Il processo per la popolazione dei temi nel concorso magistrale

Il processo per la popolazione dei temi nel concorso magistrale Il processo per la popolazione dei temi nel concorso magistrale (Tribunale Penale di Torino) Udienza antimeridiana lì primo testimonio dell'udienza di stamane è Ù sig. Michelangelo Ferrerò, insegnante municipale, il quale riferisce che udì dire dal maeeto Goitre che chi aveva dato il tema era colui che aveva avuto l'annotazione di iodevoiissimo nel concorso per ispettore. Naturalmente si voleva alludere al Richard. Del resto altre voci false attorno ad indiscrezioni nei concorso magistrale correvano in quei giorni. Tali voci furono poi smentite. 11 prof. Baldassarre Caudera. direttore della ecuoia Vincenzo Monti, ricorda che una sera alla scuola Silvio Pellico senti dire che certo Ferrerò aveva pagato al Richard mille lire per avere il tema. Di tale voce ridemmo — dice il teste — perchè nessuno vi credette. Il maestro Vincenzo Goitre. insegnante municipale, riferisce la afférmazione fatta che chi aveva rivelato il tema era colui che aveva avuto l'annotazione di lodevolissimo. Ciò dissi — aggiunge il teste —per dimostrare l'impossibilità che il Richard potesse avere commessa tanta indelicatezza. Il teste ha tlerissime parole contro il sistema delle lettere anonimo adottato da educatori della gioventù e ritiene il Richard incapace di atto meno che corretto. La signora Clementina Viretti. maestra, aitaci dal senatore Badini per riferirgli la diceria delle mille lire sborsate ni Richard dal Ferrerò Correva anche la voce — dice, la teste — che i temi fossero stati propalati dall'avv. Dellapiane. impiegato municipale, la figliola del quale era concorrente. La testimone non diede affatto credito a tale voce, conoscendo la correttezza dell'avv. Dellapiann. La signorina Chiaraviglio Orsolina. maestra, candidata al concorso magistrale, depone smle voci cor=o attorno all'Arti?, il quale fu rimandato — sj. diceva — perchè aveva avuto i temi sbagliati. Emilia Risso, insegnante municipale, accompagno una sua amica al concorso e vide una signorina avvicinarsi ad un funzionario che era al concorso e domandargli se nei temi ci erano le parole decoro e cultura letteraria. La deposizione del prof. Mettana Il prof. Felice Mattana è introdotto nell'aula — Lei sa di lettere anonimo scritte relativamente al concorso magistrale? — Ne ricevetti tre. — Xe parlò al prof. Gribaudi? — Sissignore. — Ha sospetti che l'autore sia un maestro respinto ? — Lo dubito. — Il maestro Garrone le disse qualcosa? — Si. che aveva portato ai prof. Richard lo schema del suo lavoro, prima che la Commissione lo giudicasse E il Garrone riferì ancora che alcuni candidati dicevano che il tema pai facile era stato estratto. — E' venuto a casa sua rActis-Tessitore ? — Alla fine di settembre. Egli già mi aveva scritto di irregolarità avvenute nel concorso. Mi confermò a voce tali irregolarità, affermando di avevo avuto i temi, ma non volle dire il nome del propalatore. Il giorno prima di essere interrogato dall'Autorità giudiziaria l'Actis ritornò da me e dicendosi in quel momento sciolto dal vincolo del giuramento, mi fece il racconto esatto di come aveva potuto avere in comunicazione i tenti. E qui il teste ripete con precisi particolari il racconto già fatto dall'Acns-Tessitore. M- Ella si fece scrivere dall'Actis l temi come 11. avrebbe avuti in comunicazione dalla signorina Leone? — Sissignore. . - ... Vvv Poddigue — E' strano che ella abbia avuta' la stessa precauzione dell'avv. Saverio F—°Che impressione le fece il contegno del Richard nell'episodio del Garrone? — Che fu più imprudente che colpevole. — Ha ella sentito dire che la signorina Leone doveva diventare parente per via di matrimonio con il prof. Richard? N — Ciò ho sentito dire. ,„«».„ a — Ella s'è opposto alla nomina del Richard nella Commissione? - Solo perchè il Richard era meno anziano di altri parimenti meritevoli di lui. La mia osservatone""era solo rivolta al principio e non alla persona. Ma anch'io diedi il mio Ivoto favorevole quando il Provveditore degli studi ini fece osservare che il Richard aveva vinto il concorso per ispettore, e tale nomina gli sarebbe stata come di premio. i II teste afferma d'essere sempre stato in cor-1diali rapporti d'amicizia col Richard. 11 Ri- chard non accusò mai dapprima la « Mcoto Tommaseo p, di cui il Mattana è presidente, d'avegli fatta la guerra. 11 Richard, invece, in •presenza degli altri membri del.a Commissione igiudicatrice, avrebbe sospettato il prof. Ma- gliano, membro dissidente dell'Unione Nazto- naie. \vv Poddigue: — Chi gli riferì questo? — li prof. Cerniti. (Voci: Ah! Ahi). 11 prof. Richard protesta che l'amicizia del prof. Mattana è una ipocrisia, perchè mentre protestava £nta cordialità, andava dWon- dendo.le lettere anonime e già ordiva la tra-1ma delle accuse. Prof. Mattana: — Non è vero! . — Avevate già pubblicato sul bollettino del la « Tommaseo » le accuso contro di me.... Porti qui questo bollettino Avv. Poddigue: — Si ricorda il teste che l'Actis gli disse che aveva promesso al Del- mastro di portargli i temi. — Sissignore. L'Actis insorge e dice che egli non ha fatto il nome del Délmastro e che il prof. Mattana equivoca in proposito. Prof. Mattana: — Posso nvere sbrigliato il nome, ma non sbaglio sul fatto riferitomi dal- l'Actis. Poddigue: — Fu ella che invitò l'Actis a ve- Poddigiie: - Avrà anche delle amiche! Presidente: - Perchè ella senti la necessità di riferire ni Mattana i particolari del fatto.dopo ch'ella disse d'essere stato svincolato da .gluramenlo? ' — Perchè già gli avevo prima accenato in riassunto il fatto stesso ™» « ; esirauo. Prof. Mattana: — Io ero rimasto incredulo alle sue dichiarazioni ed allora egli mi volle portare le prove delle sue affermazioni.Il teste protesta in modo energico, sfidando a dare prova in contrario che la « Nicolò Tommaseo; » nò direttamente uè indiretta/niente sia intervenuta nelle accuse contro il Richard. Poddigue : — Ella comunico a molti le lettere anonime? — Nossignore: a tre maestri tutt'al più. — Nelle lettere anonime si faceva cenno ad altre persone, ad altri commissari? — Nossignore. Il prof. Gribaudi replica Il prof. Gribaudi afferma che fu egli che consigliò il Provveditore degli studi ad interrogare il Mattana ed a sua volta protesta cne egli non esortò l'Actis a scrivere lettere anonime, ma solo a fare sapere in qualunque modo, il fatto all'Autorità superiore. Poiché l'avv. Poddigue dice che 11 Mattana è magna pars nella montatura contro il Richard, il Mattana insorge, contesta e nega recisamente. Candida Violetti, maestra, narra che la maestra Actis Baronio, le raccontò d'avere una signorina sentito uno. concorrente chiedereprima dell'esame, a persona che sembrava un inserviente quale fosse il tema estrattoE che di tale fatto l'Actis Baronio le diede un biglietto scritto, ch'è allegato agli atti. La maestra Antonia Tersa senti dire che l'Actis vinse il concorso di Milano perchè aveva avuto prima il tema degli esami. Ed io risposi — aggiungo la teste: — L'Actis allora ha sempre i temi in tasca: ]J ha avuti a Milano e li ha avuti a Torino. La maestra Carolina Bosio. candidata al concorso magistrale, fu allieva del Richarde la sera prima dell'esame andò a trovarecome di consueto, il suo maestro. Presid.: — C'erano altre signore.., — Parecchi" — La signorina Leone uscì prima di loro dalla casa del Richard? — Sissignore: prima. — Il Richard parlò loro del concorso? — Ci fece soltanto coraggio. — Parlò in modo speciale alla Leone? — Affatto. Poddigue: — Ella fu presente a tutto icolloquio floiin Leone col Richard? — Sissignore. — Ella non aveva domandato qualcosa detemi al Richard? — Sissignore: ma il Ritnard rispose ch'eglnon sapeva nulla. v.icgnp- M-: — Senti l;i Leone parlare di libri ? — Mi pare, ma non sono certa. chardS?1Clente: ~ DOpo resamo v*<*e il RiHiTfoV.'ì me,?.e dopo: mi domandò se era soddisfatta dell'esame, ed io risposi di no ~A,CMnil al suo lavoro fatto in quell'eménte0" DOcn,ssime Darore ed incompietaLa perizia 11 Rro{- vidari. Perito, conferma, illustra ed amplia le sue conclusioni peritali, già deposte in istruttoria. Il prof. Vidari, esaminati attentamente i temi nella loro dizione, quale fu proposta dai commissari, e quella riferita dai testi, cosi concludeva: — Mi pare che si debba dire che fra i tre temi proposti dalla Commissione t- quelli che appaiono nelle deposizioni dei vavii testi, non ci sono che alcune generiche vaghe e manchevoli affinità, ma che non si possa parlare In alcun caso di vera, precisa e perfetta coincidenza. Avv. Poddigue: — Quelle indicazioni agevolavano la conoscenza e poi lo svolgimento dei temi? — Tutt'altro. Tali indicazioni deviavano completamente la inente dei concorrenti dal tema veramente proposto. Presidente. — Quindi queste indiscrezioni non si potevano dire propalazioni del tema I c^tó^'ìS^JaéLÙZ^aSSu che I conionaere w mente negli esaminandi, La signorina Teresa Courts. maestra, la sera del 2 settembre è stata in casa del Richard— Perchè vi andò? — Per salutarlo da parte di mia zia. e farmi conoscete da un membro della Commis1 Sj0ne La teste esclude in modo assoluto che i prof niellarci, con :ei e con altre signorine concorrenti, abbia parlato dèi temi e fatte in • discrezioni in proposito, i u pr0f. Michele Ottolenghi parlò inciden talmente col prof. Gribaudi del concorso, — io credetti — aggiunge il teste — aquan . <o disse il prof. Gribaudi, perchè conosco la sua equanimità e la sua rettitudine, al d sopra di ogni spirito di parte. E fu per que sto che, udite le rivelazioni del prof Grlhau di- domandai 1 autorizzazione al Gribaudi d comunicare le rivelazioni stesse al provvedi1'^S*I - Che le disse il prof. GriPr-'sidente : baudi? — Che un maestro, dopo vive insistenze, aveva ottenuto da una maestra il tema prima dell'esame. Ella affermò in istruttoria che il profes sore Gribaudi gli aveva detto d'aver consi gliato quel maestro a scrivere una lettera a nonima al provveditore degli studi... I — Ora non ricordo. Ma se lo dissi in istrut i toria, sarà vero, Celso Elia, impiegato, accompagno la signo ' rina Leone a casa dello zio dopo la sua vi sita al Richard. La Leone non gli disse af ' fatto d'aver avuto dal maestro Richard indi cazione alcuna sui temi. Antonio Elia._ marito della signora.Mariadegli esami non sapesse affatto quale temafosse stato estratto, tant'è che lo aveva pre gaio di restare sul posto degli esami per ap, prendere, se era possibile, quale fosse stato i : tema sorteggiato. „ ; n testimone racconta ancora che sua mo glie, nel deporre davanti al procuratore de i Re cadde involontariamente in un equivoco ò l e a e a a , a . n e o a l , , o l i i n - i a e . - l e a i u i - a - fa affermando come saputi di sua scienza dei ratti, elio invece le erano stati riferiti dalla sorella, signora Francesca Provera. Egli la esortò a rettificare all'udienza. Poddigue: — Ella parlò mai di questo caso della Leone, colla Leone stessa? — Una volta sola. Ed ella negò recisamente d'aver detto d'avere avuti i temi dal professore Richard. Avv. Poddigue: — Sa che la signora Provera-Leone accusava la signora Provera Francesca di aver detto il falso? — L'ho sentito dire da mia moglie. Il teste dice che gli pare impossibile che la (Rosina Leone abbia detto di avere 1 temi alla signora Francesca Provera, e ne abbia invece taciuto con lui e sua moglie, che sono insegnanti e che l'avrebbero potuta aiutare. La signora Francesca Provera e la signorina Amiori. sua nipote, sostengono d'avere detta la verità nella loro deposizione, spiacenti che, per fare omaggio alla verità, abbiano dovuto recar danno al signor professore Richard, contro il quale non sono mosse da alcun rancore o malanimo. E l'udienza è tolta a mezzogiorno circa. Udienza pomeridiana L'udienza pomeridiana si inizia colla Consegna che il prof. Mattana fa delle lettere anonime e della lettera che ricevette dal maestro Actis. Avv. Poddigue Mll'Actis): — Ricorda di avere concorso qualche anno fa a Chivasso e di avere sollevato anche allora la stessa questione? — Ho effettivamente concorso; ma ho solo sollevato una questione per la graduatoria. — Sa che il Consiglio Comunale di Chivasso discusse la sua questione e la respinse dicendo che era la questione d'un leggerone? — Ah. questo poi non so. — Pure il Sindaco di Chivasso... — Ma il Sindaco di Chivasso è mio avversario politico. — Si ricorda che anche allora scrisse delle lettere anonime e che in quel tempo era corrispondente del, Momento? — Non scrissi lettere anonime, ma ero effettivamente corrispondente del Momento. — E non ebbe ella consiglio anche in quella contingenza dal prof. Mattana? Il prof. Mattana dice che i'Actis lo interpellò sul suo caso ed egli gli diede qualche consiglio, come gli dettava la sua esperienza. 11 prof. Stefano Magliano depone che l'Actis gli rilasciò una dichiarazione colla quale escludeva che i commissari avessero commesso irregolarità alcuna nel concorso magistrale. E disse d'essere stato tratto .all'accusa dalle insistenze d'un membro del Consiglio provinciale scolastico. — Perchè ella ebbe questa dichiarazione dall'Actis? — Perchè io sono presidente dell'Unione Nazionale e fui dal mio Consiglio incaricato di una inchiesta, dappoiché ci eravamo convinti trattarsi di una volgare aggressione di parte. Avuta la dichiarazione dall' Actis, io la consegnai al Provveditore degli studi Il Presidente mette in rilievo argutamente tutte queste Inchieste fatte dai vari Enti e dalle varie Commisioni, che certo non concorrono a rendere limpide «e risultanze di causa. 4 L'Actis, nuovamente richiamato, insiste neii affermare che la versione corrispondente a verità è quella detta al Provveditore degli studi e al Procuratore del Re. Il Presidente legge la. dichiarazione del1 Actis colla quale esclude ógni colpevolezza dei commissari... Presidente: — Allo stato (ielle cose.... Prof. Magliano: — Smentisco questa riserva... Avv. Poddigue: — E' vero che ha detto al prof. Magliano che è stato trascinato «d accusare dal prof. Gribaudi? — Non rammento. Il Vagliano dice che desume che la «Nicolò Tommaseo » combatte il prof. Richard, ini fot In che gli accusatori appartengono tutti a quella Società. Prof. Mattana: — Non è vere: smentisco! Prof. Magliano: — Ad ogni modo alla « Tommaseo » fanno capo tutti gli appartenenti al partito clericale. (Uh! Uh!). L'avv. Cesare Landi. impiegato municipale, era coadiutore della Commissione giudicatrice. Afferma d'aver detto, per confortare un'esaminanda, dopo che già erano slati estratti i teani. che quelli non estratti erano più facili. Ha la impressiene che l'Actis sia andato da lui per sapere l'esito degli esami e per chiedergli anche quegli altri temi. La signora Ada Latta, maestra, accompagnò sua nipote agli esami e s'incontrò col maestro Délmastro. h quale era molto agitato e titubante. Quando seppe che si diceva che il Délmastro aveva 1 lemì in tasca, rimase stupefatta che il Délmastro avesse tanta paura di presentarsi agli esami. 11 notalo Tessaro riferisce un discorso che avrebbe fatto la signorina Romigher sugli esami e le accuse mosse al prof. Richard. La signorina Romigher si trincerava sempre nel dire che ella non sapeva nulla. La signorina Romigher non è sempre sincera. Ella aveva, detto che anche la signorina Blanc avesse avuto il tenia dai prof. Richard, il che non è affatto vero. La professoressa Ida Faggiani ebbe per alunna la signorina Romigher. la quale le parlò _con molta disistima del Richard. Affermavadelle cose gravi ed astiose con leggerezza im- perdonabile. 11 Richard invece parlava molto bene della Romigher e della sua famiglia La signorina Romigher protesta che c'eraRanto un po' d'astio da parte di sua sorellaa|ff.'S^f0^DUCt^L-"0„iS*";.^ ""^T .conlro ure-,?'cJ1fr(1 .n°ri Josse.ro *• una montatura perp-1"JVKUa,„ài„ colleglli, meno di lui valenti eil mene^ortanati nella carriera \~ lL^rnrone n0n eli feC€ 11 nome dd mae- o-i6tro Mattana? el — Sissignore : mi pere, o, La signorina Federica Cortese narra che l'av- vocato Landi, dopo l'estrazione dei temi, disse : Sono stati fortunati: è questo il tema piùfacile. Pitro Castagnero. maestro, depone che col prof. Mugliano si recò dall'avv. Pioh, loro con sutente, il quale loro disse che la • Tornino >seo » si sarebbe accontentata della piccola vit> torio, delle dimissioni del Richard dalla Corri missione, e che alcuni concorrenti, appartenenti alia •Tommaseo», avrebbero preferito l'annullamento del concorso -piuttosto che la permanenza del Richard nella Commissione.Col prof. Magliano il teste si recò a Chivasso ad interrogare l'Actis, il quale escluse la colpevolezza di qualsiasi commissario e specificatornente quella del prof. Richard.' « Si diceva poi che due consiglieri comunalil'avv. Fino e 11 prof. Gribaudi, volessero a tutti i costi far annullare il concorso. E. del resto, anche l'Actis affermò d'essere stato spinto alle sue accuse dal prof. Gribaudi ». Actis : — No; io ho detto che il prof. Gribaudm'impose di parlare... Giuseppina Garelli, maestra, sa che il professore Gribaudi dimostrò l'intenzione di mandare a monte il concorso, che era il concorso dei... tre puntini. Il prof. Bernardo Chiara fece parte della Commissione giudicatrice e non può che riconoscere correttissimo il prof. Richard in tutti i suoi atti ed In tutte le sue parole. Egli è dottissimo ed imparzialtsslmo. Avv. Poddigue: — Non vi fu un altro commissario che durante la correzione dei temi prendeva degli appunti?... — ri prof. Cerniti; ma questi appunti erano presi quando già i lavori erano esaminati. — Quando furono sospesi i lavori della Com missione? — Il 15 ottobre; due giorni dopo furono ripresi e poi sospesi nuovamente, E dopo avere esperite alcune pratiche procedurali, il presidente diede la parola al P. M ti quale, dopo aver raccolte tutte le risultanze di causa ed averle diligentemente commentateconcludeva per la condanna del prof. Richard a 300 lire di multa. Oggi le arringhe defensionali degli avvocatPoddigue e Cattabiani e probabilmente la sentenza, cosi vivamente attesa. CINI.

Luoghi citati: Chivasso, Emilia, Milano, Torino