Lo scacco dei rivoluzionari

Lo scacco dei rivoluzionari Lo scacco dei rivoluzionari Mantova, s, notte. Ho avuto occasione di interrogare oggi tre deputati socialisti che hanno partecipato ai lavori del Congresso, ed ho potuto avere le loro impressioni sul voto relativo alla relazione morale di Rigola e sull'indirizzo della Confederazione ' nell'avvenire. L'on. Do Giovanni, deputato di Vigevano, mi ha detto: — Me lo aspettavo, il risultato avuto. L'esito della votazione non poteva essere diverso da quello che fu. La battaglia degli oppositori fu diretta da gènte che non poteva avere autorità morale sufficiente per sostenerla (allude al segretario della Camera del lavoro di Milano, dott. Marchetti!. Le elezioni che a Milano avevano messo in lue© certi episodi non potevano conferire agli avversari dell'attuale indirizzo confederale questa necessaria autorità. La discussione, tuttavia, è stata prolungata in maniera esagerata. Io, che facevo parte del Consiglio direttivo della Confederazione, ho riconosciuto con i miei colleghi che poco abbiamo potuto faxa Circa le dimissioni del segretario confederale, io penso — ha detto l'on. De Giovanni — che Rigola sia rimasto colpito dalle osservazioni fatte da tutti gli oratori, che hanno parlato, perche anche quelli più favorevoli all'attuale indi rizzo della Confederazione, e che lo hanno confermato, hanno espresso il desiderio che la Confederazione assuma un atteggiamento di più infensa battaglia contro gli avvera sari. Del resto, io sarei felicissimo se l'ono-l rcvole Rigola rimanesse al suo posto, ma occorre fioncheggiarlo con altri uomini, in maniera che egli sia soltanto la mente direttiva. —- E dell'opera avvenire della Confedera- z,Dne/ ,„ .., — Io penso che ai fini dell'unità profeta ria la Confederazione ha la necessità nsso luta di tenersi del tutto indipèndente da o- gni partito politico, compreso il partito so cialista ufficiale. Io ho poi la convinzione che alla unità proletaria si dovrà arrivare in un avvenire non lontano per forza stes sa di cose. L'on. Pietro Chiesa mi ha detto: _ E- stata una vittoria strepitosa Io non r™-: mn1 nrpvpdnta pA p ianin rrtii «rioni ^1-, ^»!.JKl%^Jn c" ?J?= f^1 ]<:a*Jva Peichè da principio si temeva che « fosse una opposizione bene agguerrita, e tenace più di quello che non sia stata Non bisogna dimenticare ciré nel triennio ultimo la Confederazione del lavoro si è tro- vaia a dover lottare nel periodo più difficili e più delicato, data la corrente sindacall sta che aveva cercato di intensificare l'ope- rà pronria. Ciononostante, la Confederazione seppe tenere un contegno così corretto da persuaderà gli operai della bontà del proprio metodo. — E della parte rivoluzionaria che cosa pensa ? — Penso — ha detto il deputato di San Pier d'Arena — che se non ha vinto ora la parte rivoluzionaria, non -vincerà più. Se si poteva credere che essa possedesse una qualche forza era in questa battaglia che si doveva manifestare. Si è visto invece com'è caduta. .

Persone citate: De Giovanni, Marchetti, Penso, Pietro Chiesa, Rigola

Luoghi citati: Mantova, Milano, Vigevano