slavi fossero strappali all'Austria-U-ngheria. Poiché questi argomenti bastano ad escludere che la Germania possa imporre all'Austria l'umiliazione di rimangiarsi In tutto o in parte I'« ultimatum », non aggiungerò l'a'tro, nm meno persuasivo, che la Germania, non intende maltrattare la sua alleata per date tempo alle sue rivali a prepararsi alia guari contro di essa stessa. Passando all'Italia, è certamente mólto lusinghiero per essa che da Pietroburgo le vengano incitamenti ad assume/e ri nobilissimo compito di mediatrice di pace. Con U sua condotta e. anche coi suoi Tuoni .uffici, pronti e tenaci per l'allontan am -nto àil pericolo di una guerra, o per la localizzazione del conflitto, essa merita la fiducia della" Russia e dell'Austria-Ungheria. Ma dai buoni uffici, 'che va spiegando con molto zelo, alla parte di mediatrice ci corre m-.ltu. I suoi legami di alleanza con l'AustriaUngheria, e, più.ancora i suoi vitalissimi ititertssi nel mare Adriatico e «iella pelisela balcanica, le Impongono di noh'ésp.orsi ti Óppc e- di' non 'compromettere minima«Miite la sua delicata posizione.-La parte d; mediatrice compete più a lì'Inghilterra che non ha interessi- di sorta- nella penisola R&Iconica, all'Inghilterra, che, ha potuto '^Ubitc ' disinteressarsi del conflitto austroSRfbo.- mentre l'Italia non può puiito disintci essersi. Per l'Italia- è tutt'nltro che'liève e indifferente che la penisola balcanica su fisca un nuovo assettamento. L'Italia deve invece vigilare attentamente e non stare alla finestra essendo «ssa Interessata, alta ante della penisola balcanica ,ptù ancóra della Germania. Ad una sola condizione'l'Italia potrebbe assumere la par2 di mèdie*. L'affrettato ritorno del Kaiser e diIl Kaiser Poincaré Palpcaré Il Governo tedesco esprime il suo rammarico per le dimostrazioni anti-rosse Berlino, 27, notte. L'imperalort Guglielmo è giunto con treno speciale. Aricevere l'Imperatore ti liòvavano l'Imperatrice, il Cancelliere, i capi di Stato Maggiore dell'esercito, generale Moltke, e della marina, ammiraglio von PoW, L'Imperatore si recò in vettura al nuovo palazzo, acclamato dalla folla entusiasta. Con lui si sono recali al palazzo anche il Cancelliere e i due capi di Stato Maggiore. A Berlino si spera molto che l'Imperatore eserciterà la sua influenza nel senso di una mediazione. Le dimostrazioni continuarono anche ieri sera. Dei cortei percorsero le strade swonan do e cantando inni patriottici. Da quattro a cinquemila persone sostarono a lungo di nanzi all'Ambasciata austriaca e al Ministe. ro degli esteri. L'animazione fu enorme nelle grandi arterie. Il Governo tedesco ha fatto esprimere all'ambasciatore russo a Berlino il suo rammarico per le dimostrazioni avvenute dinanzi all'Ambasciata russa. Il Berliner Tagèblatt biasima le dimostrazioni anU-russe; constata la solidarietà austro-tedesca e conclude dicendo ; « Chiunque volesse costringere l'Austria-Ungheria a dare indietro, costringerebbe la Germania al compimento del suo dovere di alleata». Anche il Corriere della Borsa e la Morgen Post, condannano le infelici dimostrazioni di alcuni esaltati davanti all'Ambasciata russa. Il Lokal Anzeiger spera che gli sforzi deU la diplomazia europea, specialmente di quella tedesca, permetteranno la localizzazione del conflitto. Dice di credere che la giornata di oggi sarà decisiva. tt li Francia si liti poti a un'eventuale mobilitazione Il Capo della flotta convoca i comandanti Parigi, 37, sera. I giornali pubblicano il seguente dispaccio da Tolone: L'ammiraglio Boue de Lapeyrère, comandante in capo della marina da guerra francese, ha convocato per stamane alle sei a bordo della sua nave, la Courbet, i comandanti in capo- della "rima 0 seconda squadra. Sotto la presidenza dell'ammiraglio Boue de Lapeyrère sarà tenuta una conferenza e si preparerà l'esecuzione delia mobilizzazióne che potrebbe avere eventualmente luogo ». A proposito di preparativi di mobilitazione, VEcho de Paris è informato che oltre alle misure di precauzione prese dal Ministero della Guerra, anche il -ministro della Marina ha conferito col capo di Stato Maggiore e «on i capi di servizio. Il ministro delle Finanze, dal canto suo, lavora coi suoi capi servizio per studiare tutte le misure utili che la situazione finanziaria potesse esigere. Il prefetto di polizia ha conferito cóll'interim degli Esteri e col ministro degli Interni e poi ha prese tutte le misure utili: ha convocato, ieri sera, i commissari di polizia della capitale e ha loro ingiunto di rimanere al loro posto, richiamando tutti i segretari, ispettori, agenti attualmente in copgedo.'.. Un membro del Governo, interrogato da un redattore dell'Echo de Paris se, nel caso in cui gli avvenimenti precipitassero la mobilitazione potrebbe avere luogo nll'infuori del Parlamento, ha risposto: — Dipende dal Governo di prendere tutte le misure-relative allo mobilitazione. Si può dunque mobilitare senza Parlamento: Non si potrebbe però avere la guerra senza una dichiarazione di guerra e senza che il Parlamento fosse consultato. Fortunatamente non siamo ancora a questo punto... Si »w punì i li di Biliare, i di iwiiiii còpen*■*>•«, 27 sera. Il Presidente della Repubblica francese Poincaré, hé, con telegrafai senza fili, informato il Re che, a -cauta 'delle circostanze* politiche, non poteva fermarsi a Copenaghen, come era sua intenzione, ma è costretto a rinviare la visita. Egli ne chiede scusa ed esprime il suo rammarico. La divisione navale ha passato il Belt. Poincaré sarà a Dunkerque mercoledì verso le i o le 5 del mattino. Il dispaccio di Poincaré è arrivato alle. 10 c mezzo a Copenaghen. Nello stesso momento entravano nel porto di Copenaghen le torpediniere delia squadra Stylet e Tremblon, che avevano ricevuto l'ordine alle 6 del mattino di andare a far carbone a Copenaghen. Il resto della divisione continua direttamente là sua rotta per la Francia. Il comandante dello Stylet aveva inoltre fincarico di informare il ministro di Francia., del cambiamento di programma. Dopo la sua partenza da Stoccolma, a presidente .della repubblica francese era rimasto con la telegrafia senza fili quasi costantemente in comunicazione con le, coste donde gli venivano ritrasmétti i dispacci dalla Francia. Egli era coti ai corrente degli avvenimenti e ti assicura eh* fu stamane alle 6,. in seguito al telegrammi ricevuti da Parigi, che egli decise di non fermarsi a Copenaghen. Quanto alla visita a Cristiania la sua soppressione era già stala decisa stanotte. La Franco e la Jean Bart proteguono la rotta per la Francia. Il Lavoisier è italo distaccato dalla divisione e ha raggiunto le torpediniere Stylen e Tremblon nel porto di Copenaghen, ove va anch'esso a far carbone. Ecco il testo del telegramma della Repubblica francese al Re-. . «A S. M. il Re di Danimarca, Copenaghen: La gravità degli avvenimenti m'impone il dovere di rientrare direttamente in Francia, ove sono urgentemente chiamato dal Consiglio dei ministri, interprete della pubblica opinione. Sono confuso d'essere costretto ad aggiornare la visita, che mi ero proposto di fare oggi a Vostra Maestà e che sino all'ultima ora avevo sperato di poter non ritardare. Deploro pure profondamente non potere recare fin d'ora alla valorosa nazione danese, i voti della Francia.'Prego Vostra Maestà e S. M. la Regina di gradire le mie più sincere e profonde scuse e di credere che sarà, per me, un gran piacere venire a Copenaghen appena le circostanza me lo permetteranno. — Firmato: Poincaré ». Cristiania, 37 sen. Ecco il, testo dei telegramma invialo da. Poincaré al Re di Norvegia: « Richiamato precipitosamente in Francia dalla gravità degli avvenimenti, non posso con grandissimo rammarico fermarmi a Cristiania per salutare V. M. e, S. M. la Regina e per 'recare al popolo. norvegese 1 saluti cordiali del mio paese. Prego V. M. e S. M. la Regina di ricevere le mie profonde scuse ». L'«Echo de Paris» si occupa della, posi zione dell'Italia nell'attuale momento internazionale. Esso pubblica anzitutto un dispaccio da Vienna in cui è detto che il Duca d'Avarila ha fatto ieri in nome del suo Governo la seguente importante dichiarazione: « L'Italia osserverà, ih ' caso di conflitto privato àustro-serbo, un'attitudine amichevole e benevola, conforme alle clausole dell'alleanza ». Inóltre r«Echo de Paris» ha da Roma: '..« Posso, confermare pienamente le notizie mandatevi ieri sull'atteggiamento dell'Italia in caso di'conflitto fra l'Austria e la Serbila. L'Italia, che non è stata avvertita del passo che l'Austria stava per fare a Belgrado e che non ha avuto quindi alcuna influenza sull'atteggiamento stranamente intransigente, delia sua alleata, non ha potuto prendere alcun. impaglio di frónte all'Aur stria. La sua azione in queste prime fasi del conflitto austro-serbo si limiterà dunque a fare uno sforzo diplomatico per localizzare conflitto è moderare l'azione offem siVir'déil'A»sfr.ia contro la Serbia. La posizioneBell'Italia. nella Triplice alleanza par un certo punto di vista è abbastanza analoga a quella dell'Inghilterra' nella triplice intesa e appunto tra Roma e Londra hanno luogo ,in questo, momento degli-scambi di vedute per una azióne moderatrice del conflitto. «Tuttavia a Roma, nei circoli ufficiali, si è hingi dal mostrarsi ottimisti circa i possibili risultati di un futuro intervento amichevole italo-inglese. Una voce che non è ancora confermata circolava stasera., secondo cui l'Austria avrebbe intenzione di attaccare il monte Lovcen. Se questa voce fosse confermata, l'Italia,'cheè opposta categoricamente ad ogni azione dell'Austria sul Lovcen, dovrebbe intervenire in modo lusinghiera ma non sarebbe s"'Ticiei^e. L'I mercato dei bancnien a ten Incidenti alla Borsa di Parigi "Marsigliese,, e grida di "A Berlin!,, (Servizio emettale della Stampa). Parigi, 87. sera. Un incidente è avvenuto al principio del pomeriggio alla Borsa. Un banchiere, di nazionalità straniera, si trovava al suo solito posto nell'Interno, della Borsa, quando venne circondato da colleghi che emettevano grida: A Berlino, a Berlino! Poi si udirono le note della Marsigliese cantata da un centinaio di voci. La polizia venne subito avvertita ed essa fece entrare il banchiere, che si accusa 0. torto od a ragione di essere stato uno dei promotori del panico borsistico di questi ultimi giorni, in una Sala vicina per difenderlo dalle manifestazioni ostili e dai proiettili di vario genere che i suoi avversari gli scagliavano contro.. . .'.' Parigi, 27, notte. In presenza degli avvenimenti e di fronte trloe, a condizione di trovarsi in compa- ^ila chiusura di alcune Borse estere, special. Rnia della Germania. La compagnia del- ' ■ - ,, j- ;« ' -ir. i i ; lì. j , t ■ , - mente quella di Vienna, il Comitato del ISIngbiiterra sarebbe senza dubbio, molte > «» " . . . ' ?T«(r, Tendenza airottimismo La Confederazione del Laioro contro la guerra Parigi, 27, sera. Oggi nel pomeriggio si nota una maggiore fiducia in un componimento pacifico della vertenza austro-serba. In Borsa non c'è più stato quella grande agitazione, dei giorni precedenti in vari titoli si sono notati leggeri aumenti. La Confederazione generale del lavoro, che non dava più segni di vita' da qualche tempo,- si segnala all'attenzione del pubblico a causa del conflitto austro-serbo. Essa ha deciso infatti di organizzare per questa sera alle ore 9 sui grandi boulevards una. dimostrazione contro la guerra. E* l'Unione del sindacati che ha preso la Direzione del movimentò. Appelli speciali sono stati diretti dalla Federazione edilizia a tutti i suoi membri, terrazzieri, muratori, ecc. Si aggiunge che anche il Sindacato dei postelegrafici ha pure reclamato la convocazione dell'Unione dei lavoratori dello Stato, della Federazione postale e della Confederazione' generale per l'esame della situazione D'altra parte, il comitato dei nazionalisti emana una violenta protesta contro questa manifestazione operaia. L'intervento europeo reso possibile dall'indugio dell'AustriaLondra, 27, sera. La gravità della crisi incombe sopra la pubblica opinione inglese facendo dimenticare persino il pericolo di guerra civile nel* l'Irlanda. Stamane i giornali commentano la situazione manifestando la persuasione che la diplomazia posta ancora evitare le ostilità. Il Times dice che probabilmente l'Austria* Ungheria non dichiarerà la guerra prima di tei 0 sette giorni a cauta della necessità enèrgico. Come vedete, la situazione dell'I- ''{jpi^di «rorite arprasènU'conftmoT^uicon- d' sospendere, monientaneamente ogni tran- della mobilizzazione. Questo Menenio: àf. neutralità ai pari déivir^hilter- sazione surm'ercato. Quanto al mercato uf- f>e l'opportunità delVintenento europeo, sorgere. Corre pure voce che l'Imperatore Francesco Giuseppe sarebbe segregato dai suoi famigliari e dal partito militare tanto che il. nunzio apostolico a Vienna avrebbe invahoJYrcato di avvicinarlo a parecchie ripri La R ma ina Margherita a Roma Rama, 27. ala 8,16 ha fatto ritorno a RoMaiYhartta. n, ma la sua neutralità neri può essere fidale a termine e a contanti, la Camera1 Tutti gli altri giornali fanno voti per il mahdisarmata come quella dell'Inghilterra:- SindacaleJdegli agenti di càmbio ha deciso', lenimento della pace. '■ 'm m- !chèle operazioni si effettuino normalmente.I " primo ministro Atquith è tornato a (Ag. St.). [Londra dalla campagna fra mezzanotte e Il ministro serbo è partito da Vienna ' Bruxelles, 87 notte. |I'una antimeridiana. Finora non vi è stata Vienna, ti notte. I In Presenza delle circostanze, il Comitato alcuna riunione di minitlri e non è convoli ministro terbo Jovanovitch è partilo della Borsa' di Bruxelles, d'accordo col Mu- iato il Contiglio di gabinetto. Si crede che Marnane-per Belgrado. La tignora e.U fi- niclpio, ha deciso la chiusura del mercato in vista della situazione in Irlanda il ConsiWr&n? jSSr&SS *nSèS * Bruxelles, à armine a contanti. \gUo di gabinetto tara, convocato oggi .tetto, teroi rttidmU nella monarchia è ttata af-j' (*#.. «■)« | U* 81), fidata al mimittro rutto* (Statini).