Gli avvenimenti in Albania precipitano La condizione del Principe insostenibile?

Gli avvenimenti in Albania precipitano La condizione del Principe insostenibile? Gli avvenimenti in Albania precipitano La condizione del Principe insostenibile? Insorti Insistono nello loro protose - Eventuale passasi - L'azione degli agenti austriaci e la diplomazia vento degù altri Stati balcanici. ■ ìfe (F»er telegrafo del nostro inviato «speciale).) della Corte a Sentati - Possibile Inter- Durano, 8, notte, (telrgrafete da Brindisi, 4, ore 11). Le faUcHe d'Ercole della Commissione euro, peci di controllo sono finite, la veneranda e venerabile Assemblea è tornata questa sera, 'dopo il tramonto, dal Convegno di Siak, riportando, in forma definitiva ed immodificabile, il responso, il quale, come universalmente si ' attendeva, è negativo e foriero, quindi, delle previsioni più deplorevoli nei riguardi del Re. IVon vi è proprio scampo per lui! ' Il colloquio fra Commissari ed insorti è durato dalle 13 a questa sera. I ribelli ascoltarono a lungo i Commissari, dichiarando che i loro desiderata sulla questione religiosa e su quella della lingua, non erano assoluti. Per questo, anzi, si rimettevano nelle mani della Commissione di controllo. Assoluta era invece la volontà loro nel riguardi del Principe di Wied, che deve andarsene. , la Commissione — come .ebbe a dichiararci ti commendatore Leoni — non mancò dì ricordare agli insorti non essere possibile che l'Europa si decida a detronizzare il Principe da essa posto sul Trono albanese. I ribelli risposero allora di essere anche disposti ad affrontare i disastri di una guerra anche lunga. Alla fine, i Commissari furono pregati di an'darsene. polche la loro permanenza poteva ' diventare pericolosa. < '.' I( He. subito informato dell'esito del Convegno ha domandato alla Commissione qualche giorno per decidere. I Commissari, però, convinti della inutilità di ogni ulteriore tentativo, considerano il loro compilo esaurito, sinché il He rimarrà a Durazzo. Vi faccio grazia delle requisitorie -del capo denli insorti contro il Hé. Alle accuse antiche *.jfi-covlìtnse quella nuòva della venuta del-Ma. iissóri. 'E1 il Re della discordia e del san'Otiti — hanno gridato gli insorti. — Noi lo avevamo accolto con gtoja. Egli ci trattò come suol nemici! ». K Consìglio dei Ministri ora slede in permanenza al Palazzo, dove- le settanta casse, che - formano il bagaglio reale, sono chiuse e pronte. Mi consta che il Re non è dominato che da una preoccupazione sola, la suprema per un Re in disgrazia-, quella di salvare il suo onore: quella di deporre la Corona, senza che si dica che egli è fuggito dinanzi aWinsurre zione. I rappresentanti germanico e romeno cercano ogni mezzo per colesta salvezza^ ma non lo trovano. Ritenere che il Re dia il segnale della guerra civile, spingendo verso gli insorti i Malissori e rimanendo al suo posto non sembra possibile. L'Europa non lo ha 'delegato alla esecuzione di massacri. D'altra parte, l'andata a Scutarl non è che ttn prolungamento della forzata agonia reale. La maggior città albanese è retta da un regime internazionale con poteri ben definiti ed organizzali, indipendenti da ogni evento, compreso quello della venuta del Re. che a Scutarl non potrà essere considerato che come un rifugiato. L'occupazione internazionale scuta Tina e una garanzia contro un colpo di mano montenegrino, che si verificherebbe immediatamente appena le sei bandiere delle Potenze venissero ammainate e sostituite da quella albanese del. Re senza difesa. Eccoci, dunque, per effetto della chiusura delle trattative, dinanzi ad un'Albania divisa in due soli grandi parliti: quello che, non vuole il Re e l'altro che pare disposto a sostenerne là permanenza. Quello che accadrà domani, quello che accadrà fra due giorni, quando sarà spirato u breve lasso di tempo, che Guglielmo di Wied ha domandato per deridere, non si può prevedere. 1 nazionalisti, che in questo momento inneggiano per le vie di Durazzo. riprecipitata nel terrore della guerra, affermano che il Re ne darà il segna- simvnapliCepsigfesraamdl'ccfzgmdpcmlzizbfemvsiccalctdtgnvnpcseolsstie ordinando al distaccamento mirdlta di sca- ' „,„,. oiwki su.iah. ! l'atteggiamento della Famiglia Reale rlu- ritto attorno ai suol bagagli, dice che il Re non attenderà la fine della giornata di domani ver andarsene a Scutarl od altrove, non Im- , , . , „ , _;.„.„ A, ,,,,, porta; e le Legazioni colle loro misure di s^"-|rezza danno a divedere di ritenere possibile ■ un'lrruzlone a Durazzo della schiera insorta. | Bisogna però riconoscere che gl'insorti, nel '. , . , ,. „ _.,,„ formulare le condizioni per evitare il confUttoA hanno bensì domandato un Principe mussili-1 mano, ma un Governo europeo U acconlenle- rebbe egualmente. In altre parole, gl'insorti , . ,„„ ,, attendono quella decisione dell Europa, quella occupazione internazionale generale che. al punto in cui sono giunte le cose. Mentina sola potta scongiurare la guerra e l'anarchia. La bontà del regime scutarino, paragonato al si- stema di abusi e d'intrighi facente capo al Re, non ha mancato di produrre nel corso di questi ultimi mesi una profonda impressione negli,, ,. u , "albanesi e di convicerli che per loro non vV ha salute che all'ombra delle sei bandiere sventolanti da una sola antenna in tutti l punti 'dell'Albania. ■ Stamane, quando Guglielmo, accompagnato {tei dignitari di Corte • «fai presidente del Con- i e a e , é o e . o e e r o e o a i a a a e rmun a o e la a n eosigilo, Turkan, si recò a bordo della nave ammiraglia austriaca Teghetoff a restituire la visita all'ammiraglio Loffler, le navi si astennero dallo sparare le salve d'uso, in omaggio alla gravità della situazione, che un equivoco potrebbe rendere tragica. Al pontile d'imbarco la solita folla nazionalista sbraitava, plaudendo al segnale di don Caciorri e del dervls Hima. Ma questi sono episodi risibili. Sembra a tutti che la Commissione di controllo dovrebbe rinnovare, nei riguardi del Principe, l'atto di energia con- cui fece partire da Vallona Ismail Kemal nello scorso inverno, polche, come ebbe a- dichiararmi il rappresentante francese presso il Re a Durazzo, la riluttanza francese ed inglese all'intervento collettivo ha la sua origine nel modo che caratterizzò l'accettazione da parte di coleste due Potenze della costituzione del- l'Albania in. Principato. L'Inghilterra e la Francia aderirono alla venuta di Wied con il preciso monito che, qualora il Re d'Albania si fosse trovalo impari a fronteggiare la situazione, esse non l'avrebbero sorretto. Purtroppo, gli eventi hanno dimostrato che l'Albania è immatura per una costituzione politica indipendente ed autonoma. E questo astraendo dalla personalità di Guglielmo, che nel caso particolare si è dimostrato privo delle qualità elementari per un reggitore di popoli. Per questo la Triplice Intesa, fedele alla sua ' pregiudiziale, si rifiuta di aderire alle sollecitazioni italiane per un intervento armalo cpllettivó. Da qualunque parte la si consideri, la posizione di Guglielmo è assolutamente insostenibile. Il suo sconsolato calvario non t peranco finito. In una condizione di semi-incosttenza egli rispondeva.stemane agli^omaggi dell'ammiraglio austriaco. La sua mano sembra debba vincere una fatica enorme portandosi alla visiera del berretto per salutare chi osa ancora infliggergli lo strazio d'un applauso. Per la pietà che il Re desta, auguriamogli che quell'Europa, che egli continuamente invoca invano, sappia almeno salvare al deriso « Lohengrin », per cui la canuta Carmen Sylva sciolse l'ultimo suo canto, il pericolante onore. ARNALDO CIPOLLA. Le notizie ufficiali - Durano, 3, ore 14,40. Il Principe colla Principessa, accompagnato dalla sua Corte, si recò a visitare la squadra austro-ungarica. La torpediniera -:he lo trasportò a bordo della nave ammiraglia, Tegethoff. venne salutata alla voce da tutte le navi in porto, che avevano alzato il gran pavese. Alle ore 14,20, la Commissione internazionale di controllo è partila, in carrozza reale, per Siak, recandosi direttamente a conferire con gli insorti. Gli insorti confermarono i desiderata esposti precedentemente, e cioè, di essere governati da un Principe, mussulmano, oppure dalla Turchia. Durante la discussione, la Commissione potè verificare che gli insorti sarebbero venuti ad accordi sulle questioni secondarie, ma non intendono assoUUamcnte transigere sul punto principale dehàyloro richiesta, circa U Principe. La discussione durò oltre tre. ore. La Comirtisslone. riferendo al Principe il risultalo deila missione, dichiarò compiuto il mandalo assunto, il Principe si riservò di decidere. (Ag. Stefani). ts

Persone citate: Carmen Sylva, Guglielmo Di Wied, Ismail Kemal, Leoni, Turkan