Lo studente assassino tradotto ad Arezzo

Lo studente assassino tradotto ad Arezzo Lo studente assassino tradotto ad Arezzo Uà fidanzata narra il suo ultimo incontro col Rossi Ri cinematografo pon lei dopo il delitto (Per telefono alla STAMPA) Firenze, 24, notte. Stamane, col treno delle 6,5, è stato fatto partire per traduzione straordinaria alla volta di Arazzo, lo studente Pietro Rossi. Lo hanno scortato un maresciallo del ca- rabinieri ed un milite. Il Rossi èyrtato fatto salire alla stazione centrale in in vagone di terza classe. Egli appariva rassegnato. Data l'ora, pochissimi si sono accorti della presenza del Rossi. Ad Arezzo è arrivato alle 8,37. Immediatamente, a mezzo di una vettura, gli agenti di Pubblica Sicurezza ed i carabinieri hanno trasportato l'assassino alle. Carceri giudiziarie. Riguardo lo stato di salute della signora Flavelle, esse si mantengono sempre stazionarie. 11 mila lire di debiti Ieri sera il delegato Barile si era recato al carcere delle Murate e aveva sottoposto 10 studente Rossi all'esame antropometrico, gli prese la fotografia e le Impronte dlgi- II funzionario sottopose l'assassino anche a un nuovo interrogatorio, e il Rossi ripetè 11 racconto già fatto al delegato Annino. Disse di essere stato travolto nel turbine del delitto dalla folle passione del gioco, narrò ch'e domenica aveva perduto tremila lire in un .Circolo, e aggiunse che i suoi debiti contratti ascendevano a circa 11 mila line. Il Bossi parlò anche lungamente della sua fidanzata: — Io l'adoravo quella fanciulla! — disse. Ho dovuto lottare contro la mia famiglia, perchè voleva che sposassi una più ricca, ma poi la ragazza seppe farsi voler bene dai miei genitori, che ora l'amavano come una figlia... La fidanzata E qui ebbe termine l'interrogatorio. La fidanzata è certa Gemma Biccardélli, la quale è stata interrogata pure da un funzionarlo di Pubblica Sicurezza- Essa ha detto: — Conobbi il Bossi il mese di maggio dell'anno passato, in casa di mia mia cugina. Costui mi domandò per sposa, e siccome lo sapevo buono, educato e anche in agiate condizioni finanziarle, accettai, dopo aver ottenuto il consenso dei miei e dei suoi genitori. Il Bossi esternò il desiderio di volermi- sposare subito. Non passava giorno che.non venisse da me. Mi accompagnava sempre nella casa, dove mi recavo a lavorare. La sera veniva a prendermi. E' stato rispettosissimo, e mai dalla sua bocca è uscita una parola meno che corretta, nè una proposta men che onesta. Per la Pasqua, il Bossi mi regalò una borsetta di pelle color giallo-scuro, di rilevante valore. Il funzionario domandò alla signorina se il. fidanzato si fosse mai trovato in momentànee, ristrettezze finanziarie, ed essa rispose: — Qualche volta si, ed io l'ho favorito, prestandogli del danaro, che, però, mi ha subito restituito. "Contentami per l'ultima volta ( „ 'Poi, la signorina Gemma ha proseguito la sua narrazione: — Venerdì sera, il Bossi venne a prendermi in via Ugo Foscolo, ove mi trovavo a lavorare, in casa dei signori Bindi. Montammo in tram, e giunti in via dei Pecora, |scendemmo. Gli strilloni gridavano : .« Il 'dehtto sui treno di Arezzo!. », ed io, rivol- tami a Pietro gli domandai qualche parti- colare sui tragico fatto; ma egli ai schermì vtemi a Pietro, gli domandai qualche part- dicendo: «E' un brutto fatto, non te ne occupare! ».. Poi volle condurmi ad ogni costo ai.cinematografo. Io non ci volevo andare, ma Pietro mi disse : « Contentami per l'ultima volte!». Quella frase non mi turbò, pèrche conoscevo il carattere esaltato del mio fidanzato. Durante lo spettacolo cinematografico, il Rossi fu nervosissimo, a momenti aveva dei sussulti impressionanti; spesso lo vidi'coprirsi la faccia con le mani, come se qualclje visione gli attraversasse la mente. Usciti dal cinematografo salimmo In uh tram, ed egli mi accompagnò a casa di una mia sorella. Sulla porta mi salutò con effusione e mi disse: «Ci rivedremo domani mattina, alle 6: verrò .a prenderti per condurti a Porta Romana...». Quell'appuntamento ad un'ora cosi insolita mi sorprese, e dissi: « Alle sei? » «'Sì, alle 6! », mi rispose. Ci separammo e non l'ho più veduto.... L'ultima lettera della fidanzata Intanto, a completare la psicologia dell'assassino, la Naxione pubblica l'ultima lettera di lui diretta alia fidanzata' La lettera è datata da Firenze il 10 maggio 1914 e non è certo un capolavoro di correttezza sintattica nè di stile epistolare .- « Cara Gemma. Non ti unisco' alla presente quanto di promisi perchè oan mi è impossibile. Domani ti dirò a voce perchè e ti mostrerò quello che avrei desiderato inviarti'. Faccio lo stesso il presente espresso perchè tu, ricevendo questa mia, possa per domani darmi l'appuntamento. Partii o a . - o e . a o a a so e o o o, - e è . e o, a i a . a, a, e e a a na o ion o ei o a mai. a ra. re e nio, a o na seguendo il tuo consiglio col diretto delle 21,55 di sera e durante tutto il viaggio e tutta questa mattina mi risuonarono all'orecchio e mi martellarono nel cervello le tue parole.di ieri sera. Vuoi distruggerò giorno per giorno la corrispondenza che io ti invio? Vuol dire che di giorno in giorno cercherai di diminuire il tuo attaccamento verso di me. Non hai voluto credere a quello che luminosamente domani ti proverò: hai una convinzione di me che sia ritornato sull'antico e mi neghi anche la dolcezza di un bacio- con una ostinatezza tale che non mi fu affatto "gradita e che riprovava il tuo asserto che il tuo amore oscilla d'alto in basso'a seconda delle tue impressioni senza vagliare se vere o false. Tutto questo naturalmente mi fa pensare che corrisponda al vero quello che tu mi dicevi: che si è indebolito l'affetto tuo per me, che desideri di finirla. Tutto quello che pensi desideri e puoi Io mostri, il che mi fa credere al fatto che vuoi che si appressi il giorno che io mi allontani da te e che stia per avvenire un riavvicinamenfo con v1 ' qualche,tua antica fiamma, o che tu cer- chi il modo di darti a chi sia più serio di me e ti dia maggiore affidamento per l'avvenire »; . ' « Quello che io già espressi a voce e per iscritto, oggi ripeto. Se proprio vuol che io , itermini. s« franca e leale: io non ti condan-|nero oggi perchè sento di essere un altro, sono un altro e sarò con te docile, dolce e af- fettuoso, sorridente. Oggi ti parlo gravemente come mai: l'impressione riportata sabato seralè indicibile. Ti dico che io sarò l'ombra del tuo corpo e che ti seguirò passo passo, e se avvenga che tu mi inganni,'oggi o domani, sarò terribile, spietato, per l'anima mia maledetta: questo ti giuro. Scrivi domani mattina dove ti posso trovare e decidi e pensa, che oggi la decisione ha un valore per li mio ed 11 tuo avvenire. Se mi faccia parlare cosi la gelosia, non so. So però che vi è in me un vago sentimento insostenibile che non so definire, ma che mi spinge ad essere tuo per sempre col mio furore di bruto. Permettimi che oltre a salutarti ti mandi un bacio appassionato. — Tuo Pietro ». " Il denunciatore E' ormai reso pubblico il nome di colui che ha denunciato l'assassino della signora Flavelle. Egli è lo studente Sartorio Ceccantoni, del quarto anno di legge, nativo e residente a Perugia Egli si trovava — come già sapete, — ad Arezzo il giorno dell'Ascensione. Era in piazza Umberto I, quando vide passare il Bossi in carrozza, insieme ad una donna II Ceccantonl co¬ nosceva, il Bossi, col,qualei aveva^ studiato, ! lilnoSfi ^mbro seccato di que- sto incontro, ma il Ceccantoni attribuì il1 turbamento al fatto che si trovava insieme ad una donna evidentemente di malaffare. Giunti attraverso i giornali i connotati del misterioso assassino della signora Flavelle, il Ceccantoni ripensò all'incontro, si ricordò che il Bossi aveva un vestito « bieu », e dopo qualche incertezza si recò alla Questura e manifestò i suoi sospetti. Di qui le indagini. Ma prima che il Ceccantoni parlasse ce n'è voluto, e forse nulla avrebbe detto, se na, |non fossero stati il commise rio Annino, il Il ' delegato Salan ed il maresciallo Blamónl- te che hanno sa uto interrogarlo con abii- m*à straordinaria E se il Ceccantonl non ì leva arl non lo f a ^iou vl omertà, ma perchè gli pa^va tataente enorme che il Rossi fosse l'assassino, che egli era convinto di essersi ingannato. — Che bella figura ci farei ! — avrebbe detto — Se la cosa venisse risaputa. Passerei per calunniatore. Il commissario Anino, il delegato Salan ed il maresciallo Biamonte,- appena giunti in Arezzo, seppero che il Ceccantoni, il quale non voleva parlare; aveva fatto comprendere che era in grado di dire cose importantissime. Fu mandato a chiamare il Ceccantoni, il quale si mantenne in un ostinato silenzio. Gli fu fatto comprendere che non sarebbe incorso in alcun pericolo, nessuno avrebbe mai saputo nulla, e che prima di procedere verso la persona indicata si sarebbero accertati che vi erano provo inconfutabili della sua colpabilità. — Ma non può essere la persona che io ho pensato... — diceva il Ceccantoni. — E' un giovine di famiglia distinta Il cav. Annino, il delegato Salan ed il maresciallo Biamonte continuarono ad Insistere, ed alla fine, quando il Ceccantoni seppe che la valigia sequestrata, e che gli era stata fatta vedere, la Signora americana l'aveva pure riconosciuta per sua, narrò quanto aveva veduto e fece il nome dello studente Bossi. Gioielli della vittima in casa del Rossi Il c%v. Annino, il delegato Salan ed il maresciallo Biamonte e il delegato Baldi . - lita straordinaria. E se il Ceccantoni non ! cto e, lò, el e a i; asaò mi ea ». ta lho elma t14 za e è hè to ssa tii tornarono subito a Firenze, e dopo le pri e e e ò o o o : e a o e , e i e n me ricerche riuscirono a sapere che il Bossi abitava in via Guelfa, N. 30. Si noti che quando essi giunsero a Firerfte, l'Istituto di Scienze Sociali era chiuso. Il cav. Armino e gli altri dovettero allora rivolgersi altrove. Bisogna tener conto che lo .ricerche venivano intralciate dal fatto che alle Scienze Sociali vi era un altro studente che si chiama Arturo Bossi e che non ha nulla a che fare con l'assassino. Finalmente, alle 5, fu conosciuto il domicilio del Bossi, ed alle 5,30 egli venne arrestato. Stamane, per ordine del commissario Annino, il delegato Strazzuro, insieme con gli agenti della Compartimentale, si è nuovamente recato in. via Guelfa all'abltaziono del Bossi. Eseguita una nuova perquisizione, il" funzionario ha rinvenuto numerosi oggetti d'oro appartenenti alla Flavelle, cioè: due orologi, un anello, Un breloque ed, altri oggetti, che sono stati tutti sequestrati. ■ • L'utilità della stampa Questa volta abbiamo inteso funzionari 1 ' di ogni grado rendere omaggio alla stani- - i Pa a cul sl ^-eve ""taiente to scoperta del- r o l'assassino, E' infatti grazie alla pubblicità data da noi giornalisti ai primi risultati delie indagini dell'autorità di pubblica si, curezza (i connotati del presunto assassino ie la sua identificazione con lo sconosciuto -|che fu vl8t0 ad Arezzo) che il Ceccantonl o, na potuto fornire alla giustizia il: filo d'Af- rianna. Si sa che non si sarebbe venuti a e capo di nulla nel caso che la Questura, che ale stata per noi di una cortesia di cui non el sapremo abbastanza ringraziarla, si fosse e trincerata in quello sciocco riserbo che è i, la prerogativa di certi funzionari ancora apresi da fobia per la stampa.

Luoghi citati: Arezzo, Firenze, Perugia