Giuseppe Bevione di Giuseppe Bevione

Giuseppe Bevione Giuseppe Bevione i l a . - l e l , i o , a n , i o, a o o erno ea ms- uti a e o, ENon le nostre carole, ma il successo ormai presenta nella più viva luce e raccomanda confidentemente agli elettori costituzionali di Torino il nome e la figura del collega ed amico nostro Giuseppe Bevione. A questo giovane animoso sono oggi legate le sorti del partito costituzionale cittadino. La sua vittoria sul rappresentante dell'idea e della pratica socialista intransigente sarà, domenica prossima, vittoria di tutti gli elementi liberali e dell'ordine, e principio ed augurio di nuove conquiste. In caso contrario dovremmo forse per lungo spazio di anni lamentare un collegio indegnamente perduto. Il nostro vessillo è dunque nelle suo mani; affidato a lui, per le estreme difese, non più da una associazione singola, non da un gruppo autorevole ma esiguo di cittadini, sì bene dalla città stessa, dal popolo dei nostri elettori, che di Giuseppe Bevione hanno raccolta con persuasione la schietta e coraggiosa parola,, il monito dell'incitamento e della riscossa. Nè le loche nè le molte parole possono liuntai leupnspGrevtecpin politica creare quella che si suol dire1 duna situazione nuova. Non riescono a tan-lt,uGcqinto — ed e bene — nè »iV*wV^ rtiìi^lPea e oene — ne gli elogi e 'e "ifese degù amici nè le accuse e gli assali degli j pavversari Tutta questa è la preparazione, e |m"lb -—»- J~-- -«-iIiè e o l i gal a e si ni ni ee, Pil el bdi sner inci o le atiali molte volte accade che la preparazione più volenterosa e brillante finisca -in nulla, quando non la animi e vivifichi la fiducia, o per dir meglio, la fede del pubblico, che è I il gran giudice e insieme.il grande attore' di ogni movimento di riscossa politica. Per questo, noi che siamo da anni compagni di lavoro di Giuseppe Bevione e suoi estimatori, ci siamo finora tenuti dal dire di lui tutto quello che potevamo pensare con limpida mente e ricordare con la memoria del cuore. Le nostre parole avrebbero certamente interpretato il sentire delle migliaia di cittadini che a Giuseppe Bevione hanno dato domenica scorsa la consacraaione politica; ma c meglio lodare il buon capitano dopo la vittoria anzi che prima. E per noi avere oggi un successo da. nar- d1 rruuMlilevuintsliccimlorare e commentare è più confortevole che innon sarebbe stato ieri pubblicare le nostre ; esperanze e levare gli auguri. Com'è avvenuta questa pronta, perfetta eeintesa fra un candidato giovane e nuovo ejumi pubblico di elettori così naturalmente'mva rio e vasto? Com'è avvenuta? Ma appun- i loto per ciò, crediamo noi, perchè Giuseppe dBevione ha saputo parlare alla massa'con la sua eloouenza di uomo giovane'e nuovo, non mai diminuito o intaccato, o logorato dalle lotte politiche, e recante in sè il tesjro. di una preparazione ed esperienza politica raccolto in lunghi anni di studi, di viaggi; di ricerche, di inchieste. -'" Giuseppe Bevione è stato per dieci anni snmnl'togiornalista; giornalista nel "senso più de- ! pgno e anche più profittevole* più fortunato itoe più lieto della parola. Essere scrittore di un grande giornale, vuol dire, oggi potere parlare a quell'innumerevole pubblico che per consuetudine quotidiana si raccoglie intorno a noi e se non tutte accetta, tutte vuol condBcere e può vagliare le nostre informazioni, discussioni e opinioni. Non solo; ma il giornalista parla a questo pubblico enorme proprio in quei giorni e in quelle ore nelle quali il sentimento della nazione è scosso da un dato avvenimento e intorno a questa o quella grave questione l'opinione comune si sta formando. Scrittore e lettori vivono insieme ogni dato momento storico, politico, sociale. Le opposizioni non meno che i consentimenti testimoniano subito al giornalista dell'importanza dell'opera propria, del valore ideale e pratico della propaganda, che suscitando il contrasto e la critica dà prova, di non andar sommersa nella fredda e muta voragine del disinteresse e dell'oblìo. < La storia umana è ricca di sorprèse e di rivolgimenti; accade che le eresie di ieri diventino le lampanti verità dell'oggi; accade anche che il favor popolare e il consentimento mutino lato, e che ai fervori unanimi e agli applausi della prWora tocchi in progresso di tempo l'onore di qualche sibilo sonoro. La vita-di un popolo è complessa più d'ogni teoria. E c'è una sola verità stabile^ quella che nasce dall'irruente contrasto di' tutte. L'importante è aver cooperato a una qualche formazione e rinascita della coscienza pubblica, aver pensato, dtrfatumpeuanlicrnqgmesnpcpplcedscluhamato. voluto con non minor fede, con non ' mminore coscienza ' degli altri, e non dopo ututti gli altri. ' uCrediamo di non ingannarci dicendo che agli elettori costituzionali di Torino hanno iintuito in Giuseppe Bevione la larga espe- vrienza del giovane, che i lettori del nostro1 Pgiornale possono tutti aver seguito nei suoiviaggi e nelle sue soste in questa o Velia sdi e ta dei ne. tta, ego di del preche da nazione straniera, in Inghilterra, nel Bel gio, nell'Argentina, nei Balcani, in Turchia. nell'Asia Minore e anche in questa o quella regione e provincia e città italiana, al momento di cogliere qualche episodio notevole della nostra vita economica e politica. Per nulla il giornalista moderno è più invidiabile che per questo. Un, mattino il direttore lo chiama e gli dice : « Caro tal dei tali, ho fiducia in lei, voglio mandarla per due anni a Londra a studiare là civiltà inglese. Vada, osservi, riferisca settuiianalmente. Lascio alle'sue opinioni la più ampia libertà ». Questo giovane ha venticinque, trent'anni: talvolta anche mano. Lascia l'Italia, va sul Tamigi, si aggira pelle strade, i caffè, i teatri, i campi di corse, le redazioni dei grandi giornali, le fabbriche, i docks, gli uffici; si spinge in' provincia, visita, i porti, le officine, i campi, le fattorie ecc. Quest'uomo è messo d'un tratto nelle stesse condizioni nelle. quali poteva essere un Cavour quando volgeva le spalle al piccolo Piemonte, per andare al di là delle Alpi e della Manica a rendersi conto della questione sociale o del liberalismo a Parigi "o a Londra. Egli è un lavoratore modesto nella grande officina del suo giornale: e insieme è un italiano che emigra, per far tesoro della propria esperienza. Compiuti i due anni ritorna in patria, con questa sua ricchezza accumulata nella mente. E cosi segue per un lustro, per un decennio, la propria carriera. Vede altri paesi, viaggia per altri continenti.: assiste a infiniti spettacoli, mira in faccia innumerevoli grandi uomini e infinite turbe, assiste a sedute parlamentari, a. ribellióni di popolila guerre, segue da: presso "il corso dello emigrazioni, ritrova i suoi concittadini nel fondo delle Pampas e negli angiporti del Mediterraneo; non dimentica mai la sua patria e ne conosce un'altra, là patria lontana. A trenta, trentacinque anni quest'uomo che non ha fatto mai della politica, che non è stato mai compreso in una dgdmvsoDltlt lista elettorale, è un.giornalista autorevole, un formatore dell'opinione pubblica nazionale, uno scrittore i cui.moniti sono meditati dai dirigenti la politica del-suo.paese, i cui articoli sono citati in Parlaménto nal- le discussioni più rilevanti. Quest'uomo è Hun politico. Il grande giornalismo lo ha chpreparato alla politica; l'esperienza lo trae (anll'àzione, un'occasione qualunque ce ib 1 ! «spinge | suQuesta è la storia di tanti. E' la storia di'*oGiuseppe Bevione. Il pubblico l'ha sentita. Ed ecco, domenica acorsa le urne-elettorali hanno proprio messo in luce questo esempio di uomo nuovo, moderno. Attraverso il velario di teorie non anche formate, tutt'altro che fissate definitivamente, che anzi attendono dagli uomini la propria sistemazione più- .persuasiva, dlimaeso<i r dell'esperienza e della vita; divenuto polit,co per naturale una grande massa di elettori ha veduto in oGiuseppe Bevione questa felice e seréna "creazione del giornalismo; ha sentito sotto stquesto nome una tempera di uomo formatosi «in lunghi anni alla scuola impareggiabileì'asvolgimento delle prò- P'^'''"*01** di'«servato», di'scrittoi*; di'd to d . .„ , - , interèssi delle sc più boriche necessità m*£m\^Ùì^ : W |lnurics0t0Xlch.? vf^Sart iSS menmf-,z,Iinnco *eìn y^^v-tJ,^fi^n^^^^:<^11 CU #» onn ioli Cmn nnoif 1 \m A Tdo^a spasso il suo socialismo positivo e la1 allegra spensieratezza del propino tempe- trramento oratorio, Giuseppe Bevione percor- tareya le stesse terre come italiano studioso.iounicamente dell© sorti dei suoi conterranei. 1 cruiii^amcuu; uciw suiti uei buui cullici i duci. ; cMentre in Italia si facevano le eiezioni po-Istlitiche e tutte le vanità si agitavano su per gle piazze e nei comizi Giuseppe Bevione «viaggiava per l'Asia minore, •cercandovi!"una strada aperta all'espansione italiana;gtj_i; >,„ .«iwn ir, cin Onente. Egli ha sempre coltavato «n ni-Lteresse superiore a quélfo^^della propria per- sgsona e del proprio avvenire. Come giorno-|mlista egli e sempre stato 1 uomo di qual-|dche problema, di qualche inchiesta, di qual-1 Mche necessità'storica 0 sociale nascente o Cimpendente. Il suo saldo temperamento di dlottatore non si espandeva in dimostrazioni fu intempestive di egoismi e di ambizioni; egli m era tutt'uno col problema che s'era imposto lae che voleva sciogliere, e questo problema era a volta a volta una questione a-raria. un nuovo valico alpino, il movimento commerciale di un gran.pòrlq.'Tespansipne.co loniale dell'Italia. I suoi temi, erano sèmpre di ordine nazionale. Tutti i suoi articoli, i i l'cvpsuoi quattro volumi, noil" sono nè poesia,1/nè letteratura: sono politica. Il pubblico se ne è accorto forse lentamente: ma se ne è accorto. ' Giuseppe Bevione, in un deceliniò.di giornalismo, ha spezzato il vècchio stamoo dell'uomo o-dell'animale politicante. E' giunto alla soglia del mondo parlamentare, ap- parentemente d'un balzo; in realtà c'è giun to facendo passo'per passo la grande stra- da che fanno tutti i politici nati. Ci sono molte vie per riuscire deputato: tra l'altre quella di imparare a conoscere di faccia e di nome a uno a uno 1 propri futuri elettori. E'-la via non della sovranità ma del servaggio rappresentativo. Giuseppe Bevione non l'ha percorsa. Con lui non entrerà in Parlamento una ambizione, ma una passione; entrerà una coscienza usa alla libertà; un uomo che non ha mai nè fatto nè desiderato di fare la piccola politica del candidato ansimante e procacciante, ma ha trattato solamente con delle realtà superiori alle contingenze più o meno meschine dell'ora elettorale. Alcuni giovani hanno per primi intuito questa superiorità sua; l'hanno fatto segnacolo in vessillo a mia lotta che dapprima poteva sembrare enormemente difficile e forse anche disperata; ma ch% in poche settimane si è svolta a tutto vantaggio dèi nostro amico e compagno, traendo a sè una parte disciplinata e pensosa di pubblico, che ha avuto di mira l'uomo, la sua tempera solida e quadrata, la sua esperienza politica realmente matura. E non vogliamo dir. male del nostro parlamentarismo. Ma l'entusiasmo che si accompagna ormai nella nostra cittadinanza, e fuori, al-nome e alla vicenda elettorale di Giuseppe Bevione nasce da un intimo bisogno di rinnovamento ■ di quegli uomini che debbono rappresentare il paese, e dall'intuito sicuro .di averne. messo: alla luce uno che -è alquanto diverso dai soliti, che ha origini sue proprie e personali, e insie- ' me promette' di considerar la politica come un'alta funzione dell'attività nazionale, con una coscienza' che pur essendo disciplinata a un Partito &'1 è in- certd senso superiore, in quanto e frutto di esperienze libere e varie- m «Jùanto è nata da. un regime ap1 Partalo e severo di ricerche, di impressioni, curiosità, di meditazioni, di studii. Tale si P"*"^ Giuseppe Bevione al verdetto , e o a e à o a e , . n a della sua città. Fu detto e poi tante volte ripetuto che il giornalismo è una bellissima corriera, pur srfocmcudcdi ctiituPtatasarncnsfdnl'blsmvmmsmqggc—pMdrtdrpclpdi esperienza e di vita, superiore, oserem-!dmo dire, a ogni altra. E l'esperienza e lai^vita guidano per se stesse l'uomo a meteJasempre pm elevate, e gli impongono compiti, jognor più vasti, più importenti e solenni Dal giornalismo alla cattedra, dal giornalismo al Parlamento il passo è breve e naturale, ma ;Solo per coloro che nel gionnar lismo abbiano'compiuto veramente un off!-'!ciò di insegnamento e di propaganda. ^^mvttal caso il mutamento non è che la migliore consacrazione dèi passato: e l'avvenire non sr. ; . . j . ■ ■ Mp che la prosecuzione dei primi principii. \ ^E del resto un uomo non muta per mutar tche faccia di luogo e di officio. Come il pub-. sblico ha riconosciuto in Giuseppe Bevione ; sgiornalista il politico libero è coscienzioso che ha sempre cercato di veder realizzate '"le verità migliori e più degne della nazione, : *così noi siamo certi che, favorendolo dome!1™nica prossima le urne, gli elettori costitu- zionali della nostra Torin*. vedranno in Be.inviene deputato ir» giovane, cresciuto alla j rgrande scuola dell'esperienza," conoscitore acuto e oggettivo di tante questioni da lui trattate con la penna, e con lo stile limpido e sincero divulgate fra un oubblico quanto mai- vario e diffuso, di italiani • che vivono in patria, di italiani che vivono lun ge alla patria, di stranieri, di conoscenti,]adi amici e di avversari. | l