Dimostrazioni e tafferugli

Dimostrazioni e tafferugli Dimostrazioni e tafferugli Molti contusi e parecchi arresti to. non sono proibiti e gli oratori possono fareiiberamente la loro propaganda, non accadeGli incidenti, si può dire, si sono susseguiti per tutta la serata, prima o dopo la conferenza dell'avv. Bevione. Dinanzi al teatro, poiché in breve si era andata radunando una folla di socialisti Intenzionati ad impedire in quanto era possibile l'ingresso, si schierarono subito due pattuglie di .carabinieri ed agenti che tentavano di tener sgombro il passaggio. Ma inutilmente. Si faceva ressa alla porta, tanto che uno dei veti'! s'infranse. Per evitare qualcosa di peggio, •arabiniarl e guardie sospinsero la folla che cresceva sempre, tanto per permettere -alle persone munite di biglietto di accedere al tea tiro.. Ogni arrivo olia accolto da grida ostili; poi i dimostranti, tanto per trovare un diversivo, cominciarono a cantare una parodia dell'» Inno a Tri.poili ». Ma frattanto crebbe la confusione e bisognava puro che I funzionari sgombrassero uni po' la via. IJ delegato avv. Donvito eluso la sciarpa e ordinò gl'i squilli, che produssero ijn effetto molto relativo, perchè ilc-uiij dei dimostranti si rifiutarono di andarserna. Avvennero subito colluttazioni tra i soialisti pifi eccirtati e la forza pubblica, con scambio di pugni e di calci. Naturalmente vi furono le immancabili proteste.' 11 Commissario cav.* Signorile, che aveva la direzione del servizio, allora, mandò a chiamare immediatamente un rinforzo di truppa alla Caserma Arimondi e furono inviate alcune compagnie... Non fu Ja cosa più facile sgombrare la via Rossini dinanzi al Teatro, perchè Ln poco tempo la folla era enormemente cresciuta ed i dimostranti si trovavano ora confusi con quanti avevano 11 biglietto di accesso alila conferenza. Venne dato ordine di chiudere momentaneamente la porta d'ingresso e nuovamente gli squilli echeggiarono. In mal punto però sopraggiunsero carrozze e tram vie ad aumen tatare-, senza valerlo, il disordine, tanto ohe per timore di qualche disgrazia si dovette interrompere il servizio tramviarioiier via Rossini. A più riprese echeggiarono gn squilli, ma senza - risultato. Servirono meglio i reparti di truppa che spazzarono poco a poco le adiacenze del .Teatro e sbarrarono il passaggio dal la parte di via Gaudenzio Ferrari, in via Rossini verso il corso S. Maurizio e verso via della Zecca, all'altezza del Liceo Musicale, Molte persone si trovarono nella "necessità di tornarsene indietro, come Uravo'.ti, benché avessero ti biglietto prescrìtto: più d'uno si allontanò; altri ebbe la costanza di-intendere il momento propizio perchè fosse fatto un pas saggio a traverso il cordone del soldati. I dimostranti socialisti, manco a dirsi, accolsero tutto queste manovre con alte grida ostili, con liscili acutissimi e urli di « Abbasso lieviotiel Abbasso il nazionalismo I ». Per sfogarsi, i socialisti decidono di improvvisare qualche comizio: uno di essi. 11 Coda, si mette a conclonare un foltissimo gruppo di compagni e di simpatizzanti, ma è costretto a trasportare più lontano le' sue tende. Nmturito, nel tratto di via Rossini verso via lieila Zecca, è gremito di folla: qualche migliaio di persone. Coloro che sono in ritardo e devono recarsi al Teatro, sono costretti a passare a traverso la folla dei dimostranti, i quali noli risparmiano loro i frizzi e le invettive. Avvengono scambi di pugni ed i carubin.ari e gli agenti sono più volte costretti ad intervenire. Ormai gli squilli non si contano più e non fanno né caldo uè freddo. Ma gli animi sono eccitatissimi. Una turba di ragazzi si sgola a soffiare nei fischietti portati espressamente e la sinfonia nou.è delle più gradite. 1- soldati e gli agenti, ormai hanno sgominato completamenti la via Rossini per un buon tratto -- un centinaio di metri dinanzi al Teatro — e poiché gli oratori nazionalisti hanno cominciato a parlare e i dimostranti non possono sfondare i cordoni rinforzati, ritornano all'idea del comizio improvvisato all'aperto. ■ Mentre Coda, in via Gaudenzio Ferrari, sostiene un contraddittorio con un giovane oratore liberale, dinanzi al Liceo Musicale — dove è più fitto il pubblico — Rolle fa un discorso di propaganda a favore del candidato socialista. Una parte de! suo uditorio si è arrampicato alle inferriate delle finestre dei varii alleggi a terreno e applaude ad ogni battuta, clamorosamente. Al Rolle si sostituisce poco dopo Francesco Barberls con altrettanto successo e finalmente anche 11 candidato Mario Bonetto, il quale spiega perchè non volle intervenire al comizio nazionalista, per evitare - celi dice — di prestarsi ad una burletta. Per un palo d'ore, polche •! comlzll all'aper- !ia^tSle^^^ un carrozzone ha tuttl 1 vetri infranti. ìSi fa una vera caccia al nazionalista: un !uono sale sopra una tranvia e vari individui o inseguono. Alcuni agenti tentano di difen- derlo, ma I più eccitati afferrano la cinghia del « trollev » e lo abbassano Impedendo al cor- rozzone di proseguire. ,la buon punto" arriva un nugolo di carabi- niCTi e di agenti. Sono dati per l'ennesima voi- ;a gli squilli. |La Mia dei dimostranti si sbanda da tutte e parti, inseguita dalla forza pubblica. I più fluitanti sono tratti In arresto e condotti a nulla di notevole. E' un momento di tregua per i funzionari, gli agenti ed i carabinieri. Ma il momento.... critico si avvicina: è il momento dell'uscita dal Teatro e si teme un conflitto tra 1 due partiti avversari. La confusione nella vìa Scene disgnstosissime Sono da poco scoccate Le' 83 quando i battenti del « Vittorio Emanuele-" sì spalancano per lasciar uscire la folla che ha assistito al discorso dell'avv. Bevione. Una Ce ni] cernia del 50. o fanteria è mandaita ii-m-.v-.uv li cordone che sbarra la vie, Rossini presso il Liceo Musicale, dove la ressa è diventata enorme. Appena i socialisti vedono la fola riversarsi fuori del teatro levano un formidabile coro di Ascili e di urli. I saldati avanzano e sospingono per un tratto i dimostranti verso via Po, urtati a loro volta alle spalle da coloro che sono usciti dal teatro. Si grida, si uria, si applaude da ogni parto in una confusione indescrivibi'Ie. All'angolo di via della Zecca alcuni individui, per puro spirito vandalico staccano iuta lacera d: ferro che ricopro l'insegna di un negozio e la lasciano cadere sui malcapitati elio sono sotto. Echeggiano senza interruzione dieci, venti squilli di tromba e carabinieri ed agenti coi funzionari, che hanno cinta la sciarpa, caricano la folla. Tra socialisti e costituzionali, poiché non tufi erano del nazionaflisti, avvengono violentissimi pugilati. Volano per aria cappelli e pagliette: più di un cittadino si ritira col volto Jnsanguinato. Un giovanotto ventenne — l'impiegato Nino Viola di Edoardo, abitante in corso Vinzaglio n.. 7, e colpito da un barabba con' una sassata al capo e si ripiega stordito. Alcune pietose persone s'af;.-ettano ad accompagnarlo nella più vicina farmacia di via Po, dove gli presta premurose cure il dottor Caneparo che vi si U'ova per caso. Il giovane ha riportato contusioni e abrasioni all'orecchio destro, ma per fortuna le ferite non sono gravi. Scene disgustosisstme, che non si dovettero mai deploraro ln altre lotte politiche nella nocAra città, si susseguono, tra urli e fischi. La forza pubblica può tuttavia riuscire a sbandare una parte dei dimostranti, molti dei quali s'avanzano verso piazza Castello, per via dalla Zecca, mentre gli altri percorrono via Po cantando V» Inno del lavoratori» e l'«lntemozionale ». I.n via della Zecca, tre ufficiali discesi dalla tram via si trovano all'improvviso circondati da duecento o trecento e.uergumenj, I quali li i'nsulta.no con ogni contumelia. Ne deriva un pugilato-: piovono le bastonane. Gli ufflr.te.lL TTaggiosameTrte tengono testa ai barabba e proseguono per piazza Castello verso via Rama o si deve al loro sangue freddo se la cosa non «I fa anche più grave. In piazza Castello un 'individuo afferra una seggiola nel bar Faramia e colpisce un altro ohe ha il torto di non iier\«ri,Tla crune lui. Avv'ene imi tafferuglio incredibile: un signore per attirare l'attenzione Ielle guardie e dei carabinieri estrae 'a rivoltella ed esplode quattro colpi in aria. '■IA confusione aumenta ancora. Un cittadino ■ iSigìlito da alcuni brutalissiml individui e si lifendie come nuò. C'è chi'arida": — Ha lo stocco! ha Io stoccol Ormai non 6 più possibile seguire tuttl ivi [incidenti che si rinnovano in varii punti della piazza Castello, simultaneamente. Si vedono alcuni operai tentare di togliere Palazzo Madama. Qua e là si improvvisano gruppi e si fanno vivacissime e violente discussioni, che si con•hludono con le busse. Ad ogni momento gli igeati di pubblica sicurezza ed i carabinieri i^otiii u: muh,un .i aiuuiLv.zu uà i curainiueri htervengono e 1 brutto spettacolo dura cosiln dopo la mezzanotte! t Scio n tarda ora ptrizza^Castello è sgombra-a. I contusi sono stati numerosi: gli arresti furono quasi tutti mantenuti. Tra gli arrestati vi sono cinque noti barabba. Si narrava ieri sera che anche l'ex-bersaglie- re Benna ebbe una violenta colluttazione con il socialista Bioletto. Tre cittadini, l signori geometra Modesto Arturo Garrone, Annibale1 Durellt e Ildebrando Landucci, sono venuti a ' dichiararci che ffl contegno degli ufficiali vigliaccamente aggrediti t alato ammirevole par calma, e per fierezza. Deploriamo vivamente linci vile azione o-| struzionistica fatta dal partito socialista! contro la conferenza alla quale l'avv. Be-J tito di* idee, ove sarà" per" n'ot(~osa f"à^è~dù; che i nazionalisti sono ovunque li PiU pericolosi nemici del proprio paese. i , Quanto alle riunioni indette dal mio par» tuo. esse si isusseguono da una quindicina dir giorni In ogni centro del IV Collegio pubblt-| camente: sono preannunziate con avvisi ed Inr vione, con gesto degno di uomo veramente liberale, aveva invitato — invano — il suo '» «*» di. quella libertà, che è e deve essere supe rlore a tutte le idee, a tutte le can.vmzlt>*i • ^ a tuttl j j ^it, ^ appun-! ,,, , ' ,, ... ,. „, _ I to nella libertà e della libertà. Nessun, costituzionale si è mai valso di questi mez--; zj combattere la sue battaglie. I &o- , „ T. , ~. cianati sono au falsa strada, polche Tori no non è una città, che si prenda colila' pal)ra e cou^ mlnaccie. La lotta deli quarto collegio deve svolgersi - puro {attraverso alle inevitabili vivacità — secondo le norme della buona educazione politica e civile. ■ CoUe [nau[J„ deUa ^tiu i ^,avV0CatQ Bev,w j omaggio aa'impatv , jm affrettiamo a pubblicarla: i Una lettera di Bonetto { Mario Bonetto, candidato socialista al IV « Earcglo Signor Avvocato. < Per le deposizioni stabilite dal Gomitalo per la sua candidatura, la riunione di questa1 ^a tti teatro Vittorio Emanuele, non sarà; cli* una privata accademia, ove l'intervento ae- candidato socialista non verrebbe ad es.i sere nell'intenzione degli organizzatori, oho! un numero da aggiungere al programma per' valorizzare lo spettacolo, „ ouandElla si deciderà a parlare pubbli»] canicnte. non manclierà di trovarci di front»,! non in una lotta di persone, ma in qn dibat-; esse possono intervenire gli avversari, noal per disturbare, come in ciuakhe occasiona' reccnte ma per opporre alle nostre idealità la; proprie vedute. « Con osservanza i • Mabio Bonetto >. i

Luoghi citati: Nocara