Il conflitto fra socialisti e "Circolo" di Trieste per la immigrazione trentina

Il conflitto fra socialisti e "Circolo" di Trieste per la immigrazione trentina Il conflitto fra socialisti e "Circolo" di Trieste per la immigrazione trentina Gli accusatori Todeschini — Testi della P. C. (Per telefono dal nostro inviato speciale) Udienza antimeridiana Milano, 16, sera. Àncora le voci di un accomodiinu-nto circolano e si confermano. Pare perù che non si lia ancora trovata una forinola conveniente le precisa sulla quale l'ormare il glury. Paio •ancora che i patroni di Todeschini vorrebbero che il giury esaminasse la, questione posta in gonesti termini: « lia Todeschini compiuto atto di spionaggio? » La Perseveranza trova:! fluesta affermazione troppo lata, perchè essa Inpon affermò mai tal cosa contro il Todeschini, vasgdcilvdina solo scrisse che 'um commissarilo della R. I. polizia austriaca disse d'avere avuta una denuncia dal Todeschini. Cosi, mentre da buoni volonterosi si spera di giungere ad un accordo, il dibattimento continua lino all'esaurimento forse delle testimonianze. Slamano pubblico scarso. Ambiento sempre <lighii6sa- TI TI p..•uInente sereno. 11 primo testimone e i avvocato i teItoselo Lanzu. direttore del lavoratore. Il Direttore dei "Lavoratore., fn— La dichiarazione del Conti sul Lavoratore,\ da ciii le fu mandata ? p— Dai Chiussi. lo feci un commento contro mU proposito di portare la mano d'opera ita- zaliana a Trieste dal Trentino per ragioni eco- e nomiehe. Mi ni poi mandata la retuuea, del vsignor Veronesi. Da parte del Lavoratore non ci fu altro commento. — Ella sapeva che il Conti era stato mandato dalla Camera di Commercio di Rovereto ? — Nossignore. — Sapeva che c'era un Circolo di beneficenza tremitio?- — Io non l'ho saputo che al momento di auella rettifica. — Seppe gli scopi di questo Circolo? .— Nossignore. — Le organizzazioni professionali fanno ve•Eire a Trieste mano d'opera Italiana? pflaptissol„,„ „.ii — No: esse disciplinano le forze operaie già ,.esistenti a lrteste. ...i, — E perchè il Lavoratore «-a contrario aia | importazione di mano d'opera? — Per ragioni economiche, in rapporto alle ^^^^Ì^^^^'SÌ^tì^m.^n^es^ visto "che tale gttgssimportazione, quali Importazioni', costava più che la mano d'opera locale, avrebbe finito, nonostante tutte le ideologie bellissime, di abbandonare gli importati. Avv. Gonzales — Non era viva in Trieste la polemica contro questi propositi d'importazione, che 6 un particolare del programma nazionali sta? — Sissignore: ritorna questa questione ad legni elezione. . _ Questo proposito era avversato dalla polizia? — Non lo può essere, perchè 11 mercato e libero. Del reeto gli stessi nazionalisti, dopo le elezioni. ìtlnunziuno a viuiesti Jott'o propositi 'capendo, dio c-.ssi urtano contro lo fatalilìi economiche c contro i loro interessi borghesi. Avv Fabbri — Ma }). Chiussi disse che l'imbortaziotie avrebbe recato danno anche agli operai per la creata esuberanza di mano d'etera. . , • Il testimonio è poi interpellalo sugli abbastanza frequenti sequestri che avvengono a Trieste del Lavorature. ■. Avv. Gonzales — Crede che lodeschini abbia fatta opera anli-italiana? — Tult'altro: egli anzi ha diretta la sua attività a favore,di tutti indistintamente gli operai e specialmente degli italiani, in favore dei quali s'interessava 'anche presso lo autorità consolari italiane. Presidente — Che contegno tenne il Lat'oraìore nella questione dei decreti di Holienlohe? — E' insorto lottando assieme al partito nazionalista ,e contro una certa corrente austri acante che pure disgraziatamente esisteva a Trieste per gretto egoi-smo e campanilismo. Si ù discusso per dei mesi. -Ed i socialisti parlarono vibratamente »ei comizi o in Conciglio. Presidente: — Qualcuno afferma, che. nelle elezioni il Partito socialista italiano di TrioEte si o alleato agli slavi.... Toste: -- E' il colilo trucco. E chi assicuraciò Ea di mentire. Noi fummo solo alleati coi nostri compagni socialisti slavi, ma giammai con i nazionalisti slavi. Ed il testimone fa una lunga relazione attorno alla storia delle diverso eiezioni in Trieste ed a Pola, affermando come nell'elezione politica di Pola i socialisti abbiano so etenuto il nazionalista italiano Rizzi. Avv. Fabbri : — A Trieste, nei ballottaggi, i socialisti si tennero neutrali nella lotta tra nazionalisti slavi e italiani. Ciò è stato affermato dal Bissolati. — Abbiamo risposto al Bissateti che, se dove siamo, in maggioranza, anpoggSassimo imo dei nazionalisti, daremmo sicura vittoria Bd uno dà essi in danno nostro. Aw. Gonzales: — Quanti giornali itailia.nl Subblica il Partito socialista nelle terre inveente? — Dodici. — Quanti impiegati italiani ha la Federalume delle organizzazioni? . — Sei italiani contro due sloveni. — E questi due sloveni, fanno opera contraria agli italiani ? — No, fanno opera di solidarietà con i socialisti italiani e riconoscono i diritti nazionali degli italiani. Un deputato socialista triestino Ecco un testimonio importante, .accolto da Viva curiosità. E' l'on. Giovanni Pittont. — Quale attività ha il Todeschini spiegato B> Trieste? — Il Todeschini venne nel 1899 a Trieste per alcune conferenze. E si rese simpatico anche ei nostri avversari. Ritornato due anni dopo, In un discorso elettorale inneggiò a Dante, di cui si doveva inaugurare il monumento. lAcqulstavasi poi la fiducia dei compagni come segretario delia Federazione. Ed è impossibile che egli abbia, tatto opera d'anttjtalianità. E quella accusa ci ha fatto ridere. Del resiu Todeschini. nel suo ufllcio, non aveva alcun compito politico ed egli ei mantenne estraneo, per quanto in possibile, alla politica. L'opera del Todeschini fu correttissima >iei riguardi del sentimento nazionale. Ritengo ohe a Trieste non c'è un avversario idei Todeschini che possa prestare fede alle accuse mossegli. , Presidènte: — Ci può dire qualche cosa sull'emigrazione del- Trentino della mano d'opera? — Qaando sopravvenne a Trieste molta mano d'opera slovena e s'inasprirono i rapporti tra i due nazionalismi, slavo e italiano, i nazionalisti italiani cercarono coll'immignizione dei trentini di porre argine all'invadenza 1ipvvssmUt gialla, — Ed il Todeschini era del loro parere ? —Egli più di noi, come segretario d'organiziazioni di mestiere, poteva praticamente vedere i pericoli di tale immigrazione dal anche politica degli slavi, Ma questi propositi tìrano accarezzati! dallo organizzazioni gialle,. Ma poiché non si cercava in tal caso di assicurare il lavoro agli immigrati, preoccupati solo degli intenti politici, e anche per il danno che ne veniva al mercato del lavoro in Trieste, noi socialisti eravamo diffidenti contro l'opera di queste organizzazioni Conosceva ella il Circolo del e del resto non sa- Trentino. Presidente: Trentino? Era poco conosciuto pevamo i suoi scopi. On. Todeschini : — Non è vero che in tre .•unni, solo crucila volta del Conti avvenne il tentativo d'immigrazione dai Trentino? i0 uon ni; 0CCUpO specificamente di movi- fni%"Ìe^"Srdo!'10 SOl° quelI° deI C°nti On. Todeschini: — Da parte nostra non c'è prevenzione contro l'immigrazione trentina, ma vogliamo ch'essa sia regolata ed orsanizzala nel vantaggio stesso degli operai trentini e per evitare deplorevoli danni agli altri la voratori triestini e regnicoli. Teste: — Certamente. Se mai, i trentini, che parlano la stessa lingua, ci paiono ancor più fratelli. Presidente: _ si chiede 1» fede politica dei lavoratori richiesti? — Nossignore. Le cooperative di cui sono presidente non badano affatto alla fede politica della mano d'opera di cui abbiamo bisogno. Avv. Fabbri: — Ma lo organizzazioni di mestiere «ino una cosa diversa dallo cooperative operaie ? E' lao. introdotto il teste maestro Giacomo Nicoil quale afferma che Todeschini fu ino. — A queste possono appartenere tutti gli ope ,.ai organizzati o no . socialisti o no. n . ,, ™, . un consigl ere carminale di Trieste ^ di segretario della Federazione delle or gg^ont. 'e duoli non hanno carattere PO- — Todeschini avversò l'immigrazione trentina? — A Trieste non v'è immigrazione trentina. — Conosce il Clcolo di beneficenza trentino? — Ne sono socio. Avv. Fabbri: — Oh! abbiamo finalmente trovato uno che conosce questo Circolol (risa). Presidente : — Si occupava il Circolo d'immigrazione? — Nossignore, non poteva occuparsene ma solo dava sussidi a trentini poveri di ' passaggio. Presidente: a o e i a Todeschini disse, di ignorare 1 esistenza di tate fjircolo. E' possibile tale ignoranza? — Veramente il Circolo non lia una sedo propria. Ha sessanta soci tutto al più... — Ma pure una volta era un Circolo di divertimento e di ballo. Dove ballavano? — In casa d'altri"! (risa). — Conosce il Nani, il Veronesi, jl Pola, ecc.? — Qualcuno di nome, altri di persona. Una vota ebbi tura circolare del Nani e del professor Ramponi, nella quale si parlava della costituzione d'un Comitato per incanalare l'immigrazionc trentina. Non so però se il Comiato cra già costituito oppuro se mi si chiedeva U concorso a tale Comitato. rolYnn'^HT;-- J3 che relazione aveva la Direzione del Circolo con quel Comitato" — Non so precisamente. Ricordo che il Polii, che era socialista, e si staccò poi dal Partito, fu ì promotore di questa immigrazione, sKStrSo'" ^ * ^ S0ciali- era^l'circÒio?51"01 ~ Ma " Pola che cosa —• Era segretario o cassiere daUa'polizia?a: ~ " CÌrCOl°' era — Nessun Circolo può esistere in Austria &e non e riconosciuto : a 0 — Vi appartenevano personalità illustri'' — certo! tutti j migliori uomini delia Colo nia trentina. Il leste dice ancora che diede, due mesi fa a] Todeschini, durante un pranzo, lo Statuto del 'Ut-colo, perche egli non era che lontanamente informato dell'esistenza del Circolo Avv. Panighetti: — Che vuoi dire questo lontanamente? — Che Todeschini non poteva ignorare forse l'esistenza del Circolo, ma ne poteva ignorare gli scopi e l'attività. Avv. Gonzales: — Ella è presidente del Circolo di studi sociali... Che scopo ha tale Circolo ? Teste: — La diffusione della cultura italiana. Ha promosso circa cinquecento conte ronze, con oratori fatti venire dall'Italia: ha una biblioteca di .W00 volumi italiani; ha cln quanta giornali italiani. 11 Circolo ha svolto una meravigliosa attività per la cultura nel popolo. La borghesia dapprima lo appoggiò: poi, lo boicottò, quando credette che esso serservisse da ponte... di passaggio per il Partito socialista.. Io posso assicurare che l'Istituto ha seniore diffuso la cultura italiana ed ebbe parecchie noie colla Polizia austriaca, fi Todeschini vi tenne parecchie conferenze e si ado prò sempre per il maggior sviluppo dell'azione del Circolo, la cui attività si rivolgo agli Italiani, perche, gli Sloveni ed i Tedeschi hanno i loro Circoli. Avv. Bernasconi : — Dove ha sede questo Circolo di studi sociali? .Teste: — Da più di un decennio è nella stessa sede dell'organizzazione operaia. Avv. Bernasconi: — E il Todeschini vi andava tutti i giorni ? — Sissignore, perchè il Circolo è frequentato ria tutti gli operai organizzali. Depone uno sloveno Il teste Tettaiani Giuseppe, sloveno, segretario dell'organizzazione dei muratori, a Trieste, afferma che Todeschini si comportò sempre bene, sia come segretario, che come italiano. Avv. Gonzales: — Che rapporti corrono tra gli operai di diversa nazionalità nelle organizzazioni? — La più cordiale solidarietà, senza distin zione di nazionalità. — DI Trentini ve ne sono? — Pochi : specialmente poco numerosi sono i Trentini. Avv. Gonzales: — Non è vero che i socia listi sloveni sono favorevoli all'opera degli Italiani, intesa allo sviluppo della loro cultura e della loro nazionalità, e che per questo molte volte devono subire affronti e percosse dai nazionalisti sloveni? — Oh. altrol E ne ho buscate anch'io. Non ci perdonano l'attaccamentp dei socialisti sloveni agli italiani. Il Presidente, sentendo il teste parlare in corretto italiano, domanda se a Trieste la lingua prevalente è la italiana. — Sissignore. Avv. Fabbri : — Ma non sa il teste che ora molte vie di Trieste sono intitolate in slavo, molti atti nel Catasto sono scritti in slavo, ecc.? — Questo non lo so! Ma certo è un fenomeno di questi ultimi anni per l'invadenza del nazionalismo slavo. Avv. Fabbri: — Il testimone, su questo punto, non vuol parlare. Si capisce, dunque, che se egli fu bastonato in qualche Comizio dai nazionalisti sloveni, lo fu per la sua. propa- iemfnaTptitlizdhpdussqf,s, ccgoi—cnbmsdsmvenviassndbscsCtuvrazecsccdCicac„ccganda'Vocialista. e non certo per propaganda di nazionalità! 8 Parte del pubblico protesta ed urla, a «uesta a o i o e n n a a , ? o e i - invettiva dell'aw. Fabbri, ed il testo ripete energicamente che i socialisti sloveni sono mal visti dal nazionalisti sloveni, perchè difendono i diritti di nazionalità dogli Italiani. Treinondini Tiberio, tappezziere non organizzato, riferisce che Tedescumi ha sempre avuto rapporti cordiali con i regnicoli di Trieste, del quali desiderava la compagnia e pei quali si adoperava. '— Non ha mai sentito da lui esprimere sentimenti d'anti-ltalianltà ? — Mail mai! Anzi era ben vieto anche da tutti coloro che, pure senza fedi speciali politiche, nutrivano pure alti sentimenti di nazionalità italiana. / Nani dott. Carlo, presidente da dieci anni del Circolo Trentino, afferma che il Circolo ha lo scopo di sovvenire i trentini poveri di passaggio a Triesto. — Si e anche incaricato dell'immigrazione di mano d'opera trentina? — Sissignore. — Ma lo permeilo lo statuto? — Veramente noi Ma era l'azione quasi di un Comitato costituito nel seno del Circolo slesso che incominciò quando a Triesto si sentì il bisogno di mano d'opera. Da prima questa azione fu limitata per l'esiguità dei fondi disponibili. — Ma, questa azione, era consentita dai ,soci del Circolo? , — Sissignore. L'assemblea dei soci ratlft cava l'opera nostra. Ci eravamo messi d'accordo col dott. Bonfanti di Rovereto per me gllo organizzare questa immigrazione. Il teste narra poi il caso del Conti, che fu occupato come naturista presso uu mgeguen i soccorso con denaro, « Poiché quel lavoro — dice — gli era troppo pesante, Agli ei licenziò. Ed io lo sussidiai ancora. Pi noi/ ne seppi più nulla, fino al giorno de.''a pub blicazione del Lavoratore. Poco dono il Pr.ii mi narrò che era stato chiamato dal Commi» snrio di polizia, che lo incolpò d'essere mediatore d'un ufficio di couu-ain-i'ito. li Poij spiegò che egli non era. un vero mediai ire ma che era il Circolo Trej'Wo che s'ocru.-a va d'immigrazione, nitor .umilio n, u p. ;a ed il Veneziani il giorno dopo d:n Comminano, il quale piuttosto sevjri.netit's ci rnnpri vero d'avere ufficio di rneu'a/ < te ner .ipiu'.it italiani e che avrebbe dovuto rimettere gli atti alla Luogotenenza. Noi spiegammo come stavano le cose. Il Commissario ei domandò se gli operai pagavano una mediazione. Al nostro diniego, il Commissario si rabbonì e ci disse di scusarlo se ci aveva dovuto disturbare, ma egli aveva dovuto agire perchè c'era stata una denuncia di Mario Todeschini. Ci consigliò il rimpatrio degli operai e noi sbor sammo 70 corone per questo rimpatrio. Presidente: — Mi specifichi le parole del Commissario... — Egli ci disse: Sapete che c',è l'accusa contro di voi d'importare degli operai o di avere un ufficio di mediazione di lavoro, senza taverne il permesso? — Lo ha detto che loro li importavano per ragioni politiche? — Nossignore-, non ha detto questo... L'on. Todesdhini (con un moto d'esultanza) : — ija causa è vinta ! Presidente (al teste): — Insomma ella non ebbe l'impressiono che si tratlàsso di- un'accusa politica. Lo Sospettai dapprima e ne ebbi apprensione: ma poi tini convinsi dal'le parole del commissario che à trattava tull'al più di una contravvenzione alla legge sul lavoro. — E il commissario *le disse proprio che la denuncia era stata fatta dai Todeschini? — Sissignore. — Perchè ella dapprima alla chiamata del Commissariato ti turbò? — Perchè quando in Austria si è chiamati in polizia 6 quasi sempre per ragioni politi che ed allora non si scherza! n commissari! aveva poi un tono burbero ed aveva premessi che si trattava di cosa grave... „,7=E q"oali P31"01* del commissario la ressiciii 3ro no 7 — Quando d domandò se gli operai ci pagaci U ■'Ved-lazi0lìe- ^lora compresi che s: f^l a„ dal Lot>™i?sai'iato che noi avessimo ma vera agenzia di collocamento senza il relativo permesso. " le Un incìdentino E l'udienza, tanto per rompere la monoto ma tranquilla della rapida escussione testi moniale, si conclude con un improvviso ine: dente brevissimo, però. L'avv. Gonzales hi creduto di sentir dire dal teste che il commi.'sano minaccio di mandare gli atti al Const glieralo e non alla Luogotenenza. La differen za e rilevante, perchè il Consiglierato è Ufrciò che si occupa solo di questioni di lavoro mentre la Luogotenenza è lagPolizra politica Ma ì giornalisti e parte del pubblico afferma no che il teste ha detto : o Luogotenenza » I l'avv. Gonzales, indispettito dal rumoroso 'in ter vento del pubblico, urla: astate al vostri postol E' una indecenza! ». L'avv. Bernasconi a sua volta, insorge, gridando: «Le indecenza ie abbiamo viste ieril ». Egli allude alle np provazioni all'on. Todeschini. Il pubblico ru moreggia Ma il Presidente interviene, pront' ed energico, dominando subito la situazione movendo un aspro rimprovero ai tumultuanti ed Invitandoli ad un maggioro rispetto alla di gnltà del Tribunale. E. poiché un giudice con ferma di aver sentito dire dal teste la parola «Consiglierato», il Presidente chiede spiega zione al testimonio stesso, il quale confermi che il commissario gli parlò di « Luogotencn za », e aggiunse che se egli, oggi, deponendo disse « Consiglierato », è stato uno sbaglir spiegabile, perchè egli non sa veramente be ne quali siano le distinzioni tra questi dui Uffici di Polizia. Ed il Presidente, dopo avere ancora racco mandato che per l'avvenire non si ripetane simili incidenti, rimanda al pomeriggio la seduta. Ij^mo le 18 e mezza. L'udienza pomeridiana Anche quest'oggi, come stamane, il conte Aiuàvabeno è assente. L'udiènza è ripresa di nanzi ad un pubblico numeroso. Per istanza della Difesa è richiamato sullo scanno dei testimoni il dottor Nani, presidente del Circolo trentino. Il dott. Nani A domanda dell'aw. Panighetti se sia vero clic- il Circolo trentino sussidiasse tutti i trentini senza distinzione di fede politica, rispon de si si. — Sa che anche alcuni operai regnicoli erano al Commissariato ed il commissario cercava di far rimpatriare dal Circolo anche questi ?— sissignore; ma noi dei regnicoli non coccupavamo, per non incontrare conseguenzipiù gravi... — Quali -sarebbero state le conseguenze della denuncio, se questa avesse avuto corso? — Lo scioglimento del Circolo. — Ma anche se la denuncia riguardava solo infrazioni alla legge sul lavoro? — Sissignore. Non oi si faceva accusa di altro genere... — Questa è la sua impressione. Pare però che qualcuno abbia interpretato in modo diverso tale denunzia. Avv. Panighetti: — Che impressione ebba dona denuncia del Todeschini? i Nani : — Devo dire che ini fece semplicenienaue schifo, ' * ";• p e o o ? i io ò e n- — Anche se riguardava eolo ytatìrazlone alla legge del lavoro? — Sissignore. , . Avv. Gonzabes: — I dentri per il rimpati ledei Conti o compagni erano deilla cassa dei Circolo? . , — Sissignore, 'mai era una cassa speciale, istituita nel Circolo, sussidiata in modo spedate. L'a^v. Fabbri fa urna dichiarazione: — Quando noi parliamo di nazionalismo italiano non intendiamo di parlane di irredentismo, ciò per riguardo ai testimoni. Ora vorrei sapere se con l'immigrazione degli operai trentini 11 pcivcoija voleva fare opera nazionale o soilo economica. — Economica, e nazionale. Avv. Gonzales: — Sa che l'opportunità di tale immigrazione era avversata per ragioni economiche dai socialisti? — Sissignore. — L'Alta Aitine et diffuso a Trieste? — Sissignore. Avv. Panighetti : — Il tentativo di immirazione era riuscito? — Sì. Abbiamo portato a Trieste 56 famiglie. Avv. Panighetti : — E' possibile che il Toderhini 'n-ioscesso il circolo trentino ed 1 suoi dirigenti? — Mi pare impossibile: le guide della città 10 fanno cenno. E' introdotto il teste Veronesi, cassiere del "ircolo trentino. Conferma che questo Circolo -i occupò di trovare lavoro agli operai trentini in Trieste. Depene poi su circostanze identiche a nuelle fatte dal signor Nani. Dice che 11 Circolo occupò più di 350 persone. La denuncia al Commissariato Trattarito del caso Conti, racconta ie sua vionde già note per le deposizioni del Conti stesso e del dottor Nani. I quattro operai crao già suiti a Rovereto. Informati che avrebbero dovuto accettare qualsiasi genere di lavoro per essere occupati, il Conti non tollerò a sua nuova occupazione ed abbandonò ii posto. — lo — dice il teste — io, rimproverai por la sua condotta. Fui poi costretto a faro una rettifica alle dichiarazioni del Conti sul Lavoratore. Alcuni giorni dopo il signor Pola fu invitato da un agente di polizia a passare il Commissariato. Quivi si accusò il Pola di avere un ufficio clandestino di collocamento. 11 giorno appresso andammo ali Commissariato col Nani o col Pola. Il commissario ci disse ohe la cosa era seria e che le cose risultavano corno erano state esposto nella denuncia, ivrebbe dovuto passare gli atti alla Luogotenenza. Noi gli spiegammo di che portata fosse l'azione del circolo, che non percepiva quote li mediazione. Il commissario si persuase e. ■ongedandoci. affermò che gli era giunta una lenuncia dei signor Mario Todeschini. Si fe:ero le note pratiche per il rimpatrio degli operai trentini, per cui cra sorta la questione. Ed il teste presenta ki ricevuta del Commissariato iirja somma sborsata per il rimpatrio. Presidente: — L'accusa era dunque questui: Di tenere un ufficio clandestino di collocamento. — Sissignore. Avv. Gonzales: — Ma non fu prima chiamato dal Commissariato il Pola personalmente e non fu poi questi che indicò il Circolo trentino ? — Precisamente. , 11 tesjfi non crede possibile che il Todeschini gnorasse la esistenza del Circolo trentino de' tualc facevano parte parecchi socialisti delle rgauizzazionl di mestiere. — Se la denuncia — domanda l'avv. Panighett1 — avesse avuto corso, quale sarebbe stata la conseguenza? Lo sciogllmeuto del Circolo, salvo le san zioni per le singole persone. — Lo scopo della immigrazione era di fare ipera nazionale? — Sissignore: questo era il nostro preciso •empito. ti segretario del Circolo Trentino Mario Pola è un testimonio di singolare ùnrioruuiza. Attentamente è seguita la sua dedizione. Egli era segretario del Circolo trenino. Dapprima, riguardo agli scopi del Cir .ok\ ripeto le stesso cose detto, dai testimoni .no lo hanno preceduto. Mai il Circolo fece jpera di illecita concorrenza e di krurauaggio --d aveva una piccola sede ufficio per gli opeiioi. Cosi, dopo aver narrato le vicende del .aso comi e compagni, ricorda di essére stao chiamato d'urgenza al Commissarialo di voli/.ia. Io fui molto impressionato — dice ii jsie; — il commissario mi disse: La cosa è ,'rave, perchè loro tengono un ufficio di me nazione che non ò consentito dalla legge. Dòreti passare gli atti alla Luogotenenza. — Io .i.i affrettai a sentire il presidente ed il cassiere, ed infatti il giorno dopo il commissario, avute le spiegazioni, ci congedò scusati tosi di averci disturbati e dicendo che vi era iato costretto da una denuncia del signor ToeschinJ. 11' commissario protocollò le spiega '.ioni date da noi. Avv. panighetti: — Non disse loro il comnlssano che esplicavano attività non tolle•ata dalla legge? — Si, ma- nel senso di avere un ufficio di .ollocamento clandestino. Al teste pare poco probabile che il Chiussi d .U Todeschini nou sapessero che vi era un tingente de] Circolo trentino, perchè, il Pola, .inaia apparteneva al parlilo socialista, Cliittssl: — E io assicuro che non lo sapevo. Il teste aggiunge che Todeschini scrisse una ettera a certo F»or perchè si opponesse alla mmigrazione trentina.» Todeschini: — No, io esercitavo una regolale immigrazione in rapporto con le organizzazioni di mestiere. — Chi era questo signor Fior? -pro f^SMlarto della Federazione degli o lerai edilizi dell'Umanitaria di insbruck Todeschini al teste: — Non è vero che il .^nPV "S?"0 a .V* s™o mesi di morta, tanto che sono detti delle «sigale»? — Ma nel maggio e giugno 1911 non vi era disoccupazione, tanto a nul iJXFJi1'2? r^mCmridqtdfogtCfditedsdtcsoccupazione. tanto è vero che tutti irli onecupal ' Che tacammo 4» Mo oc Ma il Chiussi, segretario dei metallurgici ^°ntPnS'?^affnrmal?',01,,c,,e vi era la dhSSupa: rtL! 11 e eli operai del!a fo¬ riera Todeschini .solenne.- — La ferriera è il macello degli operai. Avv. Fabbri al Nani: — Perchè lei. il Pola e il Veneziani non reagirono alla denuncia del Todeschini? — Per. riguardo agli operai c per il Pola che era impiegato dello stato. Il dottor Bonfanti Il dottor Riccardo Bonfanti, direttore dell'ufficio di mediazione di Rovereto, depone che nel 1908 si pensò a incanalare in Trieste, città italiana, l'immigrazione trentina, per fare contrappeso alla propaganda dell'Untone tedesca e perchè potevano mandare a Trieste a lavorare d'inverno i contadini e fare conoscere così anche a loro una grande città Italiana, e fare loro smettere certi pregiudizi sul conto degli italiani. Il Circolo Trentino di Trieste si offri di fornire i fondi per questi immigrati, i quali non venivano ipai a gruppi forti ma alla spioctvlata. Le lettere raccoìnandatizie erano dirette al Pola incaricato dal Circolo. Non avvennero mai ^convenienti fino alla nota questione del Conti. Sogu) In polemica del Lavoratore riportata dal Popolo di Trento c dalll.lUs> Adige. Ad «gol nudo l'immigrazione a a ei — o ò e 1 i i . 1 à l o e i ò i o l a e i . o e , e e . a i . . : ae i ' e ie n e o nenr ni e continuata regolarmente. Seppi da un amico che il Todeschini accusava il Pola e gli altri di dare convegni agli operai in una casa dt tolleranza. Toteschint: — Non dissi la casa, ma accennai che la strada è una strada equivoca. \w Gonzales: — E' un pettegolezzo. Presidente: — Potrebbe essere anche una malignità. 'Lo giudicheremo poi. Il teste conferma la lettera del Todeschini al Fior per l'opposizione alla immigrazione a Trieste del Trentini, ma in genere, il partito socialista di Trieste si è mostrato sempre ostilo. ' — Credo che sospettassero che Vimmigrazione sarebbe stata troppo forte, e dubitavano di poterò attirare neiln loro orbita gli emigrati nostri. 11 circolo si era impegnato a non prestarmi moi a collocare operai a bassi salali o ^reSegfi0- li. Centi e accettato con lei di essere occupati In mestieri divorel dai loro? " . , — sissignore; ma però non ci tu impegno ^"testimonio Merchi, wgretariq della Co- mena del Lavoro di Rovereto, contesta che la Camera stessa abbia fatta opposizione all'im- migrazione trentina. Il dottor Bonfanti invece lgddpzdribatte che molti operai parlarono di miwur de di imposizione dei socialisti per impedire questa emigrazione e c'era, in proposito una tettera, pare, dell'on. Pititoni al Fior. On. Wttoni (dal fondo della sala) : — Escludo, escludo! Dottor Bonfanti: — Ho detto pare... . Avv. Panighetti: — Che impressione .poneva fare l'affermazione del Tod>eschini che il Pota o gli altri dirigenti dea Circolo davano convegno agli operai in una casa di mole affare? Dottor Bonfanti: — Sarebbe stato gravomen: te pergiudizlevole. per la nostra Camera di Commercio sovvenzionata dal Governo, se si fosse accreditata tale calunniosa voce. Scoppia un breve incidente comico perchè durante la lettura di alcuni giornali noi quali incidentalmente è dato del fannullone al Conti, questi si alza, e con un fare un tantino leeopviano reclama: « Protesto, protesto! ». Il dottor Bonfanti lo rimbecca ed il pubhMco scroscia in clamori contrastanti. Ma il presidente, avv. Maestri, con la consueta energia, tronca l'incidentino. L'on. Cesare Battisti, deputato di Trento, riferisce cose nolo sulla polemica Lavoratore o Popolo ed Alto Adioe. Poi afferma che l'opera di Todeschini fu sempre quella di buon italiano. L'on. Battisti dice che il partito socialista trentino sostiene l'autonomia" e questa è una vera manifestazione nazionale. — Ed il Todeschini che fece In proposito? — Ci aiutò con gran fervore e con viva propaganda. Avv. Fontana: — Non è anche questo principio dell'autonomia, 'nazionale sostenuto anche dal parlilo liberale? — Sissignore: ma. con metodi non sempre uguali ai nostri o secondo me, non sempre i iiù opportuni. 11 Sindaco di Verona L'kig. Eugenio Gallizioli, sindaco di Verona, e introdotto nell'aula. ,-Vvv. Gouzoies: — Che impressione lia fatto in Verona l'accusa mossa al Todeschini? — Devo dire che la grande maggioranza dei miei cittadini, che non sono iscritti a nessim partito, ritengono il Todeschini onesto cosi Della vita privata come nella pubblica ed incapace di aziono meno che conretta. cosi Ja pubblicazione dell'arena, prima della Perseveranza, fece sinistra impressione.' — Lei credo che egli abbia fatto oliera antiitaliana? E' completamente incapace di ciò e tutti coloro cui iti. politica, non fa velo, non possono crederò elio il Todeschini sia una spia dell'Austria. Avvocati di difesa — Ma di questo nessuno l'ha mai accusato.'... Avv. Fontana — Che amministrazione c*S ora a Verona? Toste — Popolare Avv. Fontana — Ed ella è il sindaco di tale uuninistiazioneT.,« " i<_ !ii»si — Che doiiuama Ingenua! — si esclainà i.u parecchio parti. II deputato Pittoni. di Trieste, interpellato dail'avv. Gonzales, alferma che loto tu/tu. i socialisti triestini appoggiano la lotta dei socialisti trentini per l'autonomia e che del resto sono favorevoli a tutte le autonomie delle varie nazionalità in Austria. E con queste dichiarazioni l'udienza è tolta V rsn un componimento? Le previsioni di un componimento vanno sempre più prendendo credito. Se l'on. Treves si mostra molto riservato sull'esito delle trattative per la nomina d'un giuri', è quà=i certo ormai che il Presidente, un valoroso ed energico magistrato, farà egli j] passo, per usare una parola venuta ormai di moda in tutti i conflitti e le contestazioni, cercando una via l'accordo. Ciò però avverrà dopo l'esaurimenio della prova testimoniale o della parte più specifica di essa. CINI.