Gli affreschi di Benozzo Gozzoli al Camposanto di Pisa affidati alle cure di L. Cavenaghi

Gli affreschi di Benozzo Gozzoli al Camposanto di Pisa affidati alle cure di L. Cavenaghi L'agonia di an mistici* eapftlaw* Gli affreschi di Benozzo Gozzoli al Camposanto di Pisa affidati alle cure di L. Cavenaghi sa,,notte. I membri del Consiglio Superiore delle antichità e Belle Arti, che si recano a Torino per studiare la questione del passaggio attraverso i giardini del Palazzo Reale, si sono fermati oggi a Pisa per prendere in esame gli affreschi di Benozzo Gozzoli al Camposanto e cercai*) i mezzi migliori per tentare la loro conservazione e la loro salvezza. E' noto che quelle meravigliose pitture tra le più importanti che l'arte toscana del Rinascimento abbia prodotte, sono destinate a sparire, come già disparvero gli ingenui e squisiti affreschi di Paolo Uccello nel' chiostro verde di Santa Maria Novella in Firenze. Il potente personaggio che, nella scena della Torre di Babele occupa il centro, del gruppo della famiglia di Cosimo de' Medici, è già scomparso dalle spalle insù, e si può dire che ormai tutta la vasta superficie dove si svolgono le ventiquattro grandiose scene tratte dal Vecchio e dal Nuovo Testamento non sia che una "fragilissima arricciatura di pellicole colorate, sótto le quali la calcina grassa dell'intonaco si gonfia e si sfarina. Da mezzo secolo la pazienza dei restauratori tentò invano di salvare l'esistenza dello stupendo capolavoro, che muore lentamente. Iniezioni di stucco, trasporto degli affreschi su reti metalliche, speciali sistemi di saldatura degl'intonaci, tutto si è provato, ma la rovina lenta e inesorabile procede senza dar tregua. Anche il tentativo Tatto, pochi giorni or sono da .Ezio Giovanozzi, sul quale tanto si sperava, non ha dato risultati soddisfacenti ed è stato anzi severamente, criticato per i larghi. ritocchi che il restauratore si è arbitrato, di compiere sul tratto di parete affidato alle sue cure. II Consiglio Superiore delle Belle Arti, dopo ampia discussione, ha deciso oggi di fare un ultimo tentativo giovandosi dell'opera di Luigi Cavenaghf, il erande e religioso restauratore'lombardo che ha risuscitata, la Cena di Leonardo da Vinci. Su un tratto di affresco di pochi centimetri quadrati, il Cavenaghi sperimenterà un suo speciale metodo di consolidamento, mediante un mastice sciolto nella trementina da spargersi sopra il colore e sopra l'intonaco cadente con un nebulizzatore, in modo da imbevere e raffermare colore e intonaco. Sui risultati di questo, esperimento, che presenta, gravissime difficoltà inerenti alla particolare tecnica delle pitture, è grandissima l'aspettativa. Il Cavenaghi inizierà a giorni il suo compito con'quella trepidante passione e con quel'rispetto all'opera dell'Antico Maestro che sono per l'eminente direttore della Pinacoteca Vaticana una religione e un amore purissimo.

Persone citate: Benozzo Gozzoli, Cavenaghi, Ezio Giovanozzi, L. Cavenaghi, Leonardo Da Vinci, Luigi Cavenaghf, Paolo Uccello

Luoghi citati: Camposanto, Firenze, Pisa, Torino