L' ambiente di casa Oggioni, la contessa e il Polimanti nelle deposizioni degli ufficiali del Presidio di San Remo

L' ambiente di casa Oggioni, la contessa e il Polimanti nelle deposizioni degli ufficiali del Presidio di San Remo L' ambiente di casa Oggioni, la contessa e il Polimanti nelle deposizioni degli ufficiali del Presidio di San Remo Vivacissimo incidente sulle qualità morali del morto tra il capitano Bosi e l'avvoeato Del Bello -« Una seduta a porte ehiuse fissata per oggi. (Dai nostro inviato apooia lo) O«*olla, 18, notte. Trovo l'egregio e buon Presidente sulla soglia della Corte d'Assise. — A porte chiuse? — «11 domando. . — Oggi no — egli mi risponde. — Ho ancora dei testimoni che vengono molto da lontano e prima devo sbrigare questi; poi voglio interrogare tutti di seguito i testimoni ufficiali; poi penserò a queste benedette porte chiuse. Del resto non sono dei latti, ma solo del discorsi scurrili che si devono nascondere nel discreto riserbo della seduta segreta.... Udienza antimeridiana E cosi oggi abbiamo pubblica udienza. Essa incomincia alle 9,30, ed è chiamata subito la signora Groppo Annetta, proprietaria del Caffè Marino. — Conosceva il Polimanti? — SI, frequentava il mio esercizio. Egli si dimostrava molto allegro, parlava della fidanzata che aveva al suo paese o che avrebbe sposato non appena fosse stato congedato. • Verrò a fare il viaggio di nozze a San Remo », egli disse. Un giorno, poco dopo il 13 agosto, mi disse ancora tutto allegro che era Felico perchè aveva avuto Analmente rapporti con la contessa — Ed Ella che cosa gli disse? — Io lo rimproverai, dicendogli che non doveva fare tali discorsi.... — Ma Ella lo credette? — Mi pareva abbastanza sincero, perchè era tutto lieto. Ma certo il Polimanti era un po' leggero, e non gli prestavo sicura fede. Queste cose disse anche a certo Leonardi. — Non 1» parlò anche di una corrispon denza? — Aveva ricevuto una cartolina nel mio esercizio e disse che era della signora. MI disse ancora che aveva già ricevuto una lettera e che la corrispondenza era Indirizzata alla sorella Dina. Aveva dato il recapito del mio ne- Sozio perchè non poteva ritirare, come solato, le lettere ferme in posta. — Si ricorda come era la cartolina ricevuta nel suo negozio? • — SI, aveva il ritratto di Verdi. — E il Polimanti le disse perchè faceva indirizzare al nome di sua sorella? — SI, disse che cosi evitava che la corrispondenza corresse per le mairi del soldati in quartiere. P. M. — Nell'ottobre non frequentava più tanto il suo Caffè? — Nossignore, perchè, come egli diceva, era molto occupato In casa Oggioni mancando la domestica. Avv. Hai mondo: — Non disse altri motivi? — No. — Le mostrò fotografie o 'medaglioni? — Mal. — Era lieto di andare in congedo? — Sissignore, molto. — Spendeva 11 Polimanti tn minuti piaceri? — Sissignore, ma moderatamente. Diceva che riceveva a sua semplice richiesta del vaglia. 11 Presidente: — Quale 6 la sua opinione Bulla tragedia? — Io non ho visto, e mi devo attenere a quanto' Ini disse, il Polimanti. il -quote-,aveva fatto anche a mio marito molte particolareggiate confidanze a questo proposito. E' certo che, dopo il fatto, mi parve che 11 Polimanti avesse detto il vero. « — Di che carattere le parve il Polimanti? — Buono, ma molto leggero. P. M. : — Il Leonardi qui ha detto che fu suo marito a raccontargli che il Polimanti aveva fatto quelle certe confidenze. — No, fu al Leonardi direttamente che il Polimanti fece delle rivelazioni come quella che aveva avuto ospitalità per una notto presso la sua padrona. riaccasata ascolta questa deposizione testimoniale con atteggiamento disdegnoso, ma con gli occhi gonfi di pianto. On. Raimondo, alla teste: — Frequentava da qualche mese il Polimanti 11 suo esercizio? — Sissignore. — E quando le parlò della fidanzata che aveva al paese? — Poco tempo prima che mi facesse quella altra rivelazione sulla sua padrona. Fotografie delia contessa Groppo Angela, sorella della testimone precedente, dice che il Polimanti le fece vedere parecchio fotografie, fra le quali alcune della contessa. — C'erano anche fotografie di altre donne? — Nossignore; erano tutti ritratti di compagni. — Come, era fotografata la contessa ? — Era vestita di bianco con un grande cappello e con un cagnetto accanto. Egli mi diceva : « Questa è la mia padrona ». — E non aggiunse altro? — Nossignore. — Le disse qualche cosa della corrispon denza? — MI avverti un giorno che avrebbe fatto recapitare al nostro esercizio la corrispondenza Armata Mario (non Maria) e indirizzata a Dina Polimanti. Io lo pregai di non farci avere delle seccature, ma egli ci rassicurò dicendoci che ciò faceva perchè era proibito ai soldati di ritirare cartoline o lettere ferme In posta. — E non giunse infatti la corrispondenza al suo negozio? — Sissignore, la sera stessa una cartolina con il ritratto di Verdi firmata Mario — Ella ha mai saputo che il Polimanti avesse relazione con la contessa? — No. — E con lei tenne buon contegno il Poli manti? '— Corretto, Scherzava, ma senza- mancanza di riguardo. Avv. Conti: — Ella però in istruttoria ha detto che il Polimanti voleva prendersi con lei qualche confidenza, ma che lo seppe tenere a posto.... 11 Presidente alle teste: — E che cosa erano queste confidenze? — Paroline un po' azzardate, 'specialmente data la mia giovanile età; ma nulla di male ci fu nel suo contegno, nè mai abusò con scherzi intollerabili. E' chiamato 11 testimone Pietro Marazzi, giardiniere. Conosceva da un anno il Polimanti, col quale passò qualche sera insieme nella bottiglieria Marino. Il .Presidente : — Fino a che ora stavate nel caffè? — Fino alle 88 o alle 82 e mezza. - Avv. Rossi: — Vestiva da militare? — Sempre. — Come vi parve il Polimanti? — Dn chiacchiererò, parlava molto, ma ere do che di concreto non facesse nulla. Avv. Rossi (sarcastico) : — Se elisali avesse messo un dito in bocca il Polimanti non glielo avrebbe morsicato? — Nossignore I — risponde serio, sbrio il te stimonio. Il teste narra che una sera che si trovava col Polimanti si imbatterono in una signora leggera. « U Polimanti dicendo che non osava fermarla mi pregò, dice il teste, di fare questa parte ed io infatti abbordai la signorina cui presentai il^PoIimanti e poi li lasciai... — In *v ,torla avete detto che non avete ferma- m^k -gazza... — P< •Ér 11 — esclama 11 teste, — l'ho prò pria feri...uà, e glie la ho presentata raccomandandogliela... {Risata omerica del pub bllco). Il testimonio racconta ancora che una volta il Polimanti gli fece vedere l'alloggio dei pa dronl, dei quali faceva i più fervidi elogi Un'altra sera 11 Polimanti al Caffi Bronda gli mostrò un medaglione, • ma io — osserva il teste — non ci badai molto perchè la cosa punto mi intei Il Presidente: — Ricordate 1 discorsi che ece? — Non li sentii, perchè non ci feci caso: alla mia età certe cose non mi interessano... Ma redo che non abbia parlato della padrona, perchè io lo avrei In tal caso ripreso, perchè non si deve in nessun caso mettere in piazza simili cose. Il Presidente: — Quando ti Polimanti rincasava tardi diceva che aveva il permesso? — Sissignore. La stretta di mano di una suora della Misericordia Una monaca succede al giardiniere sulla scranna dei testimoni. E' suor Leonarda, al ecolo Gerolima Delfina, la superiora delle uore della Misericordia. — Conosce la signora Oggioni? — SI, la conobbi nel luglio del 1911 a S. Romolo. Era ospite del nostro convento e vt rimase circa due mesi. — Perchè venne da loro suore? — Per ragioni di salute. — Il marito verme a trovarla? — Sissignore, qualche volta. — In che condizioni era la signora? — Era di salute molto delicata e cagionevole. Per tre giorni di seguito fu colpita da crisi nervose delle quali una fu cosi grave che credemmo che non la superasse. — C'era «tato qualche motivo provocatore di tali crisi7 — Non credo; furono accessi spontanei. — Come si comportava la contessa? — Nel modo. migliore; era l'ammirazione di utti per la correttezza della sua condotta. — Fuori del marito, ricevette visite, diremo cosi, maschili? — Mai, assolutamente! — E fra marito e moglie c'era cordialità di rapporti? — Sissignore. Prima di allontanarsi la suora si volge al Presidente e gli domanda: — Permette che saluti la contessa? — Faccial — concede 11 Presidente. E la monaca con gesto semplice, ma franco, va a stendere la mano all'accusata che. lacrimante, gliela stringe con effusione di gratitudine. Il colonnello Milani Ed ecco apparire il colonnello del reggimento, cav. Giovanni Milani. E' comand-ute del l.o bersaglieri dal 1913. Che può dirci del Polimanti? Dtscipl.narmente non ebbe infrazioni gravi; era un giovanotto svelto, di aspetto piutosto birichino. Lo vidi qualche volta fermo con delle ragazze ma in complesso, come miitare, teneva buona condotta. — Aveva frequenti permessi serali T — Gli erano concessi dal Comandante della Compagnia, capitano Pirzio Blroll. — Ma erano.frequenti questi permessi? — Abbastanza. Avv. Raimondo: — in assenza del capitano la contessa diede permessi all'ordinanza? — Non mi risulta. Avv. Rossi-: — Ma può la moglie di un capitano rilasciare questi permessi? — Assolutamente no. — Ella crede che la contessa abbia potuto falsificare la firma del marito? — Non è possibile, nè lo credo. P. M. : — Possono essere stati dati dei permessi in bianco 7 Sarebbe una grave irregolarità: non mi risulta che questa irregolarità sia mai avvenuta nel mio reggimento. Presidente: — Mentre il capitano era alle manovre, la famiglia Oggioni restò a San Remo ? — Sissignore, una quindicina di giorni Avv. Conti: — Risulta che 11 Polimanti si sia mal allontanato da San Remo un giorno intero? Mail Non mi è risultato da nessun documento. Avv. Rossi: — L'ufficiale può, eccezion al mente, trattenere l'ordinanza fuori dal quar tiere per ventiquattro ore intere? — Nossignore: solo può l'ufficiale, In caso eccezionale, trattenere II suo attendente per qualche ora. Il teste narra che dopo le manovre la famiglia Oggioni andò a villeggiare ad Ostila da dove ritornò il 1' ottobre. Il capitanò Oggioni ebbe a lagnarsi dell'attendente con lei? — Nè loggioni, nè altri ufficiali,, mal mi fecero appunti. Però, vedendo che il Polimanti era un po' blricchino, ne feci parola all'Og gioni dicendogli di stare attento che non commettesse delle gravi mancanze disciplinari. Il capitano mi rispose che l'attendente era affezionato al bimbi e che gli era stato racco mandato dalla famiglia. Avv. Rossi : — Vestiva con ricercatezza 11 Polimanti ? — Sissignore! Era molto accurato della persona. — E della contessa che senti dire? — Mal nulla, assolutamente prima del fatto: nè nel mondo militare, nè nel mondo borghese. La signora Oggioni appariva, a tutte le persone, distinta per la sua moralità inecce mbilé. Presidente: — Dove teneva i suoi oggetti 11 Polimanti. secondo quanto risultò dalle per quisizioni ? Nelle cassette di scuderia di proprietà del capitano. Avv. Rossi: — Ma le chiavi chi le teneva? — n Polimanti. Del resto ò uso che le chla vi di queste cassette siano tenute dagli atten denti.... — La perquisizione da chi fu fatta? — Dal Giudice Istruttore, a disposizione del male misi il mio Aiutante maggiore. Il famoso abito borghese — Non si trovò anche un abito da borghese ? — Alcuni giorni dopo 11 fatto la famiglia Oggioni lo mandò in quartiere e noi l'abbiamo tenuto in quartiere a disposizione della giustizia. Avv. Rossi : — Ce lo potrebbe mandare ? — Sissignore, questa sera stessa! Presidente : — Ella, durante le manovre dal 5 al 30 luglio, diede permessi al capitano di scendere a San Remo? — No; gli altri ufficiali lo ebbero, ma l'Oggioni, il giorno che avrebbe dovuto «usufruire del permesso, non si senti bene in salute e rinunziò alla gita a San Remo. — Che può dire del bersagliere Stringhini? — Era poco disciplinalo e per ripetute mancanze lo dovetti traslocare a Ventlmlglia. — Che genere di mancanze erano quelle dello Stringhini? — Stava fuori di quartiere giornate intere Dubito che avesse qualche relazione amoro ? che lo distraesse. Avv. Rossi: — Erano mancanze contro l'o nore?. — Noi Solo disciplinari. Avv. Rossi: — Sa che si è tenuta una ri" lione di capitani per decidere riguardo' ni .'attendente dell'Oggloni ? — Non mi risulta affatto I — Il capitano Boslo non le aveva accennatiqualche cosa sul primo tentativo del Poli manti contro l'onore della contessa? — Me lo disse dopo il doloroso fatto: prima mai. — Non le disse in quell'occasione 11 Bosicche In casa Oggioni fino alle 80, quel giorn' del primo tentativo, ci e stato il professore Vagliaelndi? - — Nossignore l gdripgcochpchgsodselarid9 savatiecotirdnPsppgqomingmlerobgcasgOlgdmq1otemacmddecdapqutpt1is?1Sicg'lavfa■sc7t-dnicG"gcav'ol. ib Avv. Rossi: — Gli disse II Boslo che la signora aveva trattenuto l'attendente per 11 conto della spesa? — Nossignore! Avv. Raimondo: — Questa circostanza non risulta dal processo. Avv. Del Bello : — La contessa disse nel suo primo interrogatorio che, andato via li Vagliasindi, si era fermata nel salotto a fare i conti della spesa coll attendente. Perciò risulta chiaramente che lo aveva trattenuto. Avv. Raimondo: — Questa è una sua interpretazione tutta personale La contessa disse che aveva trattenuto 1 ordinanza perchè ti Vagliasindi le faceva visita ed essa si trovava sola in casa. Avv Del Bello : — Questo - la contessa l'ha detto nel suo secondo interrogatorio. La Parte Civile chiede al colonnello Milani se può depositare in causa il foglio matricoare del soldato Stringhini, ma il colonnello risponde che bisogna rivolgersi al Deposito del l.o bersaglieri in Ancona. Avv. Rossi: — Ha saputo che la sera del 9 novembre, a Ventimiglla, da borghesi e bersaglieri si commentava il fatto, a cui si legavano supposizioni e rivelazioni di rapporti intirai tra la contessa ed il Polimanti? — Non l'ho saputo che molto tempo dopo, e, del resto, correvano in quei giorni tante e cosi varie voci, che non saprei precisare. Aw. Conti : — A Cairo iMontenotte, durante 1 tiri di combattimento, la contessa fu col marito? — Sissignore, e ciò fu nell'aprile del 1913. Il colonnello, a domanda dell'on. Raimondo. dice che mandò un telegramma alla famìglia non precisando il modo della morte del povero Polimanti per riguardo alla famiglia stessa. Avv. Conti : — E come fu dalla famiglia risposto al suo telegramma? — Non potrei precisare: mi furono mandati parecchi telegrammi , So che la famiglia'telegrafò, protestando, anche al Ministero. Si prega il colonnello di voler oggi portare questi telegrammi alla Corte. Pubblico Ministero. — Furono concessi gli onori militari alla salma del povero Polimanti? — Era un diritto del poveretto, ed era un mio dovere concederli. Narra 11 teste che la popolazione aveva male nterpretato il trasporto, ordinato dall'Autorità giudiziaria, della salma dell'ucciso alla camera mortuaria, credendo che l'Autorità militare voesse Impedire la dimostrazione del funerali. "Se non lo tengo finisce in Compagnia di disciplina!,, Martinelli cav. Giorgio, ora colonnello a Verona, ex-tenente-colonnello del l.o reggimento bersaglieri, depone che il cav. .Miozzi nel 1912 gli disse un giorno che non avrebbe tenuto come ordinanza il Polimanti, che aveva un aspetto troppo sbarazzino. Un'altra volta il soldato Sciacca si lagnò che II Polimanti non gli voleva restituire 15 lire. — Io interessai — dice 11 teste — il capitano Oggioni della cosa e questi fini per sborsare lui le 16 lire allo Sclacca. In quell'occasione gli chieti perchè si teneva un simile attendente, ed egli mi rispose: « Mi è stato raccomandato dalla madre e. se non lo tengo io, questi mi finisce in compagnia di disciplina ». 10 gli dissi: « E" strano che, avendo una tale opinione del Polimanti, se lo tenga come attendente! ». _ „ Ebbe ella occasione di punire 11 Polimanti? — SI perche aveva messo due i gangherini » al colletlo drtla giubba. Quancto io avvertii 11 capitano Oggioni, di questa punizione, egli mi disse: «Lei l'ha col mio attendente!» Non dica queste cose, gli risposi, io punisco chi deve essere punito, senza riguardo a nessuno e secondo giustizia. — Il Polimanti non le chiese mai delle licenze? — Sissignore. Noi giugno 1913 me rie domandò una col pretesto che sua madre era malata, anzi questa domanda devo di-re che era..appoggiata dal capitano Oggioni, ma io rifiutai quella licenza perchè era tornato da poco da un'altra che gli era stata concessa per pasqua. — Si è mal accorto che il Polimanti sia stato fuori la notte dal quartiere? — Non me ne sono mei accorto; non credo possibile che abbia potuto stare fuori del quartiere perchè io sapendolo un po' sbarazzino. 10 tenevo-d'occhio. Presidente, — Conosceva la signora Oggioni? — La conobbi fin da quando era giovinette in Aquila, nel 1897, dove il padre era magistirato. La ritrovai a Bologna nel 1907. L'Og?lonl era allora ufficiale del mio reggimento, 11 5.o bersaglieri. E Infine la rincontrai a San Remo. — Che fama godeva la signora Oggioni? — Oh, irreprensibile In tutta la estensione iella parola! — Non senti mai parlare di soverchia confllenza che la contessa aveva col Polimaniti? — Mai assolutamente! Le stesse osservazioni che io ho dovuto fare sul Polimanti non riguardavano che questioni disciplinari e non suol rapporti colla contessa. Notai nel Pernianti una eccessiva cura dell'abito. Portava 'arnice azzurre e rosa troppo eleganti che mi liedero subito nell'occhio. — Sa di convulsioni della contessa? — Il capitano mi narrò che la sua signora andava soggetta a crisi nervose, anzi una volta mi disse che aveva dovuto perfino appli■are sotto la palma dei piedi della contessa un ferro rovento per farla rinvenire. — Elle seppe mai — domanda la Parte Civile al teste — di cartoline, di riccioli di capelli, di in medaglione? — Nossignore! — Se queste cose fossero vere ella manter■•eolie ancora la sua opinione sulla irreprensibilità della condotta della contessa? — Sissignore — risponde risoluto il test". — E come spiega allora questo fatto delle cartoline, del riccioli, del medaglione a cui ho 7Ìè accennato? — Che vuole che le spieghi signor avvocato' - risponde il teste — la mia opinione è che tutto'ciò è una montatura... — Quindi ella attorno al capo della contes -a — conclude l'avv Rossi — oltre all'aureola dell'innocenza mette quella pietosa e luminosa della vittimai Presidente. — La deposizione è esaurita i.nvio l'udienza alle 14. Udienza pomeridiana U. primo testimone che oggi nel pomeriggio compare nell'emiciclo, è il capitano Alberto Graziani. « Io — egli dice — ero in relazione "on la famiglia Oggioni e dovetti presto accorgermi che il Polimanti era poco disciplinato, che frequentava compagnie non adatte a lui a stava fino a tardi fuori del quartiere. Fu vnche punito perchè portava sovente tenute 'uori di ordinanza e perchè con una ghermì iella aveva-cercato di ottenere una licenza chp >on gli spettava. Il capitano Oggioni lo pertonava sempre per troppa bontà d'animo. Mi stato raccomandato dalla madre — soleva 'ire il capitano Oggioni — e temo che man mdoln nuovamente in compagnia non Ani ■a in una compagna di disciplina. Invanf ■Ristetti presso il capitano perchè lo Hren asse. I! Polimanti faceva una vita non ad-itta un soldato. Anche ai bagni teneva la conlotta di un giovanotto elegante e non di un r-mplice attendente, frequentando anche persole non delle sue condizioni. Mi rammento, oer esempio, di averlo visto alcune volte follane a delle attrici di una compagnia cine Tiatograflca. Feci anche per questo osservazio le al capitano Oggioni, dicendo che non era ■onveniente che, mentre altri bersaglieri lavn cavano, il Polimanti stesse ad oziare allo sta ibiUmento dei bagni, quel giovane soldato non duplsddcPcgdOtcqdvctassmègacddtaSngqsmtRfftèinnemcqmsalgogtgrgftippagccpmcpbdaIivpcDspu«cplmstsdmcdiiiclgvuca dava certo un bello spettacolo. Facemmo anche un tentativo di riunione fra 1 capitani per irai porre al collega Oggioni di mandar via il Poimanti, del quale avevo appreso anche uno sgarbo fatto al bambino della sua padrona. Avv. Rossi. — Da chi seppe di questo Lnci dente? — Dal capitano Boslo. Avv. Del Bello. — E deplorò ella 1 rapporti di troppa familiarità ai bagni del Polimanti con la contessa? — Sissignore, come pure deplorai che . Polimanti si permettesse di confondersi anche con altri signori e bagnanti — Ella non disse che le rincresceva che sorgessero delle ciarle spiacevoli? — Ciarle veramente non ne sentii; però devo dire che questa familiarità della contessa Oggioni-Tiepolo coll'attendeute mi pareva potesse dar luogo a pettegolezzi e francamente ciò mi seccava. Affabilità soverchia tra padrona e attendente Pubblico Ministero: — Ella senti dire però qualche cosa In proposito ai bagni? — No; anzi dovetti constatare che nessuno dava molto peso a questa affabilità un po' soverchia tra la padrona e attendente. — Questa affabilità non dava però all'occhio a qualche ufficiale? — Può essere che qualche ufficiale abbia noato la troppa frequenza dell'attendente sulla spiaggia, ma però, non so specificare l'impress.one In proposito. Aw Conti : — i suoi rimarchi erano specialmente rivolti alla condotta dell'attendente, non è vero? — Sissignore! Ma anche verso coloro che gli permettevano di tenere un simile contegno allo stabilimento. ° — Ella intendeva forse deplorare anche la condotta della contessa? — No, non ho mal dubitato della correttezza della signora Oggioni. Il Pubblico Ministero ingaggia una minuta discussione col capitano, sulle punizioni rtpor ate dal Polimanti. - — Crede - domanda poi l'avv. Conti al teSl!m,,0.ne T-i cfLe " «"P'tano Oggioni abbia conni* ti? oMa gualche punizione al Poli- — Puft essere. ™£n'im<>ndo'.r" Può el,a dÌTe cne 1 contegno non di attendente del Polimanti mutasse quando c'era il capitano? stesso0' n°: 11 SU° oonte»no sempre lo Avv. Rossi. — il capitano Dosio non le parlò mal di un primo tentativo dell'attendente contro l'onore della contessa? — No, mail Rosila? 0,16 Pena° el,a dl quest0 sllenzi0 del J.<Lnon„devo dare S'udlzi sull'operato di fJL"1»0. collega' Se *vessi saputo fo questo fatto, ora non saremmo qui. H tano Bo^m" qUeSt0 8llen8,° del «P'"è quffie'di^erfo8"0 *"""•«««•■ ^ Pubblico Ministero. — Non le disse a «ini " PohmMti"335" «SSi-iTni?issifI,ore: 31121 ral affermò che questa era n ifamnaSone Per,cui capitano fjgglo 5,n«ft°1?rava m°"o accondiscendente e buono verso il suo attendente. Presidente. — Al bagni vide mai l'attendente erf^con'llssa3?01"3 °8glm ™ v' mài fàttlfClU<Ì0' "è mai sent" paT,are dl 81 Ancora la riunione di ufficiali sul caso Polimanti P. M. — Era numerosa quella riunione di capitani per d. scuter e il caso Polimarrti? — No; eravamo in tre capitani e ci scarti 11 caP"8110 Bosio ilqH?ì cS^=dnlsse n^"a,.i «. . wJK»rat0' ~ Quanti caPitan' e"no al reg-marrano solo 1 idea di fare pressione colleitivasul capitano per fare licenziare il Polimanti.adatto" sò^iflco^Sf^n1^0 c,erc.amm°lì int^£?i2 ° 6 ?raVe cne cl au*orlzzasseaJw «ST•_- * n „gi — In quel tempo eravamo pochi: quattro o cinque In tutto. — Che pensò ella della tragedia? — Che il Polimanti lusingato della famigliarità eccezionale della contessa abbia osato tentare un colpo: la sua padrona per respingerlo fu costretta poi a sparare. P. M. — Sa se gli attendenti sono pieni di rispetto e di timore reverenziale verso la moglie del loro ufficiale? —.Dovrebbe esseTe cosi; ma si rapisce che In famiglia 1 attendente possa entrare in una Intimità non solita agli ala domestici Del resto il modo di traiiamemo delle ordinanze è tutto personale. li teste.assicura poi che proprio poche ore prima del fatto, incontrò il Polimanti » non «i accorse che avesse sul volto alcun segno di graffiature - Un '-the,, in casa Oggioni Viene in seguito interrogato di tenente Riccardo GambigllanI Zoccolo.- egli depone che conobbe nel 1910 la famiglia Oggioni: — Due volte — dice — andai in casa del capitano; il 4 novembre mi recai a prendere il me. VI erano anche i coniugi Sighinolfl ed 1 coniugi Bosio Erano circa le 17,30 — Il the fu servito dal Polimanti? — Nossignore! — Conosceva bene il Polimanti; che giudizio può dare di lui? — Come impressione mia era una figura ui bersagliere poco simpatica; era spavaldo e Indisaplinato. Quando il capitano Oggioni andò ad Ostiglia, mi lasciò l'incarico di montargli Il cavallo, ma 11 Polimanti mi fece risponSerc in modo poco garbato quando mandai ad avvisarlo che mi tenesse pronto il cavallo Ni parlai al capitano Oggioni, ma questi non credette di dover prendere del provvedimenti Del resto frequenti erano le sue infrazioni d'scipUnari al regolamento. — E perchè il capitano Oggioni lo teneva presso di sè? — Perchè il capitano ha sempre dimostrato una grande ^generosità e bontà, forse persino «sagerate; cosicché per esemplo non dava mai corso alle punizioni che lo proponevo P. M. — Perciò il non discfpl.nato era il capitano Oggioni? — Non era per poco rispetto alla disciplinala sua era longanimità; l'Ogglonl era veramante troppo facile al perdono verso tutti " soldati. — Un teste raccontò che ella un giorno battè sulle spalle del Polimanti dicendogli• .Questo è il secondo Oggioni • — Escludo tale fatto. Io non sono solito a dare confidenza ai miei Inferiori, nè tanto meno a un bersagliere di cui avevo l'opinione che ho già espressa. Spirito bersaglieresco P. M. — La sua opinione è però contrari.-i !e -ote caraneristiche del Pollmant che '( dipingono di /buona condotta, fuori della <-a ierma. e ottima condotta in quartiere. Sa chr il colonnello disse che il Polimanti. dopo tut io, era un buon ragazzo e II generale affermò che il Poi manti aveva forse esagerato um po' le caratteristiche e lo spirito bersaglieresco? — Ma lo spirito e le caratteristiche bersaglieresche — interrompe il teste — non possono verificarsi hi quel modo nella vita privata di un soldato! Il capitano Graziani Interviene e chiede dì che date siano'le noto caratteristiche allegato agli atti. — Del l.o maggiol — aocarte u oarteemee, Avv. Rossi.Erano dunque lulta t monianza rilasciata per il povero m.orto dal eggimento? fi p. M. spiega che fa tutte queste domande per difendere la memoria del povero morto Rossi ' — Il P. M. è un po' come un focoso avallo che Ci prènde là mario. Raimondo. — Questa difesa del povero morto è superfiual Noi non diamo gran peso a quo- ste infrazioni disciplinari. Anche io sono un ndisciplinato (si ride). Ad ogni modo taccio notare che la deposizione del tenente Gambi- gllani non è per nulla smentita da quella del capitani già sentiti. 1 quali usarono terse pa- role meno recise per un comprensibile ri&uar-do verso l'Infelice deceduto Presidente. Ella notò qualche cosa di poco corretto al bagni? — NuMà tra 11 Polimanti e la contessa. MI pareva sottfinto che il F>olimantl abusasse un po' nello stare sulla spiaggia, ni un ambiente non confacente alle sue condizioni. — Quale è la sua convinzione del fatto? — Che la signora abbia dovuto legittimameli-e difendersi contro una aggressione violenta e brutale. P. M. — Da quali circostanze trasse la sua convinzione? — Dalla conoscenza che avevo della perfet- a moralità della contessa. Amava teneramen- e 1 figli e il marito. — La contessa soffriva di crisi nervosa? — Sissignore: il capitano, di tratto in tratto peoialmente pochi giorni prima de' fatto. mentre era In caserma veniva chiamato a casaperche la signora era colpita da f-onvulslont... li 'colonnello Martinelli, è chiamato per de- riderlo della P. C. per descrivere i rapporti fra fi Comando del Reggimento e la cattedra di agricoltura, per le conferenze al soldati, ...... Indisciplina e avventure allegre- «aio „„i„ji ai, „„j„ -, . . „ pi™ £ oWtl^Sf^i1 ^nen,e CJsaxe S^otKiìISkm" che sbte aufl sue dlpen-aertze » poi.marni. ~ S£? £»iJLh.L , . — Era indisciplinato, si ritirava ad ora tar- .S5!5f 10 facemmo osservare al capitano •«(tlem, ma questi d.sse che aveva dato per- n,cssa !*?all ai. Poll^anti' * I~ aii« SiPi? ™.ncavasa questi? ,o7„.*i.„ ii. ' alle und,cl e certe volle a mez-zano«e o all una. ~ lf ded,lt0 a, vltó- allegra? _~ v.amaYa, cot colleglli di avventure a- iiLJD.„i;dJ.ancne al cinematografo con » & malaffare e con fantesche. Avv. Rossu — E' la prima volta che sentiamo fe "rtfoumantl frequentasse donne di mar- „fu1eF??"j„ ., Raimondo — No, stamane un teste disse di imlnt- una at>nrìlna allegra per il Po- . i * presciente, al teste. — Fu H Polimanti punì-o parecchie volte? — sissignore; fu punito anche con la prj- "ion Avv. ContL — Il capitano Oggioni non gli cancellò qualche punizione? — Sissignore! Lo seppi dal sottotenente Gtu>gemine-. Tale punizione perciò non può flgrarame sul foglio matricolare. Avv. Conti. — Bisogna notare che il capitano Oggioni era aiutante maggiore del Reggi*mento, Il teste narra che una volta U capitano Oggioni lo mandò a chiamare a casa sua per avvertirlo che aveva ordinato alla prigione per una grave mancanza di rispetto, il Pollmanti, ma che ti Polimanti si era rifiutato diportare 11 biglietto relativo in quartiere al sergente di ispezione. Ma quando giunsi a casa del capitano~ continua il tenente — il Polimanti era già riuscito ad ottenere dal oapitano il perdono,cne av«ve chiesto a nome della madre e della famiglia: ri Polimanti aveva saputo che col sup carattere sarebbe andato a finire alle compagnle di disciplina se fosse torneto al reggi-mento!. La contessa un giorno mi disse che erastanca dell'attendente. Il capitano Oggioni quando andai a Salice a prendere le reclute mi incaricò di trovare un buon giovane piùtranquillo del Polimanti. Io difatW gli scelsi l Bincoletti che è pia venuto qui n esporre. p M.: — Ella disse che il Polimanti era di cattiva condotta; ciò è contrario alle note del oglio matricolare. — 10 intendo parlare di condotta privata,D altronde è Una mia opinione personale! Un giudizio sulla tragedia giuumu =>mia tragedia Anche quetso teste esclude che ai bagni siano avvenuti fatti poco commendevoli tra lacontessa e il Polimanti; dice che 11 capitano Orioni era di indole troppo buona e facile al perdono. — Quale opinione ha lei sulla tragedia? — Questa: il bersagliere attentò all'onoredella contessa, e questa si difese come potè. Io avrei fatto lo stesso. Aw. Del, Bello: - In istruttoria disse che diversi ufficiali sapevano che la contessa erastanca del Polimanti. Chi sono questi uff!-efali? _ Erano ufficiali che frequentavano la casa Oggioni « t«ste Luccioli, ex-ordinanza di casa Og-gioni. viene sentito. Egli si fa innanzi e dicecon un lungo discorso che la contessa con uj si lagno del p0umanti. perchè era sem-pre punito. Disse che. se non fosse stato prò-etto dal capitano, perchè raccomandato dal fratello e dalla famiglia, lo avrebbe fatto 11cenziare Poiché tra il Luccioli e il P. AL, entrambi oscani, si prolunga un dialoghetto caratteri-stico. il pubblico, che si diverte, scroscia inuna risata n presidente tronca la scenetta, e concede,licenziato il teste, un po' di riposo. Durante questa sospensione, l'accusata rimane nella gabbia: si toglie pero il cappelloe la giacchetta, che torna ad Indossare non