Lo sciopero dei lavoratori del tabacco n interpellanze alla Camera

Lo sciopero dei lavoratori del tabacco n interpellanze alla Camera Lo sciopero dei lavoratori del tabacco n interpellanze alla Camera Le dichiarazioni ministre Rava•Gli interpellanti insoddisfatti• Si annunzia una mozione (Per filo diretto e telefono alla STAMPA) Rema, 11, sera. Presidenza (lei vice-presidente Corcano. I -<• Jl lunedi parlamentare di oggi è completamento ded'eato allu svolguncnto delle interpellanze sullo sciopero del' personale OfuO Manifatture dei tabacchi. Una numerosa sòl ra di sigaraie scioperanti guidata call'on. panozzi giunge a Montecitorio. Tutte S^no garofani rOSSlt 3Ul petto. Una pat» mane J stazionare ■ trattenuta dalla polizia guanto sulla piazza di Montecitorio. 11 -rii approvare™ emne~yèVho*o^ fonale versogl'insigne uomo e cóme parziale riparazione del danno morale ed economico a& lui risentito.AApprovaziòniì jfé che non 'siano imposte dai pubblicò interesse! ? non.lia perciò" creduto di provvedere alla di fesa illvocata, dagli interessati di una o due proprietà danneggiate dal nume Ancinale (Ca- tanzaro), cui l'interrogazione probabilmente si riferisce. Riconosce la necessità e l'urgenza d'ella generale sistemazione dell'Anòmale, e assicura l'on. Gregoraci che il Governo intende provve- uente sale nelle tribune. 1 deputati non h mostrato di commuoversi gurandieraante per questa discussione: 'sono presenti' sul. banchi dell'Estrema In tutto otto deputati.'Una ventina si trovano sugli altri banchi. AI banco 'del Governo siedono l'on. Ravà e quasi tutti 1 9ot-' tosesretavi. • ' ■ ' ■ • La seduta incomincia alle 14.5. . Il Presidente comunica un' telegramma ' oU ringraziamento dell'on. Pennisi in uomo della; popolazione del collegio di Acireale per. te afc> testazion! di compianto e di interessamento espresse in occasione del. recente terremoto. MARCELLO, .wttosegret'ariò alle Poste e'TaV' lesa-ali all'on. Ottavi dichiara che. come l'Ano1 revoie Presidente del Consiglio ha' promésso nel suo, discorso cosi.ora al riprendersi del lavori parlamentari è stato presentato - un disegno di legge col quale .si migliorano appunto le condizioni dei portalettere .rurali, cui viene accordato un aumento di L. 100 annue, corrispondenti circa al'20 0/0' della loro attuale media retribuzione. Questo con un aggravio al bilancio di oltre mi milione. OTTAVI è soddisfatto o ringrazia. L'on. Cirmeni per Luigi Capuana ROSADI annuncia all'on. CIRMENi che il prof, Luigi Capuana è stato esonerato dall'in? segnamento avendo raggiunto- il limite dei 75 anni di età'e non avendo il'Consiglio Sup&| riore ritenuto ai applicare ai suol riguardi I3i disposizione eccezionale per cui può essere mantenuto in servizio, miche oltre quel limite, chi sia venuto in meritata'fama' di singolare perizia. Sul voto del Consiglio Superiore preso a scrutinio segreto e seuza discussione non ù il caso di discutere. Ad ogni modo è lieto di rendere omaggio - alle altissime doti di Luigi Capuana, onore e vanto, della Sicilia e dell'ita-! lia intera. {Vive approvazioni). CIRMENI comprende che non. sia il caso di discutere il voto del Consigliò Superiore, che ha prodotto nel Paese la più penosa' impressione. Con «da che il Governo propórrà con ,ar> posilo disegno .di legge quegli' equi provvedlinenti, che il. Parlamento ripm mancherà di bHfVlSOCOHL Sottosegretario ''dar- lavori T*q olici, dichiara all'on. Gregoraci che l'Animil strazion» è contrarie, in linea di massimaX eseguire opere parziali e saltuàrie di di* dervi con la maggior possibile sollecitudine,. GREGORACI nota che i danni prodotti dai continui straripamenti del fiume Ancinade, In Provincia' di Catanzaro, sono gravissimi, e invoca urgenti provvedimenti, non solo per .difendere i territori attraversati dal fiume, ma anche per evitare la rovina di costose opere pubbliche. Emigrati e suore del Sacro Cuore BORSARELLI, Sottosegretario agli Affari Esteri, dichiara all'on. Caroti, che il Commissariato dell'Emigrazione, nell'inverno scorso, mise a disposizione del Console di Chicago un fondo per soccorrere gli emigranti italiani disoccupati, e, poiché le suore missionarie del Sacro Cuore avevano fatto conoscere di essere disposte ti ricoverare- e mantenere gratuitamente i disoccupali, ta.le fondo fu ad esse affidato. Si intende che il Console non mancherà di vigilare, circa la regolare erogazione di detto fondo. Nota che sovènte il Commissariato, per 'a distribuzione di sussidi, si vale del tramite di istituti privati, cosi laici, come confe&sio »ali, e che le suore missionarie mantengono in New York ed in Chicago diversi Istituti, che rie ucono di grandissimo beneficio agli emigrat poveri. (Applausi). CAROTI avverte che l'accordo fra il Console e le suore missionarie del Sacro Cuore, per l'istituzione della Casa di ricovero, sollevò vivo malcontento nelle varie Colonie Italiane agli Stati Uniti, sia perchè parve che si fosse compiuto un atto di favoritismo confessionale, sta perchè il trattamento dei ricoverati era tutt'al tro che soddisfacente. Deplora che i nostri rap presentanti all'estero non incoraggino còme dovrebbero la creazione e lo sviluppo di 'Istituzioni laiche di beneficenza. Lo sciopero delle Manifattore del tabacchi AGNINI, interpellando il ministro delle finanze sulle cause dello sciopero del personale deli'e manifatture tabacchi, comincia col dite che la classe dei lavoratori, dei tabacchi à una delle più., maltrattate e meno rimunerate sebbene sia forse- la più laboriosa. L'agitazione che ha portato allo sciopero è durata undici anni. Mai il Governo ha dato miglioramenti a questi lavoratori; cosicché venne come conseguenza lo sciopero. L'oratore constata che, mentre l'industria del tabacchi è per lo Statouna delle più floride, i salari degli operai sono rimasti sempre eguali e al di sotto di quelli di altre categorie di operai. Le condizioni eco- , nomiche pero sono mutate; il costo dei viveri e degli affitti è raddoppiato mentre la paghe ritó^g^A^^^^tì^ derazione del maggiore reddito e del maggiore l00^^1}^,^-.. ..JL . .■ . r„ I Proseguendo l'on. Agnini dice: — Deploro che il Governo abbia diffuso statistiche sulle 00R\vA0n-dCnea^n^rl|o?el tab8C0°- acaÌvi : - Mi consta che le cifre delle- sta ^he e reno mesatte. AGNINI: — Non lo dico per lei che conosco oh. tanti anni. ILel è Ingannato dalla buro- craziu. rava : — Si tratta di statistiche ufficiali che «-"Jg™ ^crSHa^cosl. Citer* io al cune statistiche. L'oratore cita alcune cifre per dimostrare Ja sparger delle mercedi e fa il confronto, per le città principali dal 1908 ad oggi. L'ono revole Agnini si accinge quindi a dimostrare ch<j lft gogtituz(one della fogJia nazi0nale a quella estera per la confezione dei sigari, del le sigarette e del trinciato e la maggiore per- j*zl0* e adoltata per la lavorazione hanno por tato a due conseguenze: una igienica e una 'economica. Legge, a questo riguardo, un giu- dazio del prof.- Massalongo, Il quale opina che i tabacchi esteri contengano acidi meno velenosi, mentre la fogna nazionale &i deve lavorare con maggiore preeauzione perche »W> fa- cile a spezzarsi o ha esalazioni dannose. Nel; la situazione attuale — dice l'oratore — gli operai, oltre ad avere la salute cbntinuamente in pericolo, faticano maggiormente. A Milano, in ogni stagione, si ha una media di ire operaie al giorno che cadono' svenute, affrante dal lavoro e dalle esalazioni . morbose. H»Parla anche dell'ora di lavoro straordinario troppo .gravosa-, confuta il parere dei prof. Gellt che ritiene innocua la lavorazione del tabacco con altri contrari, ©all'ottobre 1M2 al giugno mi a Modena morirono undici operale dei tabacchi per tubercolosi e 24 altre furòaio allontanate. A Chiaravalle è avvenuto qualche cosa di simile. Deplora vivamente u fatto che da qualche anno a questa parte vengano ammesse nelle manifatture come avveri; tizie fanciulle quindicenni. Il Governo, il^qua- e e a e pple obbliga le industrie private a una rigorosa osservanza della legge sul lavoro delle don-. rie, ammette che giovani esistenze comincino ad-appassirsi colla polvere della nicotina, mi- tó 'questo fc indegno. ... Passando a parlare dello mei cedi «^JJla : sperequazione tra gli operai aene aivemo maiufatture. AìiiìtU ,RAVA: — Ma bisogna notare elio u. "lsPa„: [tà delle mercedi deriva dalla diversità aeue ; residènze. ' .' . ! AGNINI continua dicendo: — Il ministro della Marina e quello della Guerra pagano i loro operai egualmente,. ovunque siano m re- sldenza. e la stessa norma dovrebbe seguire il' ministro delle Finanze.(Del resto — dice io- norevolc Agiùui — non è provato che una. forte diversità 'di condizioni economiche ,divita sia fra le grandi e piccole città. Agnini | continua esponendo alcuni dati per dimostrare ■ esagerate le condizioni di servizio riguardo al- l'orario e la insufficienza del regime della pen- asione. Lamenta le visite personali agli operai che escono dagli opifici, il contegno sprezzan- ; te ed offensivo dei sorveglianti; la mancanza di riguardo verso gli operai, dei quali si oMfende» troppo spesso la dignità,-e couclude do- màndando che, come egli ha fatto il suo do- vere, esponendo quali siano le deflcenze del- l'amministrazione dei tabacchi, cosi il Gover- no- provveda a porre ad esse riparo, (fitte ap- provazionl dei pochissimi deputati socialisti presenti; rumori, commenti sugli altri banchi), i L'on. Nava Ottorino - ,.' , \L'on. OTTORINO NAVA, deputato radicale, attribuisce la causa dello sciopero al,rifiuto dell'on. Rava di ricevere le loro domande. Lo sciopero allora fu proclamato. i L'on. RAVA protesta esclamando: — Vi fu uu equivoco; io non mi sono rifiutato di rice-; vere alcuno. - Ii NAVA ammette.ebb-vi possa essere;stalo un equivoco, ma-suggerisce che si cerchi di ri-! •prendere in esame.la questione e. riparare al- la còriseguenzv.-"Deplora ie'oi^stteordinariei'jquàndo cioè Ù lavoro a cottimo 6 snervante, Dice che'lo Statò deve garantire alle operaie la sicurezza della salute da cui dipende prin- cipalmenle la tranquillità, della famiglia e del- la maternità. Non crede che lo sciopero debba. trattenere l'on. Ministro da un esame sereno delle domande degli operai, pure consentendo nel riconoscere ìnamissibile ■ lo sciopero non solo-nei pubblici servizi, ma anche «elle azien- de statali. Conclude augurandosi, che il mini- stro Rava prenda in considerazione le giuste domande degli operai delle manifatture dei tabacchi e specialmente le domande di indole sanitaria e economica. | RAVA: —'Ma non facciamo della retorica! NAVA: — Ella ha ragione, non facciamo della retorica, on. Rava ma pensi che come cittadino e come ministro haMl dovere di prov- vedere a questa classe, che da anni soffre ed attende i desiderati miglioramenti. L'on. Altobelli |L'on. ALTOBELLI incomincia lamentandola scarsità dei deputati presenti. Considera il problema dal _ lato politico, specialmente in rapporto al contegno del Governo ed alla ri-'sposta da questa data ai deputati. j Nota che lo sciopero degli operai del tabac- \a^I^Ìi h?ioÌat0, luo,go a vl,°!,ei,?e- s?-sono ■ ^P1^,?0^'^...^11 ,ec(:essl della P^.lzla a - a Napoli. Gli scioperanti si sono mantenuti tranquilli, e l'oratore manda loro un saluto. ■ Il Governo, dcìe, ha rifiutato le trattative offerte a mezzo dei deputati solo perchè gli operai sono in isciopero; questa è una antiquata teoria di governo. Si è meravigliato che il radicale Ottorino Nava non abbia riconosciuta la legittimità dello sciopero delle Manifatture che ptyre costituiscono una industria come un'altra. "AVA: — Io non ho parlato a nome del parradicale. ALTOBELLI: — Prendo atto dell'emendamento (ilarità). Il Governo oppone altre pregiudiziali; dice che non ha avuto tempo di studiare. Ma sono 10 anni che gli operai dei tabacchi chiedono un migliore trattamento. L'opera del Governo deve essere considerata come continuativa. Esso dice che non vi sono denari. I deputati socialisti, quando i precedenti Ministeri ingannarono il paese con situazioni finanziarie rosee, protestavano,' meritandosi la taccia di denigratori del credito italiano. Come si sono trovati i milioni per i ferrovieri, si debbono- trovare-anche per gli operai dei tabacchi. L'on. Rubini dovrebbe operare una raschiatura nel bilancio e trovare jl denaror.. (ilarità). - RUBINI. — Io raschio, raschio, ma tutti mi chiedono quattrini (nuova ilarità). ALTOBELLI. — L'opinione pubblica ha mostrato tutta la sua simpatia per questo sciopero. Il Gomitato di agitazione di Napoli ha pubblicato un ■memorandum» del quale l'oratore circa alcune cifre statistiche contrapponendo l'aumento di stipendio concesso agli altri impiegati alle basse mercedi degli operai delle Manifatture dei Santi Apostoli di Napoli. La burocrazia è una forza formidabile che resta ad onta del succedersi dei vari Ministeri. Il direttore generale delle privative non può accampare alcuna delle scuse che accampa il Governo, perchè egli conosce bene la questione. Tutte le domande degli operai sono ingiustificate. Trattandosi di una industria, il regolamento vale come contratto di lavoro; perciò la riduzione dell'orarlo a sette ore è un diritto degli .operai. Il Governo ha mancato ai patti. Il secondo comma dell'art. 37 del regolamento permette un'ora; ih più di lavoro straordinario, cioè in circostanze eccezionali, ed invece questa ora in più-è divenuta normale. Gli operai potrebbero chiamare in giudizio il Governo per chiedere la risoluzione del contratto. Ma un governò saggio non affronta di questi giudizi e porta sempre una parola di pace. L'on. Salandra,' sàbato scorso riconosceva l'urgenza di risolvere il dissidio augurando che l'azione cessasse presto. Le buone disposizioni del Governo non debbono rimanere solo nel campo astratto del scu¬ «mento ma riguardare anche il campo " econo- ! mico. Si potrebbe nominare . una Commissio-1 ne nella quale fossero rappresentate le varie categorie di operai. Gli scioperanti non posso- no abbandonare l'agitazione fino a che. da par- te, del Governo non verranno affidamenti. Le,sitnpatie del proletariato — non lo dimentichi l'on. Salandia — sono necessarie per chi vuo1« giustamente governare (approvazioni alla et*rétna>. L'on. Barzilai L'on. BARZILAI premette che si limiterà a poche osservazioni. Osserva all'on. Rava che non è opportuno teorizzare sullo sciopero. Lo sciopero vi fu per un giorno. Ora si tratta di ima vera e propria serrata, perchè il Governo lia, ojiiuso le Manifatture (Rava fa cenno.di diniego). Lo s'tesso Presidente del Consiglio, del resto, In uri. colloquio..privato, che ebbe in proposito con me dovette ammettere che lo sciopero • degli addetti delle Manifatture dei tabacchi non si può considerare come uno sciopero dèi piibblìci servizi. Si tratta di una vera e propria industria' monopolizzata dallo Stato e non di un pubblico servizio. NAVA OTTORINO: — Domando la parola per fatto personale." BARZILAI : — Lasciamo andare adunque di teorizzare sullo scioperb;e veniamo al concreto, della, questione. II. Governo deve prendere in considerazione le, richieste dei lavoratori del tabacco; Può trovarle errate ed ingiuste e non accettarle; ma, se.lo trova equo é giuste, non JmjS rifiutarsi di sodclisfarle adducendo il mo tiyo di.ordino economico. Questa,sarebbe pessima Politica. Ora, le domande dèi lavoratóri, sfrondate di qualche esagerazione,' che io stesso sottoscriverei, sono certamente giuste'e, in questo caso, I mezzi bisogna trovarli. L'indu- Ari& de, tauacco e in0]t0 redditizia. Senza ca^ dere in esagerazioni, è certo che lo Stato, il (maie dovrebbe essere il più avveduto ed il più ejUst0 degl'industriali, non può fare a meno aì tener conto dell'aumento del reddito riguur a0 all'operaio, e il non aver mai aumentata la mercede costituisce una ingiustizia, Ricorda una precedente agitazione degli ope raj del tabacco. L'ora di lavoae jn • più deve essere equamente compensata. D'altra parte, abolirla, comS Vorrebbe l'on. Altobelli, sarebbe un diminuire la mercede agli operai. Lo scio pero degli'operai del tabacco dura da tre setti mane'e costa già" un milione e mezzo di-salari, La questione deve essere, risolta con senti mento di equità e di giustizia. Poiché si è ac cennata la proposta di nominare unaCommis sione, dice che contro di essa non si può ac campare alcuna pregiudiziale. Anche per i ter rovieri si è nominata una Commissione senza esautorare il direttore generale, delle ferrovie. Lo stesso si è fatto per la questione degli ospedali. Certe .questioni, non si risolvono con l'asprezza, con pregiudiziali,, con l fin de non recevoir adoperati djil direttore generale;, ci vuoie dei tatto e dell'abilità. Certo, sarebbe i,erie cnc j0- statò avesse organi propri che provvedessero con giustizia, senza aspettare lo i sciopero e le agitazioni; e sarebbe lo Stato ideale! Se l'on. .Rava vorrà riconoscere un ; tanto di-giustizia alle richieste dei lavoratori, Ifarà bene ad accettare il consiglio dell'on. Al» tobelh di nominare-una Commissione, ! „ Ed ora un'ultima- osservazione. Vedo ohe vi sono molte Commissioni.parlamentari di vigijianzarsulle ferrovie;, sul-fóndo deiLemigrazio ne, persino sul chinino.di Stato. Non vi sa rebbe adunque nulla di strano che ve ne fosse una anche per l'azienda dei tabacchi, cosi im portante per lo Stato ». , '. . MOLINA: — Ma le Commissioni non servono a nulla. i • - BARZILAI: — Questo, on. Molina, potrei dirlo io, che non~ho mai fatto parte di Com missioni parlamentari; ma mi meraviglio che lo dica lei, che ne fa parte. (Molina fa cenno di diniego). PRESIDENTE : — On. Barzilai, le ricordo che vi è il Consiglio superiore deLjabacchi. | BARZILVI: — Ma il Consiglio superiore ha altre funzioni. Conclude augurandosi che si ristabilisca pre sto la normalità delle relazioni fra il Governo ed I lavoratori, normalità di. relazioni che conduca questi a tornare al lavoro e quello « provvedere alle richieste legittime degli operai | Nel 53» anniversario ^ dello sbarco di Marsala PRESIDENTE. — Legge un telegramma direttogli dal coirimissarip prefettizio di Marr 'paia nei 540 anniversario dello sbarco dei j Mille- (vivissimi, generali prolungati applau- \st) E dice: — Onorevoli colleglli,, il cin ■ quantàquattresimo anniversario del fatto glo "ioso rievocato in questo telegramma, lo sbarco di Garibaldi e dei Mille a Marsala, non può essere da noi ricordato senza viva emozione, senza patriottico entusiasmo (approvazioni). Come il popolo siciliano, la rappresentanza nazionale rivolge il memore pensiero ammirata e riconoscente, a quell'avvenimento che forma una delle più meravigliose pagine della storia del nostro risorgimento, che fu l'inizio della redenzione della' Sicilia, dell'epopea del '60, decisivo contributo all'unità delta nostra patria (vivissime approvazioni, vivissimi applausi). E mi sia lecito, colleghi, di aggiungere che anche la sventura, che di questi giorni ha colpito i paesi che stanno ai piedi dell'Etna, anche essa ci porge occasione per provare una volta- di più di quale conforto sia in ogni incontro, quale bene inestimabile sia e sarà sempre l'unità e la solidarietà fraterna di tutte,le regioni italiane, (Applausi vivissimi, unanimi e prolungati). RAVA, ministrò delle Finanze: — Anche SI Governo si associa alle:nobilissime parole pronunciate dal nostro presidente in risposta aitelegramma che ricorda un fatto cosi glorioso, sublime nella storia dei tempi moderni e più orgogliosamente e più lietamente accoglie la parola del presidente perchè sa che egli tu di quelli della camicia ■ rossa che portarono lideale d'Italia (applausi vivissimi). Parla il Ministro Si riprende lo svolgimento delle iuterpellanze.. RAVA, ministro dello Finanze, è grato ai colleghi che hanno portalo innanzi alla Camera quelito grave problema, problema del quale egli nòTTha mancato di occuparsi fin dal primo giorno in cui assunse il Dicastero delle Finanze. Potrà cosi dissipare alcune insussistenti dicerie e sopTatutto quella che egli siasi ricusato di ricevere i rappresentanti degli operai. < Ricevetti — egli dice — la Commissione presentatami dall'oh. Caroti, e dichiarai che mi sarei occupato della questione colla maggiore diligenza e colla maggiore benevolenza, e non ho mancato di tenére la promessa. Ricevetti successivamente di nuovo l'on. Caroti ed il presidente della Federazione dei lavoratori dello Stato, ma non potei dare quella risposta immediata che si.richiedeva, trattandosi di molte e complesse questioni, che involgevano gravi problemi .tècnici,. finanziar; e giuridici. Non tacqui tuttavia che ero disposto ad applicare immediatamente quei provvedimenti di ordine sociale che potevano essere d'imme- ! m?l„a,^^r^fJt^Ja%,SSSVA 1 ?p aun'e"tortjjf. -tP'^i^ S wan.dowi«l3" loJg sìr\°^}^a'^H,j,S) ^a »« lato-le jjiffl. colta finanziane, dall altro le esigenze della produzione. Purtroppo,, il personale, che atten,deva da dieci anni, non credette di poter at- tendere ancora pochi' giorni -per-dar tempo a chi era ministro, da.pochi giorni dì esaurire gl'Indispensabili stùaT; di qui lo sciopero, ohe vivamente deploro ». Sistema deplorevole Se ad ogni dissenso fra l'Amminatrazlòìla. pubblica ©.il personale dipendente si risponda con un ultimatum e successivamente con 10 sciopero, evidentemente si' renderà impossibile ospi.utile opera, di Governo Con irrepaira-' bile > danno dei : paese .(commenti-/- approvazioni). All'on. Agnini, che ha' criticato "Vivamen-' te la. misura dei. salari, delle pensioni, l'ordì-namento delle casse di soccorso e tutto quanto si fa nelle Manifatture, dipinte come fucinadi tossici mortali, l'oratore osserva: che mattino ad ora nessuno erasi fatto eco alla Ca-mera di un siffatto stato di cose; il che vuol dire che, in ciò ch'egli ha detto, per lo meno,' vi è molta esagerazione (interruzioni dell'ono-' revole Agnini). Il ministro espone il sistema vigente delle pensioni basato sulla misura del: salar.'o e siigli anni di servizio; dimostra che. l'ammontare delle pensioni è superiore a quel-i ló assicurato agli operai da qualsiasi altra-, amministrazione pubblica o privata;" nè tale ammontare sarà diminuito col sistema dell'i-, scrizione degli operai alla Gassa Nazionale di, Previdenza. Se vi sono operai che dopo moltis anni-ancora non godono la pensione si è perchè-essi, sentendosi tuttora validi, preferiscono continuare a lavorare. Certo non può non: ponsiderarsl eccessiva la pretesa della pensione dopo soli 25 anni di servizio, quando,, essendosi incominciato assai presto il lavoro,, le forze fisiche possono dirsi nel loro pieno vigore. .... ■ L'on. Agnini ha parlato del minor rendimento della-foglia indigena. Sta il fatto che. dissipate alcune. prevenzioni e superate alcune spiegabili .resistenze, le operaie hanno accettato .'l'uso di tale foglia che rappresenta un' vantaggio per l'economia nazionale. Quanto alle casse di soccorso, dichiara elio l'Amministrazione vi contribuisce per la metà ed è disposta ad aumentare ancora la sua» quota di contributo' quando sia aumentata anche quella corrisposta dagli operai. L'orario Viene alla questione dell'orarlo, che in Italia è di otto ore mentre in Austria è di nove.... e mezzo, in Francia di- nove ore; nè può dirsi illegale l'ora.straordinaria espressamente contemplata' dallo .norme- i-egol.amentai-i vigenti quando' l'Amministrazione lo creda per !e esigenze della produzione. Bicorda del resto che questa ora straordinaria fu chiesth, dolila «operaie in tutte lo Manifatture: soltanto a Roma e Milano vi fu aua'.che contrasto... Ridurre l'orario a sette ore. non potendosi diminuire la produzione, importerebbe una- maggiore - spesa di »1 minone- e mezzo, dovendosi assumere nuovo personale e creare nuove fabbriche. D'altra parta la fibra italiana è "abbastanza valida per. tollerare senza danno fisico otto ore di lavoro. Accenna- poi ai sussidi di puerperio, alle sale-di-allattamento .ed alle sale• di maternità con un opportuna servizio dt assistenza che si vanno gradatamente istituendo e che tornano ad onore dell'Amministrazione italiana. Quando, cessato, lo. sciopero, sarà possibile al ministro visitare le fàbbriche disporrà perchè siano adottati tutti quei miglioramenti che l'autorità della scienza ed il sentimento di umanità possono consigliare. Conteòtu poi le affermazioni, dell'on. Agnini circa la statistica della mortalità delle operaie della Manifatture, «levando ohe 11 relativo coefficiente non è affatto impressionante in confronto di quello della mortalità generale femminile ih Italia. Assicura che in tutte la fabbriche si iàono introdotti miglioramenti igie» nici' incontrando ovunque spese non indifferenti e che una inchiesta, alla quale hanno preso ' parte anche eminenti igienisti, ha riconosciuto le soddisfacenti condizioni sanitarie delle fabbriche stesse (interruzioni dell'on. Agnini). Assicura ad ogni modo che cura qostante dell'Amministrazione sarà quella di fare quanto è possìbile perchè il' lavoro si svolga ovunque in un ambiente sempre più igienico (approvazioni). E farà tesoro degli autorevoli consigli di tutti i componenti. Dichiara poi che l'Amministrazione non potrebbe abbandonare il sistema vigente dei compensi costituiti da una quota fissa e dai una quota di cottimo e soipratutto non potrebbe seguire la tendenza che vorrebbe trasformare questi operai in impiegati a stipendio. La misura lievemente diversa di compensoper uno stesso lavoro è/ conseguenza necessaria della innegabile differenza del costo di vita tra i vari centri. Non può quindi mutarsi sistema né tampoco abolirsi il sistema dei cottimo senza matura ponderazione. Ad ogni modo, e per quanto mi è possibile — aggiunge il ministro — io mi propongo di eliminare ogni ingiustificata disparità di trattamento. Cosi, se è vero che a Modena la vita -non costa meno che a Roma, i salari di Modena po- '-, iranno essere riveduti- con sentimento di giti-,■'• stizia come in casi 'analoghi. Riassumendo dichiaro che sono disposto ad attuare immediatamente tutte le riforme di, carattere .sociale che concernono la salubrità e la dignità del lavoro; non credo possibile nè opportuno trasformare gli artieri da salariati in impiegati. Circa la pensione non crede possa senza • più maturi studi, modificarsi il regime vigente' avvertendo però che la 'Cassa Nazionale, coi:, sistema dei contributi riservati, permette di esercitare la previdenza anche a favore degli eredi. Non hanno quindi ragione di essere le doglianze, delle operaie a questo proposito dovute ad ignoranza dèlie disposizioni regolamentari della Cassa di previdenza. Circa il sistema dei salari e dei cottimi, si riferisce alle precedenti dichiarazioni. Non crede che vi sia bisogno della nomina di una. speciale Commissione, pur non avendo nessuna difficoltà di udire la voce degli operaiInteressati e di averne la collaborazione e non vede neppure la necessità di una Commissio- 1 ne parlamentare, che sarebbe una duppheazione inutile del Consiglio superiore dei tabacchi. Concludendo — dice il ministro — confido che quanti mi conoscono riconosceranno in? me il fermo proposito di' volere il bene. .Solo invoca da coloro, che hanno qui fatto echeggiare i sentimenti di umanità, di avere un poco di umanità e di fiducia anche verso il ministro. Le sigaraie applaudono!... La fine del discorso dell'on. Rava è accolta da applausi sui banchi di Sinistra e del Contro, mentre i -pochi deputati di Estrema Sinistra rumoreggiano vivamente: L'on. CAROTI grida a voce altissima: — Viva ilo sciopero! Mentre- l'on. Salandra e gli on. Cavasola, Riccio, Ciuffelli stringono la mano all'on. Bava, congratulandosi per il suo discorso, la Car mera rumoreggia e protesta per il grido dell'on. Caroti. Però le sigaraie, che avevano preso posto nelle tribuno, applaudono vivamente. Il presidente scampanella a -protesta contro l'intervento delle tribune. 011 uscieri fanno uscire alcuni componenti 11 comitato di agi-tazione, i quali si trovavano nelle tribune ed'. avevano applaudito. Le repliche Ristabilitala calma, vii pliche degli interjmuah' 'salme; pri—n etm Ha la rapi vecissi ipomènio' dèftr ióhò tutte-vi-