Il processo per la propalazione dei temi nel concorso magistrale

Il processo per la propalazione dei temi nel concorso magistrale Il processo per la propalazione dei temi nel concorso magistrale ( Tribunale Penale di Torino) Osannai att iuta lotta dlsoreta, composta in «taf» parte di masatra e d'Insegnanti, si è inlatato stamane il processo a carico del maestro prot. Richard, per lenojè accuse di avere propaiésto a dei concorrenti i temi del concorso magistrale, delle quali già ampiamente abbiamo riferito. Le signorine concorrenti, che s'era detto volevano costituirsi P. C, nonno invece latta aperta dichiarazione di rinunziare a tale costitnslone, facendo voti che il Concorso sia dichiarato valido e sollecitamente ei proceda agli esami pratici orali. »rof. Richard è difeso dall'aw. PoddSgue. Alle ora » la punto l'udienza « aperta. 11 Presidente, aw. Montalenti, fa la chiama dei testrmont, una sessantina circa, che rispondono «nati tutti all'appello. Subito si procede all'interrogatorio dell'imputato. Llntwragatorio del prof. Richard ^np re fesso re Richard «chiara le sue gene- V Presidente gli dioe: — Ella sa di che cosa è accusato?... — Non 6 vero che abbia pubblicato i temi od anche solo in riassunto accennato ad essi, fca mia opera fu sempre correttissima. — Afa il giorno prima degli esami non vennero a casa sua parecchie persone 7 — SI: i maestri Ruffo e Marchiando, cui feci coraggio e dissi innocenti parole di conforto a tre concorrenti, tra le quali la signorina Leone, che mi interessò per la nomina di una aua sorella a maestra in un Comune biellese. —• Queste signorine, perchè erano venute in casa *ua? Non ha sentito ella necessità di dire a Queste signorine che non era affatto opportuno che Ja interpellassero sugli esami? —■ La signoritta~BOEio-mt conosceva e venne ver salutarmi; nè colle altre signorine diesi cose riguardanti specificatamente gli esami. — Non è venuto un altro maestro? — SI: il maestro Bonzo, col quale parlammo del Congresso di Firenze, e gli dissi che facesse coraggio alla figlia, che era concorrente. — Lei sa che la signorina Leone ha avuto la conoscenza dei temi? — E" impossibile che abbia portato via da casa mia un accenno ai temi. — Non può averlo saputo che a casa sua. parche, uscendo di casa sua, appunto, subito ne parlò con sua zia, signora Provera... — Io non posso dire quello che sia successo fuori di casa nsm Questa è tutta una montaura — Ed i testimoni sarebbero falsi? — Sissignore: tutti falsi. — E, perchè vi sarebbe una montatura contro di lei? — Per invidia: io vinsi degli esami, che mi rhisero in credo di essere nominato direttore STorino. cosi alcuni colleghi dèlia « Tommaseo >. Società avversa alla mia Federazione, hanno del rancore contro di me. — Ma è possibile che il maestro Actls abbia a«Éo contro di lei per astio? — Egli e staio un mandatario. Ed ho capito a montatura, quando vidi la relazione dei. prore*sori Gribaudi. Emo. Mattana, che sono Sella • Tommaseo ». Del resto, l'Actls Tessitore ptiò essere che abbia agito per vendetta, esJKido stato riprovato. — Ma quando egli fece la rivelazione, non sapeva che era stato bocciato. E, del resto come spiega che la zia della Leone, signora Provera, la quale non aveva alcuna asione d'odio o di vendetta contro di lai. abbia anch'essa mossa la stessa accusa? — Non saprei. — E non le pare che sia stato scorretto concedere tanti colloqui a candidati alla vigilia SegM esami? — Tutti noi commissari eravamo assediati da raccomandazioni. — Ci sono molti indili contro di lei; sarebbe meglio che confessasse te cose come sono avvenute, pan che ella non abbia usato quella correttezza che è indispensabile ad un commissario. — Io non he mai dotto una parola sola di giudizio sui tenti e 6ui concorrenti che potesse essere una toaiscrezione o una scorrettezza. Fatti e tosi iafiooertfissimi furono poi coloriti ad arte e per suggeriménto senza dubbio del signor Mattana. Su domande dell'avv. Poddigue. dice ohe il emissario Gemiti, amico del Mattana, duale lo scrutinio dei lavori dei concorrenti, endevk delle annotazioni che non parvero più corrette ai colleghi, tanto" che il presidente della Commissione lo rimproverò. 7- Il Camiti non teneva ua corso alle conootaentì? — L'ho sfatilo dire. -r.Gofta Leone h& ella ancora parlato dopo — Si; venne a scusarsi ed a dolersi che per causa sua avessi avuto tante noie. La deposizione del prof. Cribaudi P prof. Gribaudi primo testimonio escusso, glembro del Consiglio provinciale scolastico, arra ohe nella prima meta di settembre fu avvertite dall'Actis Tessitore che egli alla seca prime del concorso aveva avuto conoscente del tema, — Io — dice a testimonio — imposi all'Actis di parlare, perchè auesto era il mio-dovere. finto sul giornali comparvero delle prime si azioni. Mi recai dal provveditore, ohe fece shìamare, e feci la deposizione che è atti, e ohe fu rlpetita al giudice istruttore. — L'Arti* ha dell'astio contro il Richard? — Non credo. Parlò senza pensare alle conseguenze delle sue rivelazioni a persona ebe, «me tck. era obbligata a dar peso e corso alle rivelazioni avuta — Dics 0 Richard che si tratta di osa monanti* delia « Tommaseo »... — Può «ssere, ma non ricordo. — L'Actis gli riferì com'erano i temi? — Si. ma non ricordo se In modo riassunivo e sommario, o in modo preciso. Io gli domandai se aveva parlato della cosa con qualcuno.. Ed egli mJ disse che ne aveva tenuto parola all'aw. prof. Saverio Fino. Poddigue: — Ella non consigliò l'Actis di Sferire l'accaduto al provveditore anche per itera anonima? — Non escludo d'avario detto. — Sa che i temi furono pel daH'AcUs dati aU'aw. Pino il giorno 16, su un foglietto scrittegli esamina?df * t8(ni erano conosciuti l1macepmarpaadtcrpnerm•aLdgtvamo1stailsccaddtgcDlgp2mzYrerd — Ma due dei temi dovevano essere rimasti in busta chiusa e quindi ignorati a tutti. — Si ricorda che qualcuno dei concorrenti disse che era stato estratto il tema più facile? — Sissignore. Concorrenti e parenti di. concorrenti Il prof. Ferdinando Delmastro, uno dei concorrenti, narra che a mezzanotte della vigilia degli esami ebbe la visita dell'amico Actls, il quale gli disse: ho i temi. Io — dice il teste — rimasi meravigliato. Ma egli me li mostrò scritti su un foglietto di carta. Domandai come li avesse avuti, ma non me lo voile dire. Avv. Poddigue: — L'Actis non le aveva promesso nella giornata prima degli esami > di portargli alla s«ra i temi? — Non rammento. Pochi giorni prima avevamo parlato del concorso ma non rammento se promise.di portarmi i terni. — L'Actis si fermò in casa sua per quanto tempo? — Dalla mezzanotte alle sette. — E non hiinno preparati i lavori sui temi avuti in precedenza? — Nossignore; affatto non pensammo a svolgere quei temi, perchè eravamo sbalorditi e meravigliati.... Giuseppe Campo, insegnante, fu ancli'egli concorrente per l'esame magistrale. Senti voci vaghe che dicevano esser stati i temi propalati prima dell'esame. — Da chi lo senti dire? — Dal maestro Garrone e dal maestro Deimastro che diceva di avere saputo iltemadal1 Actis. E certo maestro Tersa narrava che una signorina disse ad una compagna nel momento che.si metteva a svolgere il tema: « Ho avuta l'ispirazione già ieri sera!». P. M. : — Già. dallq Spirito Santo! La signorina. Luigia Rominsher, impiegata alle Ferrovie, depone di conoscere il prof.' Richard. Si recò qualche giorno dopo gli esami in casa del signor Richard per sentire che esito avesse avuto l'esani" della sorella. Il prof. Richard Je rispose che sua sorella gli portasse un riassunto del suo componimento allo scopo di riconoscere il lavoro nelió. beli avrebbe potuto farle ria buon avvocato perchè egli poteva molto, sua sorella però non porti"! mai quel riassunto al prof. Richard. — Ella non fa mica questa deposizione per astio? — Affatto! Una volta poi venne il Richard a casa mia, parlò a mia madre, rimproverandoci di aver fatto un omicidio morale, ed esortandoci a ritirare quanto avevamo deposto. Avv. Poddigue: — Ella non parlò di questo con qualcuno? — Si, con il maestro Borfoli. Giovanni Garrone, maestro, era un concorrente. Dice che usci» dagli esami con un gruppo di candidati, apprese da alcuni di essi in n. ssunto gli altri due temi che non erano stati est ratti. — Ella riferi queste rivelazioni a qualcuno? — Si, dopo le pubblicazioni sul anniento le riferii at prof. Mattana. — Ella 4ion andò dal Richard ? — Si, a fargli vedere in riassunto lo svolgimento del mio tema. Egli rispose che secondo •«•ria sulflcenza c'era: ma non poteva dire di — Ella sa di lettere auoniine? — Ne ho scritta una io stesso al provveditore agh studi invitandolo a fare un'inchiesta. La testimonianza dell'avv. Saverio Fino L'avv.' Saverio Fino narra che fu informato dal maestro Actis Tessitore nel mattino del giorno 3 settembre, che correvano voci che i temi erano stati conosciuti, lo dissi che tali voci correvano sempre in tutti i concorsi- ina anche aggiunsi che se aveva dei fatti precisi mi sarei occupato della cosa come consigliere oomunaae. Egli promise di portare per iscritto 1 tre temi, dei quali due dovevano essere afsatto ignorati. Me li poitò poi il giorno 12 scritti su un biglietto, che io infatti ho fatto vedere al Tribunale1"6 ^ StUd' 6 Che °ra coclseK»0 Presidente: — Lei ricorda che l'Actis venne da lei proprio il 3 settembre? — SI, perchè era vetiuto per una caujetta, in cui ero suo patrono, e che ho annotata sullo scadenzario. — Ella a chi indirizzò l'Actis? — Al professore Gribaudi. membro del Consiglio Scolastico. Presidente: — Ella è consulente di una Società avversarla a quella cui appartiene il Richard. — SI. Mi io non so affatto che il Bfchard appartenga alla «Nazionale». Dei resto, quando l'Actis Tessitore mi parlò della cosa mi disse che in Municipio ne erano gln informati. Presidente: — Da chi disse di aver avuto i temi 1 Actls? — Da una signorina che incontrò in via Lagrange. — Ah. questo no I i — .L'Actis non gli parlò di lettere anonime, consigliategli dal professore Gribaudi? — Mi pare di si. , Domenico Bortoli, insegnante, senti dire dal Delmastro che l temi erano stati conosciuti. — Quando glie lo disse? — Pochi giprni prima che si scrivesse la lettera al Provveditore degli studi. — Non disse il Delmastro che erano stati gonzi quelli che non avevano avuto i temi, perche erano conosciuti da parecchi? — Sissignore. Il maestro amico del Richard Borgo Giuseppe, insegnante, fu la sera del 2 settembre nella casa del Richard, di cui è molto amico. — Perchè si recò dal Richard? — Per sentire il suo parere su una mia relazione al Congresso di Firenze. — Chi trovò in casa del Richard? Y — Parecchie signore. Tanto che volevo ritirarmi. Ma la moglie del Richard m'invitò ad entrare. Col Richard scambiammo poche parole. — Parlarono anche dei temi? — Il Richard mi disse che s'era fatta la scelta dei tempi, e mi consigliò di fare coraggio alla mia figliuola, che concorreva, dicendo che i temi erano pratici, facili e non affatto astrusi.* — Perchè ella senti la necessità d'andar a parlare al Richard del Congresso proprio il giorno prima dell'esame cui partecipava la sua figliuola? " — lo non sapevo che l'estrazione dei temi fosse stata fatta, ed avevo urgenza di parlare col Richard per la questione del Congresso, che era imminente. — Conosce ella l'Actis Tessitore? — Sissignore. Da una signorina ho sentito dire che l'Actis Tessitore aveva fatto simili rivelazioni in un altro concorso a Milano... Da altri sentii dire che era un millantatore e che vantava alte protezioni ed aveva una tendenza ad ingrandire tutte le cose che lo riguardavano... Aw. Poddigue: — L'Actis appartiene alla « Tommaseo »? — Sissignore. So anche che l'Actis Tessitore dovrebbe essere assunto come redattore al Momento. Poddigue: — E' vero che il Mattana si oppose alla nomina del Richard nella Commissione'.' Cosi mi fu riferito cè tolta e rimiata aue io. | fT'rlionvi itmiUM'iriinn» ! sLUieil/a pomeriuiana ,eSi riprende alle ore 15 l'audizione dei testiiponi. Il prof. Gaetano Cogo. provveditore agli studi depone che ricevette parecchie denuncio o lettere anonime per irregolarità nel concorso magistrale. Egli ordinò un'inchiesta. — Interrogò il Richard? — Sissignore. — Gli ha ella contestato specificatamente l'accusa di avere dato i temi a qualche signorina concorrente? - Egli negò in modo assoluto. - Ette interrogò l'Actis Tessitore? • - Si: mi disse che aveva saputi i temi la sera prima dell'esame: ma non volle dire il nome di chi glie li rivelò, perchè aveva promesso di non far parola in proposito — Sa ella che ci furono delle persone che si opposero alla nomina de! Richard nella Commissione esaminatrice? -Io avevo proposto il Richard che era stao mio collaboratore nella Commissione provinciade per i testi, e si era dimostrato alacre e molto obbiettivo nei suoi giudizi. Mi risultava un ottimo maestro ed era vincitore d'un conorso per ispettore. Però il signor Felice Matana si oppose a questa nomina, col pretesto he era ancora troppo giovane. A mie obbieioni, il signor Mattana però non insistette e a nomina fu approvata. Avv. Poddigue: — Ella che opinione s'era atta del Richard durante l'inchiesta? - Io miravo solo alla constatazione dei fati. Mi sono astenuto perciò da ogni apprezzamento sulle persone. Aw. Poddigue: — Perchè ella interrogò i! ignor Mattana, che non era stato indicato dale lettere anonime? -11 Mattana è componente della deputazione scolastica c speravo che potesse portarmi uce su questo avvenimento. — Il Mattana è capo dell'Associazione magitrale Tommaseo. - Io mi mantengo estraneo alla lotta, tra le* ue associazioni magistrali. — Sapeva che il Richard apparteneva all'Uione Nazionale? — Non ini sono occupato di saperlo. — Elite non domandò all'Aclis so avesse scrite lettore anonime7 — Sissignore, e lo negò. Al Provveditorato giungono soventi dello lettere anonime in occaione specialmente del concorsi. Avv. Poddigue: — Fu ella che sospese il conorso? — Io ancora il 25 ottobre, su parere stesso del comm. Usseglio, presidente della Commisione, avevo consigliato di procedere all'aperura de'le schede dei concorrenti. Ma venute poi l'inchiesta, per le dichiarazioni del' professo)r Ottolenghi, il comm. Usseglio fu di parere di sospendere il concorso ed io non potei che approvare quanto disse il comm. Usseglio. Non fu dunque il Provveditorato che sospese il concorso. tnomsmn'vRLa deposizione del comm. Usseglio Il comm. Leopoldo Usseglio. presidente della Commissione del concorso magistrale, dice che la ragiorie per la quale fu estratto la sera prima il tema, è stata l'opportunità di essere solleciti alla mattina ad iniziare le prove. — Che contegno tenne il Richard nella Com missione? — Correttissimo. — E il commissario Cerutti? — Prendeva nota dell'inizio dei temi; e per quanto innocentissima tale annotazione, fu da me riprovata perchè già correvano voci vaghe attorno al concorso. Il teste afferma che quando interrogò il Ri chard, egli si disse vittima d'urta montatura, e dichiarò di non aver fatta rivelazione alcuna. Interrogò poi il maestro Bonzo, che negò d'aver avuto notizia del temi dal Richard e anche la maestra Leone, a le altre candidate escPusero d'aver avute indiscrezioni sugli esami dal Richard stesso. Avv. Poddigue: — Il concorso, per ordine di chi. fu sospeso? — Dopo la prima vaga anonima continuò la Commissione i suoi lavori. Ma poi al 31 ottobre il Provveditore m'informò che erano giunte nuove denuncie a che doveva aprire una nuova inchiesta. Ed io proposi la sospen sione del nwnrso, credendo che in una setimana tutto sarebbe stato sbrigato. 11 Prov veditore fu del mio parere ed il Concorso fu sospeso. Il maestro Actis Tessitore Eurico Actis Tessitore, insegnante, racconta che 13 2 settembre, venuto a Torino, andò in casa della signora Provera e la gli fu presen ata la signorina Rosa Leone. Si parlò — dice il teste — del Concorso ed io dissi che non conoscevo alcun commissario. La signo rina disse che aveva da portare del libri ad uno del commissari, il Richard. Io fui im- t-eMaSis«smccnppdrL.■rms'evclrtClsgcavqmafilgsdilcaiiRdcpdftrrchnR pressionato da questo fatto e verso le 191/4 mi portai vicino alla casa del Richard e vidi entrarvi la signorina Leone. Mi pare che essa non avesse libri. Ebbi sospetto di ciò. Attesi l'uscita della signorina, la quale ripasso i.n casa della zia. Io, salito su in casa della signora Provera, interrogai questa se la nipote avesse avuta qualche notizia sui temi e dopo molle insistenze essa mi disse che il Richard aveva in riassunto dichiarato quali fossero i temi. Presidente: — Com'erano questi temi? — Il primo "Scuola e famiglia», il secondo • Il diario di una giornata di scuola» e il terzo « La psiche del fanciullo e l'opera del maestro ». Io scrissi questi temi In un caffè su uh foglietto, foglietto che il 12 settembre consegnai all'aw. Fino. Mi recai poi, perchè ero in uno stato d'orgasmo, dall'amico Delmastro. al quale confidai che avevo l'argomento dei temi, però fui impone!rRbtle sul modo col quale avevo avuto la rivelazione di questi temi. Passai la notte col Delmastro. ffb. mattina presto mi recai dalla signora Proverà dove colla signorina Amiori discutemmo un po' sul modo di svolgere questi temi. Andai poi facile. Sono poi passato dall'aw. Fino per sentire l'esito duna causa che mi riguardava ef, incidentalmente parlai dei temi, promet- tendoglt di portargli il foglietto scritto. Alcu ni giorni dopo souo andato dal prof. Grllaiuli al quale volevo dare notizia del mio ottimo esito al Concorso di Milano, e con lui mi sono pure lascialo sfuggire che c'erano state al Concorso di Torino delle irregolarità; ma però, nonostante le insistenze, non feci nomi. Onesti nomi poi feci quando fui svinolato dall impegno del silenzio, al arof Matana. Il prof. Gribaudi mi consiglio a ^rivere lettere anonime. «»«"BUQ a sui — Ed ella le scrisse? — No. mai. — Conosceva U Richard? -- No... Richard"101"10 16 '6Ce press,ione d> accusare il — Assolutamente no. — Perchè andò dal prof. Mattana? — i orche mi consigliai anche con lui --Non disse ella al prof. Gribaudi d'avere averi?'ohhnL?ìen0rina via frange." ™, rìì..°%L,B?!*- C0P minacele, a dargli i tayerla obblicata. con minar-'emi, che ella già conósceva? -- Non ricordo affatto. ro S"tesnmomo.""0" P°" os,ilmente <*>"ennfrParoÌi)é9r|ba"cli' in,en>ellato. dice "che nel Mnriir 22]t0Jt° presso " Provveditore deg) mmPiSSrt» COr,'es!e la sua deposizione, SwSlu , 0 dl aver *l"ra,° «uando affermò che ilS.otjS' aveva Parlato dell'incontro d'una ignorina in via Lagrange. «.il.* - Al,!ls afferma poi di non essere icritto nè alla ,, Nazionale ». nè alla « Tommaseo ,,, ma solo alla Società di Chivasso. La signora Proverà Francesca parla del olloquio dall'Actis colla signorina Leone. Die che questa signorina, ritornata a casa sua nU'a s|,ra. a»e 21., le disse d'avere avuta dal prof Richard notizia sui temi, che ella appunto le riferì in riassunto. Dopo poco andò dalla teste l'Actis, il quale.-con insistenze, riuscì a farsi dire quello che la signorina Leone aveva saputo dal prof. Richard. Aw. ppddiguc: — Ricorda che la signorina vmiori. la signorina Leone e l'Actis consultarono la Guida per trovare Indirizzi di commissari ? " — Non ricordo affatto. — Sa die la madre della signorina Leone, sua sorella, la tacciò di calunniatrice per le ndiscrezioni fatte all'Actis? — Non ci siamo più parlate. IMI scrisse che era spiacente fossero successi questi inconvenienti. — Ouamio ricevette la citazione non si reo dal prof. Gribaudi? — Sissignore. — Ha avuto un confronto violentissimo con a Leone? — Fu mia nipote, signorina Amiori, che rimproverò la Leone perchè non le aveva deto esattamente il' tema e non aveva parlato Chiaro. La signorina Maria Amiori. maestra, ripete e cose già sapute attorno all'episodio della signorina Leone e dcll'Actis Tessitore. La si gnorina Leone le disse che il prof. Richard confortandola per l'esame, le aveva accennato agli argomenti dei tèmi. — Ella non si i> poi lagnata colla Leone? — .Mi era venuto il dubbio che non mi avèsse detta la verità, e che sapesse di più dl quanto mi aveva detto. La signora Mariella Provera rettifica l'affermazione fatta in istruttoria che sua nipote avesse avuta informazione dei temi dal proessore Richard, mentre invece queste voci di nformazioni sarebbero state dette In un coloquio fra la sua nipote Rosa Leone e la signora Francesca Provera, poiché la Leone sempre negò d'avere avute tale indicazioni dal Richard. Il presidente si dimostra un po' ncredulo, ma la testimonia rimane ferma nela sua dichiarazione. La signorina Leone La maestra Rosa Leone, dice che durante U colloquio coU'Acus in casa Provera, si mandò a cercare -una Guida della città per trovare ndirizzi dl commissari. L'Actis fu mandato n giro ad accertare tali indirizzi. — Io — dice la testimonia — mi recai dal Richard anche per consiglio della Proverà e deli-Amiori a portargli dei libri e a prenuere consiglio attorno ad un concorso cui partecipava mia sorella. In casa del Richard trovai delle altre signore. Io mi feci dare il consiglio fer ciò che riguardava mia sorella, me ne ornai a casa. Non parlarono dl temi? Non e passata nei nostri discorsi la parola terni. Il prof. Richard si limitò a farci coraggio, come del resto fece con alcune altre candidate. . Il Presidente fa osservare che la testimonia ha qui dette circostanze che non depose dinanzi al Procuratore del Re. — Perchè non mi furono richieste. — E' improbabile ciò. La teste dice che uscendo dalla casa del Richard s'accorse d'essere stata sorvegliata da due individui. Nessuno dei due era l'Actis. La teste nega poi assolutamente di aver riferito ali'Amiori- e alla zia Provera l'argomento dee temi. Il Presidente fa una ramanzina alla teste, ma questa risolutamente contraddice alle affermazioni ideiIUmiori e drella Hrovcra. La teste dice che all'esame alutò la cugina, ma non è affatto vero ch'ella avesse avuto in precedenza il tema. E' vero invece chela signora Provera la rimproverò perchè era andata a rispondere al Municipio senla prima \editai-* gliarsi da lei e che il giorno degli esami essa non aveva riferito quello che certamente dal prof. Richard aveva avuto irf rivelazione. La cugina anzi sosteneva che ella aveva avuto dai Richard per iscritto In un biglietto i temi.La testimonia insomma afferma che sarebbe stata la zia a dirle: è impossibile che il signor Richard non ti abbia detto nulla sui temi, che non ti abbia per ^mpto detto qualcosa della scuola e famiglia, della psiche del fanciullo, ecc. ecc. La Provera Francesca sostiene perfettamente i] contrario e la testimonia si mantiene ferma nella sua deposizione. L'Amlori. chiamata anche lei nell'emiciclo a confronto, smentisce la Leone, Presidente — Ma come va che lei rimproverò a sua cugina che non le aveva dato i) tema? — No, le dissi che non me l'aveva dato abbastanza esalto. La sisnora Colomba Pro vera-Leone, madre della signorina Leone, smentisce assortitamente che sua figlia avesse avuto i temi dal Richard. Crede che l'Amiori e la Francesa Maria abbiano agito per vendetta ed Invidia, c che si tratti di una vera congiura. • Quando mi nacquero questi dubbi, scrissi a mia sorella: e questa mi rispose delle insolenze ».' Afferma, questa este, che effettivamente in casa Provera fu mandala a prendere la Guida per cercare degli ndirizzi. E con queste deposizioni e questi confronti, a poderosa udienza si chiude. La folla esce vivacemente commentando. La soffitta N. 3 {Corte d'Assise di Torino). Eugenio Pivano è stato assolto. Ecco veraniellile un'assolutoria inattesa e che è una vitoria ^inficiare della difesa e della scienza psichiatrica Devesi ncomare che PEugeulo Pivano, del quale ieri narrammo il deiitlo. era tato, in una elaborata perizia del prof. Silvio ifeiiini.. dichiarato completamente irresponsabile. L'accusa però, pur concedendo delle setisanti e (ione dimuiuenti, all'accusato, non riconosceva questa sua totaie infermità mentale. 11 difensore vigorosanlaiUe illustrò le conclusioni peritali ed i giurati convennero on lui e mandarono pienamente assolto il Pivano. Ouesti, non appena il Presidente lo dihiarò libero, saltò sulla panca nella gabbia gridando, in preda alla più viva gioia e al più grande entusiasmo: «Viva la Corte d'Asise! Viva i giurati l Viva la giustizia! Grazie a tutti ! ». E ci volle del bello e dei buono per ndurlo a smettere la sua fragorosa esultanza manifestazione. Soeso noi. nel cortile tra la folla, voleva a utti i cesti baciare la mano al difensore e al uo perito, e si profondeva nelle più schiette vive espressioni di riconoscenza. La piccola olla fini di fare all'assolto una dimostraziouella di simpatia. 1 Presidente: De viso — P. M. : avv. Pois, — . C : -avv. Sormano — Ditesa: avv. C. A. Damiani — Cancelliere: Vittonatto — Ufficiale iudiziario: Riccio.

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