Coltivazione di speranze

Coltivazione di speranze Coltivazione di speranze (Nostra corrispondenza particolare) LONDRA, maggio. ( Un bue intiero, ammazzerò », disse ai suoi villani Lord Non-ricordo^chi, ma l'episodio lo ricordo benissimo. « Un bue intiero, il bue più grasso detle^ nostaftjfcallè, il giorno che Llody George andrà J^kmbe agl'aria! E lo arrostiremo qui sull'alpe lo ìnaJfieremo di buo.ia birra per festeggiare la liberazione! i. — E intanto, là sull'aia, come aperitivo, il Cancelliere dello Scacchiere bruciava in effigie tra i fuochi d'artificio della sagra. Questa scenetta, omerica soltanto » parole, si svolgeva durante le vociferazioni sollevate dal famoso budget del 1909, che sembrava iniziare una guerra contro i ricchi ad esclusivo favore dei poveri. Tutti i ricchi del contado, in ispecie, erano allora in armi contro Lloyd George, il cui budget pareva il preannunzio dell'Apocalisse. Gli inglesi che hanno perdettero la testa come quelli che non hanno, è lo fecero perdere a mezzo mondo. I primi temettero infiniti iguai, i secondi sperarono iafiniti beni. Poi passarono cinque ami d'acqua sotto i ponti delle paure e delle speranze, e le paure dei Ticchi se ne andarono. Rimasero soltanto le speranze dei poveri, un po' ridotte, un po' malconcie, ma pur sempre vive: le speranze dei poveri nelle provvidenze dello Stato, alle quali presiede ancora Lloyd George. Con uno sforzo erculeo, il Cancelliere si studia ora di tenerle in vita tornando all'attacco dei ricchi nel suo nuovo budget,' uscito l'altro ieri. Ben divèrso è questo dal suo truce' predecessore di cinque anni fa. Rigurgita, fra le righe, di delusioni,'di transazioni, di blandizie che. lo arruffano, lo oscurarne, gli dànmo a momenti l'indecifrabilità di un palinsesto. Ma, in sostanza, viene a soprattassare quelli che hanno per favorire ih parte quelli che non hanno. Questo ne risulta chiaro, ed è chiaramente inteso a rinsanguare le speranze dei poveri. Il curioso ò però che non fa risorgere le paure dei ricchi. Tranne pochi codardi che strillano, i ricchi in generale restano oggi perfettamente equanimi dinanzi al nuovo attacco. Quasi quasi lo approvano. I loro organi, con il Times alila testa, scrivono infatti ch'ò giustissimo che i ricchi paghino e i poveri no. Il principio è proclamato da quegli stessi che ne fanno le spese. I buoi dei nobili Lordi possono ormai ruminare tranquilli; nessun padrone minaccia più di schidionarli nell'evento della caduta di Lloyd George, alla quale non .c'è un ricco che aneli oggi eoi furibondo ardore di ieri. Ciò, come dissi, è curioso. Dev'esserci sotto qualche cosa. Quando dei soprattassati non sentono 1'impivlso di impiccare subito il soprattassatone, vuol dire che quest'ultimo Ji colpisce soltanto in apparenza, chein- realtà li protegge. Bisogna Gonchhiderae che Lloyd George, in fondo, è un protettore dei ricchi, non uno spogliatore dei ricchi a prò' dei poveri. E' una conclusione che fa a pugni con tutte le nostre idee preconcette, ma bisogna ammetterla. Potrebbe smentirla solo una nuova, plenaria, virulenta insurrezione dei ricchi e dei loro organi contro di lui. La quale non esiste. Disgraziatamente, la chiave del mistero è sepolta in una selva di cifre arreggimeintate in una profluvio di libri Bianchi e di Libri- Azzurri che non è igienico leggere e che qui nessuno ha mai letti. In base a queste cifre, i ricchi d'Inghilterra non sono mai stati pieni di soldi come adesso. Le finanze apparentemente ultra-democratiche di Lloyd George, non solo li hanno lasciati vivere benissimo anche da cinque anni in qua, ma non hanno * vietato che s'ingrassassero sempre più. Oggd, è vero, Llody George torna ad attaccarli. Ma, dopo tutto, ciò ch'egli chiede è questo: una porzione della loro pinguedine soprannumeraria. Non di più. Ebbene, se la prenda! Non sarebbe gran male; quand'anche requisisse il totale della super-pinguedine d'ultima accumulazione. Ma non lo vuole. In realtà, verso i ricchi, ogli ò di una discrezione che rasenta la più fine delle cortesie: vuole solo una parte della loro pinguedine aggiunta. E' dunque il caso, — a ragion veduta, superato cioè il goffo allarme iniziale del 1909, — d» guastarsi il fegato per così poco! •"• Bisogna farsi un'idea chiara della ricchezza inglese, del modo in cui è distribuita, di quello in cui è usata. I ricchi in Inghilterra sono una microscopica, ma etraordina- ! riamente ben fornita minoranza. Qui un reddito comincia a esser decente quando supera i centomila franchi all'anno. Senza badare alle persone che sfuggono a ui esatto accertamento delle loro entrate,- ee ne contano ufficialmente quassù 11.554 che in un modo o nell'altro, mercè i prodotti dei loro affari, delle loro professioni, dei loro beni aviti, o dei loro risparmi, vengono ad intascare a ogni fin d'anno più di 125 mila lire. Tra questi fortunati, 7411 hanno un reddito normale da 125 a 250 mila franchi ; 3254, da 250 a 625 mila; 675, da 625 mila ' a 1 milione 375 mHa ; 148, da 1 milione 375 mila a 2 milioni e mezzo; e 66, dico settatirosei, di oltre due milioni e mezzo. Conglobati, i redditi annui di queste 11.554 portone, danno un totale di 3 miliardi 625 miHomi di franchi. (Per le ultime 66, il reddito globale accertato è di 305 milioni, una inedia di quasi 5 milioni di franchi a testa per ogni giro di sole!). Poi ci sono i cittadini °he si trovano al limitare dalla povertà, • vde a dire quei disgraziati che, se non ban meno di 10 mila franchi all'anno, non ne racimolano più di 125 mila. Costoro formano una legione di < mezze calzette > composta di circa 340 mila individui, dei quali però un 300 mite mettono insieme più di 20 mila franchi all'anno. Kb «otta, troviamo gli avamposti dati*, mwtrift, vi ZOO mila per10 11 almtistessinfbiaconniaaltunpupol'anumanelniatisil miin noEspelioCota fra70di resvadi i mpegrserlorsiacanete inge gedprazquallnofigdiadallcoidfitsocrtafoi nololamripceUPdciinritefrblara mgteucqcmrbouimelesmin ' o . e e i o o o a i e i i o . i o ee e a a , a i o i e a o fie ti n sy o, e n e e a i a a E' e9, za, la- n ua ui ee persone il cui reddito accertato va da 4 a 10 mila franchi. Più sotto ancora, troviamo 11 caos delia disperazione, in cui si agitano alme-io 42 o 43 milioni di anime. Qui le statistiche dei redditi non ci assistono, perchè esse partono da quelli di 4 mila franchi, gli inferiori inora pagando tasse dirette. Dobbiamo quindi immergerci nel caos a tastoni, con l'ausilio di altre statistiche, di testimonianze altrui, di osservazioni nostre. Tra le altre statistiche, urta ci insegna che circa un milione di inglesi» vive costantemente di pura elemosina. Tra le osservazioni nostre, possiamo contar quella che, alla fin dell'anno, i salari reali della enorme massa minuta in questo paese risultano spesso più magri di quelli che prevalgono per forza nella ancor povera Italia. E, fra le testimonianze altrui, ci basta sceglierne una recentissima di Lord Milner, fior di conservatore, il quale ha dovuto constatare che oltre 40 milioni di abitanti, nel Regno Unito, viyono in un intollerabile stato d'inopia. Ma lasciamo il caos,: e torniamo alla minoranza che da mangiare ne ha fin troppo. Essa è raippresemtata (lo deducete qualche periodo più sopra) da poco più di un milione di redditi superiori a 4 mila franchi. Conglobando tali redditi, si ottiene un'entrata annua complessiva di 25 o 26 miliardi di franchi. Di questi, 5 o 6 sono intascati dalle 700 mila persone che restano sotto il limite di 125 mila franchi all'anno. I 20 miliardi restanti toccano alle 351.554 persane che lo varcano. E occupiamoci ora esclusivamente di queste, che senza questione possono dirsi i monopolisti della ricchezza inglese. — Son persone che appartengono ad entrambi , i grandi partiti: tanto a quello 'unionista-conservatore, quanto a quello radioo-liberale. Il loro reddito e in aumento rapido e costante, sia che derivi da attività professionali, mercantili, industriali, o capitalistiche in genere. Da vent'anni in qua, si è letteralmente raddoppiato. 'Negli ultimi, ha preso a ingigantirsi più veloce che mai. Gli onorari e gli stipendi principeschi si son moltiplicati ed elevati di sbalzo. E' assodato che, nelle professioni liberali e nella direzione delle aziende, vi sono qui circa mille persone le quali guadagnano più di 125 mila franch" all'anno. Un quinquennio addietro non erano che la metà, b pooo più. Tra esse, ora ne figurano 20 che, a parte degli introiti delle ditte che li impiegano e simili, guadagnano addirittura oltre 1 milione 250 mila franchi all'anno. Pensate poi ai profitti dei 'grandi commercia iti e dei grandi industriali che si identificano con le rispettive ditte; ai profitti dei grandi investitori di capitale non solo all'interno, ma all'estero, nei più lucrosi campi,del.globo, che -la bandiera britannica protegge; ai profitti dei grandi latifondisti, che pure, per ragioni speciali, sono i men favoriti dell'aurea combriccola. Come non mai sono oggi in fiore tutti questi colossali introiti ; e tó spese voluttuarie a cui la minoranza fortunata si abbandona in misura crescente lo dimostrano a luce meridiana. Sapete quanto essa spende, adesso, per i suoi soli automobili di lusso e di piacere, secondo un calcolo dello stesso Tintesi Un miliardo 850 milioni di franchi all'anno. Per il golf, il passatempo che ora le piace di più? Ben 625 milioni all'anno. In tutto, cioè, solamente per correre attorno e per ingannare il tempo, la minoranza depositaria della, ricchezza inglese sciala allegramente, ogni 12 mesi, 2 miliardi 475 milioni di franchi-. Una somma, in altre parole, che basterebbe a coprire una metà dei nuovo bilancio dello Stato, il più iagente nella storia finanziaria del Regno Unito, il così detto a budget colossale », che è di 5 miliardi 250 milioni di franchi: per trovare i quali il genio di Lloyd George ha dovuto sudar tante camicie, e il suo cuore scagliarsi ancora una volta, nel nome della povera gente, contro gli abborriti ricchi !... Quante camicie ha fidate in realtà! In qual modo si è scagliato, ancora una volta contro gli abborriti ricchi? Quello delle camicie è un problema che io non riuscirei a risolvere senza far dell'ironia, che non sta bene. Ma è stranissimo che Lloyd George, ogni volta che ha da trovare 50 milioni per una muova corazzata, si lamenti sempre delle immani difficoltà che gli si parano contro e ricordi quanta necessità ci sia di fondi per le riforme sociali; così che la corazzata, spesso, Va all'aria con gran gioia della Germania e con una infinità di sproloqui qui in Inghilterra, dove i radicali dichiarano hadeai ca di in meni levsensiavopesapmodecontrosolsulevtonlimuntafind'IchIl dismoinl'ecoliosnlitbaSisupoghanfonemesamdivaricmpotiponignpdeti1.ripechcode reppdtecuMLPscsphrvcnaagpoocpddsga i . e , r i e o 0 l a , n a a , r e o r a, i o criminoso «he si spenda un miliardo 300 milioni per la flotta, mentre poi i ricchi vi spendono 550 milioni di più per darsi buon tempo in -automobile. Così pure, è stranissimo che gli amici di Lloyd KJeorge, — i quali pur sanno m quanta ricchezza liquida egli possa operare, — lo glorifichilo adesso e invitino il mondo a glorificarlo, perchè ha saputo teovare i 5 miliardi 250 mflioni del suo nuovo budget, non esitando a fare ai ricchi un salasso (soprannumerario di circa 250 milioni di franchi (meno della metà di quel che spendono jel solo golf). Da noi, in Italia; vale a dire in un paese dieci volte men ricco dell'Inghilterra, si trovano 2 buoni miliardi e mezzo pel nostro bilancio senza levar rumore nè prò, ah contro i ricchi, e senza.sperare che nessuno ci ammiri. E passiamo pure al modo dello strombazzato nuovo attacco di Lloyd George contro i ricchi per salassarli d'altri 250 milioni. Egli, come sapete, ha inasprito le taBse di ricchezza mobile e le imposte di sucoeseione .a danno dei più danarosi ; ma, in realtà, lo ha fatto con una così estrema cura di non infastidire troppo i colpiti, che questi se ne sono accorti solo pel frastuono con cui il salasso è stato subito additato olla povera gente, per sollevarlo 'almeno il cuore. Infatti, in cifre tonde, l'inasprimento di questi tributi si limita a far sì che, tutto compreso, chi ha un reddito di 125 mila franchi venga ora tassato del 6 per cerato; e su su, per gradi, fino al 12 e mezzo per chi abbia un reddito d'I milione 250 mila franchi, fino al 13 per chi ne possegga uno di 2 milioni e mezzo. Il che, coi tempi che corrono, non è poi un disastro. Un uomo che ieri intascava, mettiamo, 100 mila franchi aH'anno, e oggi né intasca 125 mila, può sborsarne 7500 all'esattore con una certa calma.- Meglio ancora, un felice mortale che ieri aveva 2 milioni di entrata e oggi ne ha 2 e mezzo, può snocciolare 325 mila franchi con la probabilità, di tirare innanzi senza privazioni sulle basi di 2 milioni 175 mila franchi all'anno. Similmente, il ritocco delle imposte sulle successioni cerca di amareggiare il meno possibile i 7 miliardi di- patrimoni che in Inghilterra mutano titolare su per giù ogni anno. Lloyd George ha lasciato in pace le fortune che non varcano l'inerzia d'I milione e mezzo, e ha calcato la mano solo sulle meno insignificanti, giungendo bensì a tassarne il trapasso in misura del 20 per cento, ma solo nel caso di patrimoni di 25 milioni di franchi ed oltre, che possono permetterai vari lussi. * Non c'è quindi da stupirsi che i grandi ricchi iipgliesi, naviganti a gonfie vele nel mare della dovizia crescente, accolgano con pochi strilli e molte strizzatine d'occhio l'ultimo assalto di Lloyd George. Quanto ai poveri, poi, il Cancelliere, sopra i 250 milioni extra strappati così agevolmente ai signori, dedica loro... Indovinate un po'! Non più di 25 milioni, da usarsi per le provvidenze immediate a beneficio d'una quaron tina di milioni d'indigenti. E poi ne dedica 1.3 alle scuoto elementari ; e da ultimo ne riserba nientemeno che 1 e 875 mila 1 lire per crescer le paghe a una caterva di posteegraflci che ora pigliano salari di fame, e che verranno a prendere addirittura un franco e mezzo di più la settimana dopo anni d'implorazioni e d'aspettazioni! Orbene, a parte ile paghe dei malpagati e qualche altro dettaglio, tutto ciò per noi reazionaii potrebbe anche andare. Giacchè, per-noi, macchinare dei bilanci grossi per pura filantropia, colpire i ricchi a, beneficio dei poveri, e avvezzare questi ultimi ad attendersi la pappa dallo Stato, 'significa in estrema analisi rovinare lo Stato, fugare il capitale, smidollare il popolo, e ridurre da ultimo i poveri a morir di faìne per davvero. Ma in uno statista' ultra-democratico tipo Lloyd George, — il'quale crede niello StatoProvvidenza e nella realizzazione della giustizia sociale per via di leggi, — queste malcelata» delicatezze verso i ricchi e questa parsimonia sostanziale verso i poveri entro un paese grondante di dovizia monopolizzata hanno del giuoco di bussolotti. Bisogna però riconoscere ohe, dei suoi beniamini, li poveri, Lloyd tteorge si arrabatta ancora a coltivare almeno le speranze: le speranze nelle provvidenze di Stato per metter fine alia miseria e olla fame. L'unico guaio è che anche questa coltivazione di speranze vaghe, pigre, sfibranti, — che pongono il popolo alla mercè dei demagoghi e gli tolgono ogni fiducia in sè, ogni virilità di azione, ogni spirito agonistico, ogni nozione delle cose come sono, — si risolve in un otto di protezione supplementare a beneficio non dei ricchi in genere, ma della peggior razza di ricchi : cioè di quelli che non si curano se non di arricchirsi, e son capaci di trarne gioia anche in mezzo a un caos di povertà abbindolata e servile. AMARCELLO PRATI. ctllrngdgcbpdAmbpvdcavNBdtlnddRRS