Il processo all'"ldea Nazionale,, per la querela di Luciano Magrini di Luciano Magrini

Il processo all'"ldea Nazionale,, per la querela di Luciano Magrini Il processo all'"ldea Nazionale,, per la querela di Luciano Magrini gUna serie di eccezioni procedurali sollevate dalla difesa respinte dal Tribunale L'aula sgombrata dai carabinieri - La difesa dei querelati chiede il rinvio del processo: il Tribunale deciderà stamane. (Per telefono alla STAMPA) Roma, 6 sera. Oggi è incominciato alla Sezione IX del nostro Tribunale, presieduta dal cav. Polloni, al processo per uuìamazione ed ingiurie, intentato da Luciano .Magrini, redattore .del Secolo e del Messaggero, contro il Gomitalo di redazione deli'iaca Sazionalc e conitro un omonimo dei querelante, il prof. Giovanni Piero Magrini. U Gomitalo di redazione del periodico nazionalista romano è querelato nelle persone dM/on. Federzoni, di Francesco Coppola, di Maurizio Maraviglia, di Forges Davanzali; il querelante ha concesso ampia facoltà di prova. La querela tesbagvnmddcglaGtacQuesto processo, tanto atteso, vuol essere! bl'epilogo giudiziario di una incresciosa po- lemica giornalistica, che risale ali'agosio del-. sl'anno scorso. Infatti, il 7 agosto ìaia, ì'iaeai Nazionale pubblicava un articolo intitolalo: | ti francofileni ridotti al silenzio», nel qua-: le si gettava questa gravissima accusa al gior- Mnaiista Luciano Magrini, che aveva pubbli- Bcaio e continuava a pubblicare sul secolo e , Lsili Messaggero articoli interessanti le que-1finoni deU'fcgeo e dell'Albania; | c«11 signor Luciano .Magrini agli stipendi j.jrt t-SA TWJè raisMessaggero, ha espleiato zelantemente il suo compito... Tutto ciò che si poteva fare in 1tolia per tradire,gli interessi italiani a profitto delle aspirazioni greche e dei disegni diplomatici della Francia, il Secolo lo ha lat-,- to... E se non è riuscito ad ottenere di più i mda questo ormai troppo nazionalistico popolo italiano, la colpa non è certamente sua, nè dei suoi giornali. Venizelos non potrà a meno di tenerne conto nella liquidazione degli onorari ». Tale accusa dei giornalisti dell'Idea nazionale al giornalista L. Magrini, del secolo e del Messaggero, venne dallo stesso periodico romano ripetuta nel numero successivo del l-i agosto. Ed ecco come Luciano Magrini ricostituisce nella sua querela per diffamazione ed ingiurie la origine e la genesi della tremenda accusa rivoltagli. « Nell'aprile del 1913, tal iMagrini Giovanni Piero, professore di talassografia, abitante in Venezia, veniva inviato in Vallona, non si sa bene da chi e per quale segreta missione; e parlando della mia persona col giornalista Fabiani, corrispondente della Gazzella di Venezia, domiciliato in Roma, affermava il fatto determinato « di essere ia mia giornalistica prezzolata, percependo per mie corrispondenze al Messaggero e al di i dtlCriitcFGcligsdgvSLSS lì fli Se- il &e- rvlcbcolo uno stipendio dal Governo greco ». Avendo il Fabiani espresso la sua meraviglia, il Magrini recisamente sosteneva di aver la prova delle sue accuse. « Tornato in Italia, il Giovanni Magrini proseguiva nell'opera criminosa di dìflamazione. e comunicando in Venezia, nel mese di luglio, con i signori comm. Raimondo Ra-,Sète^mmatoayàcheaii Magrini*era"afeli ■W&o^WSwto perfinoLpagato dalla Prefettura di Corfù rispondenze comparse sui giorna di Milano e II Messaggero di Roma » o meglio specificando l'accusa, assicurava, che. « tro- vadosi a Vallona per errore gli era stata : recapitata una lettera raccomandata, e aven- ■ dola letta, ricordava che un impiegato del- la Prefettura di Corfù spediva al Magrini uno chèque di mille « dracme», accluso an-,tntr> nprflnn ì ner le cor- li Il Secolo a»c meglio che esso nella lettera, e diceva esplicitamen te che il denaro costituiva il compenso per i suoi servigi resi con gli articoli spediti al Messaggero e al Secolo ». Inoltre il Giovanni Magrini nel luglio e nell'agosto comunicava con alcuni nazionalisti, allo scopo criminoso di dare maggior diffusione alle sue accuse; nell'agosto ultimo scorso, infatti, in Roma, comunicando, fra l'altro, con l'on. Foscari, affermava il fatto determinato che il signor Luciano Magrini per le corrispondenze al Secolo e al Messaggero aveva avuto dei compensi in denaro dal Governo greco, tradendo così gli interessi d'Italia ». « Stretti rapporti con i nazionalisti di Roma e specificatamente col Comitato di redazione del giornale L'Idea S'azionale, volendo il Giovanni Piero Magrini dure maggiore •diffusione e piibblicità alle sue accuse, comunicava ì fatti diffamatori! sopra specificatamente narrati perchè venissero pubblicali 'nel giornale L'Idea S'azionale, ai signori Luijgi Federzoni. Francesco Coppola. Roberto Forges. Davanzali e .Maurizio Maraviglia, per modo che il Giovanni Piero Magrini, in correità con i predetti signori, tornendo buona parte del materiale, contribuiva alla pubblicazione dei varii articoli dlffamatorii apparsi sul giornale L'Idea Nazionale». Questi i fatti come sono esposti nel testo della querela del Magrini. I testimoni ammessi dal presidente del Tribunale sono 39 per L. Magrini e 18 per il foglio nazionalista e dall'una Parte e dall'altra sono chiamati a deporre giornalisti, e uomini politici d'ogni parte e di ogni partito. La vertenza ebbe già una manifestazione giudiziaria a Venezia: come i lettori ricorderanno, Luciano Magrini querelò, con facoltà di prova, la ■Gazzetta di Venezia, che era stato il solo giornale a riprodurre l'accusa dell'idea Sa zionalc, ma al procèsso la Gazzetta di 1 enezia rilasciò al querelante la dichiarazione di non poter sostenere l'accusa. In attesa della prima udienza Ora questo processo suscita il più vivo interesse nel pubblico, sia pur l'argomento che esso tratta, sia per le persone in esso coinvolte, infatti, liti dalle ìu di stamane, ora iche era stata fissata per l'apertura dell'udienza un foltissimo pubblico si accalca negli ampi corridoi del Palazzo di Giustizia dinanzi alla IX Sezione. L'attesa i lunghissima, ■ perchè il Tribunale è impegnato in una causa per direttissima. Mentre si attendeva la line ;di questo processo, giunsero i quattro componenti del Comitato dì redazione dell'/dea Nazionale, cioè l'on. Federzoni, Forges Davanzali (che sarà il du-ettore del nuovo giori naie nazionalista quotidiano di prossima : pubblicazione), Maurizio Maraviglia e Frati ' cesco Coppola. Essi* sono accompagnati dallo - Stato Maggiore del partito uazionalista ro'mano e si appartano in un lato del corridoio mentre al lato opposto rimangono il quere ; laute Luciano Magrini circondato da moli ; amici politici e da redattori del Secolo e del ! Messaggero. Oggetto di viva curiosità è pure : l'altro querelato, il professore di talassografia : Pier Giovanni Magrini, capitano di artiglieria Un attività di servizio. Egli perù veste ih por «hese. . . ' Fra i testimoni, circolano nei corridoi il comm. De Martino, segretario generale del j Ministero degli Esteri, il capitano Castoldi già addetto alla Corte del Re d'Albania, il : deputato nazionalista on. Foscari e 'molti giornalisti italiani e stranièri residenti a ■ Roma. :- Alle 13 la causa per direttissima è finita • è comincia quelli Màgrini-fdeu S'azionale 11 ' pubblico irrompe rumorosamente nella piccola ■aula della IX Sezione, i giornalisti, che sono : una legione, e ai quali si aggiungono molti i stenografi e fotografi sono impossibilitati a ' compiere il loro serviz'o e chiedono ai Prc; sidente che il processo venga trasferito in una • aula più spaziosa, oppure che vengano messi ^in condizione di poter compiere ii loro serviaio. Ma il Presidente, che è fermamente deciso I a restringere il processo nei limili del l'atto : aucrelatc. rifiuta il trasferimento in un'altra aula ed apre l'udienza. Sul banco riservato agli accusati siedono, ' sorridenti e disinvolti, in chiari abiti estivi, i quattro componenti il Comitato dj redazione : dell'Idee Vai tonale. 5M~ua altro banco prende fMvaramenu. 0flK» di nero., il prò tessere Pier Angelo Giovanni Magrini, alto e sbarbato. Il querelante Luciano Magrini siede vicino a; suo avvocato. Luciano Magrini ha una figura carateristiea e quasi ascetica. I! suo volto magro e inoornicato da una folta barba nera. Egli lia ricevuto stamane due telegrammi di augurio e di eolidar.ictù inviatigli, uno do un gruppo di giornalisti milanesi, l'altro da redattori del Secolo. Al banco degli avvocati siedono, per il querelante Luciano Magrini, ì'avv. Ignazio Scimonelli, per il querelato prof. Pier Giovanni Magrini l'on. Monti Guarnieri per i quattro componenti il Comitato di redazione dell'Atea nazionale gli avvocali Francesco De Benedetto, Caraballese, Li botte. Aldo Vacchini e altri, '1 Processo si inizia con 1 appello del te stralcili, j testimoni Si chiamano i testimoni addotti dalle parti, Mancano i signori Fabiani, Crescini, il conte Bosduri il console De Faccendis Gaetano di Laurenzana, Arnaldo Cipolla, Scellini, professole Calmi, prof. Cosiantinidis, avv. Mar ciano, Teodoropoulos, Tomopoulos. Mentre si ipgrarbgpdèslvmacsudsgbc ja l'appello dei testimoni un fotografo ha,ris»* ^^«raJi al^,- . ■ . i moni, .uanumo del P. M. per prendere il gruppo degli lm-pu- etati; ma l'ovv. Tancredi non permette ohe hl'obbiettivo scatti entro l'aula della giustizia, mContemporaneamente Musacchio ed altri ca-1 cricaturisti schizzano gli imputati ed i testi- ; mancora Corrado Zoli, che è. ain Africa, ma è staio sollecitato a tornare;min Italia, il capitano Ferrari, il signor Perdi-ì ltilis, ring. Valentini, Olindo Bitetti e pareo- chi altri. Nella lista della difesa dell'on. Fe- iNFrancesco Fabiani, ex-corrispondente della Gazzella ili Venezia, ed amico del querelato capitano Pier Giovanni Magrini, il cancelliere legge la relazione dell'ufficiale giudiziario, il quale riferisce di non aver potuto consegnare la citazione, perchè il Fabiani ha lascialo Roma da parecchi mesi. Avv. SciniQii-elli: — Il Fabiani è corrispon stvdddente della Tribuna da Pietroburgo; "e "pre-ljgheremo il diretore della Tribuna di farlo j ivenire. Avv. Di Benedetto : dintanto si prenda1 cLti» vprhalfTrhe il Fahiar i 3 trova a Pie-10 frtìvnrJ$rtfatS^noma !1 Ivv^tmnnllll ti Fileni verrà Del Avv. scimonelli. - Il Fabiani tea a. Dei : resto, questo è mi processo importante e grave: abbiamo fatto venire testi dal centro del l'Africa (Corrado Zoli) e faremo venire anche il Fabiani dalla Russia. Monti-Guarnicri : — Con questo caldo il Fabiani sarà in Siberia. {Ilarità). Presidente: — E allora la causa la faranno ,. _os1eri La tetura delle relazioni degli ufficiali gin- L««l«rt * «sti™"i "»°™ adenti va per le - , . - cevuto altri telegrammi di .testimoni cUegiuna gemano sfosserà o domani. Il Presidente ag- giunge che. per i testimoni capitano dei cara- bmien cav Gonint e tenente Giuseppe Pesa vento, il comando ha fatto sapere che, pei -,ragioni imprescindibili i due ufficiali non si ì oiztai l per 3 Testimoni imora assenti va per ic lunghe. 11 signor Moise Carni telegrafa al Pre sidente annunziando che giungerà con cin Quanta ore di ritardo! L'avv. Scimonelli ha ri- : r l a o ; , , e i e i o r a o i o ai a a a o e o o o a i a, a e oa ara i o oo e i el e a a r il el i il i a a 11 a o ti a ca si iso to ra o, i, ne de ò possono allontanare dalla loro residenza. Il Presidente domanda ai patroni delle parti se hanno istanze da fare riguardo alla mancanza di testimoni. L'uvv. Scimonelli sta per prendere la parola quando sorge ron.^Monti-Guarnieri per dire che ha da svolgere varii incidenti procedurali, specie sulla legalità della costituzione di Parte Civili-. — E allora — dice il Presidente rivolto all'on. Monti Guarnieri — accenni subito gli incidenti che intende svolgere in via pregiudiziale» L'on. Monti Guarnieri aderisce e dice: — lo souengO' che vi sia carenza di diritto nell'esercizio dell'azione diretta; sostengo pure la nullità delia costtuzione di P. C. di Luciano Magrini, la nullità del testimoniale aggiunto dalla P. C, la inammissibilità di interpreti nel giudizio e infine la necessità del l'ilo torniate per la interpretazione degli alti prodotti dal querelante e scritti in lingua greca Prende la parola l'avv. Scimonelli, di P. C, il quale'chiede : — Desidererei sapere che cosa pensano i patroni di Federzoni e degli altri imputati sulle eccezioni sollevate dall'onorevole Monti Guarnieri. L'avv. Di Benedetto, difensore dell'/dea Nazionale, dice: — Noi esporremo a suo-tempo il nostro pensiero. Già — ribatte l'av. Scimonelli — oro curioso di saperlo subito, perchè nel fatto siete tutti d'accordo per tentare di ottenere un rinvio. I difensóri protestano, e il presidente invita alla calma. Incidenti di procedura sollevati dalla Difesa L'on. Monti-Guarnieri svolge l'incidente, sostenendo che. avendo Luciano Magrini, dopo la .. eiezione a deputato di lederzonl, presentato un secondo ricorso per domandare al Tribù-'"naie di rinviare gli atti al procuratore del Re allo scopo di ottenere dalla Camera l'autorizzazione a procedere contro l'on.- Federzoni, il medesimo implicitamente perdeva il dirittoalla procedura per citazione diretta da lui invocata. A sostegno della sua tesi, il difensore afferma che, a norma del nuovo Codice tli procedura, la richiesta di autorizzazione a procedere costituisce un vero e proprio atto istruttorio, per cui deve ritenersi che, iniziata |a istruttoria formale, non può la querela del Magrini definirsi con citazione diretta. L'on. Monti-Guarnieri aggiunge che, nè la prima querela, nè i successivi ricorsi al Tribunale di Luciano Magrini furono mai notificati agli imputali e quindi debbono ritenersi lettera mona. Conseguentemente egli chiede che sia inserito"à verbale che la. difesa domanda al Tribunale che, in via preliminare, sia dichiarata nulla la citazione diretta per carenza di diritto, tornando gli atti al Pubblico Ministero per il proseguimento dell'iniziala istruttoria a termini d: leg^e. ìf difensore svolge quindi un secondo incileme e sostiene una seconda eccezione pregiudiziale, cioè la nullità della costituzione di Parte Civile perchè non fatta nelle forme prescritte dal nuovo Codice di procedura ed anche perché, qualora potesse bastare la dichiarazione del querelante fatta nell'istanza, dovrebbe seguire l'attestazione .del cancelliere che manca nel caso presente e che avrebbe dovuto osservi a norma degli articoli 35» -e 35ii del Codice Penale. L'avvocato della difesa del prof. avere garanzia della possibilità della sua difesa. Il nuovo Codice di procedura è più esplicito edispQiie che si deve dare l'indicazione del fatti sui nuali il testimonio deve deporrò. Invece, l'imputato prof. Giovanni Piero Magrini — uno dei querelati da Luciano Magrini — non sa e non conosce su che cosa deporranno i testimoni. Si sono visti prodotti dei giornali greci che non si sa che cosa contengano e a che cosa debbano servire. E' necessaria l'in creazione dei fatti e delle circostanze sai gmii i testimoni dovranno deporrò per evitare sorprese o ricatti. .Non basta produrre giornali greci, turchi ed arabi. Gli avversari hannoraccolto tutti i pettegolezzi da farmacia e.da retrobottega per mettere in dubbio la rispettabilità del capitano prof. Giovanni Piero Magrini. Questi, se lo avesse saputo, si sarebbe premunito con testimoni rispettabili, a difésa della propria rispettabilità. Chi si ricorda del greco del liceo? L'on. Monti Guarnieri dice ancora: — Vi è un'altra disposizione del Codice procedurale secondo cui tutte, lo .istanze della Pane Civile devo.no essere notificate .all'imputato. Jn. vece, le istanze ,per i testimoni e per i richiami di altri processi non furono tutte -notificate all'imputato capitano Magrini. Conclude circa questo incidente chiedendo che siano esclusi j testimoni indotti dalla Parte Civile. ■ ■ L'on. Monti Guarnieri solleva pei ancora una eccezione e chiede anzitutto l'esclusione dei re interpreti indotti dalla Parte Civile-: . — La nomina degli interpreti è affidata sempre al giudice non clic parti. I documenti greci dovranno essere tradotti e intanto il dibattimento 'deve essere rinviato. Nessuno sa che cosa, questi documenti contengano. Chi'si netoStocegrstquzararanaihfasulaIldiG.M19Motl'oaz,ricorda piti del greco dei'aièeo? &lo~dopo- fa lal^*feu»i4: « eontrappomo altri. Nella querela è detto che dhi capitano prof. Piero Giovanni Magrini fu pa mandato a Vallona non si sa da chi né per- n1 che. La difesa chiede le sia dato modo di di- de; mostrare che .il Magrini, .egregio ufficiale di ia. artigli evi a, fu mandato a Vallona dall'Accade- ac;ma delle scienze di Roma, incarico che gli ioì lamoito onore. ,: de f ™nae poi la parola 1 avv. pi Benedetto di- pr i?'!*.^ del Coniiitatq redazionale dell «Idea dNazionale ». Egli dichiara che totftfftSMlggn sDdpL'avvocato Scimonelli, per la Parte Civile, si oppone alle eccezioni sollevate dall'oli. Mon-, „ti Guarnieri. Dice che l'avv. Di Benedetto ave-1 "va già preannunziato le eccezioni ora svòlte. «dall'on. Monti Guarnieri: perchè ora se ne ì! disinteressa? Esprimo il .suo dolore al penite- , ljo della, ricerca*dei mezzucci procedurali di ; ^ j ironte ai dir-tti d^ Luciano Magrini, incolpato j die! più odioso delitto che un italiano possa 1 commetterei II procedimento di Roma risale 101 settembre 1913, quello di Venezia al marzo,, !191i- 11 fatt0 elativo ai due procedimenti non • l' è "antico perchè manca l'identità degli autori: : d , , L'azione menale nel nròcessò di ve-: le- e i c - : del reato. L'azione penale nel processo di Ve- ; leneaia fu estinta in seguito a dichiarazioni -. e-1 dsaui-ienti sull'onorabilità di Luciano Magrini, \,ail quale ritirò la querela. La « Gazzetta di Vfe-1 l'nezia » pagò le spese. 1 nL'avv. Scimonelli dimostra la non identità I ?degli imputati nei due processi; dice che non:Jregge la richiesta dell'ori,. Monti Guarnieri fon. j ;data imi richiamo del processo di Venezia,' e I bparla poi della missione del capitano Magrini : ra Vallona, I o— Pare — dice l'avvocato di Luciano. Magri-1 mni - che egli andasse a studiare i pesci e la!?terra Altro che talassografia! Il capitano Ma- ■ c,grini denunciava i pretesi traditori della \ Jl e a e , e o o a o o l te l , a i e ao ue o. a oa Così la causa non può andare a- patria! P. M vanti! Monti Guarmeri: —.11 capitano Magrini ha fatto opera nobile e lodevole! Avv. Scimonelli : — Egli ha avuto una mis. sione ma ha compiuto un'opera da cui si deve guardare!... L'on. Monti Guarnieri protesta: — Tutto ciò che ha fatto il capitano Magrini lo onora altamente! Scimonelli: — La difesa del querelante Luciano Magrini ha ragione di ritenere ohe "i cinque giorni impiegati dal ca.p. prof. Giovanni Magrini per assolvere la sua missione scientifica .a Vallona e per studiare la talassografìa servissero invece ad esperire una volgare azione poliziesca! Mónti Guarnieri: — Protesto contro ouésTà affermazione! eoddzcivcdmdtmènro Giovanni Magrini. Li richieda, on. Monti Guarnieri, e li produca se vuole dimostrare la .perfetta onorabilità de! suo difeso! Il P. M. ripete: — Cosi non si può andare avantl. L'avv. Monti Guarnieri era entrato in merito alla causa trattando rmesttaii prettamente procedurali... • Presidente: — Prego le pani di non portare le passioni in causa. Calma, calma! L'avv: Scimonelli si attenga quindi alle questioni procedurali. ■ Monti Guarnieri: — Se anche fosse vero'che al capitano prof. Magrini fu affidato una. missione dal Governo, è forse disonorevole servire il proprio paese? Avv. Scimonelli: — se il prof. Magrini-naeconde la sua opera a Vallona vuol dire 'che quest'opera è inconfessabile e vergognosa!' ' , Proteste dell'on. Monti Guarnieri e- dei fra- o tellò del querelato prof. Magrini che; cornei^ ù-1 VOcato, assiste il fratello. Gli avvocati ii «cani- "lutino frasi, vivaci. Il Presidente interviene' ristabilendo il silenzio, flnehà l'incidente è front *,„, e»,-™ ii, i ì,-?Àl: -ii k —.10 ar"° rendermi padre; (£££ lir.10l'usil ^ù mi sono affidati, quindi mi ; ssono dato cura di studiare la relazione talas-1 ds..grafica del prof. Magrini. Ma in cinquej Ar-« i non si possono compiere missioni scteu- tifiche. Esistono invece al Ministero degli e- tsteri degli altri rapporti scritti dal prof." Pie- e zil a a. a a, or a fir i a e ere, io id: iudi enaoe o of. calo. L'avvocalo Scimonelli riprende il suo' dire .sostenendo che i rinvi! fatti per ottenere l'au» lorizzazione a procedere contro l'on. FéUerzoni per aver presentato un'altra querela non costituiscono un cambiamento dell'azione penale, la quale è unica quantunque abbia, subito parecchie fasi.-Viene poscia all'altra -eccezione sollevala dall'on. Monti Guarnieri' relativa alla costituzione di parte civile. Atfermi» che, latta la dichiarazione di costituzione di parte civile, non occorreva che Luciano Magrini facesse un'altia istanza. Circa la mancanza della firma del cancelliere all'ultima querela sporta da Luciano Magrini, osserva che non è concessa la nullità per la mancanza della firma del cancelliere.'Osserva che la -»e- svLcenda querela non è che una riproduzione ! della prima che era perfetta nelle forme. Co-1 munque, la firma del cancelliere non manca mi essa e nella seconda querela è stata posta ! dopo il decreto del Presidente Ciò basta per, la valid'ij'i dell'atto L'avvocato Scimonelli passa quindi ad una' ultra eccezione sollevata dall'on Monti Guar- t1Ar*t-U$É favv ^nef^ capitano Magrini.e degli altri imputali biso-^gna citare nuovi testimoni o produrre nuovi ; documenti noi non ci opporremo. Ma non bHiIl sti e, — n eli a n esorbita Avv. Scimonelli: - Questo è nel merito del- la eausa Monti-Guarnieri al Presidente: — Non ini- porlu, vedremo, udremo i testimoni, non ab- biate fratta! '\vv. Scimonelli: — Il querelante Luciano, Magrini non si vede in obbligo dì notificare le istanze. Questo obbligo non risulta dal 'Co-dice. Vige la disposizione dell'art. 337 che onebliga «.oliamo alia deposizione delle istanze ii ia Cancelleria. La difesa di Luciano Magrini1 ne ha distribuite molte copie a stampa,. Quanto agii interpreti la leg'ge è molto ehiiara. Spetta al Presidente decidere. Su questo punto ci rnuettiamo al Tribunale. Per le altre eccezioni sollevate dalia difésa del capitano Magrini, chiedo che esse siano respinte. Del resto, conclude l'avv. Scimonelli, la difesa del querelante dichiara che è disposta a dtsprezzare cavallerescamente ogni forma procedurale tutto le. volte che «li imputati invocheranno il loro diriilo alla difesa. Perciò nessuna limitazione, nessuna restrizione, che possa ih alcun modo offendere questo diritto sarà fatta dalia difesa dei querelante, che vuole che su tinto c su tutti sia fatta piena ed intera la luce. Il P. M. contro le eccezioni della difesa Parla poi il p. M. avv. Tancredi, il quale dice che le eccezioni sollevate dall'on MontiGuarnieri si risolvono facilmente. Luciano .Magrini fin dal primo momento, 13 settembre 1913. voleva citare- per via diretta il capitano Magrini e gli altri imputati. Le pratiche per ottenere l'autorizzazione a procedere contro l'on. Federzoni non alterano la natura della azione per citazione diretta. Quando fu fatta la-nuova istanza, ^"n^ol9u"lawima ouc-" «■ <&a^«^ della citazione diretta, per la costituzione di parte civile non occorreva un atto a parte non occorreva, sotto pena di nullità, la firma. del cancelliere attestante la presentazione del ia. querela: tale firma è necessaria solo per accertare la data della presentazione Da par io di Luciano Magrini non manca la proposta delle prove: egli indicò subito i testimoni e. produsse I documenti. Riconosce che la facoltà di indicare gli interpreti spetta al Presidente: su questo punto dà ragione alTon. Monti- Guarnieri. difensore del capitano . ca confermando le sue eccezioni Dice che Luciano Magrini non presentò per due volte che ordinarie querele e non poteva perciò procedere per via diretta. Contro l'on. Federzoni se Luciano Magrini , „,.-. ... , , . -o 1 ">(^L» 7<™.,avl^be ,l10Ìuto Procedere per «} „^hi™M^„t,on- ^d»rzom m tal c™° ì! \&b? p"t1Stttt0 e 11 Tribulia,e avrebbe , nne rtPiit r«^L„p r-v pr0Y.0Care 1 Corizza ; ^tS^rnSS^Stìl^ 'blS°8na confonde j UUB tjroceaimenu. ,, Alle 16 il Tribunale • l'incidente e la seduta : Alle 17,20 rientra il 1 : leggo una ordinanza • II Tribunale respìnge Alle le il Tribunale si ritira per risolvere a. è sospesa. ... Tribunale. A : ,idente ; leggo una ordinanza con la quale, ritenen1 dosi : 1.0 che l'istanza per la citazione diret \,a nor} Puó essere confusa con una generale 1 l'ormula; 2.o che gli atti per ottenere l'auto 1 nzzazione a procedere contro l'on. Feder- I ?°ni. n°n ■costituiscono istruttoria formale; :J:o che la mancata firma del cancelliere non j ;n}Porta nulla dovendo essa servire per sta I b«ire la data della presentazione della que : r.ela; 4o, cPe. la. parte civile ha diritto di m I ourre altri testimoni e proporre altri docu- 1 menti oltre, quelli indicati nella prima lista, a!??"»8 la nuova, lista e la nuova esibizione ■ c,u document-i sia fatta a termini di legge; \ J° hche„ SU .interpreti non sono stati citati lualimstteppqnpdnsodtirspbbmqzzppactmcmcngvvadzlfcvmtpi a e à e che il Tribunale se lo riterrà necessario ordinerà la loro citazione; 6.o che è il caso di soprassedere sulla mancata ammissione di alcuni testimoni, sono respinte le eccezioni sollevate dalla difesa del capitano Luciano Magrini contro la Parte civile. Il Tribunale si riserva di deliberare sugli interpreti e su testimoni mancanti. 6i prosegue quindi nel dibattimento. L'avvocato Scimonelli per la .Parte civile ripete che non farà opposizione alcuna a quanto la difesa degli imputati chiederà per i testimoni mancanti Presidente: — Ma sarà bene decidere fin da. ora sui testimoni mancanti. ■Scimonelli :..— Parlerò con la consueta lealtà. La difesa degli imputati fa molto affidaménto sul testimonio Corrado Zoli, che ora è. in Africa. Orbene, noi faciliteremo la venuta dello Zoli. Ci siamo già rivolti al. Mi¬ i e n e : i e e - ^ i- t i ìiisterò delle colonie affinchè lo Zoli sia in- e; (ormato della necessità della sua presenza. i ; siamo disoosii anche a sopportare te spese -1 del ritorno dello Zoli dal centro dell'Africa, ej Abbiamo fallo tutto il possibile per lo Zoli. - Presidènte, sorridendo: — Meno che la ci - tazione' - Scimonelli: - Per gli altri testimoni as e u» rn uei» di aa a a e- senti abbiamo ' fatto tutto il possibile perchè vengano. Siamo andati al Ministero degli e steri per ottenere che vengano Gaetano di Laurenzana Bosdari e MontaUi. Presidente: — Dunque si provvedere alla citazione dei testimoni mancanti. La difesa torna a chiedere* il rinvio Prende la parola, l'avv. Carabellese. difen sore del Comitato di redazione dell'/dea Nazionale. Dichiara di fare propri tutti i testimoni indotti dalle pani. L'impegno preso dall'avv. Scimonelli e le pratiche fatte presso ii Ministero non lo tranquillizzano completamente. 11 Tribunale deve prendere tutti i provvedimenti necessari per assicurare che, specialmente Corrado Zoli, venga al dibattimento. Presidente: — Ma quali/ ■provvedimenti prendere quando lo Zoli non è in Italia e non- è nel territorio dello Stato? Avv. .Scimonelli: — E' a Murzuk, capitale del Fezzan. Il Tribunale può telegrafare al colonnello'Minni'al Fezzan. • < Avv. : Carabellese : — Ripeto che non possiamo rinunciare a nessun testimonio. Abbiamo diritto di citare anche i testimoni che sono all'estero. Se questi testimoni non vengono al dibattimento non vi è sanzióne contro e;si, ma vi è modo di interrogarli per rogatoria. Quando e coinè le rogatorie si debbano fare chiediamo che il Tribunale lo decida fin da ora. Questa è una questione di sostanza. L'avv. Di Benedetto, anch'egli per la difesa degli imputali appartenenti all'/dea Nazionale, dice clie il teste Fabiani fu indicato per primo, ma risulta che non è stato citato. Il Fabiani è il testimonio cardine. La difesa degli imputati fa proprii tutti i testimoni ine ! dotti dalla Parte civile. Mancando il Fabiani -1 e sanendosl che egli è in Russia non si puó mi continuare il dibattimento. La difesa degli a ! imputati non può essere privata dei suoi r, mezzi. Scimonelli. ironicamente: -- Ecco! a' Di Benedetto: —...Non c'è «ecco » che. tenr- «al Qui non siamo in piazza!. Qui facciamo ^ iulSK « a&la^W.iì meno' m -^fP; SeiCFaw?nf * imiorta Hss na- P i ; Mf ^Ja, 0 Po i èstimoniPesavento Hirfà«®M Pure»rttuT»&l èoonà ranUMl dibattimento o meno. L'articolo 303 l- "el **f9e «' Procedura.penale è esplicito a questo riguardo. Il giudice, in mancanza di i- testimoni, può decidere il rinvio del dibattib- mento o la rinuncia del testimonio stesso. Ma 'hul insistiamo a che i testimoni siano escussi o, tutti e che la loro escussione non avvenga a e sbalzi. Nè basterebbe sentire per rogatoria tutti o-i testimoni mancanti. Nelle rogatorie, del re. nesto, le parti hanno, .diritto di assistere all'«we me dei testi. Non è possibile adunque iniziare MsacarnSmoCtvnlaani1 l'esame testimoniale e poi sospenderle per a- l a à e a a e o re o r o a a c-" ^ di e a. lr ra e. à : i- o i r a ni er ° be aere te ntle or- e; on aemu- a, ne e; ti spettare che si facciano le nottficJìzioni agli altri e che essi vengano all'udienza. Si aggiunga l'imminente periodo feriale: al primo agosto il Tribunale sarebbe composto diversamente. L'istanza della difesa degli imputati — continua l'avv. Di Benedetto — è fondata sul diritto sacrosanto che essa ha, tanto più che i giornali, in modo che può sembrare per: fino incivile, hanno già. pubblicato le difese di Luciano Magrini. Sia almeno lasciato a noi il diritto che viene dalla leggei Chiediamo che la causa sia rinviata a nuovo ruolo. Vivace schermaglia Chiede di parlare l'avv. Scimonelli. Presidente: — Sia breve, avvocato, se no tutto se ne va in preludio. Scimonelli dice che la difesa degli jmputati non ha diritto di lamentarsi di nulla. Tutti gli uomini di cuore che sono «lui hanno giudicato della causa. Qui si dimentica che vi sono degli accusatori e che easi sono degli imputati che hanno fatto delle insinuazioni contro Luciano Magrini. Il testimonio Fabiani è un testimonio addotto dai P. M. Che aspetta da lui la difesa degli imputati ? Essa ora si affida alle eccezioni procedurali, mentre prima »u imputati sul loro giornale. Videa Nazionale, stampavano ironicamente : « Quando si discu"terà questo processo? (Proteste rumoròtt dal pubblico di parte nazionalista). » Non è certo il auerelante ohe deve portare le prove contro se stesso. Sono gl'imputati, ai quali la facoltà della prova è stala accordate, nella maniera più incondizionata, che debbono provvedere a fornire la prova. Che cosa vuol dire l'atteggiamento degli avversari? Dunque non è vero che la difesa del capitano professore Piero Giovanni Magrini non abbia nulla di comune con quella degli altri imputati ». Di Benedetto: — Ma che c'entra? Ora dtòcu. tiarno di procedura, poi passeremo al merito! Scimonelli: — Dunque gl'Imputati vogliono ripararsi dietro espedienti di procedura per scappare? , „ Di Benedetto: — Ma che espediente! Non possiamo fare la causa senza testimoni. Dobbiamo o no provare V fatti? Scimonelli: — E datela la prova!li abbiamo dati e ve li trasporteremo qui i testimoni: ma voi non volete fare la causa! Di Benedetto: — Non avete diritto di dire questo; è"un'insinùBirton"e! Il pubblico, composto in buona parte di nazionalisti, "approva vivamente questa osservazione del difensore dei nazionalisti; ma l'altra parte del pubblico reagisce rumoreggiando. Il presidente raccomanda la calma. Di Benedetto a Scimonelli : — Insomma, voi, avvocato del querelante, volete capire o no che dovete discutere la procedura e non entrare nel merito della causa? Per questo avremo tempo. Presidente a Scimonelli: — Si attenga alla causa. Anch'io la prego di non entrare nel merito. Mi sembra che si voglia fare una specie di ostruzionismo. Scimonelli : — E' la Difesa degl'imputati che non vuole fare la causa! Di Benedetto: — No! La causa noi la vo gllamo fare, ma coi testimoni! Una volta che voi nei vostri giornali avete stampato ciò che vi è piaciuto sul conto degl'imputati, lasciateci almeno l'unica garanzia che ci rimane: quella del Codice! Avv. Libotte, difensore : — Noi la causa senzai testimoni non la possiamo farei Scimonelli: — Dopo aver diffamato un galantuomo volete fuggire! Gli avvocati Aldo Vacchini e Carabellesi, difensori dei nazionalisti si rivolgono all'avvocato Sciraonelll gridandogli : — Siete voi che volete strozzare la discussione della prova, mentre gl'imputati hanno diritto di far sentire tutti i testimoni che debbono formare quella prova che Luciano Magrini ha concessa! Scimonelli': — No, voi volete fuggire! io so ne eugli vte la ni in alara eMi¬ n- a. se a, li. ci as II tumulto • L'aula sgombrata hè e di lla o en Natiso esmtti he, atnti e ale al osAbhe enonroebde di esa ioato to. esa inani uó gli uoi enmo m P à 303 a di ttiMa ssi a utti re. ware Di Benedetto grida ad altissima voce: — Menzogna! Menzogna! Parlate cosi per i vo. stri giornali! Domani queste vostre invettive appariranno sul ■ Secolo » e sul « Messaggero ». scimonelli: — Ma che andate oontainflol Qui c'è un uomo, Luciano Magrini, che è da un anno che soffre le pene dell'inferno ed ha diritto di vedere giudicati i suoi accusatori! La parte del .pubblico composta di nazionalisti, a gran voce insorge contro l'avvocato Scimonelli. Il Presidente redarguisce severamente .questo pubblico, ma la tempesta Sorge ora sul banco degli avvocati. Gli avvocati Monti Guarnieri, Di Benedetto, Carabellese, Aldo Vacchini e Libotte da una parte e l'avv. Scimonelli dall'altra si scagliano violente invettive. Il tumulto è cosi alto che non si afferrano più le parole. Si ode solo l'avv. Scimonelli che acceso in .volto grida ripetutamente agli avversari: — Voi volete fuggire!... — Di Benedetto, a voce altrettanto alta risponde: — Menzogna! Menzogna! — Il tumulto si propaga al pubblico accalcato nell'aula. La eccitazione è cosi grande che si teme che i due gruppi di pubblico vengano alle mani. Il P. M. ordina a gran voce: — Si sgomberi l'aula dai carabinieri! Il Presidente ordina che sia sgomberata l'aula, il che. non è molto facile, data la grande folla. Presidente, energicamente: — Sgomberate! Sgomberate! Escano tutti, anche, gli avvocati clie non partecipano alla causa! Scimonelli: — Signor Presidente... Presidente: — Avvocato, non le ho dato la parola! Si sgomberi l'aula. La forza pubblica eseguisce l'ordine non senza difficoltà ,e dopo una diecina di minuti l'aula è sgomberate. Il tumulto però continua ned corridoi. Nell'aula sono rimasti gli avvocati della causa, i giornalisti e poche altre persone. Ristabilita la calma, jl Presidente si rivolge all'avv. Scimonelli e gli dice: — Ella, avvo. cato, deve parlare svolgendo argomenti giuridici e non con voce forte porche la ragione dipende dalla bontà dell'argomento e non dalla forza che si dà alla voce. Scimonelli: — Va bene, presidente. Allora hanno torto i miei avversari..; Di Benedetto: — Noi abbiamo addotto de gli argomenti. La P. C. contro il rinvio Scimonfilli: — S'impone adunque una Indagine sulla impossibilità della comparizione dei testimoni. Per lì primo gruppo di testimoni che sono in territorio in cui lo Stato italiano non ha giurisdizione, 11 Tribunale non può fare ricorso che a mezzo della rogatoria. In quanto ai testimoni impediti (Pesavento e Gorini) se essi sono a Rodi, trattenuti dal loro servizio, il Tribunale potrà ottenere che siano citat,i di nuovo o tradotti al pubblico dibattimento. Quanto a Corrado Zoli, che è in Africa ma su territorio della nostra Colonia, oulndl In territorio italiano, può pertanto anche nel suoi riguardi essere ordinata la traduzione con la forza pubblica al Tribunale. Infine, per il Fabiani, che ora è a Pietroburgo, ma che era a Roma quando ne fu proposta la citazione, il Tribunale potrà ordinare che sia sentito dall'autorità diplomatica italiana. Gli avversari non possono nè debbono credere che .la Parte Civile intenda in qualsiasi modo di ostacolare gli Imputati nell'esereizio legittimo del loro diritto. Ma non più. La proposta del P. M, 11 P. M. .premette che importa non consentire in alcun modo che la causa sia fatte, sconfinare come purtroppo va sconfinando attuai, mente. Quanto al testimoni che si trovano in territorio estero essi non possono neppure es-sere sentiti per rogatoria. Ormai — dice 11 P. M. — si tratta di tiu atto di lealtà complea da «ni rumbe le parti. Se alla deposizione di Corrado Zoli non si vuole rinunziare II Tribunale potrebbe ordinare la citazione dello zoli fissando per il suo esame una udienza a 10 o a 15 giorni. Lo stesso avvenga per i testimoni a Rodi. Per i testimoni diplomatici residenti all'osterò il Tribunale provveda per citazione iti via diplomat'ca. Per gli altri testimoni, -poi, la questione si riduce t.utto ad esaminare se assolutamente di loro non si possa fare a meno ed in -caso affermativo ritengo bast^, un rinvio di 15 giorni per poterli avere. Non ere. de sia necessario il rinvio a nuovo ruolo. Propone pertando. concludendo, che sia accolta parzialmente l'istanza proposte della dir fesa ordinando: l.o la richiesta al Presidente del Tribunale di appello di Rodi della citazione del due testimoni Pesavamo e Gorini. che ivi si trovano; S.o lo stesso per il testi, mone Corrado Zoli; 3,o la citazione da trasme*. tersi per via diplomatica per i testimoni recidenti all'estero. L'avv. pergola, per l'Imputato capitano Pier Giovanni Magrini ricorda le disposizioni di legge ed osserva die la questione deve esjera o suseprdiSdieritdifsidindi apququ—rignaDmdaimtuil didieial'itualziputatel'adipra disamalpopesicodeinrialpporiraoOlapqpl'TraptesantoridppndsenisoiltanmètiraasistMsco«« • ««m««« « ««««« «««aUl««•««•««««««««««««««« a- dndcqVpstsgasdzmdldSMsvirr n o la sua sospensione può «Mère opportuna a sufficiente per ottenere la citazione e la presenza del testimoni assenti. Chiede che sia provveduto alla citazione di due testimoni a. ditesa del capimmo Magrini che sono aiaanU, " Chi ha lunato nell'ani a? „ Sono te 18,40 ed il presidente sospende l'udienza per 5 minuti prima che.il Tribunale si' ritiri per • deliberare sugl'incidenti. Intanto i difensori si raccolgono nel gabinetto del pre-' sidente per conferire intorno ai testi che essi intendono far citare. L'aula è ancora sgombra, di pubblico. La sospensione del dibattimento appare ormai inevitabile. Passano 10 minuti,; quando rientra il Tribunale. Il presidente s'inquieta perchè sente odore di fumo. i — Chi ha fumato nell'aula ha mancato <ìi riguardo al Tribunale! La sua è una mascalzonata! | Dopo questa ramanzina, il presidente do-': manda alla P. C. se ha qualche dichiarazione! da fare. L'aw. Scimonelli dice: — La Parte Civile ai! impegna formalmente a portare all'udienza: tutti i testimoni, meno ì tre consoli italiani ed il prefetto di Corfù, ora a Durazzo, che non dipendono in alcun modo 'da noi; come pure dichiara fino. da ora, purché la causa si faci eia, — poiché non ha bisogno di dimostrare I l'innocenza del querelante,. — di rinunciare ai tutti i testimoni indotti qualora non compaiano' all'udienza. L'avv. Di Benedetto insiste sulle dichiara-, zioni già formulate: — On. presidente, nnvlii pure il dibattimento, se vuole, a 16 giorni sol-I tanto, ma la Difesa dichiara di volere la certezza che le suo prove siano presenti nell'aula. Scimonelli: — Prima di prendere il prowe« dimento di rinvio a 15 giorni, o ad altra .epoca, prego il presidente di voler rimettere rudienza; a domani. , Presidente : — Va bene, a domattina alle ua< dici la continuazione del dibattimento. Domani sarà deciso. Intanto, loro avvocati cerchino di mettersi d'accordo. Il presidente rinvia quindi il dibattimento' alle ore 11 di domani, nella speranza che si! possa venire ad un certo accordo fra le parti per rinviare il dibattimento a 15 giorni. L'aula si sfolla rapidamente. L'intercessione dell'on. Barzilai respinta Diversi giornalisti di ogni colore politico' conferirono oggi conj.'on. Barzilai, presidente dell'Associazione della Stampa, al c^ale fecero, invito di prendere un'iniziativa a#) scopo di risolvere il processo Magrini-idea Arazionale in' altro campo che non sia quello del Tribunale penale, prescindendo da ogni apprezzamento politico della controversia. L'on. 'Barzilai hat risposto che era lieto dell'invito avuto, il quale rappresentava, nei riguardi di .una perfetta obbiettività, quelTo che già era il suo desiderio. Oggi stesso infatti l'on. Barzilai si recò al Palazzo di Giustizia per conferire con le due; parti in causa, ma la proposta che egli fece, quale presidente dell'Associazione della Stampa, venne respinta recisamente dall'una e dall'altra parte. Telegrammi Dì pili AHI a L. Magrini 8 a Forges Davanzali i Roma, 6. notte. La prima giornata del processo, detto dei razionalisti, è stata assorbita da eccezioni, procedurali e da incidenti sulla questione del' testimoni assenti. Il Tribunale ha respinto, salvo una tenuta in sospeso, tutte le eccezioni presentate dalla difesa degli imputati; quanto alla questione dei testimoni assenti sarà.! risoluta domani. Intanto, si è profilate, la ten. | denza dei difensori degli imputati ad insistere per il rinvio del processo qualora essi non' possano avere la sicurezza di interrogare talu-i ni testimoni che si trovano all'estero e che la difesa ritiene essenziali alla causa. Il rinvio,: secondo la difesa, dovrebbe essere di 15 giorni se i .testimoni che si trovano all'estero pos-' sono essere interrogati per rogatoria, oppure; il rinvio .dovrebbe essere a nuovo ruolo se tale rogatoria non è possibile. Quale decisi*, ne prenderà il Tribunale? Lo sapremo do-i mattina. . |Per ora il primo tentativo di conciliazione è fallito, ma è probabile che un altro tenta-| tivo dell'on. Barzilai, Presidenite della Fede-ì razione delle Associazioni deHa Stampa, possa avvenire in seguito. Oggetto di vivaci discus-i sioni sono poi le manifestazioni del giornali-! sti a processo aperto. Il querelante Luciano, Magrini ha ricevuto oggi due telegrammi di! solidarietà e di augurio. Il primo è del suoi: colleglli del «Secolo» ed è cosi concepito: « Iniziandosi processo contro « Idea Naziona«le» giungati fraterno saluto tuoi compagni « di lavoro testimoni tua vita di sacrificio e di'• fede, che in questo momento ti riconferma- \ «no pieno affetto, solidarietà, augiurandotrion-! «fo verità e giustìzia». !Il secondo parte dà un gruppo di giornalisti: milanesi di ogni partito ed e cosi concepito: «Mentre iniziasi dibattimento, che per se«stesso è una offesa alla rettitudine del tuo«animo, noi testimoni da anni dell'ammirevole« correttezza della tua azione, ammiratori deL « l'idealismo e <tel disinteressamento che han-«.no sempre informato la tua opera giornali»«£t.ica, ti porgiamo, non già il nostro àugu-« rio che deve essere superfluo, ma l'espresslo» «nedella nostra simpatia e del nostro affetto, « perchè valgano a renderti meno dolorosa la«discussione che si vuole fa/re di te e -perchè « ciò ti dica quanto sei stimato e amato da «quanti ti conoscono».- Quest'ultimo telegramma ha provocato un altro telegramma a Roberto Forges ©avanzati.Un gruppo di suol colleghi del « Corriere dei-la Sera » gli ha telegrafato: , «Invitati dal colleghi del «Secolo» a flr-« mare telegramma predisposto per essere in« vlato a Luciano Magrini, quali amici perso- • nall abbiamo aderito. Apprendendo ora che «tale telegramma è stalo reso pubblico con la«indicazione della nostai qualità di redattori• del «Corriere della Sera», temiamo a dichia« rare a voi, che siete stato per tanti anni no-« stro collega al « Corriere », come non sia mal « venute meno la nostra stima e la convinzio«ne della vostra buona .fede di pubblicista; « la cui opera conosciamo per prova, intesa« sempre a nobiltà di idee e che noni abbiamo« inteso di pesare sull'ombiicnte di giudizio in« corso. E poiché l'occasione si presenta per«pubblicamente interloquire, cariseittiteci di « esprimere l'augurio che l'incresciosa werteiu«za possa trovare in un giuri professionale,« campo più adatto e sereno per stabilire quella« verità dei fanti e quella onestà delle inten« ztoni che sono nel desiderio dei giornalisti « (tutti ».