La "film,, parigina

La "film,, parigina La "film,, parigina pgI delitti della moda — La processione delle caricature — Emani melodrammatici e briganti in agguato - " Cielo d'aprile ", " cenere di roga", "pan tostato" — L'aria dei gioielli — Perchè la vita diventa'cara. (Per telefono alla Stampa). Parigi, 27. notte, .Ancora le model Mai se ne è parlato tanto come quest'anno! ET una specie di mania. Il piò minuto giornalista (e voi lo vedete, poiché anch'io me ne immischio) si scopre una certa competenza a trattare di queste delicate questioni, su cui gli stessi professionisti — intendo le grandi modiste e-le belle signore, il cui ufficio a questo mondo è di vestirsi bene — si-mostrano riservati e dubitosi. Fino a qual. punto, dunque, sarà, portata la stravaganza del'moderno abbigliamento? Da ogni parte si sente;gridare: basta! 11.New York Herald (edizionejdi Parigi) pubblica oggi un cablogramma da VT ir I- - — 1 „; ^f.aUÀA '^1.A nni.W il. Nuova York, in cui si riferisce '«he anche' in America se ne è allarmati. Se le parigine, una volta tanto, hanno il capriccio di abbandonarsi al malgusto, non .deve essere permesso che, sul loro esempio, tutte le donne del mondo ab- biano a mostrarsi in figura di caricatura Le I mode femminili francesi, cosi, sono state, se- condo VHerald, boicottate dalla Federazione Nazionale del Clubs delle donne americane. La j signora Maria T. Woods, infatti, presidentessa dell'ufficio di informazioni della Federazione, annunzia che una sentenza decisiva contro queste mode sarà pronunciata al grande.Congresso femminile che avrà luogo a Chicago nel prossimo giugno. « E' ormai tempo — aggiunse la signora — che noi cessiamo di accogliere' le mode che le Ditte parigine c'inviano, .e chenon hanno nessun riguardo nè dello stile, né della comodità, nè del. gusto, né della decenza». Bravo, Congresso di Chicago 1 Jo non credo però, parlando con tutta umiltà, che esso riuscirà'a cavare un ragno dal buco, o, per meglio dire, un cattivo abito di dosso ad alcuna signora, o per lo meno a convincerne molte. Le signore, iti genere, hanno pari a predicare contro certe mode, di cui esse per-le prime riconoscono l'assurdo: all'atto pratico non-sanno rassegnarsi a « non essere del loro tempo e della loro società » e poche sono quelle che danno il coraggioso esempio di aperta ribellione. Abbiamo visto che cosa è successo, o,' per meglio dire, che cosa non è successo a Parigi. Anche qui si è strepitato, protestato, si sono create leghe, si sono.tndette campagne, si.sono tenuti meeting, si sono chiamati caricaturisti che denunciassero il ridicolo colle loro matite mordenti : fu un andare verso il peggio ! e più, che mai si vedono spiegati i colori più urtanti e più disparati, le stoffe più strane; e le jupes culatte» e le Jupes. aperte, e le brachesse da odalisca, ed i mantelli dà gendarme... tutto quanto è calunnia e tradimento biella bellezza e dèlia grazia. E dire, nella nostra anima ingenua, che noi, uomini,, pensiamo che le donne passino tanto tempo dai loro sarti e dalle 'loro modiste e vi spendano tanti quattrini, per apparire belle e per piacere a noi 1 «Eppure», si sente dire da taluno,'non tutto nella moda attuale è da buttar via. o almeno ci sono signore di. .cosi. distinta eleganza che sanno far accettare e rendere tollerabili anche i figurini meno attraenti». In questo caso,.capovolgendo l'antico adagio, è il monaco che fa l'abito. Sem. il caricaturista che con spietata ironia ha messo ella berlina le nostre gra. ziose contemporanee vittime della loro cieca devozione alla fantasia dei "sarti e delle modiste.. Sem stesso dichiara di aver notato nell'ultima riunione di Longchamps delle toelette-tagliate secondo le forme e le combinazioni.nuove, ma inspirate a miglior gusto La signora d'Houville. che è una autorità in-materia, in una sua conferenza press'a poco ha detto : « Sta bene, è cosa ammessa e provata-le mode d'oggi sono un orrore, ma qualcosa di buono pur tuttavia ci si può trovare, e le signore che scelgono esclusivamente ciò che non le vantaggia, se non si trovano belle accusino unicamente se stesse ». Un particolare dell'abbigliamento, per esempio, che trova il massimo favore presso la signora d'Houville, e la cappa. Solo, bisogna saperla portare. La cappa: io la chiamerei « il mantello di San Martino ». — I « Copritevi, sorelle mie (mi immagino che cosi avrebbe detto il caritatevole santo se avesse incontrato sulla via una delle maschere semicarnevalesche che slam soliti ad aver sott'occhio) copritevi, sorelle mie, poiché non siete gradevoli.a riguardare,• e pigliate il mantello che io-mi tolgo di dosso ad occultare i delitti phe i sarti a vostro danno hanno commesso ». na cappa- ben portata può salvare di molte ose. Ad una vendita di oggetti d'arte, l'altro le parigine hanno troppa vivacità, per essere maestose. Perula maggior parte di esse una iorno, alla Galleria Giorgio. Petit, una ne vidi o di velluto, sulle spalle di un signora, cosi ccamente .e cosi nobilmente drappeggiata da arere un manto di corte. Ma in genere (giuico da quanto si nota in giro) la cappa non precisamente l'indumento che alle parigine iù si convenga o che meglio sanno vestire. Il rappeggio richiede maestà di linee e di gesti appa non è che una cappa, una cosa che pene là dove vien appesa e nulla le prestano del óro garbo e della loro grazia.-La stoffa rimae senz'anima, passiva, morta ed anziché un rnamento, è un inutile ingombro. Talune, oi, se l'avvolgono intorno in pieghe, cupe ó omplicate, se la tiran fin sotto al naso e fari effetto -ai, melodrammatici Emani o sembrano riganti in imboscata. Mi immagino che queto si veda solo a Parigi. Signore, sappiate unque scegliere la vostra cappa. Ogni giorno, el resto, se ne creano di nuove foggie. E c'è a cape pompadour, lunga per di dtetro e corta avanti; la cape en coup de vent,' lunga e a ue colori; la cape Marie Antoinette, in charmeuse: ce n'è da empire un catalogo e ciascua ha un nome • più poetico dell'altra. Il più pesso, anzi quello che hanno di migliore è il ome. E nessuna economia di fantasia, nemmeno, enne fatta dai sarti e, dalle modiste per batezzare i colori che hanno messi di moda. Noi rediamo che al mondo si siano soltanto i colo?1 i dell'arcobaleno, che abbiano un nome, o le oro gradazioni o certe loro combinazioni e fumature. Errore fondamentale. Quando un olore va a finire su una stoffa, le solite paole « verde, giallo, rosso, ecc. » per definirlo on servono più. I sarti del xvm secolo, «lie estivano le Sofie' Arnoult. o le mademoisellcs Duthé, avevano trovato le tinte sospiro soffoato, agitazione momentanea, rimpianto superuo; quelli del 1914 non si sonò spinti fino a uelle altezze, ma si dimostrano sulla buona ia. Noi profani non sappiamo nulla della sòre che ai colori tocca nei laboratori dei Paquin, ei Worth e compagnia, ma non è inutile imararlo. ItreprinoipaBicólori nuovi sono: il verde inglese, ch'è im verde cupo un po' azzurro; il rosso pomodoro (il suo nome ne è l'insegna); il solaceo -e cioè, un giallo che tira al verde. Ma questi non sono che i toni, essenziali della gamma. Sono i rampolli nati dai loro connubi, che hanno veramente i nomi interessanti. Ed ecco le tinte proprio squisite: cielo d'aprile, caglia Monda, grigio elefante, cenere di rosa. .-ino vecchia, pan bigio, pan tostato, albicocco maturo, vefde nascente, tango, pupilla... Anche qui, come si .vede.-le eleganti hanno da scegliere... . - , Ed esse sapranno scegliere, pure, convenienti al tono del loro abito, i loro gioielli. Come ci sono colori nuovi, cosi ci sono gioielli nuovi, e nella scelta di questi, almeno. Ja moda si -è mostrata intelligente. Ed anzitutto, rendiamole questo omaggior è stata sobria. Una novità graziosa, per esempio, consiste nell'impiego del cristallo di rocca tagliato, inciso, contesto di gemme. Ho veduti, - cosi fatti, degli artistici pendagli a triangolo,, degli spilloni da cappelo, ed un orologio persino, completamente trasparente, e 'che lascia scorgere dentro tutti i 6uol congegni dentati..Altra pietra da portarsi, ma, però, non è assolutamente obbligatorio per tutti) è il topazio, tagliato per lo più a forma di pera ed inciso di qualche disegno fantastico. In grande onore è lo zaffiro; il zaffiro e lo smeraldo. I gioiellieri di rue de la Paix hanno avuto il genio di tagliarli in forme di perle rotonde e di infilarli in collana, ponendo ra l'uno e l'altro chicco, dei diamanti, pure fo. rati. Si possono ammirare, cosi composte, dele collane di diamanti e di opali, di zaffiri e di opali,' di smeraldi e di perle. Senonchè, per avere il piacere di regalare uno di questi gioielli alle nostre signore, bisognerebbe essere dei rajah indiani, dei re dei petrolio, o di qualche altra cosa che si spaccia in America,, o dei principi russi della vecchia maniera. Eppure, s'usano. Decisamente, la vita diventa troppo cara! Ern. Rag.

Persone citate: Maria T. Woods, Marie Antoinette, Monda, Paquin, Petit, Worth

Luoghi citati: America, Chicago, New York, Nuova York, Parigi