In attesa delle dichiarazioni dell'on. Di San Giuliano

In attesa delle dichiarazioni dell'on. Di San Giuliano In attesa delle dichiarazioni dell'on. Di San Giuliano Intervento europeo? • L'accordo italo-austriaco ■ | ' Roma, 25, notte. Quella di domani sarà la prima discussione di politica estera con l'attuale Gabinetto, jl- quale di politica estera non ha detto nulla, nemmeno nel programma col quale, appena costituito, si è presentato al Parlamento nè ha mai consentito che se ne par¬ lasse nelle due'Camere. L'on. Di San GiuHnnattsmlli ano, mantenendo , il lungo silenzio, non ha giovato alla sua. politica e molto meno alla sua posizione nel Governo, perchè da tempo in pubblico ed in. privato, mantenendosi costantemente lontano dall'aula e dai corridoi di Montecitorio e schivando i contatti coi giornalisti, non ha potuto prevenire e moderare le correnti che si sono formate all'estero contro l'Italia ed all'intèrno contro la politica e la persona di lui. Informino la campagna anglo-francese contro la pretesa nuova .clausola, del trattato della ^Triplice Alleanza nei riguardi del Mediterràneo e la campagna dei giornali italiani, notoriamente amici del Ministero attualo, contro il ministro degli affari' esteri. Nè si può affermare che abbia giovato al prestigio ed all'autorità del ministro degli affari esteri la notizia delle sue dimissioni alia vigilia della seduta fissata per lo svolgimento delle interrogazioni sui fatti di Albania. L'on. Di San Giuliano, il quale ha affermato solennemente che i giorni della politica remissiva per l'Italia erano passati per sempre, avrebbe dovuto, ricordarsi che sono anche passati per sempre in Italia i giorni in cui la politica estera dell'Italia poteva esser soltanto fatta nel segreto colloquio con gli ambasciatori a totale insaputa del Parlamento e, della pubblica opinione. Parlamento e pubblica opinione potevano disinteressarsi completamente della politica estera quando l'Italia'si limitava a seguire l'altrui iniziativa per la tutela dell'altrui interesse : "B«n-pesnono "minimamente ^ststeressarsenb-ora che l'Italia, grazio alle benefiche conseguenze dell'impresa di Libia, fa. anzi è costretta a fare, una politica sua propria per la tutela 'degli, interessi suoi. Certo quella di domani non potrà essere una discussione complessa ed esauriente ; domani non si potrà fare una. discussione come quella che si può faro sul bilancio, cioè senza- limitazioni di oratori e di argomento e con la prospettiva di un voto a suggello della discussione. Domani saremo sul terreno delle interrogazioni; quindi potranno parlare soltanto gli interroganti sul téma dell'interrogazione e ciascuno non poltra parlare più di cinque minuti. La Camera potrà intervenire soltanto nel caso, poco probabile, che sia presentate li per lì una mozione di biasimo e se ne chieda l'immediata discussione. Delie interrogazioni da svolgere domani alcune furono presentate da molti mesi addietro, e perciò, non avendo carattere di attualità, non susciteranno un cosi grande interesso'come le altre riguardanti i fatti di Albania." Sono le interrogazioni dell'onorevole Galli, il quale chiede comunicazione del testo delle dichiarazioni fatte nella nota del ministro Grey a proposito dello isole del Dodecànneso ; dell'on. Soderini, il quale chiede quanto ci sia di vero, nella risposta che l'Inghilterra avrebbe dato alla nota della Triplice Alleanza, specialmente nei riguardi delle isole del Dodecànneso, e dèll'o. norevole Federzoni, il quale domanda se e quanto l'affermazione contenuta nella nota inglese che l'occupazione italiana: del Dpdecanneso costituisca una situazione anormale possa giovare alla piena e compiuta esecuzione dei patti del trattato di Losanna. Ho voluto riferirvi il contenuto delle tre interrogazioni per farvi comprendere eh-; si tratta di una questione ormai sorpassata da lunghi mesi e che sarebbe meglio se non fosse sollevata adesso, a menochè il ministro degli affari esteri non giudichi lui che sia opportuna una sua dichiarazione sni rapporti fra l'Italia e l'Inghilterra. L'opportunità ci sarebbe, perchè, giusto in que sti ultimi giorni, sono State condotte felicemente in porto le trattative fra il Sindacato italiano e la Compagnia inglese attinen fi alla concessione di un tronco ferroviario in quel di Adalia. Bisogna riconoscere ohe il Governo inglese, togliendo alla questione il carattere politico, ha contribuito notevolmente.al felice esito deHe trattative, e, quindi è probabile che il marchese Di San Giuliano voglia fare dichiarazioni circa questo fatto per smentire coloro i quali affermano che siano molto fredde le relazioni fra l'Italia e l'Inghilterra. Non è pefo a credersi che il citato accordi» ancora equivalga alla,, concessione del tronco ferroviario. Il giom.-v in cui, per una indiscrezione italiana, fu ìiyto che il Governo turco aveva autorizzato un Sinda-, cato italiano a faro studi per la costruzione di un tronco ferroviario in quel di Adalia, l'Ambasciatore d'Inghilterra si presentò, alla Sublime Porta per protestare contro quella autorizzazione qualificandola lesiva degli interessi della Compagnia inglese proprietaria della ferrovia Smirne-Aydin. Óra. grazie al felice esito delle accennate trattative, l'Inghilterra ritirerà, se non è già stata ritirata, quella protesta e perciò, lcc'dbttpcmMsgtsnqscmDiTlblted•ìttnpdmfssPlpsrcttvfòfgcsbl nrrivi ad una conclusione con la stessa non essendo state'.presentate-preteste da altre. Potenze, la Turchia potrà lare all'Italia qualunque concessione in ,quel breve territorio attorno Adalia. Ora potranno, essere iniziate .le trattative cop là Turchia; ma chi sa che cosa significhi trattare èon la Turchia, non può farsi illusioni, che si lativa prontezza con-la quale sono stelle condotte ifi porto le trattative dell'Italia con l'Inghilterra. Il grande interesse per la discussione di 'lontani. è -concentrato sullo svolgimento delle interrogazioni relative.ai. fatti di.Al bania. Le interrogazioni sono state presentate da deputati appartenenti a tutti i partiti della Camera. Rilevo questa circostanza perchè' essa de pone a favore del nostro Parlamento, in cui non si resta più indifferenti, nella grande maggioranza, alla soluzione dei grandi prò Memi internazionali. E' vero però che l'esistenza dello-.Stato-'albanese, adesso, in grande pericolo, interessa sommamente l'Italia. Le dichiarazioni dell'on. Di San Giuliano sono attese febbrilmente anche all'estero non soltanto perchè l'Italia rappresenta in questi giorni la prima parte a Durazzo, non soltanto perchè si sa già che egli dirà ciò che non fu potuto dire sui recenti avvenimenti e sulle più gravi fasi di esso alle Delegazioni di Ungheria ed al Parlamento inglese,* ma ben anco perchè, mentre nella Triplice Intesa si spera, nella Triplice Alleanza si. teine che gli avvenimenti di Albania abbiano turbato o possano turbare la solidarietà ita Io-austriaca : speranze e timori creati da certi incidenti di- Durazzo e allargati nelle polemiche dei giornali dei due paesi. Che le due Potenze adriatiche siano vitalmente interessate a che .l'AIbà•ìUa noniÈaM''nelle"mtìiiì'tll una grande' Poi tehza e che .ciascuna di'loro due non potrebbe tollerare che l'altra avesse l'egemonia sullo Stato albanese è noto a tutti. Non può quindi sorprendere che gli avversari della Triplice Alleanza facciano del loro meglio per seminare in Albania la zizzania fra le due grandi Potenze adriatiche e che sperino molto dalle presenti difficoltà. Da questo punto di vista sembra verosimile la voce secondo la quale qualche Potenza della Triplice Intesa preferisca che l'eventuale intervento armato in Albania per ristabilire l'ordine pubblico sia affidato soltanto all'Austria ed, all'Italia, nella spe ranza, ^anzi nella previsione, che si verifichi subito un dualismo esiziale nei rapporti fra. l'Itelia e l'Austria e conseguentemen te nella Triplice Alleanza. Appunto per prò venire questo pericolo, l'Italia, nella Conferenza degli Ambasciatori, ha chiesto ed òttenuto'che l'Albania, costituita in Stato, fosse posta sotto il controllo di tutte le grandi Potenze, ed è per la stessa ragione che l'Italia sostiene ora con grande insistenza che al ristabilimento dell'ordine pubblico in Albania debbano concorrere tutte le grandi Potenzo e non soltanto l'Italia e l'Austria- Se è vero ciò che ha detto un giornale viennese, adesso anche l'Austria preferisce l'intervento di tutte le grandi Potenze. Dobbiamo essere lieti dèlia, con cordia italo-austriaca anche su questo~punto capitale. Ma basterà il comune invitp dell'Austria e dell'Italia a realizzare l'intervento collettivo? Auguriamocelo e ad .au-»l gufarcelo ci incoraggia la voce che la Russia sia disposta a sostenere la tesi italiana; ma se l'intervento collettivo non potrà aver luogo, non dobbiamo dimenticare che ognuno deve provvedere ai suoi interessi e che sommo interesse dell'Italia è che l'or- asztnUmVcsicddmssscdrmmtTn7bsmdine pubblico sia prontamente ristabilitoin Albania e che Io Stato albanese sia messo in'grado di yivere e prosperare. 0.

Persone citate: Di San Giuliano, Federzoni, Galli, Grey, Memi, Soderini