Orribile catastrofe automobilistica sulla strada di Lombardore

Orribile catastrofe automobilistica sulla strada di Lombardore Orribile catastrofe automobilistica sulla strada di Lombardore Una bambina ed il dott. fiondino uccisi sòl colpo La signora dal tenore arassi moribonda • Tra altri larlM La signora dal ten\jh laconico telegramma giungeva Ieri sera fiUe ore "20.30 alla Direzione dell'Ospedale Mauriziano per segnalare che uri" disastro automobilistico era Avvenuto'tra Lombardore e Riyarrio canaveeo a che occorreva l'invio urigente di medici é barelle. La Direzione chiamò subito l'automobiSe deilla Croce Verde e due medici dell'Ospedale, li dottor Carbonatto ed il dottor Massa, vi .presero posto recandosi Velocemente sul luogo indicato. Trascorsero un paio d'oro senza che si a•véssero' altre notizie più precise: si seppe sol'tanto che una signora era in gravissime condizioni a che un, dottore èra morto. Il homo di lui età stato malamemito trasmesso ed aveva anzi,. a 'tutta' prima, ingenera» un errore dì pìsràona; "Nola fu che a tarda ora, dopo le ore 83, che ì particolari del tragico avvenimento si sussef,;iirono e suscitarono una profonda, doloroais&ima impressione. La catastrofe.era stata anche più orribile di quanto ei fosse potuto supporre. / La tragica (ita , Nel, pomeriggio di ieri erano partiti in aubjmobUe per recarsi ad una vlMa di Cuorgnè il signor Innocenzo Bianco, un giovane di 29 anni, abitante in Corso Casale 101. la signora Luisa Grassi-Bianco e la signorina Cecchina Bianco!, sue -sorelle, ad il dottor Matteo Mondino, abitante in via della Rocca 15. Èra con essi anche un meccanico': Pietro Parasaoco, d'armi 17, che abita col. signor Bianco. Questi è nipote del grande tenore Tamagno;- la signora è la moglie da? notissimo tenore cav. Rinaldo Grassi, il quale attualmente si trova a Buenos Aires per la stagione lirica,del Teatro «Colon». La piccola comitiva si trovava raggruppata Sopra una automobile a due posti,, ai quali 'altri sedfll erano stati aggiunti improvvisati alla meglio. 11 dottor Mondino partecipava alla gita come intimo amico de:la famiglia, poiché egli aveva recentemente' curata la signora Grassi di una lunga e grave malattia. La gita 'Ano a Cuorgnè era stata gioconda « nessuno prevedeva certo un ritorno cosi tragico! ' Il gruppo era ripartito dalla villa festosamente,1 c;versò le 19 l'automobile, guidata dal sig. Bianuci, percórreva a--notevola velocità la strada fra RlVarolo a Lombardore. E a circa 3 chilcnieitridaqnestocomuiieclie avvenne la caitastrcge.' Improvvisamente il sig'. Bianco vJde una bambina attraversare di corsa la strada e tentò di scansarla, ma il dottor Mondino in un istante di panico s'aggrappò al •olunte in modo che con un brusco sterzo l'automobile andò a Investire la bambina, travolgendola e schiacciandola, poi urtò «cui grandissima >violenza contro un paracarro e si rovesciò;, giù per la scarpata della 6*rada, fracassandosi e /e?oiettand<» i Cinque viaggiatori a qualche mètro di distanza. I disgraziati giacquero insanguinati in un prato vicino. .II. dottor- Mondino nella caduta aveva battuto il capo cosi da riportare la trattura delcranio e una, vasta ferita alla fronte ed al voltoe mori sul òoipo.: lina cosa orrendal La sìgno-ira Grassi-Bianco era anch'essa precipitata col«ano ail'lngiù, ' sbattendo tanto violentemente*.t5!S?^*iSl^52'l0.* ^f^-^^.i0^?agonizzante, perdendo in gran copia il sanguedalla bocca. Il signor Bianco aveva, la gamba destra spezzata e potè ancora trascinarsi sulla strada malgrado: l'acutissimo dolore; sua sorella, lasignorina Cecchina- aveva, riportato contusioni varie in tutto il corpo ed era in uno stato di eccitazione nervosa impressionante. Il giovane meccanico Parasacco, proiettato anch'esso nelprato. non aveva ferità apparanti, ma era li-■vido come un cadavere e quasi nell'incapacità assolute .di pronunciar'parola. I seccorsi La vettura era .ridotta ad un mucchio di rottami e quella scena presso ila strada deserta «era delle più terribili, polche ad accrescere l'angoscia, la! signora Grassi gemeva lamentosamente, quasi rantolava. Furono il signor Bianco e la signorina Cecchina ad Ihvórére soccorso. Per fortuna venne 'a passa» di là un motociclista, il quale senza .frapporre indugio corse a Rivarolo a recaro la tristissima notizia. Immediatamente partirono .per il luogo del disastro' l'avvocato Prevcrino, in automobile, col dottor Per;no ed un medico di Feletto e moltissima gente. ' Fu puro avvertito il pretore di Rivarolo per'chè'si recasso a compierò le formalità legali. Nel frattempo venne a passare sulla strada di Xombardore il Principe Adalberto, figlio del .Duca di Genova,.!! quale generosamente discese dalla sua attgunobile e la mise a disposinoti» dei medici accorsi, per trasporterò i feriti. 1 Poiché non era possibile muovere la signora Orassi che soffriva orribilmente, i medici le prestarono le prime cure, e frattanto l'avvocato Prevarino accolse nella sua automobile la signorina Bianco e B giovano meccanico, .trasportandoli a Torino. La signorina fu condotta aliar sua abitazione in corso Re Umberto. 65, dove venne più tardi visitata da un medico chiamato espressamente; il meccanico fu trasportato all'Ospedale .Mauriziano, ed i dottori Chiapperò- e Gatti lo fecero ricoverare per tenerlo in osservazione, avendogli riscontrato sintomi di commozione viscerale c un violento «choc» nervoso. Il disgraziato giovane infatti potè pronunciare a stento qualche parola. Intanto sul luogo del disastro giungevano con l'automobile della Greco Verde i dottori Carbonatto e Massa, due intimi c affezionati amici dcT povero dottor Mondino. Con quale angoscia essi videro la salma, orribilmente straziata dell'infelice! Ma urgeva soccorrere la signora GrassiBianco, che -era in uno stato da muoverò a pietà. Essa fu accuratamente fasciata e deposti sopra una lettiga, quando già il fratello suo «a trasportato a Torino con l'automobile del Principe Adalberto. Mentre i militi della Croce Verde si apprestavano a porre la lettiga neiU'automobUe chiusa, arrivò un'altra vettura di gran corsaRecava il cav. Talamona, genero di Tamagnoe cugino della signora Grassi, il quale aveva appresa là tristissima notizia mentre ritornava in automobile a Torino. La sua vettura si era incontrata con quella die' trasportavi it signor Bianco imclttà! II cav. Talamona era rimasto.come allibito-' all'annunzio dquanto era avvenuto, : a uoirae o si alno ee e esdi uè 9 a a no or ao le a li ti oli si a si aal a 3 ade e n n le e où e he ntel Si provvide con pietosa cura a ricoprire il cadavere del dottor Mondino, per toglierloaQa morbosa curiosità della folla accorsa, e quiind: l'automobile-lettiga della Croce Verde mosse verso la -nostra città, piuttosto lentamente. Nell'automobile, presso* la signora Grassi-Bianco — che aveva perduto conoscenza — sali il dottor Garbo-natio per assisterla durante il tragitto; il dottor Massa rimase sul luogo a compiere l'ultimo ufficio di pietà per la salma del suo amico dottor Mondino. Al Maariziano < Pochi minuti dopo le23 l'automobile-lettiga giunse all'Ospedale Maurizinno, dove i medici attendevano, impressionati vivamente dall'annunzio delia morte del loro collega, recato dall'avvocato Preverino, che aveva accompagnato il giovane meccanico poco prima., I militi della Croce Verde e gii infermieri tolsero dall'automobile la barella, sulla quale giaceva la giovane signora Grassi. Di sotto la coperta scura che l'avvolgeva, penzolava una mano bianca, inanellata; le - bende avvolte attorno al capo lasciavano a mala pena scoperto un volto insanguinato e gonfio, ma irricorrcscibile. L'infelice signora aveva un gemito rauco, continuò, dolorosissimo. ■■ Fu subito portata con tutte lo precauzioni possibili nella sala di operazione, e vi era stata appena deposta, quando arrivò il prò fessore senatore-Carle. L'illustre chirurgo la visitò e vide che la si gnora aveva riportata la frattura del cranio e gravi ferite alla faccia. Dopo le prime cure, la signora Grassi fu ricoverata in una camera a pagamento. Si trova ora in pericolo di vita, ed i medici ritengono che assai difficilmente potrà essere salvata. Ieri sera, a tarda' ora, pareva agonizzante; poi l'assistenza dei medici le rese un poco più libera la respirazione. All'Ospedale Mauriziano, a tarda ora. si recarono molte persone a chiedere notizie della signora. ' Particolare pietosissimo: la madre del dottor Mondino fece telefonare ripetutamente per avere notizie' del figlio, chetila sapeva fuori di Torino, in gita di piafffé, ma nessuno ebbe cuore di rivelarle, neppure in parte, la orribile verità. Alcuni amici del povero dottore si recarono poi a cercare di un cognato di lui per .affidargli il triste incarico di preparare la madre e gli altri congiunti alla tremenda notizia. In casa'dèi signor Innocenzo Bianco Ci siamo recati alla villa del signor Innocenzo Bianco, in corso Casale n. 101, dove l'infelice era stato trasportato dalla automobile del Duca Adalberto di Genova, il quale si era fermato sul luogo della catastrofe lasciando la. sua macchina e. al suo c/«uffeur a. disposizione delle vittime. * II signor Bianco, che è un giovane alto, biondo, robusto, leggermente difettoso di una gamba, appena successe la disgrazia terribile, o non si perdette d'animo, ma si trascinò a poco o- a p0CO _ pul. soffrendo in modo atroce per la ol galuba destra che si era spezzata — sino sullo te stvadaie dove, aiutato dalla sorella France^? i **tna, aveva- atteso il passaggio di qualche veicolo per chiedere soccorso.' Volle il caso nopeisioagLcofutemstfombrevsapdmdVblumPmrache qcvCelvIlsostabsdrnfiptrtetadhggcue j zda la. ni di ne el per che passasse in automobile il principe Adalberto di Genova. Egli scese immediatamente dalla sua vettura e la lasciò — come dicemmo — a disposizione del signor Bianco. Questi, dando prova d'una forza d'animo straordinaria, sali nell'o.utomobile e dallo chaufftur del Principe si fece condurre a Torino, dove a- li- ivrebbe potuto avvertire i parenti e mandare tà (soccorsi ai suoi disgraziati compagni. Cosi intta re ocne za la no o, co rli. di el esi i oci vle o, nmun co i re nun ohe no ori ati le nte si a olo ile reUe sa. no, va rietormodi fatti avvenne. E mentre dall'Ospedale. Mauriziano e dalla famiglia Grassi si mandavano automobili- e barelle sul luogo della catastrofe, il signor Bianco arrivava alla sua villa in corso Casale. Qui l famigliari con ogni cautela lo tolsero dalla automobile e lo trasportarono nella sua camera adagiandolo sul letto. Sebbene la gamba fratturata gli desse sfitte dolorose, il signor Bianco ebbe la forza di so/ridere a quanti gii si facevano intórno atterriti, e dt dire loro : — Non è nulla! Non spaventatevi; mandatemi un chirurgo.... Venne infatti chiamato d'urgenza il dottor Resegotti. che compiuta un'accurata visita al Bianco gli riscontrò la frattura complicata della gamba destra, ina ritenne però da escludersi assolutamente qualsiasi pericolo. Lo stesso confermò il dottore a noi, quando entrando in casa chiedemmo ansiosamente notizie. Poco dopo venivamo introdotti nella stanza da letto'del Bianco,, che ci accolse gentilmente c si sottomise alla fatica di raccontarci i particolari della catastrofe, mentre l dottori Resegotti ^e Bprdon si affaccendavano per medicargli' la gamba offesa. L'angoscioso racconto --•E' stato un attimo! — ci dichiara subito il Bianco, affannandosi nella ' narrazióne. — Qualcosa di fulmineo e di fatale! Eravamo andati alla nostra villa di Cuorgnè, avevamo passato un lieto pomeriggio, e ritornavamo verso Torino felicemente. Era 11 tramonto, ed io, che- guidavo l'automobile, cercavo di perdere il minor tempo possibile, per arrivare a Torino all'ora di cena. L'automobile procedeva magnificamente, nessun incidente aveva turbato sino a quel momento il viaggio, un'allegria spensierata ci animava tutti. Il povero dottor Mondino, che sedeva alla itila sinistra, c che si era aggiunto, alla nostra comitiva improvvisamente quando eravamo partiti da Torino, non finiva di ripetermi la sua soddisfazione per la splendida gita, «Attraversammo fugacemente. Rivarolo, e proseguimmo per lo stradale belio e diritto di Lombardore. Sul rettilineo tra Bosconero e Lombardore, vidi ad un tratto una bambina, che si trovava poco prima da un lato della strada con una donna, tagliarmi la via, venendosi a portare innanzi alla macchina. Parve per un attimo che la bambina si fosse scansato, ma poi essa ritornò sul suoi passi e venne a porsi nuovamente di fronte all'automobile. Sarebbe stata indubbiamente investi tal Io ebbi tuttavia, per un secondo, la certezza di evitare l'investimento e feci per sterzare. Ma, mentre stavo per eseguire la ma- fivnmriindgmeePaivvVsirnapmtQcvdnrllmlrsvcmclldtcsgaptouznadslrogdgBCslDdupmsipgp onovra, 41 dottor Mondino, impressionatissimo j edper il pericolo che correva la bambina, posò istintivamente, la sua mano sul volante, che io avevo afferrato. a La mossa repentina del dottore, che aveva agito con forza, sconvolse tutta la manovra. La vettura sterzò di colpo, ma andò ad urtare contro un paracarro, che tu spezzato. L'urto tr356799fu tremendo! L'automobile subì una scossaj|*terribile e/ si piegò su sé «tessa sfasciandosi, j mentre noi passeggeri venimmo lanciati a di-;jgstanza. A questo punto i miei ricordi si con-j 20fondono. Una sola visione drammatica mi ri-;22mane dinanzi agli occhi incancellabile. La 23bambina. cbef>er lo scarto dell'automoWIe^a^jgrebbe stata salva, tu anch'essa coinvolta spa- j £5ventosamente nella nostra stessa sciagura. Ès- ,155sa fu investita da! mio chauffeur, che, dal 26predellino sul quale stava seduto, ai'Spiedi■ 26del dottor Mondino, venne lanciato qualche 5metro più in là. Il suo corpo urtò, coll'impeto^di/un proiettile, contro quello della bambina. Vidi poi il meccanico cadere da una parte, la bambina - dall'altra.... Poi più nulla.... Poco lungi da me giacevano il dottor Mondino 0 mia sorella Luisa Grassi, che non parlavano... Più in la udivo la voce angosciata dell'altra j 3^mia sorella Cecchina che mi chiamava dispe-132ratamente, e sentivo 1 gemiti soffocati- dello J33chauffeur. . I3*«Non mi occupai In quel momento di me|jge non ebbi nemmeno la percezione esatta di j 36quanfo mi era successo. Sentivo un dolore a-(37cuto alla gamba, ma credetti di poterla muovere ancora. « Cosi potei trascinarmi presso mia sorella Cecchina, parlarle e poi rendermi' conto di elio cosa fosse accaduto agli altri. E m'apparve purtroppo quasi subito la tremenda realtà. Il dottor Mondino era morto sul colpo. Mia sorella Luisa era viva, ma in quale orrìbile stato! « Allora, trascinandomi a stento, riuscii ad arrivare sulla strada, finché giunse l'automobile del principe Adalberto. Su questa potei sdraiarmi e, solo^mi' feci trasportare a Torino, convinto cheTdi qui avrei potuto ritornare coi soccorsi sul luogo della catastrofe, « Ma, strada tacendo, la gamba mi si gon fio, il dolore mi crebbe al punto da non più muovermi.... e'non mi rimase che trasportare qui, dando disposizioni perchè si telefonasse ai parenti. «Seppi che mia,Sorella Cecchina fu trasportata a Torino, a casa Grassi, nell'automobile d'un amico nostro di famiglia..,. Ma ora non ho più sue notizie... ». Noi stessi abbiamo potuto rassicurare il signor Bianco sulle buone condizioni della si- 2929303030313738404243434-444454646474748,j;itarmi gnorina Cecchina, poiché, prima di recarci in I ccorso Casale, aftffaJfiò" Altamente chiesto ia^jSformazioni all'abitazione della famiglia-Grassi in corso Re Umberto. Ma sullo, stato della povera signora Luisa non. abbiamo osato'-dir nulla al fratello, che ci interrogava ansiosamente. 2. ■. Egli aveva già' intuito del resto la triste verità. E non tarderà purtroppo a saperla tutta intera. Alle due di stanotte, i medici del Mauriziano, da noi interrogati, ci dichiaravano che la' signora Luisa Grassi-Bianco era sempre in imminente pericolo di vita. Bi i f hlifotnplafanlaOsortasGdslatuladppn