Il principe e lo Stato Errori iniziali

Il principe e lo Stato Errori iniziali Il principe e lo Stato Errori iniziali Roma, Zi, notte. ™U gli en-ori si scontane•presto p tar .^eUi commessi per 1 Albania e in AI- Stato albanese ebbero anzitutto il torto di perdere. di vista' che il popolo albanese, mussulmano nella sua maggioranza, è sta \° PJ? ^"S??1. anm 11 Plu forte 6 ?cu?° bae luard0 dell'impero ottomano e che i suoi soldati avevano costituito la fedelissima guardia del corpo del sultano Abdul Harnid. Tenace nelle sue tradizioni, zelante custo-. de dei) suoi privilegi, il popolo albanese si JJ^^at",auf^KÌt ?i«nt«« ^ ^Ì^^Go^I e» tosi de/ vecchio Sultano, manometteva ogni spogliava violente- ropee non concentrarono la loro attenzione ^ °StaC-°IÌ '^f tLaVntTavSà sando a misura che dalla loro travagliata, delle tradizioni secolari della maggioran- za della popolazione, ma bisogna r.cono- sceie che a tale errore contribuirono i con- u a veixo grosso del mondo 1 mussulmano. Conversando, allora, con un , diplomatico turco fui altamente sorpreso j vedendomi da lui contradetto nella mia ideadi un sovrano mussulmano. 11 diplomatico turco, anziché gradire la mia dichiarazio- Ine, fondata su motivi di prudenza e di op-I portunità, tagliò corto esclamando: « La Turchia è la prima a preferire un Sovrano tricé .della emancipazione dei cristiani .. Oriente, la Francia solidale con la Russia; la Germania, indifferente Esclusa ogni 'candidatura mussulmana, l'Austria deside-,cosa sacra e profana e' mente gli albanesi dei loro secolari privi- legi e dei loro diritti sempre rispettati. Che Sianosi S'S^S^Sa. Mr^Vla*£er^^ si che avevano preso le armi contro il Go- verno dei Giovani Turchi quando gli Stali balcanici erano in-pacifiche relazioni con la Turchia, le deposero quando gU Stati S^^^^^^J^^^^SS^ nanc0dena Turchia comoaxiere a i fattori den0 stato albanese si preoccu- parono di tutto e di tutti, ma poco o nulla delle tradizioni e dei sentimenti degli al-1 banesi mussulmani. Intente a superare non. vochi ^«"^^ lorortZIloM ' sanao a misura cne uaua ioi-o iravagojttm, concezione veniva fuori uno Stato focato, a modello degli Stati cristiani. I Mi affretto a dire che 1 errore non eravo- |concezione orciaeutale e cristiana. L'errore »v«bbe potuto essere evitato ed attenuato se tra i fautori del nuovo Stato ci fossero stati <toi mussulmani coscienti dei bisogni |della popolazione mussulmana, che da se- coli aveva la prevalenza e magari la ege- stati <toi mussulmani coscienti dei bisogni | della popolazione mussulmana, che da se--\coU aveva la Prevalenza e magari la ege- monia sulla P^^ZT" "Sfn-SSSS ??m2?!?J5' E? Ì=^™a ZZX1 1 urciutt a iti fjixiiia. a. pkgaciuc m« wv. cristiano. Così essa, che non pensa più al- 1 l'Albania, non potrà mai essere sospettata di creare imbarazzi all'Europa in Albania ». Confesso che questa risposta, anziché scuotermi, mi rinsaldò nella mia idea. Del- le grandi Potenze l'unica, che avrebbe po- tamentè i'Àùstria, ab' antiquo compromessa. . _ _ i i* '.ia-h-i i _ t» i~ »" frmeipe cattolico, la Russia pre-1 feriva, un mincioe ortodosso, 1 Italia se- condò là scelta di un Principe protestante, perchè, essendo in Oriente la religione base della nazionalità e causa di persecuzioni e stragi intestine, opinava che un principe cattolico avrebbe suscitato diffidenza nel sudditi ortodossi, come un sovrano ' ortodosso avrebbe suscitato la diffidenza dei sudditi cattolici. Non essendovi in Albania protestanti, un principe protestante non a* erebbe suscitato,sospetti di parzialità; a fa v?ie di una o dell'altra, parte della popola zi0ne. La motivazione negativa Drévalae a fu scelto il Principe di Wied di relitfono protestante. Così, ad un popolo che con¬ fonde la politica con la religione fu dato mi Sov™"° ch.e professa una religione .non ^ "Lrt^tloZa^&è^' pXrscttrriflp Ti^ pr mo giorno a favore dei Sovrano che dovev™iuffiper ^^^^^^iffiiSt ^^k-ca^&^£^ , , „ivi| ' v^, tZZLSzL senza* salire si- potente avesse potuto disfarsi. Ma se raiuto di Essad non era possibile sa ;sui tl.ono. Fu per ciò permesso che, il „ gnore di Tirana, accompagnato darti otti. matj albanesi, andasse a prendere il Prin cjpe di Wied e l'accompagnasse a Durazzo. . L'ingresso del Sovrano sotto la protezione ! del generale mussulmano non poteva pia \ cere ai fautori della parte cattolica e forse |non piacque agli ufficiali olandesi. Il di» sidio fra questi ed il generale Essad, mini stro della guerra e funzionante da ministro striaci, n^M^ffJ^p^e^aJ tolicl» , mussulmani. esi cat- congiurawero contro gli albanesi ate^m\mlMoWm"to^eno^^^M^m tutti ' • uoP"»ro a ln tali condizioni il Sovrano avrebbe'do ,i„vnlo nr?nn,f« fL^i • onanti• Avrebbe Ot^^^^aba^ì^^^u^^n^ fuimineo liberatore del territorio nariar.-!. ,e lnva90 daUo straniero n PriMipeaÌ Wjf1 nQm rispose con grande slancio aU'ap. p ,,0 dene Potenze ; tentennò a lungo, per- va%terciLre ^ avido del denaro in mezzo a c^aaltSMrSm 1 rjfUggenti dgl vendersi al maggioreSog¬ . rente Non g. coraggioso nel -»rtaio ' ^LS0Lrani.tàJ.nella , noiosa p piviln' a scnls» ita™™ , Krialméute' poI^^enteTSoretaLanto ' Idi c^itSS ji' Casa Reale, il Cornea dioica matico, il Governo e l'alta burc^ra^a^Attlì pafv^u» ^Sg,?oSerdaflecorazzate^ ~darPiazzo Reato a birto^ S^' non sono cue hJ L o«ie corazzate | Ne iu più coraggioso nella seconda «el ta. que]ia delle Case militare e civile. H So. vrano straniero si circondò di stranieri. | pje iu più coraggióso nella seconda «cel-ta. que]ia Qelle Cage milltare e tJ g vrano stranier0 si circondò di stranieri innal«ando una barriera insormontabile fri * «A sudditi- .?<»..•* «agera dicen, atru ucua Kuena k luuiiuimjuB ua ministro rtegli interni, si manifestò fino dal -rimo a giorno ed andò sempre più accentuandosi, i Si aggiunga che ■ Essad, alta personifica. é zlone dello spirito guerriero degli albanesi, - ( sosteneva, .forse non a torto, che si dovesse - subito costituire un esercito e marciare al- a !prife trattative coi» gli insorti,, di Jare con- ~ \ • i „^ini.nl!ccimo cut i onirYiH nnme. i U voce delle^roceflsslopl di, P«gg|§^ mussulmani dentro le chiese eplroté?

Persone citate: Cage, Prin, Turchi