La gravità dei casi di Romagna dichiarata dall'on. Salandra

La gravità dei casi di Romagna dichiarata dall'on. Salandra La gravità dei casi di Romagna dichiarata dall'on. Salandra Incidenti tumultuosi e parole di calma e L'on. SALANDRA, fra un. silenzio profondo, prende la parola. Egli dice: Poiché le interrogazioni presentate, per la loro natura, investono profondi interessi, risponderò immediatamente. (Approvazioni). I fatti di Bologna e di Napoli '« Cominciamo dai fatti di Bologna. Le Autorità governative di Bologna avevano dato disposizioni di assoluta larghezza affinchè fosse permessa la più larga libertà di manifestazioni. In omaggio a questa larghezza di disposizioni, hanno potuto avvenire liberamente tanto le dimostrazioni socialiste, quanto le dimostrazioni nazionaliste. Yi fu, è vero, per un momento, un conflitto fra le due dimostrazioni, ma l'intervento della forza pubblica è valso ad evitare spargimento di sangue, del 'che vi è da rallegrarsi. Bologna -dovrebbe essere esempio di condotta civile a tutta l'Italia. (Voci dal Centro-. Bonomia docetl. - Approvazioni). Purtroppo non è cosi per Napoli, do:ve ieri sono avvenuti fatti oltremodo dolorosi. '(Impressioni). Dopo una manifestazione svoltasi senza incidenti, l'elemento teppistico di iNapolt si è concentrato presso Porta Capuana .sbandandosi poscia lungo il Rettifilo. -Intervenuta la forza pubblica, i dimostranti furono dispersi malgrado la forza pubblica fosse latita meglio a una viva, sassaiuola ed a un getto 'di vasi di fiori e di altri proiettili dalle finestre delle case. Furono fatti numerosi arresti. La folla ha risposto alle provocazioni del teppisti. Fra orli arrestati vi fu la famiglia dell'anarchico Gargiulo. Si è dovuto però constatare con piacere che gli operai di Napoli sono rimasti estranci a questi atti di teppismo. Il risultato della giornata fu questo :' 61 borghesi feriti (impressione). 23 guardie di P. S. ferite, tredici carabinieri feriti e tra «si un sotto.tenente. (Impressione). Inoltre al Rettifilo fu trovato un morto dell'apparente età di cinquanfanili, il cui corpo non presentava fedite. Si procederà all'autopsia. ■> LABRIOLA: — Quello fu travolto, dai cavalli 'durante le cariche della cavalleria. Non si è avuto il coraggio di dire che lo avevano ammazzato. (Impressione; commenti; rumori a Destra. — Voci: Voi sapete tutto). . SALANDRA, continuando: — Io so soltanto questo: che i morti a Napoli furono due: uno morto per ferita di arma da fuoco, l'altro... non so come sia morto. Oggi a Napoli regnò una relativa calma ma purtroppo, gli elementi teppistici accennano a dominare la città. Essi vorrebbero rompere le linee tram-viario, telefoniche, telegrafiche. Severe misure sono state prese e speriamo valgano ad evitare spargimento di sangue. Ma non posso garantirlo, perchè quando da una parte vi sono 1 teppisti e dall'altra parte la forza pubblica, non si può garantire l'esito finale di questo duello. I casi di Romagna • Vengo ai fatti di Romagna che assumono una gravità notevole, (impressione). Si, una gravità notevole in quanto essi rappresentano un complotto criminoso. (Impressioni, commenti; rumori all'Estrema Sinistra). : BENTIM. socialista: — E' una leggenda! MAZZONI, socialista: — Ma che complotto criminoso I « In Romagna — dice l'on. Salandra fra la crescente impressione della Camera — vi furono gravi fatti di devastazione, a Forlì, a Ravenna, a Fabriano ed altre città di Romagna. Si. è giunti persino a questo: che i rivoltosi -hanno collocato delle pattuglie di sorveglianza come avamposti all'entrata delle rispettive città e queste pattuglie impediscono l'accesso in - città ai cittadini che non talentano agli elementi di ribellione (impressione e commenti). •Si cerca attualmente — aggiunge il Presidente del Consiglio — di provvedere con la maggiore energia, ma anche con la maggiore prudenza possibile. Infatti non debbo nascondere alla Camera che sarebbe molto facile agire violentemente ed ottenere forse risultati decisivi; ma questo causerebbe probabilmente uno spargimento di sangue. Se non si è raggiunto un risultato immediato, è quindi unicamente perchè il Governo vuole agire con prudenza ed evitale nuovi spargimenti di sangue cittadino (approvazioni all'Estrema Sinistra; commenti sugli altri banchi). Diecimila uomini concentrati in Romagna ' ! '< Il rimedio migliore che il Governo ha fl' nora adottato è quello di concentrare in Romagna una grande quantità di truppa. Non si è potuto inviare tutta la truppa che il Governo ha destinato in Romagna per ferrovia, perchè parte delle linee ferroviarie erano interrotte; ma dove le linee ferroviarie sono interrotte ci siamo serviti dei piroscafi; sicché, a quest'ora, cono oltre 10 mila gli uomini, all'infuori delle •guarnigioni, che sono concentrati in Romagna ■.(approvazioni a Destra; commenti all'Estrema Sinistra). BENTINI: — Spero che non vorrete faj-e. della Romagna l'Irlanda d'Italia (approvazioni all'Estrema). MAZZONI: — A Piacenza hanno dinamitato un ponte e nessuno lo ha detto. Voi aggravate invece i fatti di Romagna. Volete giustificare un regime eccezionale per la Romagna. SALANDRA, fa segno di diniego e dice: — Io parlo dei fatti di Romagna perchè su di .essi vertono delle interrogazioni. Del resto, è certo che 1 rivoltosi sono riusciti ad isolare -Ravenna Ed a Ravenna è morto od è moribondo, in seguito a ferite riportate, il dirigente il eervizio di P. S. (impressione, commenti). La città è attualmente guardata da truppe; ma la campagna 6 attualmente in balia alla' folla In tumulto. Altri fatti gravi sono avvenuti a Forlì, dove è stata incendiata la chiesa di San Mercuriale, monumento nazionale (impressione, ■commenti). A Forlì si concentra attivamente da forza pubblica ed il Governo spera di poter domare la rivolta evitando spargimento di sangue; ma, come ho detto, nessuno può garantire che ciò non avvenga: la colpa è dei rivoltosi (approvazioni a Destra; rumori a&'Estremia Sinistra). L'on. Mazzoni ha poi accennato ad un fatto avvenuto a Piacenza... MAZZONI: — Voglio spiegare la mia interruzione. Tutti sanno che io volevo dire soltan. to che non si deve tentare di isolare la Romagna provocando su di essa un giudizio aspro dell'opinione pubblica. I tumulti di Parma SALANDRA, continuando : — E vengo ora ai fatti di Parma, i quali sono molto gravi. La situazione a Parma è assai difficile. A Parma dà persona, alla quale non voglio fare l'onore di nominarla, sono «tate pronunciate parole itile quali non dò l'onore della riproduzione nel resoconto parlamentare: queste parole erano di incitamento al delitto, all'assassinio! Purtroppo queste parole furono ascoltate. E' avvenuto cosi che tre ufficiali della scuola cen¬ trale di tiro sono stati aggrediti su un ponte da una folla in tumulto. E6si si difesero disperatamente; vi fu una vera battaglia, nella qua., le alcuni ufficiali sono stati feriti. Non vi è stato fortunatamente ' alcun morto. Ma insisto sul fatto che si è trattato di una vera aggressione agli ufficiali (commenti prolungati). A Parma si è giunti a questo : che persone ben vestite non possono uscire di casa (impressione, commenti). « Alcune interrogazioni mi sono state rivolte riguardo poi il fatto che a Roma sono .state aperte delle sottoscrizioni a favore di agenti e carabinieri feriti durante 1 tumulti; ma io dichiaro che non .leggo le sottoscrizioni del giornali e questo è un fatto privato e non riguarda il Governo (approvazioni vivissime). Voci: — E' proprio cosi. DE FELICE: — E non ci dite niente del. generale Agliaidi? e. del suo fermo in Ro-, magna? SALANDRA, seccamente: — Non' c'è nessuna interrogazione presentata che riguardi il generale Affilarti. Detto questo non ho altro da aggiungere. Soltanto io compio il dovere di raccomandare ancora una volta dal banco I del Governo la calma alla popolazione e di1 invocare la collaborazione di tutti i partiti della Camera. Quanto al Governo, esso compierà il suo dovere con umanità e fermezza (approvazioni). Le repliche Vengono quindi le repliche degli interroganti. Il primo è l'on. BENTINI. La nervosità dell'assemblea è grandissima. L'on. Bentlni si mantiene però in una nota misurata. Il deputato socialista romagnolo dice: — Le notizie che il presidente del Consiglio ci ha fornito sullo sciopero a Bologna sono in parte esatte; ma. io sono in possesso di elementi che completeranno le notizie del presidente del Consiglio. E' vero che a Bologna lo sciopero generale si è svolto senza incidenti. Ero presente ed ho visto l'immensa folla" che assisteva al comizio, ho udito i discorsi tutti misurati... l'òci: — Ma dopo il comizio ci furono delle sassate, furono rotti dei vetri. BENTINI: — E' vero, ma i responsabili sono dei ragazzi. Voci a Destra: — Per voi. socialisti, sono sempre i ragazzi quando si tratta di vandalismi (approvazioni a Destra; rumori all'Estrema). BENTINI: — Io hò visto ehi è che lanciava sassi. Erano dei monelli (rumori a Destra). Ma vengo al punto essenziale, che intendo sottoporre all'attenzione del presidente del Consiglio, cioè la dimostrazione nazionalista avvenuta a Bologna. Questa contro-dimostrazione è, secondo, me, altamente deplorevole ed io mi meraviglio che i nazionalisti abbiano voluto esplicare una simile provocazione col consenso dell'autorità. E non basta. Il palazzo comunale di Bologna è stato il convegno dei dimostranti. Le guardie ed i carabinieri sono intervenuti nelle dimostrazioni e vi hanno partecipato (rumori; proteste; voci a Destra: — Ma le guardie ed i carabinieri saranno intervenuti per il mantenimento dell'ordine). Non basta ancora. E' stato commesso un atto politico che disonora chi lo ha compiuto. Il commissario regio di Bologna, dimenticando la sua carica, che gli "imponeva l'imparzialità fra tutti i partiti, ha arringato i dimostranti nazionalisti dimenticando di essere un funzionario. Voci a Destra: — Che male c'è? Voi. che parlate sempre di libertà, perchè non la lasciate agli altri ? — LEstrema risponde al nazionalisti che interrompono gridando: Andate al Bai Tabarin, non venite alla Camera (rvmnrl e proteste a Destra). BENTINI continuando: — Lei. on. Salan dra,, verifichi se quello che ho detto è esattoe se è esatto, come io ne sono sicuro, richiami il suo funzionarlo. E prima di finire, mi permetta una parola, che intendo pronunciare come cittadino romagnolo; voglio dire una parola di pace alla mia regione. Io sono romagnolo, conosco quanto sia vivace 11 temperamento della mia regione, quanto sia caldo il sangue, che scorre nelle vene dei miei conterranei; sono disposto anche ad ammettere che i romagnoli sono andati troppo oltre nelle loro agitazioni; ma voglio però protestare contro le parole del presidente del Consiglio, . il quale ha affermato che i fatti avvenuti in Romagna sono dovuti ad un complotto criminoso. I romagnoli non sono capaci di complotti criminosi (approvazioni all'Estrema). Quel complotto criminoso, on. Salandra, è una leggenda di polizia (applausi all'Estrema). Ed lo mi rivolgo ad un ministro che siede al banco del Governo, mi rivolgo all'on. Rava. Dica lei, on. Bava, che è romagnolo, se è possibile che i romagnoli ahbiano montato un complòtto criminoso. (L'on Bava consente col capo). L'on. Bentini si siede dicendo: — lo invoco dal Governo che non cinga di ferro la mia regione. Un deputato socialista di Napoli Prende quindi la parola un altro interrogante, l'on. LUCCI, deputato socialista di Napoli. Dice di essere stato nelle manifestazioni di ieri insieme all'on. Larbiola. Narra 1 fatti, deplora il grande apparato della forza, che, dice, ha impressionato la folla e l'ha indotta alla rivolta (rumori; proteste a Destra. Voci: se non c'era la forza pubblica che cosa sarebbe avvenuto?) Bisognava ritirare la truppa. Noi l'abbiamo fiuesto al prefetto. La truppa fu ritirata malgrado ci fossero 50 mila uomini nelle dimostrazioni di ieri e non è avvenuto niente (rumori; proteste). Invece, il Governo ha difeso qui i fuzionari della polizìa che hanno preso precauzioni provocatrici (interruzioni; voci a Destra: siete voi, sono i vostri amici i provocatori, non la polizia). Vi narrerò quanto è avvenuto ieri ed inorridirete. Ieri un uomo è stato ucciso in| nanzi alla stazione ferroviaria durante la mischia. Ebbene, sappiate che quest'uomo è ! morto perchè non è stato soccorso (impressione dolorosa) : quest'uomo era stato posto su di un carro, ma la polizia ha negato il permesso di trasportarlo all'ospedale. Un popolano si inginocchiò davanti ad un maresciallo dei carabinieri perchè il povero corpo fosse coperto da un misero cencio. Ma il maresciallo glie lo impedt. Io volevo portare questo cencio qui a Roma; volevo consegnarlo al ministro della guerra, a voi del Governo, perchè constataste come agiscono i vostri dipendenti. Questo fatto ha suscitato il disgusto perchè quell'uomo è morto svenato. La polizia ne è responsabile. Lucci conclude che undici quartieri di Napoli sono calmi: in uno solo ci dovrebbe essere la teppa, e termina domandando una severa punizione per quei funzionavi, che hanno esorbitato per considerazioni estranee e politiche (commenti). SALANDRA, alzandosi e puntando il dito verso l'on. Lucci : — Spieghi meglio; questa è còsa ebe le domando di spiegare meglio (approvazioni, commenti). LUCCI : — L'on. Salandra non è ascoltato dai suoi funzionari perchè ha in mano degli utensili di fabbricazione giolittiana. Inoltre le sue circolari aefV) émméa. mmùw- Awl *a facoltà al prefetto di interpretarle come vuole,4e questa interpretazione scende cosi,via,'Vìa Ano a un povero delegalo con due anni di nò-' mina. Il Presidente del Consiglio rende omaggio all'esercito SALANDRA: — Riservandomi di rispondere a parecchie sue affermazioni, una però non fposso lasciar passare senza una protesta ini- mediata e precisa. L'on; Lùcci ha' detto che ufficiali e soldati hanno perduto la testa*(boto^ menti). Orbene, io non ho permesso, come a--vrebbe voluto, che protestasse il collega della Guerra, perchè egli avrebbe protestato in morrie dell'esercito. Io voglio protestare invece in no- me del Paese. (Vivi prolungati applausi,.sù tut- ,il i banchi, meno quelli dell'Estrema. Naturai- mente gli applausi sono. seguiti datie protesté e dalle urla dell'Estrema, che se la piglia con. tro i deputati- che hanno applaudito). ' De FELICE, urlando: — Un applauso come quello è, un .-delitto (proteste a Destra edurla, Voci: '— No, no)t ARRIVASENE grida verso l'Estrema: — Commedianti. L'Estrema è nei parossismo della' sua furia; ma si calma quando Toh. SALANDRA continua: — I giornali di ieri sera e di stamane hanno riportato come I*- "Mila, on. Lucci, dato a lei la lode ohe le spettava. LUCCI: — Non u» a„-.ùu. Non ho fatto altro che il mio dovere. Niente altro. SALATJDRA: — Ma oggi, .-purtroppo, non posso dire altrettanto. LUCCI: — Mi ero contenuto ieri, mi sono sfogato oggi (urla e proteste). SALANDRA: — Perchè, on. Lucci, è possibile che alcuni ufficiali ed alcuni soldati possano, in momenti terribili, mossi da un temperamento non misurato, trascendere a fatti che sono censurabili? Ma non bisogna dimenticare che se il nostro paese non è stato funestato da atti ben più gravi di quelli che lei e noi deploriamo sinceramente, lo si deve appunto alla testa dei nostri ufficiali, o colleghi, alla loro fermezza (applausi vivisimi). Un nuovo scoppio di indignazione avviene fra l'Estrema a questo applauso. DE FELICE uria: — Abbiate la prudenza almeno di non applaudire. RUSPOLI: — Buffoni. MAZZONI : — Questo è sentimento di classe. FEDERZONI: Istrione! (Vivissime proteste all'Estrema,- commenti; approvazióni sugli altri banchi). 7 SALANDRA: — Del resto non ho detto che tutta la città di Napoli sia funestata dalla teppa. Io sono cresciuto a Napoli e conosco troppo bene l'anima di quella popolazione; però anche' là ci sono degli elementi torbidi, e teppistici. Questi elementi hanno prèso la mano. Non sano .le organizzazioni operaie ma sono i bassi fondi della città che: sono venuti a galla ed hanno compiuto i fatti teppistici sparando sulla polizia. LUCCI: — Ma che sparando! Se non c'è unferito di arma da fuoco! Voci; — Ci sono. Si, ci sono. „? Un tumulto LABRIOLA dichiara che con l'on. Lucci fece ogni sforzo per impedire qualsiasi atto di violenza . tanto più che, nella imminenza delie elezioni amministrative, vi era chi cercava di suscitare disordini (commenti). Conferma che. alla stazione non v'era che un piccolo gruppo di artiglieri; alcuni monelli lanciarono sassi; echeggiarono due colsi di rivoltella, che uc-' cisero due cittadini. I colpi non possono essere partiti che dal tenente comandante il piccolo gruppo d'artiglieri, il solo che fosse armato di rivoltella: ciò spiega il giusto risentimento della intera cittadinanza. Deplora poi che ieri sera i carabinieri si siano abbandonati ad eccessi assolutamente ingiustificati (rumori). Le conclusioni dell'on. Labriola si concUis dono in un tumulto. L'oratore termina dicendo : « Io non posso che deplorare il cinismo dei liberali italiani». La Dèstra e il Centro insorgono gridando: Ritiri! Ritiri l'ingiuria! Il tumulto diviene infernale: la grande maggioranza della Camera è irritatissima e non intende sopportare nuove ingiurie che si aggiungono a quelle sistematiche dei deputati socialisti. Il PRESIDENTE, dopo aver invano scampanellato, si alza in piedi e con grande energia dice all'on. Labriola che egli trova giuste le parole di rimostranza dei colleghl della maggioranza per l'ingiusta offesa e lo invita senz'altro a ritirare la sua parola. LABRIOLA: — Non ho difficoltà alcuna, tanto più che mi sono rivolto a coloro (e ci furono) i quali ridevano. DaMa Destra si risponde in gruppo: — Non è vero! Non è vero! Il tumulto ricomincia con nuovo ardore. La Camera non intende stasera lasciarsi so* praffare dall'audacia dell'Estrema, H PRESI-. DENTE: — Nessuno del. suol colleglli può essere incolpato di cinismo da lei. LABRIOLA : — Meglio cosi. . ALTOBELLI dichiara: — Non so se sia più da censurare il sangue sparso o il contegno della maggioranza della Camera. A queste parole tutta la Camera, meno il gruppo dell'Estrema, prorompe in un urlo.di indignazione. .'. " . ... "'.,' Tutti i deputati si levano in piedi contro l'onorevole Altobelli, gridando: — Fuori! Vada fuori! — Ad un certo punto alcuni deputati di Destra si preparano ad uscire dall'aula. La minaccia di uscita provoca applausi all'Estrema. Ma poi, in un momento di calma, tutti ritornano al loro posto e l'on. ALTOBELLI continua, dicendo che lamenta che la maggioranza della Camera si sia irritata delle sue parole senza averle intese tutte.- Non contesta all'onorevole Salandra che fra gli scioperanti fossero dei teppisti, ma in ogni caso la -vita è sacra per tutti. voci -. — Anche per i funzionari. ALTOBELLI: — Si, anche per i funzionari. L'attuale Gabinetto liquida una situazione disastrosissima, alla quale però ha contribuito perchè i siici componenti hanno votato per la guerra di Libia (vivi rumori, commenti, proleste; grida di: — Basta! basta!). La repressione sanguinosa si è avuta perchè' i nostri soldati, andati in Libia, si sono abituati alto spargimento del sangue (vive proteste). Dichiara che ì deputati di Estrema faranno opera di pace purché la compia anche il Governo (proteste). Non avevo molta fiducia nel Parlamento, ma oggi non ne ho più addirittura (rumori, urla). Mi trovo da vari giorni — dice l'on. Altobelli — in una condizione tormentosissima, perchè sentivo che il mio posto era ira il popolo. Voci: — E perchè" non ci siete andato? ALTOBELLI: — Contro la forza pubblica? Voci: — Non è comodo per voi rischiare le fucilate. ALTOBELLI propone al Governo la chiusura della Camera. Tutti i deputati si dovrebbero recare nei loro collegi a fare opera di pace e eoa! in due o tre giorni di sospensione tutte ttno»ebb| alla cita» bmgmtk rp&tdh ' 4 Le ultime repliche J GIjCCOTTI ricorda1 che altra volta egli, deputato'di Napoli, pur'sapendo che avrebbe perduro, il .collegio, credette suo dovere di rendere gli estremi onori ad una guardia uccisa nell'adempiménto de! suo dovere. Egli ed i suoi amici fsonó i primi a' desiderare che cessi una agitazione incomposta e senza obbiettivi ma, per trovare la via della pacificazione, occorre che ognuno si spogli dalle proprie passioni e del propri pregiudizi. ' ■ Poiché le manifestazioni odierne-non hanno -carattere politico', conviene dunque che cessino le cbmrodimostrazioni"di carattere politico. E' lungi dal-penstew suo e dei suoi amici di offen- deré l'Esercito, che è composto non di merce- ,nari-o di professionisti, ma di figli del popolo; ma'non conviene che altri, con inopportune martifestazioni a favore dell Esercito, possa in- generare nelle masse l'erroneo convincimento che esse manifestazióni possono, suonare en- conilo per gli autori degli eccidi odierni.'Non prede di dir cosa contraria al suo ideale com- ? battendo tumulti senza obiettivo. Invita infine i colleghi dì altre parti della Camera e di altre regioni a recarsi tra la plebe di Napoli a portare la parola confortatrice in un momento cosi doloroso. (Applausi). ARLOTTA afferma che i fatti di Napoli non possono non essere appresi con profondo cordoglio da qualunque anima italiana. Napoli, già travagliata da uno sciopero durato trentacinque giorni, è ora desolata da sanguinosi tumulti. Si associa a tutti coloro che hanno invocata la pacificazione. Afferma l'intima bontà dell'anima popolare napoletana; però, come tutte le grandi città, anche Napoli ha ì suoi bassifondi, ed è a questi torbidi elementi, non agli, operai, che debbono addebitarsi certi atti di violenza, che non saranno mai abbastanza stigmatizzati. (Interruzioni; rumori vivissimi all'Estrema Sinistra). Protesta contro il sospetto che possa esservi un dissidio fra la popolazione di .Napoli e l'Esercito, che è tanta parte. del popolo italiano. Conclude augurandosi che tutti, di comune accordò, diano opera per il ristabilimento della pace e della tranquillità sociale ed esortando il Governo a voler dire la sua alta parola esortatrice di calma, di ordine, di nazionale solidarietà. (Vive approvazioni). PORZIO, dolente di non aver potuto recarsi tra i dimostranti napoletani, esorta tutti i.colleglli .a lasciar, .Decora, ogni indagine sulle jjse e sulla xc-aJonsaLtiità dei disordini, per irsi' in un sentimento di pace e di concordia che valga a far 'tornare la tranquillità e la calma fra il generoso popolò napoletano. (Vive approvazióni; applausi). BATTELLI, dolente pei gravi fatti di Romagna, avrebbe desiderato dal presidente del Consiglio ulteriori particolari; chiede se sia vero Che sia stato ferito, l'on. Gaudenzi. (Denegazione del presidente del Consiglio)'. Afferma che anche in Romagna la causa dei disordini dóve ricercarsi nel disagio economico, che si va sempre più aggravando, ed il Governo deve, con ogni sforzo, provvedere a mitigarlo con un programma di lavori, se veramente vuole che la pace rientri in quella nobile regione. [Approvazioni all'Estrema Sinistra). . Il PRESIDENTE annunzia una mozione degli onorevoli Graziadei, Beghi ed altri.. fLa seduta,termina alle 21,35.