L' assassino dell' americana sul treno arrestato a Firenze

L' assassino dell' americana sul treno arrestato a Firenze Uno strano delinquente occasionale L' assassino dell' americana sul treno arrestato a Firenze E9 un giovane studente dell'Istituto di Scienze Sociali - La sua drammatica confessione: " Dovevo pagare un debito d'onore..... Il giuoco mi ha trascinato al delitto... „ - Il suo straordinario contegno dopo il misfatto * Offre i dolci della vittima e torna-a scuola - I compagni gli chiedono scherzando se è lui l'assassino... (Per telegrafo e per telefono alla 8TAMPA) PlMNM, Mi L'assassino dell'americana sol direttissimo Firenze-Arezzo è stato arrestato stamane a Firenze. E' il giovane ventiquattrenne Pietro Rossi, di Montepulciano, domiciliato a Chiusi e residente a Firenze, essendo 1Bcritto al terzo anno dell'Istituto di sclenle sociali « Cesare Alfieri ». Egli ha confessato il suo delitto. La notizia dell'arresto, subito diffusasi In. città, ha destato la più grande impressione, date anche le condizioni del giovane, che ha commesso cosi efferato delitto. L'indagine decisiva Ed ecco, in tutte le sue fasi interessanti, {Indagine che la Polizia ha compiuto per giungere all'arresto sensazionale.- . Ieri sera partirono da Firenze., alla volta di Arezzo il commissario di P. S. cav. Annino, il delegato Salan, della squadra mobile, un maresciallo e un vice-brigadiere*. Essi avevano seco la valigia, di colore arancio che era stata trovata presso la stazio'ne 'di Campo di Marte e avevano pure portato seco delle fotografie di pregiudicati e di altre persone, i cui connotati corrispondevano più o meno a quelli dell'individuo misterioso vestito di bleu, dall'occhio strabico, che si riteneva autore dell'assassinio. ,11 riconoscimento della valigia èkawenuto completamente, perchè essa fu riconosciuta non solo da quella tale Ida Crestoli, la mondana con la quale l'individuo misterioso si accompagnò per qualche tempo, ma 'anche dalle cameriere della trattoria Unione, dove il giovanotto si era fermato a far colazione. E' in seguito a queste è a successive indagini che i funzionari e gli agenti riuscirono a identificare senz'altro l'individuo misterioso nella persona di Pietro Rossi, di Gioacchino e Filomena Dell'Agnello, nato il 27 gennaio 1890 a Montepulciano e domiciliato a Chiusi. Il cav. Annino volle subito informarsi dove questo giovanotto abitava a Firenze e seppe che, fino a pochi giorni fa, stava a dozzina nellaepensione R. Mailhac,-condotta -da tale Eugenia. Charron, in via-Guelfa 3°, piano 2.o. Arrestato nel letto E così, stamane verso le 5,30, funzionari e aggnti ei sono recati in quell'abitazione ed hanno bussato ripetutamente. - E'.stato subito aperto dalla padrona, al la quale fu chiesto se si trovava in casa il Rossi. La signora rispose affermativamente ed allora i funzionari e sii agenti invasero la camera dove appunto'si trovava coricato il giovanotto. Questi era sveglio ed aveva l'aspetto di chi, durante la notte., non ha potuto pren der sonno. La camera era inondata dì luce, che pioveva dalle lampadine elettriche pendenti dal soffitto. Il giovane, all'irruzione degli sconosciuti nella sua stanza, saltò a sedere, sul Ietto. — Chi sono? Che cosa vogliono? — Ella è il signor Rossi? —- domandò, senza scomporsi, il cav. Annino, mentre gli altri funzionari circondavano il letto. : —, SI, sono Pietro Rossi. Loro che cosa vogliono da me? 1 — Noi siamo funzionari di Polizìa, e la preghiamo di vestirsi subito e di venire con [noi, perchè 11 signor Questore ha bisogno di parlarla '. — A me? ■ ■ li •— Si, proprio a lei. { Il giovane divenne di un pallore cadaverico. Si sentiva diffuso nella stanza un acre odore di sigarette. Lo ' sciagurato doveva avere vegliato sotto .l'incubo spaventoso del suo delitto. Aveva gli oochi infossati, stanchi, lividi, sperduti. All'invito categorico del commissario, rimase come atterrito. Poi tentò una debole difesa: ■' — Ma questi sono abusi: Io sono Un ga ìantuomo, Io mi meraviglio che si venga a spaventare le persone per bene a quest'ora! I • Il cav. Annino non mostrò di preoccuparsi delle proteste del Rossi. Il giovane si vesti lentamente, mentre il delegato Salan e il maresciallo Riamonte eseguivano una perquisizione nella camera» La rivoltella Il vestito insanguirilto | La perquisizione dette per risultato il rinvenimento di una piccola rivoltella «Maujser», a dieci colpi, alcuni dei quali erano {stati esplosi: Fu anche sequestrato un vestito «bleu», a righine bianche. Il vestito [Presentava delle piccole .macchie di sanjgue. Nella camera fu pure trovato un cappello floscio, di colore marron e una paglietta. SI è saputo dopo, che questa paglietta- l'assassinò l'aveva comperata da certo Venturini, ad Arezzo. : Quando il giovane si fu vestito, discese nella strada, e fu fatto salire in una vettura pubblica ed accompagnato alla sede del Commissariato compartimentale di Pubblica Sicurezza. L'interrogatorio - Sviene Quivi Io studente fiossi fu sottoposto aun minuzioso interrogatorio, che riuscì emozionante e drammaticissimo. — Giovedì, giorno dell'Ascensione, disse il cav. Annino — vi slete recato ad Arezzo? i II Rossi ebbe un sussulto. ! — Ad Arezzo? — mormorò — Nossignore B poi che cosa sarei andato a. f are?.... ; '— Ve lo dir* dopo che cosa siate andato a i a e e a d a fare. Giunto in quella città.siete ripartito con uno dei treni successivi... — E* falso, assolutamente falsol — Sapete che in un treno partito da Firenze ih quei giorno è stato commesso un vilissimo attentato? — No; cioè l'ho letto sui giornali. Ma che cosa c'entro io? — Còrnei Dopo le prove schiaccianti che abbiamo raccolto contro di voi osate persistere nel non voler confessare^ Ma non sapete che tutti gli indumenti sequestrati corrispondono esattamente a quelli dell'individuo che è stato riconosciuto come, autore dell'assassinio?. — Che cosa dovrei confessare? Il Rossi era di un pallore cadaverico. Parlava a monosillabi, aveva dei tremiti convulsi e si agitava in tutta la persona. L'assassino vestiva questo abito bleu a righe... — ripetè il funzionario mostrando l'abito sequestrato. — Guardate, vi sono delle macchie di sangue! Il Rossi girò lo sguardo smarrito sugli astanti e si rovesciò sulla seggiola. Gli agenti si lanciarono su lui per impedire che cadesse. Era svenuto. Allo sciagurato furono prestate dai presenti le cure necessarie. Dopo circa una ventina di minuti rinvenne. "Pietà di me e della mamma!,, — Vi conviene confessare tutto... — ripetè ancora il commissario Annino. — Non vedete, Il vostro contegno è già una confessione. — Ha ragióne, signor commissario.... — mormorò il Rossi, e dette in un pianto dirotto. — Pietà di me e della mia povera mamma! 1 .\ — Se aveste amato vostra madre non vi sareste macchiato di un misfatto cosi orribile! • — Pietà, cavaliere, dirò tutto, confesserò tutto... Sono stato travolto da una folle passione... Il gioco mi ha trascinato al delitto..... Avevo impegni gravissimi.... Debiti d'onore I miei genitori morranno dal dolore! , — Calmatevi? Raccontato tùlio con ordi ne. Guardato di dire la verità. E' nel vostro interesse... Il ano racconto II Rossi cominciò a narrare, interrompendosi spesso, piangendo. — Giovedì sono partito da Firenze, alle 10,35. Ho preso 11 biglietto di andata e ri' torno. — Per dove? — Ora non lo posso dire. — Perchè tanto mistero? — Mi trovavo a corto di danaro e intendevo recarmi da un mio conoscente della Val Chiana, che mi.avrebbe fatto un-imprestito per mantenere gli impegni assunti coi creditori. E poi, avevo anche dei debiti di onore. — Dove avete acquistato il biglietto? — Alla Stazione Centrale. — Proseguite... — Presi posto in uno scomparthneuto di seconda classe. Nel mio stesso scompartimento si trovavano due signori e una si gnora anziana,' dell'aspetto straniero. Vidi che essa aveva una borsetta e una vàligietta. Allora, impsovvisamente mi venne l'idea del furto. Compresi subito, entro di me, che quella .era un'idea folle... Cercai di scacciarla dal mio cervello. Ma quella v'aììgietta e quella borsetta esercitavano su di me un fascino orribile... Chissà! Esse potevano contenere del valori ingenti, forse si trovava tanto da poter soddisfare ai miei impegni, senza ricorrere a nessuno. Non capivo più nulla... Era invaso da una folle passione... « A' Montevarchi scesero i due passegge ri. filmasi solo con quella signora. Non ve devo più nulla. Oramai avevo perduto il ben dell'intelletto... Passata Laterina, mi alzai, da sedere, astrassi la rivoltella e mirai la signora. Non la volevo uccidere, la volevo semplicemente spaventare. Posi il dito sul grilletto e il colpo partì. La signóra cadde sul guanciale del divano. — E voi la metteste giù, perchè fu rinvenuta sul pavimento della vettura; cosi essendo lo sportello chiuso, nessuno poteva accorgersene. Non avete perduto la tosta... — osservò il commissario. — Sapevato.bene quello che facevate. Proseguite. 9 — Guardai nella "borsetta della aignora e non vi rinvenni alcun oggetto interessante. La gettai dal finestrino. Vidi che nel cadere a terra si apri. Tenni con me la valigietta, Ruttai sulla linea un paio di guanti della signora... ' — Insanguinati? — Questo lo ignoro. Mi recai in un altro scompartimento. Ero terrorizzato di quello che avevo commesso. Quando il treno giunse ad Arezzo scesi dal convoglio, dalla parte di sinistra, mentre i. viaggiatori dovevano scendere dalla destra; Non entrai in Arezzo. — Come? Non vi siete accompagnato con una mondana, certa Ida Crestoldi? — Nossignore, sono fidanzato! . Su questo particolare, il Rossi non volle dire nulla e non fece alcuna smentita in proposito. . — Partii da Arezzo,-col treno delle 15. Aprii la valigletto: e«ten«»& eStJU di ve*stiario, eh. cominciai a gettare drUfc»strì- 1 no del vagoni. Era- un -oj foci di tutto ni Vai d'Arao un signore.'Fino ad allora mi ero trovato solo. Io, allora, mi alzai. A Firenze, prima della Stazione di Campo di Marta, gettai la valigietta dal treno... Queste le dichiarazioni del Rossi, che ha aggiunto di essere sceso alla stazione centrale Alla.fine del suo racconto, il fiossi fu assalito da convulsioni. Quando ritornò in *è fu condotto in» automobile alle carceri 'giudiziarie delle Murate. Lo accompagnarono il comm. Annino, il delegato Salan, il maresciallo Biamonte, il delegato Baldi li Arezzo. Esercizio di sparo. Voleva avvelenarsi. Il Rossi ha detto che nel pomeriggio del giorno antecedente a cucilo del delitto si era recato a Fiesole dove si era divertito a sparare alcuni colpi di rivoltella. Ha infine confessato di avere acquistata la rivoltella nell'agosto o nel settembre dall'armaiolo Rossi. La rivoltella, una Mauser, porta il numero 517 34. Egli era munito di porto d'armi rilasciato dalla Prefettura di Siena. Quando il Rossi fu vestito e stava per seguire i funzionari e gli agenti, cercò con un pretesto di avvicinarsi a un cassetto del suo tavolino: però fu subito allontanato. In quel cassetto, come si è constatato più tardi, vi erano delle bottigliette contenenti del sublimato corrosivo ed altri veleni: evidentemente egli voleva suicidarsi. Offri ad nn viaggiatore i dolci della vittima! Telegrafano da Arezzo che prima ancora che la cosa fosse nota, il commerciante Giuseppe .Corsi s'è recato in Questura e narrò che, viaggiando da Arezzo a Firenze, il giorno del delitto, si. è trovato con un individuo vestito di «bleu», che, durante il viaggio tenne un contegno sospetto. Continuamente traeva piccoli oggetti da una valigietta e li buttava dal finestrino, lungo la linea ferroviaria. Ad un certo punto, trasse da questa valigietta un cartoccio di dolci, che offerse al Corsi. Egli rifiutò di prenderne, perchè era stato messo in sospetto dal contegno del giovane. Questo racconto è molto importante, perchè si sa che la valigietta dell'assassinata conteneva .appunto dei dolci. Il Corsi ha soggiunto che arrivando il treno presso'la sfazione di Campo di Marte, siccome tutti ì viaggiatori abbandonarono lo scompartimento, lo sconosciuto rimaso solo, ma poco dopo lo stesso signor Corsi osservò che lo sconosciuto discendeva alla Stazione di Campo di Marte, dall'ultimo sportello del treno, ed osservò pure che, scendendo, non aveva più con sè la valigietta color marrone, di cui aveva estratto tanti oggetti lungo la via, buttandoli dal finestrino. E' noto, infatti, che la valigietta fu poi ritrovata da un agente, presso la Stazione di Campo di Marte.