Rivalità austro-germanica nel Balcani

Rivalità austro-germanica nel Balcani Rivalità austro-germanica nel Balcani casoeconsole Schlieben (P«r telefono alla «Stampa») jffiSSSSU*^" "tt^tìBBEVienna! 10, mattino. Mentre ili Ungheria uomini politici, qar.-pare avendo perduto per ora- ogni influenza in Parlamento, Inumo tuttavia, mercè le tradizioni del loro partito, un certo aBCèndente sulla mas-"', spiegano una chiassosa agitazione contro l'alleanza tinstroigermaaiica., — nell'Impero di Germania saccentua invece, nel mondo industriale commerciale, polente o influentissimo, un risentimento conffo l'Austria per la suaIl console traslocato ìffiììtL^!L^ i*' ,' n e ^ 1 del'il " da" mcU»f^«fr£?£rt o a te pressioni dei suoi onCLta^JE&S ^i-ziò la eaerra. doganal•SStarf. c ciuuf,e le su-e Aa,,r"Srodaziarie anche, ai .prodotti, agrari della Bow^j-» d«"a Bu,Sa.ria> intraprendent't^ESKì"1*1 germanici approfittarono delP6.r (ar i1 !orS Pr°P"° tor1acaa}°.- Particolarmente in Serbia furono fa.VOTiti in ciò dal Console germanico a Bel;grado, von Schlieben, il quale si fece inca,»per assicurare.ali industria germallica il mercato serbo. } Lo Schlieben ebbe un più largo successo se ne accorsero ben presto gli industrialaustriaci e ungheresi, i quali videro scemare rapidamente le loro relazioni di ^.ffa■ri, non solo con la Serbia, ma anche con-tutti gli altri Stati balcanici. Le organizza/Stoni industriali austriache fecero inutilmente delle pratiche presso il Ministero degli eMeri, affinchè facesse capire al .Governogermanico che il suo Console a Belgrado•con la sua attività commerciale, invadeva una zona di interessi che l'Austria, petradizione, considerava esclusivamente a sriservata, e molto probabilmente il Ministejio austro-ungarico degli Esteri avrà anchaccontentato gli industriali, facendo le pratiche opportune a Berlino, r Ma, finché il Console von Schlieben si li'mitava a fare gli interessi del suo Paese[ilo Cancelleria di Berlino non poteva natu.wlmentei impedirglielo. Tempo fa si è però•aputo che il Governo austro-ungarico era«nsjmente. riuscito ad ottenere il trasferìmento del Console von Schlieben in non soquale città dell America. ^«^f^A^SS? g"2!H?«a.qualche errore, che rende» la sua attività commerciale incompatibile con le suo funzioni di Console. Si è anche parlato dun conflitto^scoppiato fra lui e l'inviato ger manico rche.i lieo a Belgrado. Comunque, sta il fattoii Governo germanico finalmente accontonta il conte Berclitold nel disporrò il tra«ferimento dello Schlieben. ! E' vero che questi rese illusori.» per il OIverao austro-ungarico il provvedimento desilo proprio Governo, perché, anziché alidare in America, egli ha semplicemente rinuuziato alla sua carica consola re e si è fermatoa Belgrado a continuare a fare gli interess(dell'industria germanica. Ma intanto vi fu. da parte del Governogermanico, versò l'Austria, un atto di condiscendenza, che.nei circoli parlamentari dBerlino fu giudicato eccessivo, indecorosoinopportuno. n caso del Console Schlieben fu, come satpete, discusso àmpiamente itì una seduta.riservata della. Commissione di bilancio derReichstag, nella'quale, pare,'si siano dettoconia dell'Austria e dpllS"Siiàv politica, e l'stesso Ministro vOn'Jagow, cori là rude franchezza prussiana, avrebbe dota piena ragione agli esasperati critici della politica balcanica della ISallplatz. i Il solito •* referendum .. -. Ora, quelle critiche hanno un'eco nella fetampa berlinese, e questo fenomeno ini! pressione vivamente la <i NcUe Freio Pi-esse », la quale tenta di confutarle, col solitrmeezo del « referendum » fra gli interessatiLa «Neue Freie Presse » dice: « Non si ca[pisce quale bisogno ci sia di aggredire au' n ; nommpiviHnfl aiistriiwi n ìinirliPi-psiftergo i commercianti austriaci e ungneiesi■e dalla Russia. Per lo meno, ò da dubitarche sia politicamente prudente suscitar.superflui malumori in tempi così agitati, incoroggiando in tale maniera le varie corli quali hanno già da lotture contro tanto dtfflcoltà, che in parte derivano dall'odio con«tro la Germania, fomentato dalla Francia•e dalla Russia. Per lo meno, è da dubitarrenti ostili alla Triplice Alleanza». Dopo aver tentato così di ritorcere contro•la Germania le accuse che nell'Impero gerluchowski, abbia pensato mai a fare deBaicani un territorio di sfruttamento peno esclusivo dell'Austria-Ungheria, e asserisce che il proto: ' Btria-Ungheria ha mente la politica daziaria dell'Austria. Ilgiomale, quindi, dà la parola ad alcunrappreeentanti della grande industria aul Austria-Ungheria, e asseezionismo agrario dell'Alia Dreso a modello nrecisaHSna^.°.Ì?iLPnreClSaconeorrenli gernianici. Nella « Zeit » si rileva che nel mondo conimereiaio austriaco hanno desiato profondmnlrnniMitn irli «fim-phi hnrlinpti In nusmt Sffi^taSTSS^^cSffi^austriaco. Sono anche troppo noti gli errori della politica commerciale austriaca e gleffetti dannosi all'esportazione della politica estera, che si pratica a Vienna. Siccomepero, questi-errori tornano a vantaggio decommercio germanico, cretto che la Germania non avrebbe motivo a lagnarsi. . Anche la « Zeit » fa seguire il solito << referendum » di grossi commercianti e industriali ,che fanno le lodi delle merci austri acne.