La reggia di Durazzo e i mussulmani

La reggia di Durazzo e i mussulmani La reggia di Durazzo e i mussulmani Errori e paure inconsulte - Tumulti - Una rappresentanza di Tirana intima ài il richiamo di Essad. La cessione di Sasseno approvata dalla Camera greca (Per telegrafo dal nostro Inviato speciale) * ' % '' iti: i. d Durasse, aa. Centocinquanta cattolici degli Iloti, dei. Cruda e dèi Castrati, giunti a Durazzo ieri, {ormano da Oggi la guardia personale del Principe. Così si propala per il mondo ■musulmano albanese; profondamente pereosso dalla violenza fatta, ad Essad, la con-1 minzione che il loro Re vuol basare la sua fona, la sua difesa sulla frazione confesitonale cristiana. A Tirana sventola la bandiera turca, a Kavaia, a sette chilometri, ■da Durazzo, pure. A furia di eccitarli,. i mussulmani troveranno lo slancio per piombare su Durazzo contro il Re « giaurro » che li ha offesi colpendo, in Essad il ■campione islamitico per eccellenza. Tutto. quello che accade a Durazzo non va considerato certamente come ifprodotto di una qualsiasi tendenza albanese. I difensori della città e della' corona sono sempre quei 200 appartenenti alla guardia nazionale, composta di ' albanesi prezzolati dall'AtwtrzA di austriaci e di tedeschi armati con facili del modello italiano dagli ufficiali olandesi. Alla guardia nazionale vanno aggiunti i Malissori profughi di cui già vi feci cenno. Questi difensori della corona contengono nella loro, wreve schiera tutti gli elementi necessari per una-intenta e continua provocazione . degli altri elementi fanàtici dell'interno, che sono ribelli perchè seguono il loro istinto semplicista mussulmano. Essad non aveva seguaci propriamente detti; la sua caduta gliene ha creato uno per ogni credente' islamita. Certo si è che il Re, dinanzi alla situazione che si è venuta creando, non potrebbe salvarsi che alla sola condizione di ■implorare immediatamente il ritorno di Essad. Si deciderà il+£rincipe Guglielmo a questo atto riparatóre? ÌVo certamente, e ;;d'altra^.parte non -vedo,, malgrado- l'otti..nùsmo dt questa' Legazione. itc^dhOr-coin^ i poteri ch'e agiscono oggi in Albania pos sano modificarne Vatteggiamento.-E, in ■fatti, quale giudizio si potrà%fare su di lui quando l'opinione pubblica italiana saprà che il principe Guglielmo era convinto di ■trovare fra le carte di Essad un piano di attentato scritto di pugno■ dall'on. Di.San Giuliano contro la sua reale persona? Ve lo immaginate il nostro mitissimo Ministro degli Esteri divenuto un Borgia compilante cotesto .pianò? Ve la immaginate questa nostra ideale propaganda italiana in Albania, che pilo vantarsi di non avere mai cercato di corrompere un uomo, che è baiata sulla forza di sentimenti indistruttibili, che s'ispira alla sola chimera di rendere questa terra indipendente; ve la, immaginale, ripeto, l'Italia che imita i foschi esempi delle propagande poliziesche austriache? Il Re, dunque, credeva ai complotti. Fu ventura pei Wied che del sangue non sia stato sparso, poiché sarebbe certamente ricaduto su di loro. Mi sembra oramai superfluo ritornare sui particolari dèlia tragica !notle, i quali sono inesauribili. Essad ha mandato oggi al Ministro d'Italia, barone .Miotti la sua spada incaricando della commissione il comandante del piroscafo Bengasi, che lo aveva poetato a Brindisi. Queslofatto di Essad è significativo. Col ringraziamento alla Legazione italiana di avergli salvata la vita, Essad vuole ricordargli forse che egli •i. ripromette di ricenere la. sua spada qui in Durazzo, di nuovo, dalle mani dei suoi salvatori. ' l nazionalisti, come essi si definiscono, hanno tenuto oggi un altro comizio. Durante il comizio, Faik bey Kemitza, ex presidente del Congresso albanese a Trieste, si scagliò contro il " Ministro dell'Istruzione Gurachuchi, accusandolo di essere prezzo-, lato dall'Italia. Avvenne tra accusato ed accusatore una fiera colluttazione e la riunione fini nel tumulto. Intanto, simili ad avoltoi piombali sulle prede in agonia, arrivano in questa canicolare borgata piena di' spavento, emissari misteriosi servi e bulgari, ognuno dei quali persegue i propositi e le speranze di colorb che attendono il sovvertimento: Mi sono imbattuto stamane vi colonnello bulgaro Kolaceff, aiutante di campo della Regina di Bulgaria,, che avevo conosciuto a Sofia durante la guerra. L'alta posizione del colonnello Kolaceff e le sue relazioni] intime con la Corte bulgara fanno presumere che non è interamente destituita di fondamento la notizia che, in caso di una ■.sostituzione del del Sovrano, e qualora essa . sia'possibile, il successóre possa essere il Principe Cirillo, secondogenito di Re Ferdinando di Bulgaria. Per om, i padroni del Palazzo sono gli austriaci e il capitano Castoldi è veramente nella situazione di Daniele nella fossa i idei leoni. La Commissione di controllo è giunta qui senza però i delegati italiano e russo. Mi astengo pel momento dal commentare diffusamente l'azione della Legazione italiana, sembrandomi contrario ài nostri interessi il farlo: mi sono limitato solo ad accennare che essa è ottimista. D'altra parte, qui non i più questione di in. flutnza perduta da riconquistare, poiché tutto H btoeeo nmssnimtemo stop etaro, e en • za eemtew* i MiréUi, è con nei; ti trmUoA intagntepl'ndsiccnloe dgpmnpvteclodngscdslegIfarn■lPCdusrDPuvgoltaclfRs«asepupsLcnmrsbndruqailll invece di sapere quote atteggiamento lftalia intende assumere. Mentre vi compilo questi dispacci, giunge a Durazzo una rapprese* tanza+di Tirana annunziando che i mussulmani dell'interno'danno al Re quattro giorni di tempo per- richiamare Essai, altrimenti daranno l'assalto alla città. E' lecito sperare che noi non ci presteremo a cooperare alla difesa dei nazionalisti di monsignor Caciórri. .Assicurata' la salvezza della persona, dèi Prin-' cipe .e quella delle Legazione,' il nostro compito è assolutamente finito. Le nostre navi durante tutta la notte frugano coi loro proiettori le creste delle colline e il pontet dalla palude, che-sonò due punti, donde i cosidelti ribelli potrebbero sopraggiungere. Illuminato da quei proiettori, il palazzo reale, il palazzo del terrore, assume aspetti iranici. Le prime dolci settimane di questo regno.nelle quali la Principessa, clip, novella Salomè, avrebbe voluto vedersi porgere da un colosso .malissoro la testa di Essad su di un piatto, le prime dolci, settimane dedicate alle gite in barca sullo specchio inargentato della rada, cantando-, in un- italiano bàrbaro, le canzonette napoletane, sono trasocrf e per sempre. Òggi e il regno del terrore. Staserà, ài tramonto, un marinaio austriaco lasciò per disattenzione partire un colpo di fucile. Immediatamente, una banda di Malissori, che costituiscono la recentissima guardia del- Re,, "ti gettò, brandendo le. armi contro le entrate del palazzo reale, guardate dai marinai italiani e austriaci. I marinai, vedendosi venire addosso quei forsennati, stavano per massacrarli. In un attimo fu gettato l'allarme. E", stato un mirlttolo che non sia avvenuta una carneficina'per un insulsa equivoco. Il Ministro AL ■liotli ha. protestato energicamente per' la PTesenjàJ&K faefàMjtiisiorf. ienii*elvaagi. Chiedendo che 'vengano isòtàli è allontanati dal palazzo reale, là cui guardia dev'essere unicamente, lasciata ai marinai italo-austriaci. La Legazione italiana deve ottenere che la difesa indigena improvvisata ,in Durazzo dagli ufficiali olandesi scompaia. Pretendere che quella difesa costituisca una garanzia contro i mussulmani di Cavala e Tirana è assurdo. E allora.:... ARNALDO CIPOLLA. pgqptsclaeigumtcdsdsa

Persone citate: Castoldi, Miotti, Principe Cirillo, Re Ferdinando, Salomè, Sofia Durante