I Sovrani a Venezia All'Esposizione - Familiari colloqni cogli artisti

I Sovrani a Venezia All'Esposizione - Familiari colloqni cogli artisti I Sovrani a Venezia All'Esposizione - Familiari colloqni cogli artisti r , r o n l a . o n a a e e e o , e i n a o e à Venezia, 26 notte. La mattinata è grigia, il tompo 6 incerto con continue minaccio di pioggia, dopo una nottata orribile. Ciò nonostante, la città tifio dalle prime ore assume un aspetto festivo. I palazzi pubblici e quelli privali sono imbandierati; dalle finestre, dai pogginoli lungo il Canal tirande pendono arazzi e damaschi. La gente si addensa sulle Fondamenta e sulle rive dove passerà il corteo reale. Dovunque vi è grande apparato di forza pubblica. I tre ponti che attraversano il Canal Grande sono sgombri, guardati da carabinieri e da alpini. Sul ponte della ferrovia sono schierati gli alunni dell'istituto Coletti, con bandiera e musica. Alle 8 alla stazione sono state prese tutte le misure necessarie : il piazzale dinanzi il fabbricato è tenuto libero da due cordoni di alpini; nello specchio d'acqua di fronte si muovono le gondole della Casa Beale, le gondole del Municipio. Vi sono numerose lahcie recanti le Autorità. Il .palazzo della stazione è addobbato di piante, di fiori e di trofei di bandiere; prestano servizio d'ordine dodici vigili in alta uniforme. Alle 8,20 le Autorità entrano sotto la tettoia. N'oliamo il sindaco Grimani, il prefetto Di Bovasenda." l'ammiraglio Borea, comandante del Dipartimento, l'ammiraglio Garelli, i senatori Pastro. Treves. Diena, Rossi, i deputati Foscarl e Fradeletto. il primo presidente della Corte d'Appello, StuaTt. il procuratore generale Frola, gli assessori comunali, l'intendente di finanza, comm.* Garrone, 11 presidente del Tribunale, avv. Silvagni, il procuratore del Re, aw. Blcci, il colonnello del carabinieri, Giancardi, il- colonnello d'artiglieria Sacchi, ecc. L'arrivo sotto la pioggia II treno reale giunge puntualissimo, trainato da due macchine, Alle 8:30 dal ter/o vagone-salone scende ilRe, che indossa la piccola divisa di generale e porta l'impermeabile. Egli dà il braccio alla Regina, che scende subito dopo. L'augusta Signora, veste un elegantissimo abito di seta bleu-èleclriuue guernito di merletti a mono, con cappello di paglia nero ornato, di piume. Ha al collo una magnifica collana di perle orientali e sul petto due splendide rose rosse. Le Autorità ossequiano i Sovrani e baciano la mano alla Regina, che risponde con un amabile sorriso. 11 Re si intrattiene pochi minuti con le Autorità, mentre scendono i personaggi del seguito ed i corazzieri. Il Re. parlando co» l'on. Fradeletto. esprime l'intenzione di recarsi a visitare subito la Mostra, e Fradeletto imparte le disposizioni necessario. Poi i Sovrani, preceduti dai corazzieri, escono dalla stazione. Il Re dà la destra alla Regina, che ha a fianco l'ammiraglio Garelli. Accanto al Re 6 il sindaco. Appena fuori della stazione, la numerosa folla applaude e agita 1 fazzoletti, metnre la Banda intona la Marcia Beale. I Sovrani scendono nella lancia reale, in cui prendono posto anche il sindaco, l'ammiraglio Borea, il generale Bnisati. l'on. Fradeletto, la contessa Brusati-Falgari e le dame di servizio. Alla Begina e stato offerto dal Comune un magnifico mazzo di orchidee e garofani bianchi, legato con un pizzo di Burano. 11 corteo reale, seguito dalle lancie e dalle altre imbarcazioni, attraversa il Canal Grande fra le entusiastiche acclamazioni, e per il bacino di San Marco arriva ai Giardini pubblici. La nave ammiraglia spara le salve d'uso. Scesi dalla lancia, dopo una breve sosta nel Giardino, i Sovrani entrano nel salone dell'Esposizione. Nella visita i Sovrani sono accompagnati dal sindaco, conte Grimani. dall'oii. Fradeletto, che fa loro da guida, dal generalo Brusati, da altri personaggi del seguito, dal nuovo comandante del Dipartimento, vice-ammiraglio 'Borea-Ricci. All'ingresso dell'Esposizione sono ricevuti, dal vice-segretario, Vittorio Pica, dall'amministratore, cavaliere Bazzoni, e da altri funzionari dell'Ufficio di segreteria. All'arrivo del Beali ai Giardini Pubblici poca folla, causa il mal tempo, rende omaggiò ài: Sovrani; Appena entrati nel grande salone interna ziònale, l'on. Fradeletto presenta alle Loro Maestà il pittore Pietro Fragìucomo. vincitore del premio Stefano Ussi, che si unisce al seguito nel giro delle sale. I Sovrani ammirano 16 decorazioni di Gali leo Chini c le sculture del dalmata Mestrevioli, alcune delle quali già conoscevano, per averle viste all'Esposizione di Roma. Nella sala N. 4 l Sovrani si soffermano ad ammirare le opere notevolissime dell'insigne pittore Anglada y Comarasa; nella quinta sala si soffermano un istante, con visibile interesse, davanti al ritratto di Lyda Borelli, di Arturo Noci. La Regina e il Re notano quello di Emilio Zago, del Cambon; il Cambon stesso, che è nella sala, viene presentato ai Sovrani, che ammirano pure i lavori del Grimani. rap presentanti varii caratteristici luoghi delle Tripolitania. Dopo aver osservato nella sala sesta le opere degli artisti norvegesi, il Re e la Regina sostano alquanto nella sala del settuagenario artista veneziano, Zandomeneghi. che da moltissimi anni risiede a Parigi. Nella sala spagnuola La sala spagnuola interessa in modo par ticolare il Re, che rileva il grande progresso fatto in questi ultimi tempi dagli artisti di quel paese. Particolarmente ammirati sono da Vittorio Emanuele i quadri del Sorolla, di Benlllure, della signora Costa, e il grande trittico del Chicarro. L'on. Fradeletto dà lunghe spiegazioni dell'opera, facendo vedere come nel primo pannello sia rappresentata La sposa di Dio, in quello del centro La sposa dell'uomo, e nel terzo La sposa della morte. Nella sala settima l Sovrani si interessano delle opere modernissime degli artisti francesi Denis e Devalière. e del grande quadro del veronese Mattiello. L'Indovina, già acquistato per la Galleria Marangoni, di Udine. Particolare discussione solevano nel gruppo reale le tre opere del Casorati e il ritratto della Principessa Lichtenstetn. del Siviero. La sala del grande artista inglese Frank Brangwyn interessa moltissimo la Begina ed il Be; essi ammirano in particolar modo 1* quadri in cui il forte pittore ritrae, con una visione tutta propria, alcuni-punti di Venezia. Nel frattempo sono giunti all'Esposizione parecchi artisti espositori, cosicché l'on. Fradeletto nel la sala undecima mio presentare ai Sovrani pittori Millo Bortolizzi, Bartolomeo Bezzi e Guido Marussig. Nella stessa sala venne presentata alla Begina anche la signorina Adriana Fradeletto, figlia dell'on. Fradeletto, che si accompagnò alla graziosa Sovrana; la signo rina Fradeletto, che è una colta intenditrice d'arte, dà alla Regina qualche schiarimento nel giro delle sale non ancora visitate. NellastlGlPnvldgripvLevClcCsbc r , , e e r o i a i e e a a . o no raa k d aoel i l e easi saletta internazionale di scultura viene presen. tato ai Sovrani lo scultore Lorenzetti, del quale ammirano i ritratti di Lady . Layard e di Giidio Gruenwald. I Sovrani sostano poi a lungo davanti alla magistrale statua della Principessa Clotilde Bonaparte, di Pietro. Canonica. Indi nella sala vicina ammirano i lavori del finlandese Axen Yalien, manifestando la loro' meraviglia come opere cosi varie siano dovute ad un solo artista. Sopratutto n'è oggetto della vivissima ammirazione sovrana il ritratto di Massimo Gorki. Ritratti e ventagli Attraversato il passaggio scoperto mentre la pioggia ha cessato di cadere a dirotto, i Sovrani entrano nella saletta- dell'alluminatore Leoni, del quale ammirano Je opere bellissime ed interessanti. Nella sola 17 vogliono subito vedere il busto di Donna Angela De Minotto Ceresa, di Leonardo Bistolfi, e l'ammirano a lungo e silenziosamente. I Sovrani sostano anche davanti al ritratto della principessa Di Cutò, opera dello scultore Antonino Ugo, al busto del senatore Tiepolo, opera del Morsili. In questa'sala è.presentato loro lo scultore Annibaio Del Lotto, col quale si congratulano pel bellissimo busto di Luigi Luzzatti. Dopo aver osservato la statua La Pietà, del Dazzi, i Sovrani indugiano davanti alla collezione degli artistici ventagli della signora Davis: questa raccolta è specialmente ammirata dalla Regina. Nella sala 19 sono presentati ai Reali i pittori Italico Brass e Gianluclo Sorniani. Il Be si congratula col Sormani per la sua caratteristica visione della Piazza San Marco in. carnevale: 'ai Sovrani è presentato quindi lo scultore Hans Letche, del quale ammirano gli squisiti lavori in ceramica. Il Be si ferma ad ammirare gli artistici ferri battuti del fabbro veneziano Umberto Bellotto, che è presentato ai Sovrani e che fa loro da Cicerone nella sua sola. I Sovrani mostrano di interessarsi moltissimo a quei lavori e li esaminano a lungo minuziosamente: prima di congedarsi il Be stringe la mano all'artista. Ripassando pel salone centralo, viene presentato ai Beali Galileo Chini; i Sovrani, che lo riconoscono, si intrattengono a parlare dell'arte sua e del suo soggiorno nel Siam. Essi ammirano pure le tempere di Aristide Sartorio, già note ai Sovrani che le avevano ammirate nello studio dell'artista romano. Le opere del Sartorio sono specialmente contemplate dalla Regina che si sofferma, con visibile compiacenza, a contemplare alcuni. paesaggi dell'Agro Romano, a lei cari, riprodotti dall'eminente pittore con squisito sentimento d'arte e di poesia. Nella sala successiva l'on. Fradeletto presenta ai Reali Ettore Tito, del quale ammirano tutta la magnifica collezione di opere e particolarmente l'allegoria rappresentante la Riedificazione del campanile di San Marco. Il Re si sofferma pure' dinanzi al ritratto del ministro plenipotenziario ad honorem. Volpi, uno dei negoziatori di Ouchy. Opere d'artisti torinesi Dopo la visita alla saletta che raccoglie gli Interni della Chiesa di San Marco, del Sezaune, 1 Sovrani entrano nella, sala 25, dove Galileo Chini addita le principali sue tele riproducenti i paesaggi e i costumi siamesi. Nella sala 2Ij il pittore W. Ferrari mostra i suoi nuovi vetri preparati colla collaborazione di A. Zecchini nelle fornaci muranesi. Nella sala stessa 1 Sovrani indugiano alquanto davanti ai paesaggi alpestri e ossolani di Carlo Fornara e alle tele luminose del Palchetti di Torino. La visita, che finora è stata piuttosto lenta e minuziosa, si fa ora più rapida perchè l'ora incalza e il tempo burrascoso rende le sale oscure. Nella sala 27 è presentato ai Sovrani l'artista Sartorelli. I Sovrani si soffermano dinanzi ai quadri di Luigi Nono, di Cesare Maggi. Il Re esamina specialmente un ritratto di Giacomo Grosso e ricorda con simpatia l'artista torinese. Parole di lode alta e molta ammirazione dice al Fradeletto contemplando le oliere del ferrarese Mentessi, il pittore socialista... Alcuni artisti fanno omaggio ai Sovrani nella. 28.a sala: sono loro presentati Beppe Ciardi, Miti Zanetti, Zanetti Zilla c Alessandro Milesi: a tutti e specialmente al vecchio e arguto Milesi, i Sovrani esprimono la loro ammirazione e la loro simpatia, I Sovrani ammirano quindi la mostra del Belloni e le xilografie di parecchi artisti contenute nella sala 31. Dopo una brevissima visita nella sala 32, dove son loro presentati gli artisti Piatti, Santoro e Licudis, i Sovrani si intrattengono con Francesco Gioii, del quale ammirano le opere eseguite in diverse epoche della sua lunga carriera artistica. Nella sala dei divisionisti, i Sovrani si fermano lungamente silenziosi e pensosi, davanti ai quadri del Previati e discutono con Fradeletto e con gli altri personaggi del seguito l'arte affascinante dell'artista insigne e solitario. Si soffermano pure dinnanzi ai quadri di Lionne. Rapidamente i Sovrani passano davanti alle opere di Leonardo Bazzaro e del Castegnaro: oggetto del loro particolare esame sono invece le sale che raccolgono la Mostra retrospettiva di Demttis e quella dove espongono gli artisti polacchi. Nell'atrio dell'Esposizione l'on. Fradeletto prega i Sovrani di sostare un momento ed-ii voce alta rivolge alle Loro Maestà un cordiale saluto esprimendo i vivi ringrazAamentl di. tutti gli artisti per l'interesse che i Sovrani hanno sempre dimostrato e dimostrano alla impresa veneziana, termina col grido di Viva Savoja. che equivale, dice, al grido di Viva l'Italia! All'on. Fradeletto fanno eco tutti 1 predenti con vivissimi applausi. II Be ringrazia l'on. Fradeletto, dicendo essere profonda soddisfazione per l'animo suo ritornare a Venezia e visitare queste importantissime Mostre d'Arte. I Sovrani lasciano .subito il palazzo dell'Esposizione, riservandosi di visitare in altro momento i padiglioni. Sono le. ore 11, piove dirottamente. Nonostante il pessimo tempo, molta gente raccolta nel parco fa ai Sovrani una entusiastica dimostrazione. Le signore gettano alla Begina molti mazzi di fiori. Ossequiati dalle autorità, i Sovrani scendo, no quindi nella lancia che li conduce a Palazzo Reale. ; qucol'hclditanoInnserivatepaadscdalinzipdgdmatetesdrndafeLpctu«rdstisrcvcvfeindnqillalecrcgvspc

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