Come è sorto e come funziona il nuovo grande Ospedale Militare

Come è sorto e come funziona il nuovo grande Ospedale Militare Come è sorto e come funziona il nuovo grande Ospedale Militare Qualche giorno fa un lungo corteo di automobili attraversava Torino da via Accademia Albertina alla Barriera di Orbassano. Nessuno capeva che cosa quei corteo significasse, ne tjuaìi passeggeri contenessero quelle vetture: nessuno, nò i cronisti del giornali. n& l'Autorità. Eppure, chi vi avesse guardato dentro sarebbe rimasto meravigliato. Quelle automobili trasportavano degli ammalati, centocinquanta in tutto. Si trattava, nientemeno, che del trasloco di un grande ospedale. L'Ospedale militare abbandonava il suo vsc- chio lugubre edificio rosso di via'Accademia 'Albertina per occupare la nuova- magnifica candida sede in corso Vinzaglio. in regione ex-barriera di Orbassano : una sede principesca, che è costata poco meno di quattro milioni. Cosi, senza che nessuno lo sapesse, il nuovo Ospedale ha inaugurato la sua vita, ospitando gli ammalati dell'antico, e facendo loro una Issrsd.nraccoglienza tale che essi si sentirono subito emeglio. E non poteva essere altrimenti. Essi gerano passati dall'ombra alla, luce, da un ! pumile volgare ospedale, uguale e forse peg-, d«rtore di tanti altri, al più ricco e al più ! vmodemo degli ospedali italiani. Poiché infatti I eio credo che il nuovo Ospedale militare di Torino sia quanto di meglio in tal materia abbia potuto dare l'Italia. E chi conosce quanta in¬ sfirftuenza abbiano l'aria, la luce, l'ambiente sul i mmorale degli ammalati comprenderà facilmente come un miglioramento sensibile si sia manifestato in tutti, appena ebbero preso possesso della nuova sede. E poi, l'Ospedale è nato sotto un'aureola di fortuna. Infatti, dal giorno in cui si è inaugurato, la sala mortuaria è ancora intatta. E io voglio augurare che lo rimanga per un pezzo. Un ospedale allegro s L'ho visitato l'altro giorno-in un conturbato pomeriggio di nuvole e di vento, e confesso che entrando in quella graziosa cittadina, fatta eli ventinove villette, e di altrettanta gallerie a vetri, che le «ingiungono graziosamente, dt giardini fioriti « di viali ombreg giati, di portici riposanti e di terrazze che respirano la brezza della collina e l'orla dell'alpe, "ho avuto l'impressione di entrare in un grande stabilimento di cura, in qualche famoso luogo di terme, anziché in un ospedale cittadino: in un dolce paese d'allegria raccolta e di pace serena, anziché in un asilo di dolore. Dov'erano gli ammalati? -Dov'erano i medici? E' l'odore di medicinali e di disinfettanti, l'odore caratteristico degli ospedali? Chissà... Io sentivo là dentro uu vago profumo di giardino, c vedevo di tra le arcate dell'atrio d'ingresso, una lunga estensione d'aiuole costellate di fiori e, in mezzo a queste, vialetti di ghiaia lucida, battuta dal sole, e più lontano ancora ampie gallerie vetrate, palazzine c terrazze... all'infinito. Ebbi per un momento l'impressione di trovarmi in un grand hotel, e mi venne quasi il desiderio di cercarvi una stanza per passarvi qualche piacevole giornata. Perchè su quelle terrazze non passeggiano coppie di milionari malati di spleen, fhe s; curano per ammazzare il tempo, e pren dono per ricetta il menu della table d'hóte? E perchè in qualche angolo nascosto un'orchestrina di tzigani non suona il valtzer dell'Eva? •Ma invece dell'orchestrina, ecco un segnale di tromba, e invece del milionario, ecco un tenente medico: il tenente Perrier. Ci voleva tuito questo per convincermi di essere veramente in un ospedale militare. E infatti, colla guida del dottor Pei'rier che è incarnato di accompagnarmi nella mia vi gctsltdvatpcn slta affrettata, riesco finalmente a vedere delle sale operatorie, delle corsie, degli ammalati, delle suore... Un ospedale in piena regola, ma un ospe- dale cosi allegro, che farebbe venire l'acquo- lina in bocca a tanta gente sanissima, la quale iu questi affocati giorni di luglio si pigia e si tormenta In certe melanconiche catapecchie di campagna, con la beata illusione di far villeggiatura! Prodigio di modernità E' impossibile ridire particolarmente in un articolo di giornale tutto quello che ho ve- duto. Cercherò di dare ai lettori' una serie di Istantanee, che si tacciano a loro volta illustrare dallo fotografie che vedete qui accanto. Il nuovo ospedale, c lo et può dire senza reticenza, è un prodigio d'i modernità. E' stato costruito, secondo il tipo ideale, a padiglioni staccati.. Ma, poiché in tal modo direbbe stata gravemente ostacolata la co.nunicazione tra un padiglione e l'altro durante l'inverno, e perciò '31 sarebbe nociuto alle esigenze del servizio, si cesti-ussero granili gallerie a vetri, che ora congiungono gran ! parte dei 29 padiglioni e servono, oltreché , di comunicazione, di ambulatorio per i cou ! vak-scenti durante la stagione rigida, e d'ei I etate in caso di cattivo tempo. Io. che ho vi- a ¬ sitato queste gallerie, mi sono accorto, alla fine della passeggiata, che si possono percorrere, al riparo di esse, chilometri di cam- l i mino, senza volerlo e senza saperlo. Ve lo a o i giuro! I padiglioni sono separati da vasti cortili aggiustati a parterres ed a giardini, tra i quali si può comunicare mediante passaggi praticati, a guisa di portici, sotto le gal- n a e lerie a vetri. E il tetto di ogni galleria èltrasformato in terrazza. Non si tratta quindi di un ospedale, ma di un luogo di passeggio, vi si può infatti passeggiare in lutti i sensi, ;a tutte le stagioni, a tutte le temperature, a tutte le altezze. I padiglioni sono quanto di più moderno-si possa desiderare. Ve ne è uno principale, che alatile comuni, un padi- chirurgiche, un padiglio- e medlco.legale, un padi- i, un padiglione riservato fezioni, per i bagni... iti un cantuccio tran- contiene gli uffici della -Direzione e dell'Arami-lnistrazione. ie sale per accettazione degli ani- malati, dei pronti soccorsi, della farmacia. A destra ed a sinistra di questo si diramano sei padiglioni pei- malattie comuni, un padi- glione per operazioni " ' ne per 1 osservazione glione per gli ufficiali, alle cucine nel piano inferiore ed alle confe- renze nei piani superiori. Tre padiglioni com- pletamente isolati e circondati ognuno da un muro di cinta sono dedicati alle malattie infettive. Altri servono alle malattie della pelle ed ai servizi vari. Ve ne è uno per la lavaiwleria, uno per la sala anatomica, uno per l'alloggio delle suore, uno per -la caser- metta della compagnia di sanità, per le disiti- qulllo di questa, che può chiamarsi una citta ospitoliera, sorge una chiesetta dall'architet- tura gentile, nuova anch'essa, come tutti gli ajtri edifìci, E<j in<,0mma, una superficie di ottantamila metri quadrati, dedicata a .questo superbo nosocomio, dell'esistenza del quale pochissimi in Torino si erano fino ad oggi accorti. Cose nuove e curiose Tutta l'area, a cui ho accennato, è scavata sotto terra, ed t vasti sotterranei sono per ora adibiti al materiale ili riserva e di mobilitazione. Nei sotterranei è anche sistemato il riscaldamento, il sistema è ad ùnica sorgente centrale a vapore, a media pressione (4 atmosfere). La produzione del vapore avviene in un centro unico, mediante l'impianto di quattro caldaie Come-voglia, a due focolari, e della superficie riscaldata di 65 metri quadrati ciascuna. Esistono poi altre due caldaie simili per la lavanderia a vapore e per la cucina a vapore. Ogni camerata ha la sua stufa, olla quale è collegata una vaschetta metallica costantemente piena d'acqua, destinata ad inumidire l'aria riscaldata. Tutte le regole dell'igiene'c ditte le precau- zioni che esse impongono* sono rispettate nel nuovo ospedale. Lo biancheria ò passata nella lavanderia a vapore, la quale è fornita di una macchina lavatrice sistema Treickler, di tre-lisciviatrici, di vasche per la macerazione e'sciacquatura della biancheria, di idro-estrattori per il primo asciugamento parziale, ecc. A ciò si aggiungano i torrazzi che servono da èssicatori naturali e gli essicatori artificiali, !muniti di aspiratori elettric i Si]possono, mercè.la potenzialità dt 5^_J*^^;-J^ ed asciugare 1300 chilogrammi di biancheria in 10 ore di regolare, continuo lavoro, L'ufficiale che mi fu guida dotta e cortese, dopo avermi condotto in un'interessariTé pas-seggiata attraverso le sale sotterranee dove . . , ,, . . , ,„ . , „ , funzionano le calda.e e la lavanderia, sì fermò di colpo dinanzi a me e mi disse: — Ed ora, in cucina! Una cucina in un ospedale! Già: di solito non ci si pensa, ma anche gli ammalati mangiano, e mangiano bene. La cucina si compone tti caldaie grandi e piccole, a vapore, adatte a vari usi, e di un grande fornello sussidiario a carbone, dt for-□eli! a gas, di tavoli-armadi riscaldati a va¬ pore per la conservazione In caldo delle pie- ltanze e delle stoviglie.La distribuzione delle vivande succede per mezzo di montacarichi elettrici (piccoli'ascensori) che elevano le vi ;vande ai piani superiori, dove poi speciali carrelli termici con ruote gommate le trasportano alle singole Infermerie. - *» «™ « ™™ sui mio taccuino in vertigin- no» rassegna a sala Idroterapica con doc' - a vari,effetti t bagni idroelettrici, di ca-. o lore' 1 Dasm ai luce.... | - .Dal caldo e dai profumi appetitosi della -l,ouaina*ccc"n-1 ,;rasp,OTta^ di colpo in un yT=ono balni dT'h.^i ™ifTa de' '? l^^llJ;tt L8!!"; """"o «""'.o 1 , J0™ ™1M«- » ba*ni di mare. - 10 veo° e no"> »ùl mio taccuino in vertigi-, 11 ""> "' - Ha un'importanza eccezionale, per la mo- - derrata degli impianti, la sala di Kinesitera-' n Pia che possiede ogni sorta di apparecchi di e ginnastica medica, importantissimi per le cu re dei traumatismi postumi delle ferite di a guerra. In quella sala fantastica si può, stano do fermi, far qualsiasi movimento. Si va in - bicicletta ed a cavallo, si sollevano pesi, si - tiran carretti, si gioca a' palla, si fa d'ella boxe E tutto aio meccanicamente e indipendentemente dalla volontà dell'ammalato. Ma la Klnesiterapia -non ha aspettato me per essere scoperta, e.... passiamo oitre, a visitaro gli apparecchi di elettro-medicina, occorrenti per le cure elettriche varie, per le applicazioni di correnti, per le esplorazioni interne. Entriamo inane nel regno della chirurgia. Da un padiglione all'altro Il capo-reparto di questo padiglione mi dichiara subito che tutto quanto il progresso ha insegnato in fatto di chirurgia è stato qui messo a sua disposizione. E non è (Ufficilo persuadersene. La parte più interessante del padiglione è forse l'Impianto eseguito per la sterilizzazione dell'acqua e di tutti gli oggetti di medicazione. L'acqua è sterilizzata nei medesimi recipienti ove si conserva, dai quali è poi condotta ai lavabi da operatore, j Un impianto supplementare, secondo gli ul[ tiipi dettami della scienza, è stato istituito per mantenere anche d'estate -la temperatura necessaria alla sala di operazione. Per il caso di operazioni di notte, la sala operatoria (visibile nella nostra fotografia) è dotata di un impianto d'illuminazione Zeiss; questo consiste in un proiettore, 11 cui fascio luminoso 6 riflesso da un ripartitore in otto fasct parziali, i quali alla loro volta, per -mezzo di un gioco di specchi applicati nella 'parte alta dell'ambiente, sono diretti obliqua- mente dall'alto al basso sul tavolo operatorio In tal modo 1 sanitari operatori possono muoversi liberamente attorno al tavolo senza che ! n punt0 da operarsi rimanga nell'ombra, . A1 paclifflione cllirurgico ò puM anne5S0 un ; gabinetto radiografico, munito di un impian- to modernissimo di radioscopia e radiografia I anche istantanea, che ha già dato magnifici : rlsultati ; ,, ,; ._ ... ! J£L*1™ ??*f™ IT? Z T fJ*?' zione di sistema e quello cosidetto di disinfc- izkm<J ,Bss0 S0T&j £ » nlfl resto dell'Ospedale. E' munito di un disinfettore a, vapore, di una lisciviatrice sterilizzatrice a vapore, e di una vasca in pietra artificiale per la disinfezione della biancheria con liquidi antisettici. Gli oggetti da disinfettare si introducono , ìH,^ amb,t,enie_°!,.e comunica colle parti in e i i fettive, e gli oggetti disinfettati si estraggono da un altro ambiente perfettamente separato dal primo e comunicante coi reparti non infettivi. In up altro padiglioncino staccato, troppo carino forse per il triste ufficio cui è destinato, si trova la sala anatomica con tavolo anatomico tipo Deiano, munita di un potente aspiratore elettrico per i gaz che possono svilupparsi dai cadaveri. E poco lontano da questo, per l'eterna legge dei contrasti, ecco il padiglione della letizia: quello che contiene la sala delle conferenze e la sala del cinematografo. La prima di queste può essere adattata an che per proiezioni scientifiche destinate agli ufficiali. La seconda è il teatrino degli ammalati; di quelli che non sono .costretti al letto,' naturalmente. Il cinematografo si inau Stirerà fra pochi giorni e funzionerà tre volte la settimana. Potete figurarvi come esso sarà affollato.... dato anche il prezzo del biglietto d'ingresso. Dunque: divertimenti, bagni, passeggiate, ginnastica, sport, camerate spaziose ed eleganti, cure perfette, cucina di pTim'ordine...., il tutto per niente... Quale sarà quel soldato che entrando nel nuovo Ospedale Militare non si illuderà dt essctre un gran signore in qualche rinomata casa di salute? Gli ideatori e i costruttori Il grande Ospedale, i cui vari reparti sono ne terminato nell'autunno 1913. Il progetto fu c' compi.lat0 dal Genio Militare. Ideatori del prò-. getto di massima furono i compianti tenenti | colonnelli Mola e- Borri, i quali lavorarono sol- Cpcnnpuavczca n ? tutti collegati da un'ampia rete di telefoni .in '.temi, ed è capace in tempo normale com plessivamente di 600 letti, fu iniziato nei 1900 -, e terminato nell'autunno 1913. Il progetto fu " " - t^o'le dYrettive dell'alTora direttore di" sanità a Torino, ora ispettore capo di sanità militare, generale medico Ferrerò di Cavallerleone. La direzione dei lavori fu successivamente tenuta dai colonnelli del Genio Orsi e Zunino. eoadiuvati dal capitani Girardi. Potenzili e Bolognino. Negli ultimi tre anni condusse a coropimento il lavoro 41 tenente-colonnello del Genio, GUwnuzzi-Savelli, attuale direttore del Genio di Alessandria, Diede lo indicazioni di massima per gli impianti Interni un'apposita Commissione tecnico-sanitaria, di cui fecero parte il generale medico "Gozzano, il tenentecolonnello Carta-Mantiglia, il colonnello Zunino, ecc. Nell'ultimo periodo lavorarono contemporaneamente all'opera grandiosa 17 imprese, sempre sotto ia direzione del colonnello Gianuuzzi, il quale fu pure coadiuvato da due attivissimi collaboratori borghesi: il rag. cavaliere Lorenzo Lace e il cav. Giacomo Riccardi, assistente del Genio. Ora la cittadina sanitaria di corso Vinzaglio 196 è affidata alle cure del colonnello cav. Carlo Vivai ci a, del tenente-colonnello Mo- l e rino, del maggiore chirurgo PettinelU, del maggiori Marras e Cigliutti, i quali dirigono i reparti coiranno valido ed efficace dei capitani Garneri, Saja e Lanza, e dei tenenti Perrler, Pezzali. Danari, Camerano, Bruno, Appiotti. Torte. All'Ospedale è annesso un reparto farmaceutico, di cui è capo il cav. Guidi. Allo stesso Ospedale sono addetti una compagnia di sanità di 250 uomini e un gruppo di 22 suore... A me sembra che si possa questo chiamare un Ospedale perfetto. Perchè sia tale davvero, facciamogli un augurio : che 1 suol bianchissimi letti, allineati nelle nitide corsie, rimangano il più possibile vuoti. GIOVANNI CORVETTO. Un angolo di cortile-giardino. duto Cercherò fi t fina cortta. Terrazze e gallerie tra i padiglioni. Sci sotterranei: le caldaie. In cucina. La sala delle operazioni.

Luoghi citati: Alessandria, Cavallerleone, Italia, Orbassano, Torino