Una movimentata interrogazione sul deficit dell'Esposizione di Roma al Senato del Regno

Una movimentata interrogazione sul deficit dell'Esposizione di Roma al Senato del Regno Una movimentata interrogazione sul deficit dell'Esposizione di Roma al Senato del Regno Rama, t, notte. Presidènza del Presidente MANFREDI» La eduta è aperta alle 15,10. A proposito dello sciopero di Napoli CARAFA d'A-vdria, traendo occasione dello ciopero dei. tramvieri della città di Napoli, esidera sapere dal Ministro dell'Interno quali rovvedimenti iìrtende, adottare per la tutela ella libertà di lavoro e per sottrarre l'eserciio dei pubblici servizi al capriccio strnstro di ochi facinorosi, i. quàlt hanno impunemente ostituito una- permanente associazione a denquere. L'oratore dica che la- Italia si vive tra. una menzogna democratica' %. una paura borghese si ride): .si-dà al popolo il suffragio univerale e lo si bastona se non vota-per il canidato cavo al Governo; si inneggia al sanuario della scienza e si afferma che il proresso verrà dalle masse analfabete; si pre-. ende un certo grado di coltura da chi vuole ssere usciere e non da chi vuole essere le-, tslatore. Il nostro bel Paese, còsi caro agli amanti del bello e dell'arte, appare agitato da na folla di agitati {si ride) di fronte alla uale nessuna resistenza ma fiacchezza senza ome. Cosi anche lo sciopero di Napoli è terminato con la vittoria dei prepotenti colla promessa che tutti i « desiderata » pazzeschi espoti saranno presi in esame. La borghesia — ice proseguendo — non è una classe, ma no spirito; la varietà delle sue funzioni, la iversità delle sue molteplici attività, le dileioni divergenti della sua ajiorie non ne formano un' organismo, disciplinato e però atto lla resistenza: la stessa produzione indutriale e commerciale, sviluppandosi nella conorrenza, ne indebolisce in una certa misura a solidarietà. Chi porge l'orecchio attento olre la breve cerchia delle mura del Parlameno, ode voci sommesse che chieggono pacehe'chiedono lavoro, che chiedono giustizia e rotezione. On. Salandra, ascoltate quelle voi, parlate- al popolo italiano un linguaggio amorevole e fermo, e migliaia di cuori' vi seuiranno: voi avete l'Ingegno, la'rettitudine, onestà del propositi; mettete tutte queste votre elette qualità al'servizio del "Paese: il Paese sarà con voi, [Vivissime approvazioni; ongratulazioni). , SALANDRA espone quanto erano diffìcili le ondizioni, dell'ordine pubblico di Napoli nel momento, dello sciopero, dimostrando-che, quaora . si fosse* organizzato un servizio ridotto on guardie, le quali erano poco addestrate, i avrebbe: avuto un insuccesso, e si sarebbero provocati tumulti. D'altra parte si cominciavano ad addestrare.operai della stessa Società ramviara .quando è avvenuto .raccomodamento. Spera che la malattia ricorrente, della quale ha parlato il senatore Carata D'Anuria, si ripresenti - a distanze sempre più grandi. Nota che lo sciopero, salvo U turbamento della vita cu. <juaUa,-ciUà, aon li*, nottata grandi Inconvenienti. Riconosce superiore alle proprie forze il compito.ohe il senatore Carata vorrebbe affidargli di istituire una nuova morale, quela della solidarietà contro la lotta di classe, il Governo può solo .curare di migliorare la leg'i stazione, dare l'esemplo della buona volontà e di un sereno rigore nell'applicazione della egge e non compiere una palingenesi legislaiva. CARAFA D'ANDRIA ringrazia il Presidente del Consiglio e Ministro degli Interni e dichiara di aver detto già che si rende conto di quanto può il Governo nella questione che ha rattato; in una cosa crede - che il Governo possa far molto, nella tutela ferma della libertà del lavoro. {Vive approvazioni). L'inchiesta sul bilancio dell'Esposizione di Roma SANTINI interroga il Governo per sapere se ritenga non sia da indugiarsi oltre in rendere di pubblica ragione i risultotl^della inchiesta ordinata dal precedente Ministero relativa al bilancio dell'Esposizione di Roma del 1911, massime nell'ora presente quando il corpo elettorale amministrativo sta per essere chiamato a manifestare col voto il giudizio dai suoi amministratori. Alla sua interpaUanza, netta e precisa, chiede categorica risposta, riservandosi, ove occorra, "di svolgerla e completarla nella replica. Dopo alcuni rilievi, si dichiara convinto di aver assolto un dovere: non si cura della popolarità che non tocca il Senato, n5f della Impopolarità che potrà toc care la sua interpellanza, la quale è inspirata soltanto al concetto della tutela del pubblico bene, concetto che deve essere superiore ad ogni altra considerazione. L'aula si è andata affollando sempre più durante il discorso dell'on. Santini. I senatori presenti sono circa 200. Le tribune sono gre mite. Nella tribuna dei deputati sono presenti l'on. Marcello, sottosegretario alle Poste, gli onorevoli Federzoni, Monti-Guarnierl, Faellt Arri, abene', Di Campolattaro. In mezzo alla viva attenzione del Senato, prende la parola l'on. DI SAN MARTINO. Egli dice : Dichiarazioni di Di San Martino «Debbo anzitutto ringraziare l'on. Santini per due ragioni. Prima di tutto per la cortesia con la quale a lui piacque di occuparsi della mia persona, e poi per la correttezza che egli ha riconosciuto negli atti da me compiuti come Presidente del Comitato esecutivo del l'Esposizione del IMI. In secondo luogo lo ringrazio perehè egli mi ha dato il modo .di esporre le seguenti dichiarazioni. Rispenderò anzitutto,ad alcuni .appunti di carattere spe-' ciflco e prima di ogni cosa alla questione dei guardiani. Egli ha deplorato che all'Esposizione di Roma del 1911 fosse addetto un numero eccessivo di guardiani, vale a dire oltre 600.. Egli ha- grandemente .deplorato la scelta dell'impiegato pesto a capo di questi 600 guardiani. Io ignoro assolutamente la religione del maggiore a riposo che fu posto a capo dei 6Ón guardiani dell'Esposizione di Roma.... SANTINI: — Io non ho parlato di religione. DI SAN MARTINO: — Ignoro la fede di questa persona: mi è bastato che fosse competente al servizio. L'on. Santini ha deplorato che 600 guardiani fossero all'Esposizione dt Roma. Orbene, io gli faccio considerare che. =p si tien conto del fatto che a Roma nel 1<m c'erano S esposizioni separate, se si tlen conto del valore enorme degli oggetti di arte 'antichi e moderni da custodire, il numero del guardiani appare, anziché esagerato, molto UssIgno. T * Vengo ad nn altro appunto : quello che ririguarda il personale: e nut debbo ripetere che si i sctrqvqqaesspCpdvUztncsCdpumzsnfsFvtesecutivo" dei-I deve tener conto che nel IMI erano a Roma 5 Esposizioni separate, il che aumentava 11 nu mero del personale necessario. Malgrado ciò nella Esposizione di Roma del 1911 si'è sneso per il personale SOO mila lire di meno di quello rhe si sta speco nella minore Esposizione di Milano del 1906. Banchetti e ricevimenti • E veniamo ad un terzo appunto: quello delle spése, secondo l'on. Santini, eccessive per i banchetti e {'ricevimenti. Debbo osser- vare anzitutto che tei manifestazioni di Roma dal 1911 ebbero carattere sptecatamente rap- preaentativo. SI trattava della celebrazione so-vratutto di una grande data patriottica; quindi l a o d i i i , i i i e i i ò -' i e a re i . i o t . m l o si il presidente' del in .mezzo all'ai i banchetti' e i ricevimenti erano di circostanza. NOIi dimeno ritengo, che tanto i- banchetti, quanto i ricevimenti, siano stati limitati al puro necessario. ' Dei -banchetti e del ricevimenti, .che- abbiamo dato, on. Santini, quando verrà presentata la resa di conto, troverà le relative pezze di appoggio tranne MÌo> qualcuno di questi'banchetti e ricevimenti, dei quali 1 on. Santini non troverà alcuna pezza di appòggio,'ma ciò per la semplice ragione, che essi iior^-fujrpno; pagati dal Comitato dell'Espo* sizfone, ma da persone dèi Comitato", le -quali se ne sono addossate là spesa (opprovazfont), • Ed infine risponderò anche ad un altro appunto dell'on. Santini. Quesfi'ha detto che laCommissione composta dal Gabinetto Giolitti per rivedere i conti/dèlia Esposizione di Roma del 1911, nonché delle altre Esposizioni, st irò- vava In codWzioni di incompatibilità colsu<»y Ufficio... Orbene, io respingo questa afferma-' zione. La Commissione - incaricata - dì accertare le spese è stata composta di alti funzionari, i quali non ebbero mai alcun rapporta corcomitato dell'Esposizione di Roma del 1911. »Noi siamo nell9M, cioè a tre anni di distanza dall'Esposizione di Roma. Orbene, il Comitato dell'Esposizione di Roma può dirai di avere presentato sin dal maggio 1912, oiotf pochi mesi dopò la chiusa dell'Esposizione^ una larghissima relazione intorno - all'andar mento finanziario della-gestione dèlia Esposizione. . Stia pur tranquillo. on; Santini.' Nessuno più di me desidera la discussione; ma non deve essere una discussione ; incidentale frammentaria fatta in base a qualche episodio a sovvxattuto non deve avere.carattere, polemico. Facciamola, pure questa discussione quanto si vuole, ampia, serena ed esaurienter Ma questa* disoussipne -non deve essere ispirata 'da persone interessate o almeno estranee-al Comitato dell'Esposizione del IMI. (Avprovastonif bene; bravo benissimo). • Quanto a me sono-tranquillo, on. santini* Venga pure questa discussione, che élla ha invocato e l'affronterò con animo: seréno e sicuro che la purezza del mio operalo potrai risplendere di fronte a coloro che tentano di offuscarlo {approvazioni vivissimi;- ■ applausi; molte: congratulazioni. Quaranta o' cUiaiianta senatori'si recano a stringere la mano dell'onorevole Di San Martino). - ' • Dichiarazioni di Salandra Prende . quindi la parola Consiglio. On. SALANDRA, lenzione ' profonda : ' — Non sono in grado di fornirà all'on. Sanimi le notizie esaurienti che eliiede.-Le gestioni dei cónti per le Esposizioni di Róma • di Torino del 1911 sono purtroppo iiii forte disavanzo. ' . Voci: — Diteci quale? ' "! .. '' , salandra (senza raccogliere l'interruzione e continuando) : — I ComitàtL delle Esposizioni di Roma e di Torli» del- 19H, nonché i Comitati di altre Esposizioni minori si sono rivolti ai Governo per ottenere dei, crediti per far fronte ai .'deficit'da essi incontrati.-Il Ministero ' Giolitti, prima di ' accògliere ' le1 domande dei ' Comitati delle Esposizioni, - ha incaricato una Commissione te' ciò 'è--avvenuto» rfel settembre 1913) per indagare quali - sono la cause-dei deficit lamentati. Quésta Commissione è stala composta .di tre egregi funzionari, 11 comm. Cigliane, Donati e ring.. Cozza; à questi tre funzionari furono aggregati in seguitai due sostituti avvocati erariali. La Commissione, cosi composta, superando non lievi difficoltà, ha.proceduto alacremente, nel disimpegno del proprio compitò. Essa però non.ha» ancora esaurito il suo esame, anche percha il compito della Commissione stessa è stato» allargato all'esame della gestione, dei : Comitati delle feste di Palermo del 1910, e delle feste torrioelliane a Faenza, nel 1908, poiché quest» due Comitati anch'essi hanno .chiesto..al Governo un contributo- per coprire Jl: disavanzo» delle loro aziende. Dirò dunque che il lavora^ di questa Commissione non à ancora iflnlto« Posso però dichiarare, senza poterne .precisare la cifra, che il deficit delle Esposizioni di Roma e di Torino, nonché di altre "Esposizioni minori, è ingente (Impressione; commenti^ ; «Il disavanzo, però, per .quello che nguar* la l'Esposizione di Roma, è attenuato, dalla! circostanza delle eccezionali difficoltà 'in me** zo alle quali il Comitato ha dovuto operane, nonché dalla circostanza che al passivo.dell'Esposizione del 1911 di Roma viene dai comitato contrapposto un attivo discreto, costituì-., to da vantaggi patrimoniali a, sfavore disi Comitato delVEsposizlòhe. Questi vantaggi patrimoniali vanno' specialmente a favore, dpi Comune di Roma, e consistono nel palazzo, delle Belle Arti, a Villa Giulia, nella sistemazione di piazza d'Armi, nel palazzo delle Terme diocleziane, ecc. Ma queste partite noni sono liquide, poiché sono soggette a transazioni e a liti. Perciò l'ultima parola in proposito potrà dirsi soltanto a .vertenza finita\d ogni modo, la Commissione nominata dail'on. Giolitti non ha ancora, potuto presentar» la relazione completa. Appena questa relazione sarà presentata, il Governo ne prenderà! in attento esame le conclusioni prima di decidere sui provvedimenti da presentarsi a» Parlamento per colmare 11 deficit che viene lamentato. Allora al Parlamento saranno presentati tutti gli elementi dimostrativi del provvedimenti che il Governo proporrà; allora si potrà discutere ampiamente intorno alle eventuali responsabilità delle vario Esposizioni. Mal attualmente non pare conveniente fare una di. scissione frammentaria con elementi incom-Ipleti. Io spero che il Senato, e-Von. Santini rimarranno paghi di queste dichiarazioni-del Governo intomo al non lieve retaggio passivo (impressione e commenti) che hannp lasciato le Es-posizioni del 1911 di Roma e di Torino, • le altre Esposizioni minori. ;, 5 u ò o i io e r- a p- -'«posta che mi ha dato il di gito. tu. ^lirirìrai ite to etti Replica di Santini SANTINI dal banchi di Destra, dice : — Sento anzitutto il dovere di esprimere il mio deferente saluto al copte Di San Martino, il quale ha. nella sua rispoeta, dichiarato "di voler assumere tutte le eventuali-responsabilità che possono derivare dalla gestione della Esposizione del 1911. Io non ho mai dubitato della sua correttezza. Le dichiaraaioni che-l'onorevole Di San Martino ha fatto poco far hanno ricevuto però una doccia fredda in seguito alle successive dichiarazioni dell'onorevole Salandra. L'on. Di San Martino si è accalorato nella sua risposta e ha dimostrato) cosi di essere anche meno calmo di me (fiorite). Ad ogni modo, non era questione di accalorarci. Si tratta di; fatti i quali debbono essere freddamente discussi. Io credo che lai parola ha forse tradito il suo pensiero. Egli ha accennato a insinuazioni che sarebbero, a suo avviso, partite da persone interessate, a proposito del Comitato dell'Esposizione di Roma del 1911. , DI SAN MARTINO: — Domando la parola, SANTINI : — Ella, senatore DI San Martino, sa che sono completamente estraneo a tutti gli interessi collegati alle Eapoàlsioni di Roma del IMI. Perciò non era il cieo' di parie» di insinuazioni di interessati. DI SAN MARTINO : — Ma lo non ho attuso a lei. SANTINI: — Ella ha parlato di. Interessati., Orbene, io le faccio osservare che non tona in alcun modo interessato *• non. come cittadino a tutto quanto è avvenuto nelle zionl di Roma. Ad ogni modo elda ranni cornette torneale