Il processo Magrini - "Idea Nazionale" di Luciano Magrini

Il processo Magrini - "Idea Nazionale" REA I IM Il processo Magrini - "Idea Nazionale" La zione dell' on. Foscari Hagr.nl § n gtn. ifmtflUo • 11 dissenso politico tra Magrini t ZoU (Per telefono alla STAMPA) Roma, 20, sera. La ripresa del processo Luciano Magrini-N'anatlonaltsti, avviene in mezzo al costatile interessamento del pubblico per questo dibattimento che ha del romanzesco e ilei misterioso ari un tempo.' L'udienza si apre alle 11.30. Il pubblico é sempre Attissimo; gli imputati, il mie■Telante e gli avvocati sono tutti presenti, meno 41 capitano Pier Giovanni Magrini, assente per oggi. Appena aperta l'udienza, ravvocalo Magrini, fratello e difensore dell'imputato Pier Giovanni, chiede la parola c dice : « Sciogliendo una riserva fatta dal capitano Magrini, dichiaro che questi nel mese di agosto dell'anno scroso non fu à Roma che un giorno, di passaggio, per accompagnare la sua signora a Fiuggi, c non ei recò ne alla Camera dei deputati, uè altrove. 21 seguito dU'udienza rivelerà il motivo di questa diohiarazione >. La desas'zione dell'on. Foscari Si riprende l'audizione dei testimoni e viene interrogato il deputalo nazionalista, on. Foscari. A. domanda del Presidente risponde: « Conosco 'da molti anni il capitano Magrini; non conosco invece Luciano Magliai. Nessuna confidenza ho ricevuto dal capitano Magrini nell'agosto del 1913, essendo la riunione del Comitato, centrale della Associazione nazionalista avvenuta il 32 giugno 1913. Fu allora che venni a Roma e mi fu riferito dai giornalisti Fabiani e De Prosperi l'episodio della lettera ricevuta per equivoco dal capitano Magrini a Vallona. In questa lettera, secondo quanto mi disse il Faciani — non so veramente se prima il Fabiani 0 U De Prosperi — era contenuta una frase cosi formulata : • inviamo » o « iuvieremo mille dracma». Mi permetto-di aggiungere che tanto il Fabiani quanto il De Prosperi avevano il dovere professionale di dirmi di questo fatto clic era a loro conoscenza, l'uno come corrispondente, l'altro come collaboratore 1n materia economi; 'ca e politica della Gazzella di Venezia del cui Consiglio politico, specialmente in tema di politica estera, sono membro insieme al deputato Marcello. « Tre o quattro giorni prima del ìì giugno 1913 io ebbi occasione di parlare col giornalista Fa' Mani e col nazionalista De Prosperi. Non so se parlai prima all'uno o all'altro. Seppi in tale circostanza che il capitano Magrini, trovandosi a Vallona, fu avvertito di una lettera a lui indirizzata giacente alla posta. Si recò a ritirarla, l'apri e vide che la lettera non era a lui diretta. Apertala macchinalmente vide clic conteneva un foglio, nel quale si diceva a Luciano Magrini : « Vi invio, o vi invierenio mille dracme per la vostra opera di propaganda*. « Questo il Fabfoiaul mi riferi e ciò, come lio detto, era s'uo dovere di fare. « Il 28 giugno si riunì a Roma il Comitato centrale del Partito -nazionalista, l-a situazione politica era, per ciò che riguardava la questione di Vallona, delicatissima. L'indipendenza di Vallona aveva un'Importanza grandissima. I.r queslone del possesso del canale di Cordi dec'deva dell'avvenire della politica italiana nell'Adriatico. Inoltre era per l'Italia di capital* Importanza di rispettare ie decisioni della Conferensa di Londra per ciò che riguardava i confini meridionali dell'Albania. « Alla riunione tenutasi a Roma dal Comitato centrale del partito nazionalista ho riferito ai , colleglli ohe le due questioni dovevano ritenersi di ossi grande importanza da poter suscitareun casus belli qualora le richieste dell'Italia non' fossero state accolte. i Cosi del resto il Governo italiano dichiarò al Governo ellenico. t Proseguendo nella discussione, ricordai la tesi «nUitalUvna sostenuta dal giornale • Il Se.'colo» in ariti onda alla campagna francese o ■ contro i nostri Interessi, lo accennai allora al- ■ le confidenze fattemi dal collega Fabiani e da '■■ Luigi De Prosperi circa la lettera consegnata al capitano Magrini. Le mie comunicazioni ,non sorpresero il Comitato nazionalità, coirne non avevano sorpreso me. Infatti la circo- 1 stanza della lettera indirizzata a Luciano Ma: girini già ai sussurrava negli ambienti politici Le giornalistici. € Dopo alcuni giorni tornai a Venezia. Io ai veto avuto dal Comitato centrale nazionalista i l'incarico di compiere :ndog*n. dirette presso ìi capitano Magrini che conoscevo da parecchi •noi. Giunto a Venezia, telefonai al capitano : Magrini ed andai a trovarlo. Al capitano Magrini chiedi se fosse vero ciò che avevo saputo dai giornalista BaBiani o dal nazionalista De Prosperi. Il capitsmo . Magrini, dopo qualche istante di esitazione, confessò sdegnato e commosso che 11 fatto era vero. • Io comunicai le dichiarazioni fattemi dal ottano Magrini all'ori. Federzoni mediante Avv. Di Benedetto, interrompendo: — Nel momento in cui riferì il fatto all'on. Federzoni, dichiarò che il capitano Magrini meritava di essere completamente creduto per in sua alta rispetta butta? Foscari: — Io comunicai all'on. Federzoni .che conoscevo il capitano Magi-ini da molti ama; che era persona altamente stimabile; che aveva compiuto delicate ed importanti missioni di fiducia da parte del Governo, cosicché della sua rettitudine e credibilità non si poteva dubitare. P. M. : —■ Il capitano Magrini le accennò alla provenienza della lettera, cioè di dove e da chi provenisse? Foscari: — Avevo già sapulo dal giornaliSta Fabiani che la lettera proveniva do Corfù... ■ P. M. : — Ella ebbe un colloquio col capitano Magrini? Foscari: — Ebbi rapporti successivi col ca- Sitane Magrini, unicamente per presentargli collega Federzoni, da poco eletto deputato. Credo fosse questo ymo dovere. P. M.: — Ha ella chiesto al capitano Magrini l'autorizzazione di servirsi della dichiarazione fattagli circa la lettera trovata a Vallona? , \ i , i Foscari: — No, non gli dissi se non che le mie informazioni dovevano servire per il Comitato centrale del partito nazionalista, lo non richiesi autorizzazione di servirmi della dichiarazione stessa del capitano Magrini. Io non pensavo allora che le informazioni del catutano Magrini potessero servire per la pubblicazione dell'idea Sazionale, che è. tfioya notarlo, distinta dal Comitato centrale del partito -nazionalista, sebbene di questo Comitato l'Idea Nazionale sia l'esplicazione. « Parlai in seguito — continua l'on. Foscari —. col capitano Magrini unicamente per presentarlo, còme accennai, a Montecitòrio, all'on. Federzoni. Ciò avvenne nel novembre del 1913. lo dall'agosto all'ottobre 19137 cioè nell'epoca in cui avvenne la pubblicazione dell'Issa .Vasionate, non fui a Roma. L'imputata Maraviglia del Comitato del- I.'munitalo -Maraviglia l'Idea Nazionale, dice ; — licordo bellissimo che in tutta l'estate del 1913 non potemmo vedere mai l'ori. Foscari, sebbene, per le esigenze del partito, ciò ci fosse necessario. Soltanto poco tempo prima delle elezioni generali politiche, fissate per il 26 ottobre 1913, potemmo conferire con l'on. Foscari, per offrirgli la candidatura del Il Collegio di Roma, che egli non accettò. Sciinonelli: — Ricorda il testimone on. Foscari l'epoca del suo colloquio avvenuto a Roriia con il capitano Pier Giovanni Magrini? Foscari: — Collegandosi il mio colloquio alla mia presenza in Roma e alla presenza in Roma del capitano Magrini, credo di poter affermare clic il mio unico colloquio a Roma col capitano Magrini avvenne nel novembre del 1913, cioè parecchi mesi dopo la pubblicazione dell'Idea Nazionale. Avv. Scimonelli: — Ricorda ella di aver avuto a Montecitorio un colloquio ' con il pubblicista Scaparro? Foscari : — Non mi ricordo di aver avuto colloquli con il pubblicista Scaparro. Può darsi che abbia risposto a qualche sua domanda nei corridoi della Camera... Scimouelli: — Ricorda ella di aver detto, in presenza del pubblicista Scaparro e del capitano Pier Giovanni -Magrini: «Speriamo che la Consulta ci aiuti nel processo»? Quale significato attribuì a quella frase? •Foscari: — L'unico significato di tale frase è questo: Speriamo che i funzionari della Consulta, citati come Metti nel processo, di cano al processo • stesso quello che sanno. Avv. Di Benedetto: — Perchè ella invocò'Lche i funzionari della Consulta parlassero?! l'oscar! : — lo ricordavo le parole dette al- ddtDniltatrpcfltsfmLumlandnf„-apostsfilOs... ,—. r. —' r. . , -,„,,.,.„,, v_.in 1 imputato ^^^y^^^^l^f>J&t^naie, dal segretario generale del Ministero. j„_u r»o iuh»tiriA t>i«r.rrin iu 1- i a degli esteri, comm. De Martino. Ricordo la frase del De Martino : « Guardatevi dal Magrini ». Quindi, dicendo: «Speriamo che la Consulta ci aiuti », significavamo la speranza che, ad esempio, il comm. De Martino dicesse al processo ciò che lo aveva indotto n pronunciare la sua frase: «Guardatevi dal Magrini ». Contestazioni sll'es. Fasori Aw. Di Benedetto: — L'on. Foscari può dire se la notizia della lettera al Magrini era conosciuta a Venezia ed a Roma prima delle puhlilicaziom aelVItlea Nazionale? Foscari : — Non mi risulta. Avv. Di Benedetto : — Quale, è il suo coucetio sulla questione albaneseT Foscari : — Da dieci anni ho visitato frequentemente l'Albania, anche come ufficiale di-marina; ed ho constatato che l'Epiro deve considerarsi come appartenente all'Albania.. Avv. Scimonelli: — Sotto la santità del giuramento può l'on. Foscari escludere di aver conte;ito in Roma col capitano Magrini nell'agosto 1913 prima della pubblidbzlone dell'idèa Nazionale? Foscari: — Escludo di essere stato a Roma. tSclmonelli : — Non mi scivoli... Risponda preciso Foscari: — Io non ho alcuna intenzione di scivolare... . Scimonelli: — E allora, risponda con precisione. . Foscari : — Con tutta la precisione che Lei vuole. Avv. Scimonelli: — Sotto, la santità del giuramento, può Ella escludere di aver conferito il 21 agosto in.Roma col capitano Magrini? Ella ha detto, testé che dall'agosto ai novembre fu a Roma. -Foscari: — Non Io escludo, e non lo ammetto, siccome non posso ricordare dove mi trovavo il SI agosto. Avv. Scimonelli : — Lo so io, se aoa la sa lei,' dove ella si trovava il Si agosto.... Foscari: — Capirà, signor presidente, io giro tutta l'Italia quasi tutto l'anno: potrei essermi trovato a Roma un giorno senta ricordarmene. Ciò- che io posso escludere è di aver avuto qualsiasi appuntamento a Roma col capitano Magrini prima del novembre-, invece non posso escludere di essermi! incontralo casualmente a Roma'col. capitano Magrini anche nell'agosto. Posso ad esempio averlo incontrato a teatro. Ciò che può significare? Di Benedetto: — Ai tini del prolesso, una sola cosa interessa: vale a dire, saliere sé il teste on. Foscari ebbe appuntamento col capitano Magrini prima della pubblicazione dell'Idea Nazionale. Il resto non interessa... Scimonelli :, — Lo dice lei! . 1 ' Foscari : — Dichiaro che nell'agosto -1913 fui a Livorno. Non posso escludere di essermi trovato a Roma il 21 agosto. Escludo saitanto di'aver avuto un appuntamento a Montecitorio col capitano Magrini prima del' novembre 1913.. • Avv. Scimonelli: — Ebbene, io domando all'on. Foscari, sotto la santità del giuramento, se esclude di aver avuto uno di questi incontri, che egli dice fortuiti, col capitano Magrini d.il -31 agosto alla fine di agosto. Foscari : —. Non posso escluderlo. • " 'Lei"? ! Foscari: Avv. Scimonelli: — Lo credo bene! io ho il documento... Esclude il teste di avere in uno di questi colloquli fortuiti parlato col capitano Magrini della lettera di Vallona? Foscari: — iNou lo escludo iti alcun modo. Dichiaro infatti che dopo il 35 giugno, giorno in cui mi recai a Venezia, ho Interpellato il capitano Magrini in ordine al fatto della lettera e gli parlai, ogni volta the lo incontrai, della lettera stessa.... P. M. ; _ Ma il capitano Magrini le dette altri maggiori particolari sul tatto della lettera? Foscari: — Glieli ftomandai, mail capitano rispose di non averhe altri.... Gli domandai perchè non fece fotografare la lettera, e 11 capitano Magrini mi rispose di non averlo fatto perchè, avendo abusivamente aperto la lettera indirizzata a,Luciano Magrini, senti di trovarsi in una posizione delicata e quindi non si arrischiò a impossessarsi della lettera ed a farla fotografare. Scimonelli: — Quando cita atsse: esperiamo che la Consulta ci aiuti », chi, secondo Lei. doveva essere aiutato? Foscari: —I nazionalisti! Avv. Di Benedetto: — Avevano combattuto una bella battaglia contro Luciano Magrini, meritavano di essere aiutati.... Scimonelli : — Ecco perchè l'Idei» Sazionale l'ha pubblicata. Di Beo.td.etU): — Ma clic vai dicendo! Si sta ancora oggi attendendo la. prova della connivenza' fra il capitano Magrini e il Comitato dell'Idea Saziónale. Scimonelli: — -Ali! ritenete che la prova non sia venuta? Siete di bocca buona.... Di Benedetto: — Anzi vi diro che si può affermare fin d'ora che Luciano Magrini si rese „i„„.i. ,i. ."oT,,,,,,!,, _„«„j_ ~ n»iì> -..^aio -SjffmSe=.i.'.-~ ,J?.^„ì1flIli.i^wL •affermò esistere accordo criminoso fra il ca- pi tano Magrini e i nazionalisti che siedono oggi sul banco degli imputati. scimonelli: — Vedrete se fu calunniai Aspettate L'avv. Magrini, fratello dell'imputato capi tano Magrini: — Vorrebbe dire l'on. Foscari,se ritirando la sua corrispondenza in Albania ; f in Oriente, gli furono richieste le carte di identificazione? Foscari : — Ho avtito occasione di ritirare lettere anche Toccomandate da.Ha -posta in Oriente e in Austria, ma non ini sono mal stati richiesti documenti per ritirare le lettere. Presidente: — A Vallona ritirò posta per \ Vallona-non ritirai mai posta per me; la ritirai a Durazzo ed a Scutarl. ■ ' lJt . K» l 1 < ,1 a I fi. l'Ut Il £. £ W CVL <* OLUtail, ^ non mi furono mai chiesti documenti per . ritipnv„ 1p 11iiiraii. le leuere. Oli sdegni di Foscari a contro Luciano Magrini Scimonelli: — Quando'fu in Epiro T. Foscari: — lo in Epiro non ci andai. Scimonelli : — Cosi l'Epiro Lei non lo conosce, nemmeno per prossimo? (Ilarità).. Foscari": — Non avevo' bisogno di -recano! in Epiro per conoscere le condizioni. Fui a Vallona e bastava. Fui in rapporto con tutte le Autorità del" luògo parlai con tutti i~cómponenti la Commissione di controllo per 1 confini dell'Albania meridionale, i quali confermarono la min nninlone che l'Albania doveste essere albanese. Di Benedetto: - Dalle Autorità italiane e dagli ufficiali italiani, udì giudizi su Luciano Magrini ? Foscari: — Fin dalla guerra italo-turca avevo seguito la campagna di Luciano Magrini sul Secolo, e ne avevo provato sdegno, e disgusto come italiano, come veneziano e come . marinaio. Luciano Magrini scriveva che « l'Italia faceva il gendarme della Turchia». Altre affermazioni, anche più gravi, uscivano dalla sua penna. Una frase usata dal Magrini mi dispicaque particolarmente e mi feri come veneziano. Il Luciano Magrini scrisse, e il Socolo pubblicò, che « il grande eroe veneziano Francesco Moroslni, che fu nell'Egeo, era stato un massacratore di dotine ». Ciò è assolutamente contrario alla verità storica! Tutta' l'opera del Magrini fu insomma assolutamente aiiti-italiaiia. Avv. Scimonelli: — Ma, insomma lei, onorevole Foscari, è qui perito o testimone? Avv. Di Benedetto: — Ma perchS avete paura delle parole dell'on. Foscari? VI spaventano tanto le parole di un ufficiale di marina? Avv. iSclinonelli : — Dica ex-ufficiale. Avv. Di Benedetto : — E' la. .stessa cosa. Avv. Scimonelli: — Voi volete tentare una sopraffazione. Avv. Carabellese: — E voi la state compiendo da tanti giorni. La disputa si accende. Tutti gli avvocati parlano insieme. Il presidente interviene e, battendo il pugno sul tavolo, grida: — Tolgo la parola a tutti. Avv. Scimonelli: — Allora faccia far silenzio anche ai teste quando esprime apprezzamenti, invece di esporre dei fatti. Presidente: — lo non posso tappare la bocca- al teste mentre parla. Lasciamogli dìre quello che vuole, ma nel verbale noi non terremo conto alcuno del suoi apprezzamenti e registreremo solo i fatti. Mi pare die pia di cosi non si possa desiderare. Avv. Di Benedetto: '— Anche prima di àvere appurato il fatto della lettera, il teste ebbe qualche notizia da Autorità sul contegno di Luciano Magrini? Foscari: — Le corrispondenze di Luciano Magrini suscitavano in me e in molti altri italiani indignazione e disgusto. Noi eravamo ln guerra con la Turchia ed egli poneva quasi in ridicolo la nostra condotta. Non aveva aleuti riserbo nel riferire alcune fraw dell'ammiraglio greco Conduriotis sulla nostra Marina da guerra. -Mancò di rispetto al generale Ameglio, ecc., ecc. L'aw. Scimonelli, in principio di "udienza, mi aveva pro- messo il volumetto nel quale sono raccolte le corrlspondonze di Luciano Magrini. La promessa non è stata ancora mantenuta, e perciò non posso ricordare esattamente. Fui offeso e indù-nato come italiano e come marinaio. Ripeto .che non ho ancora il volumetto di Luciano Magrini, e perciò nnn è possibile seguire Luciano Magrini nella sua opera di giornalista, quantunque mi si dica che quel volumetto sia molto purgato, i Avv. Scimonelli: — Ah! vorrebbe qui il vo iumetto per farne l'analisi. Avi-, Di Benedetto: — Ma lasci parlare il teste. ■Stvvv Scimonelli : — Ma dica fatti, e non apprezzarne)).!. '•Avv*. DI Benedetto.- — Dice dei fatti. "Presidente: —-I difensori lascino parlare il teste. Tolgo la parola a tutti. Avv. Scimonelli: — Allora tolga la parola al teste. Presidente: — Insomma, faccia silenzio. Magrini e, ti fan. Ameglio Aw. Di Benedetto: — Il ieste riferì il giudizio che su Luciano Magrini dava il generale Ameglio ? On. foscari: — Durante la guerra italoturca, a causa degli articoli di Luciano Magrini sul Secolo, il generale Ameglio e «li ufficiali di marina italiani lo qualificavano un rinnegato (Impressióne; commenti). Io ho visto una lettera del generale Ameglio, nella quale il generale qualificava Luciano Magrini come un rinnegato {Viva impressione,-commenti prolungati). P. M.: — Senti dire da qualcheduno che il Magrini fosse un prezzolato? Foscari: — No, non ho sentito dire elle il Magrini percepisse denaro dal Governo greco. Mi consta che il Magrini si trovava au greche sulla base navate, cosa questa navi gre cne sima Dase nsvane. cosa que*w •che la «««tra Marina .non ha permesso du ralUe la gllelTa turca neppUre ai giornalisti italiani. Leggendo uno scritto di Luciano Ma grini ho rilevato che egli lu chiamato dal generale Ameglio, il quale lo pregava di Intonare le sue corrispondenze agli interessi del suo Paese, ed egli invece pubblicò inte¬ ,gralmente.le fra6i gravissime dettegli dal ge ; nerale Ameglio. a Aw. Scimonelli: — A questo punto desidero che l'on. Federzoni presenti al Tribunale il suo volume sulle isole. .On. Federzoni: — Non dubiti, avvocato; ordinerò che le venga subito inviato. Luciano -Magrini : — lo vorrei chiarire una circostanza. Quando il generale Ameglio mi parlò, pregandomi di tacere alcune cose, io pubblicai soltanto questo (Il Magrini legge sul. volumetto nel quale sono raccolte le sue corrispondenze). Un giorno, mentre mi trovavo a nodi, il generale Ameglio mi comunicò ohe aveva urgente bisogno di parlarmi. Mi recai sollecitamente al palazzo del governatore. 11 generale Ameglio mi trattenne: in una lunga e cortese' conversazione, e concluse chiedendomi un favore... troppo grande perchè io potessi concederglielo. « SI parla dell'autonomia — mi disse —, c'è una agitazióne in proposito; non bisognerebbe accennare a questo fatto sul giornale >. P:sposi dichiarando nettamente che non era possibile soddisfare il suo desiderio. iMi ero proposto di dire la verità. Questo era il compito affidatomi dal Secolo, e io non volevo, nè potevo scostarmi da questa via. D'altra parte, ritenevo giustissime, logiche, naturali le aspirazioni degli isolani. Il generale mi disse che l'agitazione per l'autonomia pregiudica.va la autonomia stessa. Mi disse che le Isole non sarebbero state restituite alla Turchia, e specificatamente per Rodi mi disse che si pensava alla creazione di un Principato, simile all'isola di Cipro. Mi parve che il generale non avesse l'autorità di fare simili dichiarazioni. •■■ Ecco quanto io ho scritto riguardo alle dichiarazioni del generale Ameglio — conclude Luciano Magrini, dopo aver dato lettura del passo riportato (Commenti). Avv. Scimonelli: — Vedremo poi se l'onorevole Federzoni ha detto le stesse cose. Perciò ho chiesto che egli esibisse il suo libro. Federzoni: — Vedremo e sarà un confronto interessante. Maurizio Maraviglia: — intanto Luciano Magrini riferi delle confidenze. Francesco Coppola: — Magrini ha rivelato delle confidenze do] penerai e Ameglio, che costituivano un segreto diplomatico. Il capitano Ferrari Licenzialo l'on. Foscari, viene a deporre il capitano del genio Ferrari. Egli dice: — Conosco il capitane Magrini, ma escludo nel modo più categorico di avere avuto dal capitano Pier Giovanni Magrini comunicazioni intorno al fatto della lettera oramai nota. Presidente: — Perchè è stata allora indotto come testimone? , . Scimonelli: — Gli si domandi se esclude nella stessa forma categorica di avere comunicato una versione diversa del fatto, datagli dal capitano Magrini, al capitano Scalzo Teste: — lo ho parlato del fatto con alcuni colleglli in seguito alle pubblicazioni avvenute sui giornali, ma escludo nel modo più categorico che il capitano Magrini mi abbia accennato a quel tatto. F. neppure io. per delicatezza, l'ho interrogalo al riguardo. Precidente: — Sicché lei non può dire niente sulla versione data dall'imputato? Teste: — No; io sono rimasto stupito di essere stato citato. Avv Scimonelli : — 'Come spiega lei che il ospitano Scelzo ha riferito questo fatto in una versione data a lei dal capitano Magrini ? -Aw. Di Benedetto: — Questo lo saprete voi. U teste non lo sa. Aw. Scimonelli: — Ma intanto si faccia la domanda u lui, poi parleremo noi. Presidente: — Questa domanda non è pertinente alla causa. Un giornalista Depone poscia il pubblicista Paolo Giordani-redattore della Tribuna. Questo testimone non è a carico, ma a discarico. L'aw Di Benedetto esprime la sua mera- e viglia perchè è stato chiamato un testimone a discarico;,prima che siano stati sentiti tutj ti quelli a carico. il presidente risponder — E* norma generale che nei processi siano sentiti prima tutti 1 testimoni a carico, poi quelli a discarico. Questa è la normi^ salvo però la continuità slgnlGdel dibattimento. Ora, non essendo presenti ualtri testimoni a carico ed essendo InveceIipresente un testimone à discarico, credo op portuno sentirlo, per riprendere poi lo svolgi mento delle testimonianze a carico Dono ciò si passa all'escussione del teste Giordani, il quale, a domanda, -risponde: — Ho conosciuto Corrado Zoli a Tripoli, au- ranle la prima campagna della guerra italo; turca. Ho stretto con lui cordiali rapporti di bipevdcsrfo e i el o il n e a ueoali o o a imhe il eu a amicizia. Nell'inverno scorso, essendo lo Zoli | ovenuto a Roma, venne a trovarmi. Una sera, a pranzo, lo interrogai circa l'esito di questo processo. Egli mi rispose che era difficile fare previsioni su un processo di natura cosi ae- licata, poiché l'eccessiva elleuofilia delle cor- rispondenze di Luciano Magrini era tale uaj suscitare le diffidenze del pubblico. Mi aggtun- se che egli era andato ad Atene in occasione della guerra balcanica. Egli si era fatto, csarn- nando gli avvenimenti sul posto, nncom incj- mento diverso da quello manifestato Iciano Magrini. Per questo scrisse al 2ec.°'"'dopo avere parlato con Magrini, rilevandocenediversità di criteri e domandando istruzioni. In attesa della risposta, egli restò inoperoso i per venti giorni circa. Venne la risposto, man- data, non so se per lettera o per *ele8™°\"?' redattore-capo del Secolo, Borsa, Il quale dava w u ti a al nsi e¬ e iura mi o ge ue ourel nordine allo'Zoll di non occuparsi della parte politlcs. , ,. P. M.i — Ella ha avuto occasione di trovare! con Luciano Magrini? Giordani: — No,, mai; perchè quando io ero nel Montenegro il Magrini non c'era. Aw. DI Benedetto : — Sa di altri dissidi fra lo Zoli ed il Magrini, oltre à questo narrato? Giordani : -«- No. Presidente : •- Ricorda se lo Zoli le ha detto di essersi rifiutato di fare da testimonio nel processo Magrlnt-OtusefM di Venezia? Giordani: — Nel primi giorni di quest'anno Zoli, essendo passato a Roma, venne a trovarmi. Gli domandai come mai partisse, dal momento che doveva rendere la sua deposizione come testimone nel processo. Egli mi rispose ohe quando' aveva appreso di essere stato messo nella lista dei testimoni, parlando o con l'ing. Pontremoli o col redattore-capo' Borsa, non ricordava bene, aveva fatto loro presente anche II suo dissenso con Luciano Magrini. Essi gli risposero che non occorreva Che egli parlasse di questo dissenso, bastando oltre a tale esposizione di stima verso Luciano Magrini. Ma. avendo egli fatto presente che, oltre a tale deposizione di stima verso Luciano Magrini come redattore del Secolo, non avrebbe potuto fare a meno di manifestare il suo dissenso, in seguilo a ciò si era fatto radiare dalla lista del testimoni ed era partito per il Fezzan. Aw. Magrini, fratello dell'imputato capitano: Magrini: — Il teste ha avuto occasione di ritirare la sua corrispondenza durante la sua mis- ' sione, e come ha fatto a ritirarla? Ha avuto, bisogno di documentare la sua identità? Giordani: — Ho avuto occasione di ritirare; della corrispondenza personale a Vallona. a Costantinopoli, a Scutari. A Vallona dall'ufficio austriaco ho ritirato dei giornali/ A Vallona, come a -Costantinopoli ed a Scutari, nessun documento per la mia identità mi è stato richiesto. Avv. Scimonelli : — Da dove venivano i giornali ritirati a Vallona? Teste: — Da Roma. Il teste è licenziato e. poiché non vi' sono altri testimoni presenti l'udienza è rinviata a domani