Come si difende la donna accusata di veneficio

Come si difende la donna accusata di veneficio Come si difende la donna accusata di veneficio . il ani ente all'interrogatorio dell'accusata, do po averla fatta passare nell'emiciclo, perchè essa è sorda e possa meglio sentire le. domande. L'interrogatorio — Sai di clic cosa sei accusata? — le chiede. — E l'accusa è molto grave. — 'Non è vero — risponde la donna con una vocetta esile, esile, ma con disinvoltura, — non è vero che io abb;a messo del liquido velenoso nello ciliegie. — Pure si dice che tu le abbia avvelenate coll'acido ossalico! — io non so neanche che cosa sia questo acido" os.. os... ossalico! — Tu convivevi con l'Ayres? —Si, perchè egli mi doveva restituire del denaro che gli avevo imprestato e temevo, laIl Presidente, esperite le pratiche procedi!- rali. che iniziano il dibattimento, viene solle.- sciandolo, di perdere Uaver mio! — Tu no losti però l'amante? — Oh "Ayres né ha tante amanti! — Tu sei separata dal marito? — Sissignore, dal 1902. Entrai in quell'anno al servizio dell'Ayres. — E convivevi coll'Ayres ancora quando avverino questo misterioso fatto delle ciliege avvelenale... — No, no, quando è capitata questa cosa, io non vivevo più coll'Ayres, ina gli stava invece assieme la Palmira Aite.Uo... — .\on è mai accaduto che viveste insieme all'Ayres tu e ia Palmira ad un tempo? — No, quando veniva la Palmira, andavo via io... — Il l'ambio dilla guardia! Hai avuti figliuoli dall'Ayres ? — No, la Palmira n'ebbe uno: e fui io stessa che esonai l'Ayres a dare il suo nonio a quel bimbo, per quanto l'Ayres movesse dei dubbi sulla -sua paternità. L'accusala, la cu: voce si fa sempre più striduki. velocemente e quasi senza tirare, il fiato, racconta tome:sempre si eia difesa "con tuba l'anima contro la calunnia del tentativo di avvelenamento o come davanti alle guardie ]•,, stessa Palmira .ditello non abbia avuto il coraggio «li confermare l'accusa tanto che il delegai o presso il quale l'Aitéllo l'aveva accompagnata per farla arrestare, la rilasciò in libertà. ,-'J' •'*<'«« che dopo la raccolto delle ci ^ tu impres asi. un. dei barattoli per mei^fle,.ul, guazzo/ E 1 Ayres. quando andò a «troll lascio a te la chiavo di casa. Così è legi umo il -sospetto che tu sola abbia potuto mettere il veleno nellorciuolo... — .>on e vero, non è vero... — protesta l'im putai-a. .— Pero si dice clic tu abbia profferito so- venti delle minacele di morte contro la Pai- mira, che odiavi cordialmente per rivalila d'a-i more c d'interesse. | ■— i0 non avevo malanimo contro di lei Es sa, piuttosto, aveva del rancore contro di me _ M tu temevi che l'Ayres lasciassi, il sviò patrimonio alla Palmira" ' " -c 11 '"° . W^iL:,,,1 ' ' J°™°r,*™*n™'P che m. aW^vi^T 1 0 cho avevo ""I»'est.ato _\,*"' „„ c„„„ „„,. . dalla quale aveva avuto un figlio? Xon è vero, lo solo pretendevo che mi I t voi-1 n°" E°n° C01SC ancile dolle Querele -t-,Sì; la Palmira mi accusò d'avere gettato nel condotto d'una latrina un piccino... Ma fui dichiarata innocente... — Non.ci fu anche una querela di diffamazione" l : i ,. i.;,""'a ia i ainnra una volta querelarsi «|i diif.imuziune contro di me perché io avevo JAJ iivPviV ^i. £ 0 s»011tanea indignnziò. n,°. Uleri-, , maltrattava un piccino che le era ^a'o affldBto. che era un po' rachitico, ed al , M"a1P.^""r''va l.a bocca di feci con crudeltà inaudita. Ma olila non potè far procedere però la querelo., perone fu condannata per mal trattamenti... • ~V>.on -stM stata accusala anche di aborto?! I — L,na volta. Ma fu una disgrazia... Aw. Federici. — Non abortiste anche in carcere. # — lo no... : .— Ma se me I avete detto voi stessa pijchi , giorno fa! ; 7- «a no. ma no... t : Lavv. Federici insiste nella sua domanda, ma 1 accusata non decampa dalla più asso ■ luta negativa. ! biifl voc': — E' la domanda che ha abor- l tuo .Iluritù,. ! ip i(mtìIiìIì 'iceiwe ; UK iciiiuui dttllhe L'accusala, su-istanza dell'aw Claretti, uar ra poi che fu arrestata non già pel fatto delle ciliege, ma perche la Palmira l'accattò col l'Ayres Haiti.stn, con Ayres Giuseppe è con cèrio Boris, d'aver tagliato a pezzi un gar- solicello, che sarebbe stato testimònio del- l'assassinio della vecchia signora Calieri, Ini p & oppone che la logge ne fa divieto. po-; tendoni uncora riaprire l'istruttoria anche ;!SbfSio^TSol ^esi comitf«S. l L'accusata cho continua a parlare vertigl-\ nosamentc. "dice -uii mondo di cose inutili, ;<lU-,;i ai essere slata gravemente ammalata e ci'caera diventata sorda dopo un violento ut- |'"ayvT Federici: — Non e véro-che la chiave !di casa Ayres la deste quel giorno della rac- | , d „* ciliegie anche alla Palmira? |L... sissignore! glie l'ho data io .stessa; 1 i dunque.... „„..!Kii« ,»,. cin Presidente: - Ma ti pare possibile che sia stata U Pattuirà stessa che abbia mosso il 'veleno nelle Ciliegie e le abbia poi dato cosi confezionate a suo figlio? l Accusata: — L'Ayres diceva che questa don Ina era capace di lutto. L'accusava nienteme- ! d'avere dei rapporti incestuosi còli suo j _ Ma quanti anni ha questo ngliuolo? _ vent'anni *™Jg^nLZe contro costolpwaborti ìditiClme?"Sio? costei nm*! "dtede noia ! alcuna alla Palmira... (Volgendosi all'aocu sala): «Non è forse vero che quefl giorno che ie diceste: «Guarda che l'Ayres non II spose ra nja perciiè t'ha visto in troppa scandalosa intimità con tuo figlio», la Palmira rispose: « Ebbene, io me ne andrò: ma domani vedrete di che son capace! - M'è permesso vederle? Vederle si, ma assagglar- - Sissignore: il giorno dopo infatti veni-i vano le guardie, ad arrestarmi. In istruttoria la accusata, dopo aver negatoJd'avere avvelenate le ciliegie, elevava dei so- spetti contro l'Ay.res, dicendo che questi ave- va interesse a sbarazzarsi della Palmira che l'assediava di pretese per se e per i figli. mora l'accusata ritira questa insinuazione. HSi esaminano I corpi del reato e vicn fatto >Jo£e" ai 8"'rmi 11 vaso dellc Clllegc avve-ilenate... Avv. Federici: Avv. Cavalli: le no! Avv. Federici: — Oh, non sono ancora tanto stanco della vita!.... Un giurato domanda in quale occasione Ir. Pistono abbia imprestato del denaro' al l'Ayres... Accusata: — Gli diedi non lire nel 190(1, quando entrai al suo servizio. Ei'r denaro che ivevo guadagnato parte in Francia e parte commerciando in frutta, assieme a mio marito. Ma In renila l'Ayres mi deve più di inori Uro per tutti i servizi resigli. Del resto anche la Pn:1mira imprestò dei denari all'Ayres, il quale però ad essa li restituì. Il giurato vuole sapere d'altra parte se la Palmira non si sia fatta imprestare denaro dalla Pistono.... Accusata : — Qualche volta la soccorsi a nome dell'Ayres. ma per piccole somme. Il giurato: — Ayres amava i figliuoli della Palmira? — Sto po' sembrava li adorasse: un po' ne era perfettamente indifferente. Ma l'accusata, senza volerlo dire, lascia quasi intendere che l'Ayres abbia attualmente rapporti colla figlia, maggiore della Palm;ra. una giovinetta discretamente vezzosa, che sarà testimonia in causaPresidente: — Ma rapporti intimi? L'accusata (stringendosi nelle spalle, a mezza voce): — Capirà... io non ho Visio... Presidente: — Oh. una bella società! E con questo giusto concerto che sintetizza il quadro del triste- ambiente della causa, si chiude l'udienza di stamane. cat0 Federici la difesa muove nuova istanza P6' il richiamo dagli atti delia istruttoria di •st',,e Processi, istruttorie provocate da rivelaZio:ii dell'Ali lei Io. colei che oggi pure denun- Seduta pomeridiana ' La Pistono è impregiudicata. Questo è l'accertamento che la Difesa, subito ripresa l'ui.ienza. la rilevare. E poi per bocca deli'avvo- pur. Clava la Pistono per l'avvelenamento colle ciliege. I) Presidente fa notare cho l'istruttoria per l'assassinio del piccolo Graverò quella per l'assassinio della Calieri si sono chiuse per iii- I sufficienza di indizi, perchè, impiini era la fon ! amori con un mio figliolo. Si può affermare cosa più scellerata? ,Con un llgliuolo- di quindici anni I Presidente — Oli è una cosa orribile con un figliolo di qualunque età! l'ni la Altiello vivacemente narra i suoi rupi porti eolia Pistono, ch'ella dice furono sempre le della denuncia e perchè i testimoni stati in dicati erano già lutti moni. L'avv. Cavalli, d'altra pane, rileva che non ci fu mai una denunzia diretta dell'Altiello, ma costei parlò de sospetti su quei delitti con un funzionario in conversazione amichevole e questi subito ne riferì al Procuratore del Re. Abbozzalo cosi questo contorno di causa, * poi fatta entrare nell'emiciclo Palmira Altiello, ia pretesa vittima e la rivale della Pistono. — Vi raccomando di dimenticare ogni gelosia e di dire la verità —le dice il presidente. — Io non sono mai stata gelosa — risponde la Altiello, che è una donnetta modesta, ma energica. — Questa Pistono viveva da 1c anni con l'Ayres. Non era più il caso di essere gelosa.... L'avv. Federici vorrebbe che si leggesse subito il certificato penale della Altieliu per lumeggiare la llgura delti testimonia. Ma il P. M. erede opportuno rinviare la lettura. Presidente — Siete già stata condannata? — Si. per denuncia falsa della Pistono. che mi accusò di avere 111 alt rat lato un bimbo: mentre invece io no ebbi sempre le migliori e più afieltuose cure. La teste incomincia a calorosamente protestare ch'ella non fu mai ramante dell'Ayres. — Ma non avete avuto un figlio da lui? — Si. perchè una volta mi sorprese sola in casa e mi f.Iorzò! E l'Ayres ebbp poi il corag- gio di dire che il bimbo era il frutto dot mici; - -.a . ;,. K1 l'n.r'e -e» a si amo mie ,t'P,s,?d,t' del,e ,U,c'»e" »««"«<">.<»? che qnan \ao ?1 accorse cnc 11 mìo bar manomesso, 1 Ayres accuso '! bimbo suo. «...oso assaggio di nascosti» quello ciliegie e subito dimostrò sintonu di aarmto?o erettelobarattolo era stato subito a Pistono. affitte d, 11a.seo.sto nunciare: dovevi gettar via le ciliege....- Presidente (all'accusata) — E' vero questo? Accusata - Nossignore, io'non ho mai detto 1 alla Altiello di gottar via le ciliegie. unii ,-tiuniiw ui uu11.11 » ni i.-ni»-fii»--... parie lesa (pronta) - Si.-me lira* dello edluizi hai aggiunto elio chi doveva aver messo il veleno noi barattolo non poteva essere choPresidente - E' vero cho dopo che furonodepositali i barattoli in casa Ayres, vi fu con-segnata la chiave? Parie lesa. — Non è vero. In casa rimaserola PU10110 e l'-Wres L'avv. Feerici Vuole che la parte lesa pre- risi quando cioè le ciliege furono messe in guazzo quando s'accorse dell'avvelenamento: guazzo, quando s'accorse dell'avvelenamento, equando lo riportò alla Questura Oueàto'vasocontenente il velenoso miscuglio ha avuto una lunga odissea, che può lasciare dei sospetti gravi, — Chi riempì di spirito il vaso delle ciliege? — L'Ayres. — E v'era qualcuno presente a quella «operazione? — Io e la Pistono. • Presidente : — Anche vostra figlia assaggiò le ciliege? — Sissignore ed anch'essa si senti malo. 'Avv. Federici: — Che fa vostra figlia? Era sarta, presso la signorina Lorenzonl Presidente: E' faopetoquil sugidonvero che l'Ayres insultava! a anche vostra figlia? Pari;» lessi: — Sissignore... Presidente: — Ma vostra figlia aveva relazioni intimo coli'Ayresh, Parto lesa: — Nossignore: ma qualche volta cercò di sorprenderla, tanto elio non mi fidavo più a lasciarla sola coll'Ayres stosso, il -pialo non lascia in paco nessuna gonnella. Presidente: — E' vero che avete querelato 'il Pistono? Parte lesa: — Sissignore, per diffamazione, perche una volta m'accusò di aver tentato di' rubare nella ghiacciaia dell'Ayres. Una parentesi tragica Presidente: — Ma non ovete anche denunciato l'Ayres per a'nssassinio della Calieri? xParìo lesa: — Sissignore, perché una volta l'Ayres mi confessò d'avere da spacciare delle cartello che provenivano dall'assassinio della Calieri, assassinio ch'egli aveva, commesso colla complicità, dot fratello e di Boris. Una vola poi la Pistone apertamente minacciò l'Ayres di rivelare ciò che sapeva. Ed allora m'ancersi che l'Ayres aveva anche ad essa confidato il segreto, segrete che rivelò poi ad altre parsone, per esempio nd uti suo garzone. Quando poi mi convinsi che l'Ayres tentava di farmi dei male, ini irritai contro di lui o parla» con abri delle confidenze avute ed allora da un garzone mi fu d'altra, parte afferma.o che l'Ayres coi suoi complici 0 la Pistono .avevamo ucciso un bambino che era stato testimonio al .delitto. Queste cose riferiti a eerto Medaglini addetto atta. Procura del ne. Avv. Federici: — nitomiamo alla nostra causa. Quando (portaste il bimbo nll'UfQcfo dIgiene, il medico non stese rapporto? — Mi d:isso d'andare a casa, mettere il bimbo in letto e dargli l'olio «ti ricino f1 u™™; °V ny^^o dell'Ufficio d'Igiene, S «',ì mi*™'1,"'5*1 affermazione, dicendo a^*lli?n2S£^.iSSS T00111™-'0. storni di n V. ^ " vmf ^~.»sicsi3 «ruotare referto, prisca.' ~ seminala l«>na, è messa in r.'aw varimi*! -„v,i, „, ,• , ^^f^T^fla^a^^^ H'AUiello contro certo C-nignetti 21 ^ >aft0 e tentato aborto doSno dHna flgla «'ell'--UWello^ ma. la P. e. si oppone vivamente e l'indagine rinviata. E' chiamato il himlio che fu la vittima del i avvelenamento, un ragazzino vispo e simpatico, il quaile narra d'aver mangiato le ciliege e. averne risentito dei forti dolori di ventre Ancheggi udì dall'Ayres elevare dei sospett contro la Pistone». E poi la figliuola dell'Allieto racconta anc..^-lodl J?>'ove ,1v,ll° d4A «sturbi perchè assaggio de ciliege La ragazza però non va d'ac- mint;A0?a "]adro ,,el Precisare l'ora in cui [^tStì «^CIlwie•,.E, "tediata di domande, Moira» più 6 Che 1^*™™ non là m£refdftn,e: ~.-E' ver<> cnc l'Ayres vi disse quakdie cosa di ^ grave sul conto della Pi! H~ Si' mi <]'ssc di guardarmi da quella nostra' casti d°CÌS0 J° s,erminJ0 della dmvesatecnimti 1 laA$?diwnnWesautorePiPipefiszifintimgrculochloadsucotivosivchte— Avete avuto rapporti con l'Ayres — L Arres tento di possedermi quando ave- ^£P?ieYan&?lci ^'.Uli'- « poi rlPe,è Parecchie \olte il tentativo. Ma io resistetti sempre E conto C'lC ncssuno puo air mal° sul mio Avv. Federici. — Bene, chiudiamo un po questo libro! Un giurato, alla testimone: — Ella disse che la Pistono aveva-dell'odio contro sua madre... Teste. — Lo disse anche l'Ayres. Il giurato. -- Si davano del tu coll'Ayres? — 'Sissignore. Eravamo famigliari. ' — Ma la diversità d'età? — Nel nostro ceto non ci sono tante regole d'etichetta... ■Un giurato, che è dottore, insiste per sapere dopo quanto tempo dall'ingestione dello ciliegie risentì i dolori e di che natura fossero questi. Avv. Federiti. — Ella non si trovava in condizioni anormali anche per opera d'un certo signor Grugnetti? La ragazza, con faro altezzoso e sarcastico: — Oh, lo garantisco che ero in condizioni normalissime! Una testimonia. Irma Colombo, depone che la Pistono le disse che nelle ciliegie s'era trovato del sublimato, ed un nipote dell'Ayres le riferi che la Pistono aveva minacciata la rovina della famiglia Altiello. La teste afferma ancora che la .Pistono voleva indurla a non deporre in causa. ... * Accusata. — Ciò non ò affatto vero. Jo non sapevo neanche che si procedesse por il fatto delle ciliegie: infatti fui poi arrestala per i'assassiuio del fanciullo. E non è neminanco vero che io abbia mai minacciato di far del male alla famiglia dell'Altiello, la quale può dire che io t'ho sempre trattata bene. •L'Altiello, dal banco dei testimoni: — E' vero. Ma però mi si riferiva che dietro le spalle mi leggevi la vita. Certa Teresa Aymo senti la Pistono negare all'Ayres di aver messo il veleno nel barattolo delle ciliegie. La Pistono però si augurava, dopo l'accusa del tentato veneficio, che la fa miglia Altiello andasse in rovina. Avv. Claretti. — Era pure un legittimo ri sentimento! — La gente — dice la teste — afferma che la Pistono è una poco di buono. Ma io non posso dire-niente in proposito. . P. M. — Non ha ella un po' paura di costei? Eh, capirà, quando fosse condannata potrebbe succedere qualcosa di grave. Se ne sentono tante nel mondql La testimonia in istruttoria spiegò la genesi del supposto delitto con una rivalità tra le due donne, che si contendevano non solo il cuore ma anche il modesto patrimonio dell' vyres. Il nipote di costui, ora chiamato in udienza, conferma la deposizione della Irma Colombo. . ' — Voi siete l'Innamorato di questa? — Sissignore — La sposerete? GdedivisuvicocodiziSinviagllodetoinstnuSiqufezilegscdcotaddtonnafecLdcslQPnmatescpn Poiché il giovane esita un istante, il pres! dento argutamente aggiunge:-— Ben! Vi n- be\V questo testimonio la Pistono aveva de'lo dono l'accusa delle ciliege, che con preghiere e con latti voleva distruggere la /avvigna Altiello. . . .„ ,. Presidente. — Xon so come_ si faccia a_ di- fér0cement< rava come La deposizione di Giovanni Ayres Quando è chiamato nell'emiciclo Giovanni v. ,.u(nno sul n\ìnìl; s'addensarono tanti Ayres. 1™ ' u , ro((.ilI10 Jc attivilu f,j^^nfe)),J0 ,-nnlrastantesi dello duo donne. protagonista di questo Inlricalo dramma giù imcnto di eurto- Ecco iParid2? adusto, dai folti P^Mbtnniei1*-^°Lait0rlaf voftara^sar!**» trop ',„,,„';," raccontarla: accontentatevi per n'J T ?£,rrWdi ouella certa tale faccenda . .. j,iljp»a ae^er^ff&rra con molta calma come soi P WJ; «rettorato Té ciliege All'operazione nottater^^^S^hW^^ POlmessi ^'"«^-^^^.^.^ voli, la chiave fu consegnata alto Pi.st 10 Qu«n"J> l'»«>'"«• ~ <»nUnua *l ~ mi fu restituita, la una\e i Avv. Federici: — Da chi? - Dalla Pataira AUMUo. «tfWW Questa pr0!*!la„L.~ *!Sn i.J^ U teste narra che però, quando ritornò da Bivoli, trovo 1 barattoli va ordine, cosi come li aveva lasciati. La Pistono non dormiva in casa In quell'epoca, ma vi stava l'Altieito. la 1 quale dormiva coi figliuoli in un sol letto, ' Coel il teste spiega che ha accertato questo DpcqrdrtdKbvttusttmcdgdrsldspppntltèmpT fatto, ma che non ha voluto trarne illazioni oltraggiose per la Palmira. Ad ogni modo, perchè rimproverò la Palmira per questo fatto sconveniente, data l'età del figlio maggiore, questa s'impermalì e volle andar via. Preso il barattolo e avviandosi disse: «Domani ne succedrà qualcuna grossa. '». Ir nò il giorno dopo col figliuolo che accusava forti dolori del ventre: lanciò il sospetto d'avvelenamento sulla Pistono c il teste la consigliò a denunciare la cosa alla polizia. Presidente: — Non andavano d'accordo ledue dounc? — La Pistono non mi ha mai seccato; anzi mi esortava a prender moglie; la Utiollo invece mi importunava spesso perchè la sposassi. .Disgraziatamente una -volta non ebbi tempo a fare una proposta galante all'Amelio, cne questa subito mi si concesse e mi trovei impegnato.... L'Altiello grida dal fondo della su'a: — Non ti vergogni! BugiardoI 1 —_!n.voco — continua imperterrito l'Ayres — la Pistono « una buona donna e laboriosa. Anche suo marito mi disse, quando la presi $?J\.meJ. V<?dral ^ lavoratrice! Ha il solo difetto di non saper dir di no a nessuno: del w££vI»kP«*yBpaJ.| (omerica risata del pubnnffni; a Ia. "isgraziata è distrutta; ma WrTfm- -nnoJ* era una bellissima donna. esso « n» 'ln^Cd-CU'r.ad U" amÌC0 C C0» auTlcbe ?L^do Francia Bitornò dopo to ripresi. P' ' domanó<> Pedono ed ioreste?6 d°manl USCiss* dal carc6re to rìPrendc-PiTi^!,pe^scr?ÌVMa pcrò non Posso dire della Pistono cho del bene. Ebbe delle mirabili cure per il mio povero padre... — Non lo dovete del denaro ? — Abbiamo da accomodare qualche partita, fissa era una specie d'azionista della mia azienda.. L'Ayres poi narra1 d'avor dovuto cacciare definitivamente di casa l'Altiolloclafijn loia Matilde perchè gli misero qualche veleno in una minestra clic gli avevano preparata... L'Altiello madre e figlia dal fondo della sala gridano : — E' una menzogna! E' falso... •Ma Ayres continua,facendo gli elogi dell'accusata, della quale d'Altiello era golosa, mentre lo dovrebbe essere grata perchè fu la Pispino che indusse lui, Ayres, a riconoscere il figliuolo nato... da quella... disgraziati dichiarazione amorosa di cui il toste ha narrato poc'anzi. 11 P. M. spiega il mutamento di contegno dell'Ayres ora così avverso alla AUbtllO ci alla sua famiglia, col desiderio di rappresaglia e col rancore perchè l'Ayres ritiene «ìS'ib d-ilì'Mtiello sia partita la grave accusa che lo travolse nell'istruttoria pei due orribili assassina. E cosi l'udienza, che parve_una delle più vive c colorite pagine di un romanzo alia Richepìn, si chiude rinviando TI seguito dell'interrogatorio dell'Ayres a domani. CINI.

Luoghi citati: Francia, Haiti