Il ritorno del Plenipotenziario d'Italia segna il ristabilimento dell'ordine a Durazzo

Il ritorno del Plenipotenziario d'Italia segna il ristabilimento dell'ordine a Durazzo Il ritorno del Plenipotenziario d'Italia segna il ristabilimento dell'ordine a Durazzo i e o e gFigure di "nazionalisti,, e di austro!ili - Il signorile esilio napoletano di Essad - Turkan pascià non rientrerebbe più in Albania. (Per telegrafo dal nostro Inviato speciale) Parla l'esule Pascià DIMAZZO, ao, or* ie (Da bordo del tttngasl) Alle H d'ogni non era paranco trapelala nella inquieta borgata che è la capitale albanese, la notizia che il He aveva firmato il decreto col quale consentiva ad Essad di recarsi dove avesse voluto. 'La decisione Miei Re era avvenuta nella notte in seguilo ad un energico intervento del capitano CttiioU di,, il quale aveva fatto osservare al Ite l'astardile della posizione di Essad. « Se fiali è colpevole, e se di questa colpabilità Vostra Matita possiede le prove — aveva detto il Castoldi — Essad deve essere imprigionalo e giudicato, altrimenti l'ex-ministro della Guerra deve tornare in possesso della sua libertà ». II ite confessò di non possedere prove della colpabilità dì Essad e si decise a firmare il decreto inteso a lasciarlo libero. Scartala Videa di tornare in Durano, dove regna assoluto in questo momento un .vento dl-aeuta ostilità verso l'Italia, Essad decise tubilo di imbarcarsi per l'Italia. Una lanci* inosservata solcò l'agitata rada trasportando il Pascià e le sue donne sul Ben gasi. Lo raggiunsi subilo ed ebbi con lui questa testuale conversazione. — Come mai — gli domandai — gli spiriti di questa città, che vi era un tempo fedelissima, tono cosi accaniti contro di voi? — Non si sono rivoltati contro di me che la consorteria sobillata dall'Austria e gli ufficiali olandesi. Questi, nella giornata del 18 distribuivano ai nazionalisti di monsignor Caetorri 150 fucili che sono slati quelli che hanno assalito la mia casa. — Siete convinto che esista un complotto contro di voi? — Sono convinto che il movimento che vii scaccia da Durano deriva da un complotto fra gli austriaci e gli ufficiali olandesi. Avrò le prove di questo e potranno servire alla storta avvenire delt'Aloania. — pensate che potrete (ornare a Durano*— Certissimamente ed in breve. , — fi relativamente agli insorti che si trovano a Sciak? — Ignoro le loro intenzioni. — Credete ehe attaccheranno Duraxtot — Può darsi. Se lo faranno, spazzeranno questa larva di resistenza creata dalla pazzésca distribuzione di armi. Gli armati sono 150 ed i gendarmi 50, parche le forze principali si trovano nell'Epiro. — Credete che il mo»iniento che minaccia Durazzo sia slato organizzalo dal Greci, onde provocare una diversione delle forze albanesi da questa parte, lasciando sgombro l'Epiro? — Anche guesfo pud darsi. Rivolsi ancora ai Pascià altre domande sulle sue relazioni coi Re e sulla gendarmeria, ma egli mi pregò di non pubblicare le sue risposte. ICssad vestiva la sua uniforme di generale albanese. Malgrado la terribile bufera attraversala, conserva il *«o impassibile contegno di uomo provato da tutte le commozioni e il cui sguardo misura, senza turbarsi, tutti gli abissi. ARNALDO OIPOLLA. Un fonogramma da Roma ci reca il stinto della brevo intervista avuta a Brindisi con Essad-pascià dal corrispondente della. Tribuno: l'esule pascià, che aveva l'aspètto calmo e dimostrava una grande padronanza di se, lia ripetuto quanto aveva detto al nostro inviato speciale; egli ha aggiunto clic il suo Sovrano è stato nel modo più indegno ingannato. « Ho — ha detto Essad — servito lealmente il He ed il mio Paese e non ho voluto che una cosa sola : il bette della Patria «...Parlando col giornalista romano degli attuali avvenimenti, Essad ha esplicitamente dichiarato che sono da attribuirsi tutti a mene straniere. L'Albania e lui ne sono le prime vittime. 11 corrispondente ha fatto qualche velato accenno ad amicizie di Essad con taluno di Costantinopoli. Essad ha interrotto il giornalista dicendo: « Sul mio onore posso dichiarare che nessuna intesa mai ho avuto con Costantinopoli. Io ho servito da soldato la Patria ed il mio Sovrano, ma gl'intrighi degli stranieri mi vogliono rovinare ».

Persone citate: Castoldi, Durano, Greci, Turkan