Tumultuosa giornata

Tumultuosa giornata Tumultuosa giornata Lt'attaooo elei segretaIjavoro milanese * ad un oougrreesista. , (Per telegrafo Mantova, 6, san. La seduta antimeridiana del Congresso della resistenza e stata presieduta dal l'on. Chiesa. Si prosegue la discussione sulla relazione morale. Primo oratore è Argentieri di Brescia, che rimprovera la Camera del lavoro di Milano per i suoi tentennamenti verso i sindacalisti; vuole si aumentino i mezzi-per il funzionamento confederale accentuando la lotta contro i sindacalisti e vuole rapporti col solo partito socialista. Sabbàtini, di Voltrl, non approva l'indirizzo .della Confederazione perchè troppo riformista. Marchetti, della Camera del lavoro di Milano, leader degli oppositori, fa una disanima delle cause che impedirono ' Il sorgere del movimento sindaoalista è vuolo giustificare l'esclusione della .Confederazione durante gli ultimi scioperi di Milano. Egli provoca rumori e interruzioni. Inoltre critica l'azione confederale contro il Governo, accusandola di essere stata tardiva e per aver limitato lo sciopero a ventiquattro ore. i L'attacco di Marchetti Il Marchetti nega, che gli oppositori della Confederazione da lui capitanati alano mossi da ambizione e' dal desiderio di prendere il posto degM-attuali dirigenti. Dalia platea il congressista Galli interrompe: — Purtroppo 6 verol Bruno. — Dovreste dimostrarlo! Marchetti. — Ci riserviamo di dellneara il nostro programma in sede, di riforme dello statuto federale. Proseguendo il Marchetti a un certo punto accenna ai fischi e. al boicottaggio esercitato dai sindacalisti contro l'on. R.goia. Scoppiano allora nella sala gl'aridi .clamori, interruzioni, grida, e applausi all'indirizzo di Rlgola. Passa quindi iì Marchetti al tanto aspramente criticato abboccamento avuto da lui per i socialisti milanesi coi sindacalisti, allo scopo di- sondare le loro intenzioni — Ma noi — esclama — non abbiamo fatto alcuna dedizione dèi nostri convicimerrM ai siiidac disti! E siccome il Marchetti, si dilunga a parlare della condotta della Camera del lavoro dì Milano, Zlrardlni di Ravenna interrompe: — Ma qui discutiamo l'indirizzo della Confederazione e.la relazione morale Rigolal E' strano che si venga a parlare sodamente dei casi di Milano I (approvazioni, rumori).. Rabbattili di Roma. — Ma se è questo l'unico discorso che sentiamo da ieri! Pietro Chiesa, presidente, osserva che si tratta di un episodio che si riferisce in certo modo all'indirizzo delia Confederazione. Raccomanda tuttavia al Marchetti di considerare che si tratta di un episodio. Ma poco dopo si verifica un più grave tumulto perchè il Marchetti passa a criticare l'azione della Federazione dei lavoratori della terra, che postulò lo assegnazioni d} lavori presso i ministeri. — In tal modo — dice l'oratore — non si risolvono i problemi gravi e si smembra l'azione proletaria (rumori). Bai»'.li. — Ma.siete andati anche voi dal prefetto! • Marchetti. — Io no! Dugoni, dal banco della presidenza .— SI, per ben sei volte! Marchetti insiste dicendo che la Federazione della terra nulla ha fatto per la causa generale d.*i lavoratori. Argentina Altobelli scatta. — Ma Marchetti voi non sapete niente! Zlrardlni. — Slamo ancora all'abbici! (ilarità). BeleMi. — Ma diteci .un po' se slete andati o no da Milano a Roma! Marchetti. — Anche-la Camera del-lavoro di Milano ha dovuto seguire l'andazzo! A questo punto si hanno le prime generali esclamazioni di ilarità e di sorpresa, poi tutto 11 congresso sorge in piedi e scoppia un grande tumulto. Galli insieme a molti altri "di Milano si scaglia contro Marchetti. Intanto alcuni rappresentanti di Massa Lombarda inveiscono contro Argentina Altobelli, quale rappresentante 1 lavoratori della terra, perchè — dicono — avrebbe abbandonato quei lavoratori nell'agitazione contro gli zuccherieri. L'Altobelli protesta vivamente. Il presidente Chiesa tenta Invano scampanellando, di ricondurre la calma. L'on. Mazzoni dico: — Non vedono nulla al di là del Duomo di Milano! (applausi). Il tumulto è generale. SI soorgono mella grande confusione, Buozzi di Torino, De Giovanni, Giovanetti, Cahrini, fare opera di paceri. Finalmente si ottiene un .po' di calma, e Marchetti riprende il discorso. Ad un certo punto l'oratore grida: — La Confederazione deve mantenersi rigidamente sul terreno della lotta di classe, perciò aderire solo al partito socialista. Mazzoni. — E gli anarchici non credono forse alla lotta di classe? Marchetti prosegue e stigmatizza l'opera della Confederazione per la compilazione del contratto del tipografi, accusando specialmente il Rigola di averlo firmato. L'on. Rlgola grida che non è vero; l'on. Quaglino, con accento sdegnato, rivolto al Marchetti, dice: — Ci sono ì documenti che parlano chiaro! Parla Buozzi Dopo, il Marchetti, pronunzia in contradditorio con lui e in difesa della Confederazione un vigoroso discorso polemico 11 Buozzi. della Lega metaiUui-gica di Torino. Ad un certo punto l'oratore dice: — Noi, secondo gli oppositori dovremmo seguire sempre i smdacallstiV ^On. Mazzoni. — Già, perchè essi gridano di Più oltre, Buozzi rileva che a proposito dello sciopero di Piombino e dell'Elba il Marchetti aveva accusato a mezzo del suo giornale «il Proletariato», la Federazione metallurgica di aver tradito gli scioperanti di Piombino, non confederati. Il Marchetti Ulta: — Non è firmato da me quell'articolol Buozzi. — Tu ine ad responsabile e non hai rettificato! Siamo ad un altro violento tumulto. Galli Giani ed altri di Milano gridano: — Marchete ti non può assolutamente essere leale Tutti i congressisti sorgono in piedi urlando Marchetti rimbecca molto violentemente 1 suoi avversava; ma Galli gli grida: — Tu, Marchetti, hai fatto nelle elezioni della Camera-del lavoro ciò che i sindacalisti non sarebbero mai arrivati a fare!. E Giani rincalzar — Marchette ha fatto le elezioni alla De Bellis! : Marchetti. — La méssa vd'ha risposto! Voi vi riscaldate a freddo! ~ se la principessa. —'Che viviate o .che moriate, chi *. che se ne occupa? , Lo spagnuolo esclamo': — Io anzitutto, 'io, dico ed è abbastanza. Sa non volete interessarvi di ciii che mi'ri-, guarda, non è una ragione perchè' non me ne! Interessi io. ' '.'"'. ■ ~ La principessa sorrise ed il marchese crédette il momento propizio per dire a. voce bassa:' — Quando manterrete .la promessa? ■ Riozares' aveva un'aria cosi supplichevole, i.| suoi occhi vellutati erano, cosi carezzevoli, r suoi bei capelli neri gettavano un'ombra.ai dolce sulla sua' fronte di marmo, tutta la sua' persona d'una grazia felina era una si viva adulazione per la principéssa, ch'ella trasalì impercettibilmente guardandolo; ma queli'impressiont durò poco. Aveva un'intelligenza troppo superiore per non capire che ogni donna- ora un - giocattolo fra le mani di quello spietato canzonatore, il cui,spirito uccideva in lui la carità e la fede, Essa avvicinò 11 suo labbro- inferiore all'altro, alzò una spalla e non rispose. Ad ogni intermezzo aveva sperato che Roberto, dimenticando- i - suoi ranco», verrebbe a' «aiutarla nei palco, e lo aveva aspettato. 0 ani» au militi atai — imi f i**- rio della Camera dèi Un' accusa infamante alla Stampa). a Mi mlr e ua-j r l'aa l'o promenunzia sem e le uiste dera ape parj. dei ' $g Con-'Jì Giani. — Abbiamo un De Bellis anche a Milano! Le urla e le invettive durano per alcuni mlr nuli, finché il presidente riesce, ad ottenere ua-j po' di silenzio. Il Buozzi continua difendendo la federazione, sia contro la guerra che per l'agitazione prò Ettore Giovanitti, ed attacca l'opera della Camera del Lavoro di Milano, provocando interruzioni di Marchetti, vivacemente rimbeccato da vari congressisti. Denunzia il brutto vezzo degli oppositori di essere sempre pronti a denigrare la Confederazione e le Federazioni di mestiere. Illustra le conquiste morali c materiali ottenute dalla Confederazione e sostiene quindi che il movimento aperaio non deve supinamente accodarsi al parj. tito socialista, pure seguendo i principi deisocialismo. ' $g La sceduta antimeridiana è tolta a mezzoì giorno eTìnvTata alle u. £ Con-'Jì Un'accusa che scatena nna tempesta d pAlla seduta pomeridiana presiede Belelli, e fra i presènti si nota l'on. Alceste De Ambns. S'incomincia con un incidente. Giani, della Federazione tessile, vuole che si espella, dal Congresso Boninsegna, delia Federazione legatori, contro il quale slscaglia violentemente, accusandolo di falsario, per i noti Incidenti delle elezioni alla Camera del Lavoro di Mir lano. 11 Gaini dice testualmente, con voce chiara : — Qui, al nostro Congresso, si trova preseti: te un mascalzone, un farabutto, che tentò di diffamare degli onesti organizzati In occasione delle elezioni, alla Camera del lavoro di MI1 lano, diffondendo una circolare apocrifa, recante i segni massonici per far credere che gli stessi organizzatori candidati .appartenevano alia Massoneria. CoMui — grida ad alta voce il Giani — è Guido Sonlnsegnl! E' come un fulmine che scateni un incendio tra i congressisti. 'Dopo un attimo di silenzio, sotto la grande impressione prodotta dalle parole del Giani, scoppia un tumulto di grida incomposte. La platea si divide in (tue campi. Una parte difende il Boninsegni. che assiste, pallidissimo, ma impassibile, alla bufera che lo investe, n Marchetti, il Cassulani, ed altri gridano: «Queste sono beghe di Milano! ». . Galli risponde alle vivacissime invettive, che nel rumore infernale della sala non si possono raccogliere. Frattanto alcuni gruppi salgono dalla platea sul palcosceuico. e avvengono colluttazioni. Monti si slancia, a separare l contendenti. Si odono grida di : « Fuori! fuori! Alla porta! ». ILe minaccie e le colluttazioni corpo a corpo durano ancora alcuni minuti. Il presidente osserva che il Congresso none competente a risolvere la questione sollevata, e propone di deferirla ad una Commissione di tre persone. Giani -aderisce, ma, volendo Boninsegni parlare. 11 tumulto riprende, La Commissione sarà costituita dalla Presidenza. Si riprende quindi la discussione sulla relazione. Primo oratore è Monicl, di Roma, che sostiene il carattere rivoluzionario dell'organizzazione contrapposta all'attuale indirizzo riformista. Chiude affermando, che la sua frazione si riserva, in sede di ritorma dello statuto, la discussione sul programma. La Presidenza comunica che la Commissione per la questione Boninsegna venne costituita dal congressisti Zauli. Serrati e Gaviglto. Sale alla tribuna l'on. Dugoni, il quale presenta un ordine del giorno di-piena approvazione della relazione morale e di conferma dell'attuale indirizzo confederale. E' applaudito, ed interrotto (mando' afferma che nulla si può avere'di comune coi sindacalisti. . • ... Vibratamente risponde a Serrati, che gli rimprovera di avere, cambiato il suo modo di pensare. Afferma che la Confederazione non può avere esclusività col partito socialista..che, fra l'altro, non la vuole. Il voto Dopo ì discorsi di Giovanni Baccl. e di Reìiia' e dóno la replica dell'on. Rigola li quale dichiara fra la enorme impressione del congresso, che non potrà più assolutamente rimanere al suo posto di segretario della Confedarazioneanche per ragioni di salute (al che 11 congresso reagisce con una triplice salve di au-, plausi), si procede alle votazioni. Sono In lotta vari ordini del giorno. Quello déll'on. Dugoni' dice: • Sentita 0 approvata la relazione, in considerazione della grave situazione politica e dell'acuirsi della resistenza padronale, raffermata ila unità ideale e la comunanza di metodo coj socialismo e la necessità, in base alle delibar razioni .internazionali di una cordiale e costante Intesa col partito, e riaffermato l'Indirizzo tracciato dal precedente congresso, ritié. ne necessaria l'azione per un am-escimentò dei mezzi per la propaganda a fine di ottenere un più pronto spirito e per obbligare il Governo a urna coraggiosa politica di lavoro». Un altro ordine del giorno è quello Pacini, che approva pure la relazione, ma vuole la. Confederazione indipendente da o-gaii partito. Infine, vi è un ordine del giorno di Bonibaccl per la approvazione pura e semplice. La votazione ha luogo per appello nominole e dà i segnanti risultati: . .Ordine del giorno Dugomi: yeti 187851. Ordine del giorno' Pacini: voti 2104. ' '• Ordine dei giorno Bombacci ; voti 58438-• Il congresso manda quindi un voto di solida-, vieta ai lavoratori del mare' in lotta. La seduta è tolta alle 19. ' _ ■•