Come Essad Pascià fu deposto dal Governo

Come Essad Pascià fu deposto dal Governo Come Essad Pascià fu deposto dal Governo H combattimento intórno alla san casa - L'interrente dei nostri marinai - A bordo dello stazionario austriaco - La sicurezza assolata dei sudditi italiani. (Per telefono alla Stampa). Roma, 30, sera. : ti corrispondente del Giornale d'Italia da Corazzo, partito da quella città ieri sera alle 23,30, a bordo di una torpediniera, è giunto stamane a Brindisi, di dove ha telefonato le seguenti notizie sugli ultimi avvenimenti albanesi: « Alle 4 di ieri mattina, dopo vari giorni ì'di *ordo fermento nei dintorni di Durazzo, ''scoppiò una rivolta diretta da un esiguo inumerò di nazionalisti contro Essad Pascià, ministro della guerra e dell'interno. 'Nel giorno precedente Essad Pascià aveva 'pretentato al Re le sue dimissioni ed il Ré non le aveva; accettate. La causa, delle sue dimissioni età stato un incidente col coman.dante deUa gendarmeria di Vurazzo. Durante la notte però giunsero notizie gravi di un tradimento organizzato da .vari giorjni da Essad contro la costituzione albanese, "Essendo, tali notizie giunte a conoscenza ■dei nazionalisti, questi, con l'aiuto di soldati e ufficiali austriaci, collocarono due ! cannoni da campagna in prossimità del, palazzo reale. Essad Pascià, ritenuto ormai sicuro nemico della patria, era condannato ì ite la sua fine era stata assolutamente deci-I sa. I due cannoni, manovrati da soldati di' artiglieria austriaca, spalleggiati da grup\pi di nazionalisti albanesi, esplosero sette colpi in direzione della casa di Essad Pascià posta a circa seicento metri di distanta, distruggendo la parte superiore del letto e producendo nell'abitazione varie squarciatale. ; « Essad, che dormiva, destato di soprassalto, si alzò e andò alla-finestra esplodendo vari colpi di rivoltella. Sotto l'abitazione trono intanto giunti numerosi nazionalisti formati di fucile modello '91 tolti U giorno innanzi dai depositi senza nessun .ordine [ufficiale della gendarmeria. I fidi seguaci ■di Essad tentarono di opporre resistenza ''esplodendo moltissimi colpi di fucile. Da parte dei nazionalisti non si ebbe alcun ferito; da parte dei seguaci di Essad si ebbe'ro tre morti. Salvati da nn officiale italiano « Mentre ancora si faceva alle fucilate, [giungeva sul 'posto il maggiore Moltedo, d'eroe di yakallé, che nella nottata era staho nominato capo della gendarmeria àlb'd'.nese, 'e "che, appéna udito i colpi di moschétto ]e di cannone, si era subito slanciato verso •il teatro dell'assedio. Il Moltedo, fatto cessare il fuoco, entrò nella casa di Essad ove 'trovò il generale "in camicia che,- nervosissimo, passeggiava nella camera da letto. •La signora di Essad si fece innanzi e piangendo disse al MoUédp: — Mi salvi mio marito! — Essad, rivolto al maggiore, esclamar. — lo sono a disposizione vostra; dite ; al vostro ministro che.io.fono da questo mo mento a disposizione dall'Italia. a li Moltedo si prése-con Essad e la sua .^ignora la responsabilità di, garantire, la '.loro vita-da ogni possibile attentato. Il MoU \tedp si recò al Consolato ed alla Legazione 'd'Italia dove ebbe luogo una breve riunione » in seguito alla quale il marchese Vurazzo, nostro rappresentante interinale, in assen. za del ministro Aliotta, accompagnato dal maggiore Moltedo, dai due tenenti attachés militari e dai 7ioslri dragomanni, si recò all'abitazione di Essad, il quale ripetè la .'dichiarazione'fatta prima al nostro maggiore. Il nostro rappresentante si recò poscia immediatamente a Palazzo Reale ove, \*i.trovava anche il ministro d'Austria. Qui ebbe luogo un colloquio della Corona-e si •.decise, non già l'arresto di Essad, ma il Http allontanamento. « Nel frattempo Essad Pascià erg? rima'sto in casa custodito dai suoi ed ermeticamente chiuso. In casa di Essad'si.recò'a. ; parlamentare il nostro comandante la piazza, Menicanti, annunciando aW-ex'ministro che, in seguito ad un ordine ricevuto dal \Vammirag\io Trlfari, comandante le nostre [siluranti, fin dalle 4 del mattino era stalo [operato uno, sbarco di nostri marinai che avevano occupato militarmente lutti i punti strategici di Durazzo, il Palazzo reale, la Legazione'd'Italia e le case italiane: Così pure, di comune accordo con il ministro fi'Austria-Ungheria, due drappelli di mari'riai italiani e austro-ungarici, accompagna\ii dal comandante Menicanti, dal segretario jWel Re e da un ufficiale austriaco, si recavoni immediatamente in casa di Essad, al quale garantirono l'incolumità assoluta rendendolo edotto della decisione reale, Essad fascia non oppose alcuna resistenza. Passato il primo momento di nervosismo, egli l'apparve calmissimo; chiese se poteva por¬ tare seco armi, e avutone il consenso, nella \*ua divisa da generale dell'esercito albanese, accompagnato dada sua signora, discerné acclamato dai suoi ftdit ponendosi a completa disposizione delle autorità nostre ed -austriache; passò anche .sótto ti Palazzo -Reale ossequiato con molta deferenza lun\go tutto il percorso. ".''.".' Fine di regno ! « Nel Consiglio della Corona era 'stato Indeciso di far imbarcare il ministro sullo stazionario austriaco Szaigetvar. Lungo il percorso gruppi di nazionalisti armati flirto ai denti, guardavano in cagnesco il loro ■ avversarlo politico, ma non si mossero perVehè videro la bandiera bianca issata sulfu\eile di un nostro marinaio; ciò significava Ila fine del regno di Essad Pascià. « Accompagnalo da questi due drappelli,' ■'Essati'tenia sua signora giunse aU'imbarrader». Prima di prendere posto suìla Umida ■ a-vapore- del gsaigetvar,> egli disse al {'dragomanno della. Legazione austro,unga l'iscmpaapdedezoorrazanapaSoconsoe nsoclgummscnfopscbnziraozileMVmsqnsrzpqsdztoimmndvècns■celKtKbgmdpaVdlltm1pscndSzvmmfimvica'.' —:Vi,:.pre§o di presentare a S. M. il,Re d'Albania i miei rispettosi>omaggì; dite---gli che finora io l'ho servito sempre con fe- 'deità ed onore; ditegli che è stato male in-:fomàto'-dat-ntiet.tùMeir-dttegHiiD*il tem^\'pomi farà giustizia e ditegli du~lMtnia co• Scienza è tranquilla perchè ho agito tempre con la massima sincerità e devozione, — i Dopo di che Essad prese posto sull'im- ^arcatione e si reca a bordo del Szaigetvar, ■xmpagnato dai comandanti austriaco. «• mì® « infitto iAXammàtm «V a a i o a é e i , a e i o ì -I i' e rse ti o e ci a a eee, o, ado o se so. no ate o a la U ne ne o, n. al és cò la goe, ui si il aaa. zro al re lo he nla sì ro riaio aal nad asgli or¬ lla necemed zo unato llo go flro erfuva lli,' arm al ga l'imbarcadero, la signora di Essad fece scudo del proprio petto alla persona del marito, temendosi qualche aggressione da parte dei nazionalisti. I nostri marinai, non appena arrivati da Vallona al comando dell'ammiraglio Trifari e del comandante della piazza Menicanti, effettuarono, in mezzora soltanto, uno sbarco ammirevole per ordine e sollecitudine. Dopo la partenza del ministro Durante la giornata di ieri regnò a Durazzo grande animazione. Dopo la parten za di Essad Pascià, un-esiguo numero di nazionalisti fece una dimostrazione di simpatia sotto il palazzo reale acclamando i Sovrani. La Regina Sofia si affacciò al balcone tenendo in bràccio il principino e un nazionalista albanese fece un lungo discorso inneggiando alla grandezza dell'Albania e congratulandosi col Re per aver allontanato l'uomo che egli chiamò nefasto per le sorti del paese. 1 Sovrani furono molto acclamati e il Re, con poche parole in lingua albanese, ringraziò la folla della dimostrazione cosi cordiale e spontanea. Mancano finora assolutamente. gli elementi necessari per incolpare Essad Pasciaà, il quale gode molte simpatie a Tirana, a Kroia e altrove, ma.conta anche dei formidabili. nemici che hanno complottato per la triste fine di quest'uomo. Essad Pascià è intanto a disposizione, del Re e sembra che subirà un processo; ma fino ad ora non si hanno prove a suo carico. La Legazione italiana e i nostri compatrioti a Durazzo non corrono alcun pericolo, mg, per ogni buon fine, stasera il reggente la Legazione, marchese Durazzo, fece imbarcare le donne e i fanciulli sullo stazionario Molfetta mediante lande a vapore della Vettor Pisani. A mezzanotte le autorità italiane, il commendator Baldacci, il prof. Schirò ed altri, sono partiti per Brindisi non potendo in questo momento esercitare le loro funzioni, né il Baldacci come consigliere delle- foreste del Governo albanese, nè il prof. Schirò come ispettore delle scuole. Fino a mezzanotte a Durazzo regnava una calma apparente: i proiettori delle nostre navi e di quelle austriache gettavano fasci di luce sulla città; due torpediniere furono mandate dall'ammiraglio Trifari in perlustrazione lungo la costa. Situazione grave Si prevede un prossimo arrivo di sostenitori di Essad Pascià a Durazzo e non è impossibile anche un movimento mussulmano in favore dell'ex Ministro. E' imminente la proclamazione dello stato d'assedio, perchè non esiste ormai più alcun Governo. La situazione è estremamente grave è per prevenire complicazioni maggiori occorre un immediato intervento internazio naie che domini efficacemente l'anormale situazione. In tutta l'Albania regna.un vir ■co generale malcontento attizzato da noti e pugnaci agitatori. A Vallona è prossimo l'arrivo del Presidente del Consigliò lsmaif Kemal. Turkhan Pascià, attuale Presidente del Consiglio, non tornerà più. Durante la giornata di ieri a Giak e a Kroia vi furono sconfitti armati in cui Safid bey e Mufid bey furono feriti, il primo leg gemente. Durazzo è ora occupata militarmente; mitragliatrici e fucili sono stati disposti dagli ufficiali austriaci un po' da pertutto, pronti a - reprimere qualunque avanzata degli'insorti. Vicino alla casa di Essad c'è l'abitazione del nostro direttore delle scuole, cav. Vigilanti e quella del direttore delle Poste italiane, cav. Alessi. Essi furono presi da naturale panico quando intesero il rombo formidabile dei cannoni. I marinai nostri sbarcati sono 250, di cui 120 della Vettor Pisani e gli altri delle torpediniere; l'Austria ha invece soltanto uno stazionario, quello dove è ospitato Essad con la sua signora e ha sbarcato 80 uomini. Pare sia prossimo l'arrivo di una squadra, inglese. 1 rappresentanti di tutti' gli Stati sono impressionati dell'attuale situazione. Nel momento difficile che si attra versa farebbe buona impressione la partenza immediata per Durazzo della Commissione di ' controllo, che si trova attualmente a Corfù. Questa Commissione, fianco del Re, potrebbe, in parte, se non altro, chiarire la situazione che appare molto oscura. II Re in questo momento, nell'assenza del Governo, regge le sorti dello Stato con una rigplacuinfquchci depounIdel'inWgrnamatarnamdivalbrea fovechdoteind'Apaalerpostataciràtrmedvosi Prifaalsoansidieuntopcopgbnuqtrl'tenzndtinpolitica dispotica e cerca di governare alla meglio, ma soltanto dentro Durazzo; oltre i confini di Durazzo il Principe di Wied. non vede riconosciuta la propria autorità. Nè a Scutari, nè ■ a Elbassan, capitale centrale dell'Albania, si è disposti a riconoscere l'autorità del Sovrano e non si esita a dichiarare che la situazione del Principe di Wied è alquanto precaria e pericolosa, Il movimento insurrezionale attuale è stato provocato e diretto da alcuni nazionalisti che, educati in Europa, intendono dare, come essi dicono, un assetto regolare, civile, definitivo alla loro Albania. Essi tendono alla distruzione dei bey e dei pascià i quali oggi sono i veri padroni dell'Albania e dispongono di uomini e munizioni. Essi opporranno certamente una re sistenza disperata, essendo per essi questione di vita o di morte. Ogni bey e ogni pascià, come sotto il regime feudale, ha il suo piccolo regno di attribuzioni, responsabilità, affari. Essad pascià era appunto uno ldnPvugfPsdrNndsdHddatusVcczedctcddmctrtIcdncs il,di questi e oggi i nazionalisti inneggiano te--alla vittoria e tripudiano per aver iniziato fe- quest'opera di rivendicazione col far cadere in-,appunto il maggiore e il più potente dei m^\bey dell'Albania. Essad Pascià, a forza di copre — m- ar, co. «V violenze e di autorità, aveva saputo conquistare una grande posizione economica; egli godeva di possedimenti vastissimi a Tirana e altrove. Pare che al complotto non siano estranei gli Toptani, cugini di Essad, che avrtbèm» par lo mtmo ■mitilir i