I risultati dell' inchiesta sull' ultima catastrofe aviatoria
I risultati dell' inchiesta sull' ultima catastrofe aviatoria I risultati dell' inchiesta sull' ultima catastrofe aviatoria Come abbiamo a suo tempo pubblicato, in segualo alla ultima catastrofe aviatoria di Miratlori. in cui rimasero vittime 1 aviatore tenente Napoli e il suo compagno di viaggio tenente Battaglino, venne nominata una Commissione allo scopo di lare una severa inchiesta sull'accaduto, ricercare le cause della disgrazia e proporrò al Ministro della Guerra i provvedimbeiui necessari. A fare pane della Commissione vennero chiamati il maggiore Viia-Kinzi, il capitano Fabbri, ring. Gavoni, J ing. Mafrei. l'ing. Darbesio e il lenente Cananeo, tutti deli Ufficio Tecnico, il maggiore Piazza comandante del ripario manovre, il capiiano__Prandoni, capo del gruppo Scuole, i cornantianli del primo, secondo e terzo gruppo di squadriglie capitani Novellis, Gaviglio e Gallina, i comandanti delle Scuole 5* Aviano, Pordenone e Malpensa, capitani Mosso, Zanuso e Carta; i comandanti delle prime undici e della sedicesima squadriglia, gii istruttori dei campiscuola, 1 direttori delle oftteine e gli ingegneri Caproni e Triaca. La Commissione -si riuniva al completo sotto la presidenza del comandante il battaglione aviatori, colonnello Douhet, il giorno 5 maggio, presso la sede del Battaglione stesso. Il colonnello Douhet, dalle informazioni che abbiamo potuto raccogliere nel campo aviatorio militare, poiché il comunicato ufficiale -sul risultati dell'inchiesta non è stato ancora emesso, dopo di avere promesso che intendeva eseguire l'inchiesta più severa sul disgraziato volo dei tenenti Napoli e Battaglino, spiegava agli intervenuti come fosse stato desiderio suo e dell'Ispettorato Generale dell'Aeronau; tica che essi vendessero parte alla discussione esponendo fi proprio parere sulle possibili cause della catastrofe. Vennero dal presidente esposti ai Commissari i lavori compiuti d'ordine suo immediatamente dopo la catastrofe dall'Ufficio Tecnico: vennero lotte tutte le deposizioni, fatte dai testimoni oculari presenti alla catastrofe; presentato puTe alla Commissione il diagramma barometrico dal quale si è potuto stabilire In modo assoluto che l'incidente avvenne a motore, spento. Venne rifatta la storia del monoplano montato dal tenente 'Napoli, apparecchio che entrò al servizio attivo coll'aprile del 1913, e si stabilì che questo apparecchio, in seguito ad una caduta, precedente fatta, con l'aviatore tenente Visconti, ebbe rotio il carrello e non le ali: aveva, compiuto ottimamente poi tredici voli, gli ultimi tre dei quali pilotato dal tenente Napoli. Fatte le opportune riparazioni al carrello, l'apparecchio collaudato dalla Commissione riprendeva il posto nella propria -snuadriglia di Miraflorl. Assodati questi fatti, precedeni alla catastrofe, furono sottoposte al giudizio della Commissione le tre Ipotesi più possibili sulla causa della disgrazia. L'Ufficio Tecnico riteneva che la disgrazia fosse stata causata dalla rottura di un filo tenditore inclinato superiore: il signor Blériot invece riteneva come causa probabile la rottura di un longarone di aia. mentre alfine 11 maggiore Piazza sosteneva la tesi della rottura di un longarone posteriore. I Commissari, dopo la prima riunione, si recavano a Miraflorl per esaminare i resti dell'apparecchio che erano stati riuniti alla meglio dall'Ufficio Tecnico. Tutta la Commissione, riunita in seduta presso l'Aerodromo stesso, unanime dichiarò che dato lo slato dell'apparecchio non si poteva stabilire in modo esatto quale delle tre causali prospettate poresse essere la vera, ma che. certo nessun'a.ltralpoiesi si poteva fare, diversa da quelle esposte dall'Ufficio Tecnico, dal sig. Blériot e dal maggiore Piazza. A questo punto, il comandante colonnello Douhet. il quale subilo dopo la catastrofe di Miratlori aveva ordinala la sospensione di ! tutti 1 voli con qualsiasi apparecchio, sia a Campì militari d'Ita- fa^va dichiarare a tutti l pilotili pro prio parere circa la fiducia o meno che essi avevano dell apparecchio Blériot.. Tutti i pi- 'loti, ritenendo che il disgraziato incidente si debba a una causa anormale eccezionale, non solo riaffermarono Ja loro completa fiducia nel tipo di apparecchio, ma alcuni di essi chiesero di potere battere ailcuni records. senza apportare modificazioni agli apparecchi attualmente in uso presso le squadriglie militari. I voli vennero sospesi fino al giorno 15 corrente, per duplice ragione: prima di tutto perchè il Comando del Battaglione e l'Ispettorato Aeronautico non ritenevano di continuare i voli con apparecchi Blériot finché la Commissione d'inchiesta non si fosse pronunciata: in secondo luogo perchè, come si sa, sono Istituiti dei premi per i piloti e per le_squadriglie che durantie l'anno compiono un maggiore percorso in volo. La Commissione terminava 1 suoi lavori prendendo alcune deliberazioni riguardo alle modificazioni da apportarsi agli apparecchi Blériot. modificazioni di due ordini : imme diato e successivo. ■ 1 voli con apparecchi Blériot non saranno quindi ripresi se prima non saranno state compiuto le modificazioni immediate, e cioè: 1° prova statica delle ali porlo sforzo di re sistenza ni moto: 2* cambiamento dei fili di acciaio dei cavi con funi di acciaio: 3* rinforzo della traversa che unisce la fusoliera al posto dove k l'attacco posteriore delle ali. Le modificazioni successive, suggerite dalla Commissione, sono le seguenti: r Sollevamento e rinforzo del pilone superiore: 2" stu dio di nuovo sistema delle briglie di ritegno delle ali. Questi, dunque, secondo le nostre informazioni, sono i risnUBti della Commissione d'inchiesta, di cui_è oggetto una Iunèa relazione trasmessa al Ministro della Guerra a e e e l a e n a r o a a o a a i La difesa di un esercenti* Il nostro corrispondente da Savona ci co municava l'altro sriorno che il tenente dei carabinieri Locateli!, accompagnato dal maresciallo Martini e da un milite, si recava a Ceva ed eseguiva una perquisizione nella casa dell'esercente Giacomo Catti, rinvenendovi vàri! oggetti d'oro. Ora l'usercente ci scrive affermando che gli oggetti sequestrati dai cara binieri non sono frutto di ricettazione e di re furtiva, ma gli appartengono da parecchi an ni legittimamente. Il Caffi perciò promuoverà yrnmim «ontro 1 suoi calunniatori.
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