Il conflitto austro-serbo nelle sue oscillazioni

Il conflitto austro-serbo nelle sue oscillazioni Il conflitto austro-serbo nelle sue oscillazioni Una smentita di Pasio - liTinolitesta sulla tragedia di Serajevo e la Serbi» - Arresti e processi. (Mervixio twWl itóUa Starai»). Vienna. 20, notte. Un ministro ungherese ammonisco l'opinione pubblica di ^orientare. In uno. intervista pubblicata dall'uflieioso Neues Wiener Tageblalt .dice che non si deve essere troppo curiosi e impazienti. </. Vespai da estirpare. « Siamo occupati.a formulare il minimo di ciò che l'Austria deve esigere,-dalla'Serbia. Chi suppone che la nostra tardanza derivi da pusillanimità, si inganna. Noi procediamo con sicuro calcolo e vogliamo scoprire tutti i vespai, accingendoci a distruggerli. Questi vespai si trovano, in Serbia e vogliamo procurarci la certezza che anche il Governo serbo vorrà distruggerli. Questa volta vogliamo avere la certezza assoluta e delle promesse non ci aocontentewmb. Non ci basteranno le soddisfazioni dateci sulla carta. Pasic va ogni giórno dal nostro Inviato a Belgrado per dichiarare é5hs egli,personalmente, ci da' tutte le ragioni, ma che anche egli deve lottare contro ropposizione, e che i nostri nemici sono anche swoi .avversari. Sarà vero, ma non possiamo avere molti riguardi per la politica della Serbia. Spero che la Serbia non farà ohe accondiscendere alle nostre richieste. Sé si; rifiutasse, adotteremo altri: mezzi per costringerla.. La guerra è l'ultima ratto. Se fallirà il primo passo, ne tenteremo degli altri. Non so in che cosa essi consisteranno, ma basterà, rilevare quanto facile per noi sarebbe isolare la Serbia da tutta l'Europa con un rigoroso controllo doganale e di passeggeri. Se- la Serbia fruì vuol garantirci che i congiurati smettano l'opera loro, provvederemo affinchè neppure ua'solo individuo sospetto passi là frontiera e per noi sarà sospetto chiunque non ci garantisce la nostra quiete ». Dopo avere minacciato cosi lo Stato vicino di rappresaglie e di una specie di blocco, H ministro dice: «Non c'è ragione di allarmarsi ) enei del resto; "il momento della decisione è -vicinissimo più di quanto si creda. Il mio pronostico .è questo — conclude Il ministro — temporali, ? lampi, ; tuoni, poi il sole».; * Quésto pronostico non sarebbe neppure tanto inquietante, perchè tenderebbe a rimandare l'applicazione dell'ultima ratto, di cui porlo anche IL presidente, dei ministri, Tisza, dopo il periodo di rappresaglie doganali e di polizia di confini. Il Morgen invece suppone che Berchtold approfitti dai gloriti, che ancora trascorrono prima che sia chiusa la Istruttòria di Sarajevo, per preparare diplomaticamente il passo minacciato che si vuol farò a Belgrado. - Taluni giornali trovano che abbia suono di minaccia il breve trafiletto pub' blicato dalla Norddeutsche Allgemeine Zét timo di Berlino, in cui si ammonisce la Serbia.» mutavo/contegno,' augurando - in ogni caso che il- conflitto'. aùiStro^erbo> resti cNqs2d2zlocalizzato. Quésta, parola^«tocaltezare» ha rizzare la. situazione come moi- ò acquieta, .un po' gli animi a l L'opinione pubblica, tuttavia, non 6 tran-San co eheTcortrc^x^^bo^ Sl-\rato X"quCatTapr^?r fil«nei nllnrmist» cnmf. ad «semino, ooriri. a un brutto suono dopo la guerra.balcanica — dice il Neues Wiener'JoùriiQl, —.e,paste- rà a caratterizzare la, situazione come mol- to seria. Però acquieta, .un po' gli animi a Vienna la smentita venuta un - po' tardi della intervista con Pasic pubblicate dallo1 Leipzlgker Ifuèsten Nacrlcnten. Pasic dlchiara nella eua smentita come possa apparire a priori inverosimile che egli abbia usato un tale linguaggio. La Neue Freie;Presse e soddisfatta di queste dichiarazio- ; ni, perchè dice che essei lasciano intatto il ponte fra Austria e Serbia e così anche la possibilità di intendersi.; voci allarmate come, ad esempio, oggi-," a, quella che il capo dello Stato Maggiore-gè-1 nerale, Conrad, sin stato improvvisamente' richiamato a Vienna dal Tirolo, dove villeggia. Nell'ansia di questi giorni e atteso con spiegabile, impazienza il discorso che il presidente dei ministri ungheresi conte Tisza terrà mercoledì a Budapest, risnondeudo alle interpellanze sulla crisi austrosorba. Tisza è. venuto appositamente, o Vienna per affiatarsi col conto Berchtold e informarsi delle più recenti.fasi della preparazione diplomatica ner la soluzione del conflitto austro-serbo. Dall'esito delle trat taitlye diplomatiche coi Gabinetti delle' grandi Potenze dipenderà la intonazione del' discorso del conto - Tisza contro la Serbia. "Non togliamo la guerra Il Governo serbo, dal canto suo, tenta di prevenire il passò diplomatico dall'Austria. Dòpo l'articolo del Samouprava, già segnalatovi, vi sonò òggi le dichiarazioni del .cupo dell'ufficio stampa serba, Stefano-; vie, dichiarazioni che ha fatto al' corrisponde! ite speciale del giornale ungherese Esti Uisag.-Ecco1'quanto ha detto il funzionario serbo: — Siamo alla.vigilia.delle elezioni politiche. Ci sarà una lotta-accanita. Perciò, per il momento, non possiamo pensare alla-istruttoria di Sarajevo. Paaic 6 partito stamane per la Serbia orientale per la campagna elettorale e ritornerà a Belgrado alla fine' della settimana ventura. Sinora l'Austria non ha fatto alcun passo.. S.0 ne. farà, il Governo si occuperà scrupolosamente della cosa. Io dichiaro, a nome del Governo serbo, che faremo il nostro dovere se si tratta' di interrogare sudditi serbi sospetti o accusati o testi. Naturalmente però la domanda dovrà essere (atta in forma dipio malica, che non possa toccare la dignità e la sovranità della Serbia. Non credo che le bombe provenissero dall'arsenale serbo di Kragujevac. Il maggiore Priblvic è certamente estraneo alFatteniato. Egli si prepara a provarlo. Il Prihcip credeva di rendere un servizio alla Serbia, Invece ha compromesso molte persone. La Serbia non è affatto colpevole. I responsabili si devono cercare nell'amministrazione della BosniaErzegovina. Se ci-'si vuole accusare, noi ri difènderemo, Il Cabrinovic era parso persona sospetta anche a noi, e se 11 Governo bosniaco non lo avesse - dipinto come persona per bene, noi lo avremmo arrestato e il primo attentato non sarebbe avvenuto. Or» si vuol dare la colpa a noi. Ci difendiamo, perchè non vogliamo la guerra, e spero che il conflitto si appiani pacincament*. Abbiamo bisogno di pace almeno per dieci armi, Il tempo che et vuole per metterci In buon assetto eco nemico. E l'Austria creda che non vogliamo la guerra, ni 1 nostri comTnare4»nti, ne i nostri funzionari, nè i |, rteppure I nostri soldati ti gli oltraggi ; non si devo far credere che ione. Preludio al protesse di Sarajeva là "Serbia sia una nazione assassinai Ripe-!to, speriamo che il conflitto si appiatti pa-.dite amento. Da noi non c'è nè boicottaggio1 j i Mentre la Serbia si dichiara pronta ad 'agevolare l'inchiesta giudiziaria anche su territorio serbo, i giornali viennesi pubbli- caino, sotto la data di Zagabria, una infoi- mazione nella quale si ripete l'asserzione, già fatta in questi giorni, che il Governo-1Zbt^ disposto tutto, il necessario.per rendere infruttuosa una inchiesta pres-so le associazioni panserbe di Belgrado; Narodna Obrana e Slovenic Jugi. Tutte le carte ' di ' entrambe le società, sarebbero state accuratamente vagliate e uria grande quantità trasportate altrove. Anche i regi- ^M^.v^^^aSTMO^ es- sere assoggettate ad una inchiesta dalle »u-."torità. Cosi si spiegherebbe la notizia che il vice-presidente della Slovenic Jugi, Mar- covic, sia partito per la Francia. . Dna specie di preludio al processo di Se- 'rajevo sarà il processo che ìncomincierà il 27 corrente a Zagabria contro due studènti dell'Accademia accusaU di avere tentato il 20 maggio di assassinare il bano della Croa- zia, Skelecz. Nell'atto di accusa è detto che ,ru arrestati avrebbero affermato la neces- ita di attentati contro alti personaggi po-1 sbassa 5Tcint» ^^\in caso di guerra, il suo compito di redi, mere la Croazia. Uno degli accusati avreb- be anche dichiarato la necessità di atten- tati contro 1 Arciduca Ereditario Francesco bordinando perchè egli era..un nemico de> Croati e quindi, quando fosse salito al tro- cleVOTictptt l'assolutismo e- un regime militare. « Altrimenti —i dice il giornale — ci saranno dello brutte sorprese». Ciò dicendo, il giornale si fa portavoce dèi clericali croati che approfittano della situazione per invocare tutti i rigori contro gli avversari politici serbo-croati. La Reichspost, per dimostrare la necessità della dittatura militare in Croa- ,zia, riporta dal giornale Harvatska, cóme è- sempio della propaganda panserba, le fra-|si incriminate per le quali sono state arre- state alcune persone. A Brod un fornaio. in seguito all'attentato, avrebbe-detto ad state alcune persone, A Brod un, fornaio, ■in seguito all'attentato, avrebbe-detto ^ un oste: « 11 serbo è come l'acqua che- va per la sua china. Il serbo quello che dice lo fa e ne vedremo ancora delle belle ». _Un ragazzo avrebbe gridato: «Viva Re Pietro e a Francesco Giuseppe un metro d Sn ™*0ll&n±e S^WlerJMiama*0k5 «L'Arciduca ha avuto ciò-che si niemavan, una donna « Sia lodato Dio! come sono contenta che sia stato un serbo! ». iJn.pos- sidente: « Se.sapessi leggere e scrivere an> tutti quei.s>gnon n. Un altra don-1...ido udì che il Sindaco rac*"' dava di esporre la bandiera nera, „ L'esporrei anch'io se avessi gualche ohi ■elio vècchio o qualche straccio'». rLa Reichspost deplora che solo sette di\.a„H .. m«if«,4*n»i T. c»o4i Aomnria-iun fattorino postale d^-^^r, postale del-,la BtMÌone jt qUaie fermava tutti, i còlli no- \^-p^^ dalla Serbia e aventt l'in- ^eS^KSS ^JS^éSTcSL^°. . i : mazzerei .. na> qUand0 udì che il Sindaco raccoman-t dava di esporre la bandiera nera, disse „ L'esporrei anch'io se avessi guai brello vècchio o qualche straccio' » questi « malfattori » siano stati denunzia-1ti alle Autorità. iLa Zeii ha da Serajevo che 20 detenuti 8erbi dovettero essere trasportati a Travuic hè k ca eri di Serajevo 80no piene J|ppe Fra gli arrestati vi sono due sacer- doti ortodossi, un maestro, un negoziante, sostituendoli con altri pieghi appositamente preparati. Gli attentati alle polveriere Intanto continua l'incubo che accenna a divenire sempre maggiore,- simile a quello avvenuto durante Ja- crisi balcanica sugli attentati alle polveriere. I giornali accennano ad arresti misteriosi. Nella polveriera militare di Voelelrsdorf, preBao Vienna, ai sarebbe osservato' un « soldato » che faceva gesti indecenti dinanzi al ritratto imperiale. Il soldato fu arrestato. Allora fu constatato che non era neppure un soldato austriaco, ma uno streni"-?. ci pensò persino che sia un ufficiale serbo introdottosi vano gli aggressori »t . u , colli „ u faceva 8parire nella polveriera Le pattuglie cercarono -in-

Persone citate: Brod, Francesco Giuseppe, Narodna Obrana, Neues Wiener Tageblalt, Pasio, Re Pietro