Viaggi di donne sole

Viaggi di donne sole Viaggi di donne sole Dopo to primo sénso-d'omM» e di pietà, % certo eh» ntóle iioetre buone, quieto donne d'Italia il delitto della Firenze-Arezzo ■uaetto quarto Bdmtorà pensiero: c Ma che cosa faceva, solla, a BesBanb'anni, distante tremoli» miglia da ossa sua, in giro per il mondo, la «gnor» Flavelle? Noi era meglio che se ne lestoase a Chicago! *. forse era meglio. Certo è meglio ohe le nostre donine se ne stiano in Italia, a casa lóro, non muovendosi se 'non bene aooomgnato. Ma, fra le straniere, se contano a. bizzeffe ohe la pensano diversamente. Questo viaggiatrici imperterrito, appena hanno qualche soldo e nessuno ohe le tenga a segno, si mettono in giro. Talora sono giovani, troppo giovani per infilare da sole le grandi'strade del mondo;'talora son vecchie, troppo, vecchie per esser sicure di tornare a casa. Non importa. A casa non ci vogliano stare, e se ne vanno. Ciò non sembra deporre molto favorevolmente sùTTabitabiEtà dei rispettivi paesi; ma questa è un'altra storia... La più numerosa falange dalle donne da bene ohe viaggiano sole è data dall'America, dall'Inghilterra e dalla Russia. Le meno ardimentose vengono quasi invariabilmente in Italia. Si è diffusa anche nei loro paesi, durante gli ultimi anni, una certa sensazione che l'epoca dei' briganti, in Italia, dev'essere terminata. Poi, la nostra terra gode fama di rimanere straordinariamente a buon presso; certo meno cara di Chicago, di Londra e di Pietroburgo. E questa è una virtù eopran-mineraria molto importante, giacché, il più "delle volte, le straniere che girano il mondo da sole posseggono appena di che campare a ogsa propria, e prendono il treno o il piroscafo accompagnate sopratutto dalla necessità di fare economia. Non sorprende punto che uno studente di scienze economiche e sociali, sopraffatto da un impeto di criminalità,' abbia sperato di potersi rimpamnucciare alla grande rapinando una viaggiatrice straniera; ma ogni ailbergiatore, ogni affittacamere in Italia sa benissimo ch'è più facile cavar sangue da ina rapa che molti danari dalle tante forestiere sole che sciamano verso il Bel Paese dove si spende poco. Sotto questo aspetto, però, le straniere che viaggiano sono degne di una certa ammirazione. Con una magra lettera di credito entro la valigetta, esse, riescono ad arare avanti e indietro mezzo il globo senza infastidire che i proprietari di pensioni a buon mercato, e senza delùdere ohe le cameriere. Le donne italiane e le francesi hanno- il segreto di far marciare decentemente una casa e d'imbandirvi una mensa appetti/tosa non spendendo che delle miserie; le viaggiatrici iperboree e transoceaniche tengono quello di regalarsi gite e soggiorni fino in capo al mondo con dei mezzi che a un uomo non basterebbero per le sigarette. L'isolazione completo, l'assenza d'Ogni appoggio e d'ogni conoscenza, la smisurata lontananza d'ogni recapito ohe possa rispondere subito a'un loro appello, non le impensieri scono affatto. Molto spesso, a casa loro, se si son lasciate dietro una casa, nessuno sa dire ove siano. Vorticano per l'ignoto a giorni e giorni di distanza dal primo luogo in cui qualcuno sappia ch'esistano. Siccome! non fanno male a nessuno, non costituiscono, grazie agli dei, un problema sociale. Talvol ta, accade invece che un qualche ribaldo del male ne faccia a loro. Son troppo giovani ancora, o già troppo vecchie : senza dubbio, fcrappo sole in capo al mondo. Allora, quando un caso fortuito, un indirizzo affidato a una conoeoente di un giorno, oppure le indagini dei giornali non dian modo d'identificarle, esse rimangono sperduto per sempre. Il luogo della loro scomparsa è uno spicchio di globo: ed esse vengono dimenticate anche più presto di tutta l'altra gente- che scompare nel mezzo o alla fine dell'ordinario viaggio della vita. Dal rischio d'imbatterò dei ribaldi, questo (viaggiatrici incurabili si' preoccupano meno che noi d'una tegola sulla tosta quando lisciamo a passeggiò. Ogni tanto, nondimeno, ci pensano; e, naturalmente, ne parlano. Ma è curiosissimo ciò ohe dicono al riguardo le viaggiatrici più animose, quelle che sprezzano come un dolciume un semplice itinerario italico o ellenico, ed amano spingersi più in là, per torre selvagge dove la civilizzazione è latitante. Dicono che una viaggiatrice sola ha immensamente meno da temere girovagando per un paese barbaro che per un 'paese civile. Sembra che i barbari capiscano a volo, non essendo istruiti in scienze economiche' e sociali, come ci possa essere ben poco gusto a cercare d'impadronirsi delle manate d'oro che la straniera non ha. Sta di fatto che una signora inglese, tempo addietro, ha traversato, perfettamente sola, una buona parto dell'Africa centrale senza che neppure il più maleducato dei negri le mettesse.una mano addosso. La erratica madama, anzi, —: in un libro che tutti abbiamo subito dimenticato insieme col nome stesso deli'autrice, — - garantiva di essere stata fatta segno ad una ospitalità costante e ad una continua sequela d'i cortesie. Tutto ciò ad un buon mercato senza precedenti. Non è soltanto lo spirito di avventura che induce un numero crescente di viaggiatrici sole ad esorbitare decisamente dai sentieri della civiltà. E' anche, e forse più d'ogni altra cosa, l'estremo buon prezzo di questi itinerari senza ferrovia e senza alberghi Ho conosciuto a Londra una signora ohe ha passato dei mesi nel deserto d'Arabia, spendendo pochi centesimi al giorno. Siccome non avete nessuna voglia d'andarci, è inutile ohe ve ne spieghi il metodo. La prima condizione è quella di essere una donna. Un uomo sivergognerebbe ad andare a romper le tasche à quelle povere tribù senza avere almeno le eaococcie ben fornito, una carovana in regola, e una certa scorta di fucili per la sua dig .ita personale. Dna viaggiatrice sola, invece, è superiore a questo superstizioni. Essa va, rompe la scatole * mena l'Awibi», s'in¬gviNipcgritmsddnA grassa con le uova e' il latte delle oasi, si diverto un mondo, e se la cava con una spesa insignificante, senza il menomo incidente. Nessuno si prova a predarla. Anche il più idiota dei cammellieri capisce subito che c'è poco da rodere, su «quell'osso. L'unico pericolo sarebbe che qualche Don Giovanni indigeno si accendesse disperatamente per la curiosa visitatrice, e che ne seguisse un equinozio. Ma la viaggiatrice, per piacente e non troppo anziana che sia, è difesa'automaticamente dal semplice, manifesto fatto che è sola e ohe nessuno le ha impedito di partire da casa. L'eventuale Don Giovanni in cute di bronzo pensa subito: « Questa damigella non deve valere un soldo, per far l'amore. Altrimenti, gli uomini del suo paese non l'avrebbero lasciata andar via, e meno che mai da' sola! E' il caso di far sciocchezze per un rifiuto d'Occidente? Ci sarebbe da far. ridere tutto le tribù dell'Arabia... Eh no. Rassicuratevi, sventumata donzella, e siatela benvenuta! > E' superfluo aggiungere che, il più delle volto, la teoria dell'intraprendente indigeno si risolve in una divinazione della verità, specie nei riguardi di quelle viaggiatrici sole ohe si avventurano persino nel deserto arabico... Insisto su questa rispettabile stesa, che non è poi tutta di sabbia, perchè sembra eccezionalmente di moda, oggi, nel' mondo delle straniere che viaggiano sole. Deve trovarvisi adesso anche la contessa Molitor, piuttosto giovine e molto russa, partita mesi sono dall'Inghilterra, per il deserto di Ruga-el Khalì, — c portando meco i, ha detto, il suo titolo avendole procurato sin l'onore d'una intervista, « portando meco niemt'altro che una valigetta a mano. ». Dio voglia che, dalla valigetta, a suo tempo, non osca podi uno di quei libri d'esplorazioni e scoperte a cui si abbandonano così spesso le danne ohe viaggiano sole oltre i confini delle comitive Cook, dove pur tanti uomini san già passati senza perpetrare neanche un articolo! La turba delle viaggiatrici straniere non si div'de nelle sole categorie di quelle che praticano sentieri battuti intorno al Mediterraneo, e di quelle altre che s'intrufolano per regioni remote dove nessuno le penserebbe.,' per l'Africa e per l'Asia. Ce n'è una terza: la categoria delle appassionate di viaggi per paesi sottosopra. Appena scoppia, in qualche punto della terra, qualche bel pandemonio, esse corrono subito là. Vi accorrono anche degli uomini, ma per battersi, o per soccorrere, o per farvi dell reportage, o per scrivere poi della storia. Esse, al contrario, vi accorrono puramente per curiosare. Affrontano qualunque sacrificio pur di raggiungere il teatro del pandemonio, e di rimanervi sino a spettacolo Anito. Più trambusto c'è,* più felici si sentono. Pare che giucchi no a tirarsi addosso per forza, moltiplicati per dóecf, tutti j rischi, tutti- gli «tra* zi, tutti i disastri che possono capitare a una donna sola vagolante (per un. paese che non conosce. Come non ne escano i ìvariabilmente malconcio, è tale un miracolo da lasciar senza fia^p.- C'è una signorina di .ventidue anni, a Londra, — e tutt'ailtro che brutta, — la quale, appena scoppiata la guerra nei Balcani, mise insieme un po' di danaro, e pigliò subito il treno per Sofia. Colà, riuscì a presentarsi a Daneff. — « Sono Miss Jessica Borthwick. Voi conoscete mio padre, il generale Borthwick, che purtroppo è morto, come la mamma. Io sono qui per vedere la guerra. Vi prego, non stupitevi. Tanto, tutti sanno che noi inglesi siamo' matti! Piuttosto, fatemi rilasciare, onorevole, un lasciapassare ! i — Lo ottenne, scese in Tracia, e vi girovagò per un anno, in mezzo a battaglie, incendi, stragi; in mezzo ade più truci e atroci passioni scatenate dalla gran tragedia in tutti i belligeranti ; soffrendo la fame, dor¬ BdfeksdIcmccslcsddgdVNAvalbmcNsdaqgplmndcpsdgscrnedlmActcmcecoqegpmppftzdstgvdudpsI i mendo nei pagliai, cadendo malata in Adii finopali, prendendosi una palla in un ginocchio, e divertendosi, tutto sommato, mezzo mondo. Poi, quando ebbe curiosato proprio a sazietà fra la sopportazione di tutti, Miss Borthwick se ne tornò contontissima a Londra, portando seco un gattono bigio raccolto fra le rovine fumanti di un villaggio turco, e da lei battezzato col nome del sito : c Moukova i. Il salvataggio di « Moukova » fu la sola parto attiva che ella prendesse al pandemonio, rimanendo, per tutto il resto, una sempfioe -viaggiatrice in viaggio óS curiosità. Non le capitò che una disgrada, e fu subito dopo il suo ritorno a Londra. < Moukova >, appena libero, la piantò in asso,'svignandosela per la metropoli e cancelecdo ogni traccia dietro di sé ! - C'era da aspettarselo. < Moukova », essendo un gatto, è nato filosofo. Ma non c'è filosofia che possa render passabile una connivenza, sia pure gattesca,* con una viaggiatrice tipo Miss Borthwick... SIR KODAK.

Persone citate: Cook, Miss Jessica