Grave incendio nel mercato di Porta Palazzo

Grave incendio nel mercato di Porta Palazzo Grave incendio nel mercato di Porta Palazzo Quindici banchi distrutti dalle fiamme Dieoì persone ustionate. Nell'edizione pomeridiana di ieri, demmo no-,tizia di un grave incendio scoppiato a mez zoglorno sul mercato di Porta Palazzo. Appena ricevuto l'avviso ci siamo affrettati a recarci sul luogo per constatare direttamente entità dell'Infortunio. Quando vi giungemmo già una folla fittissima, che andava crescendo di istante in istante per il continuo sopraggiungere di altre persone, faceva circolo intorno al focolaio le cut Damme st innalzavano in vampate minacciose fra i banchi di stoffe che sono presso la tettola a levante del Mercato sita verso l'angolo In cui è il Catte Emilia. Numerosissime guardie municipali, carabinieri ed agenti di P. S. si affaccendavano febbrilmente a contenere i curiosi al di là della zona pericolosa: ciò per evitare disgrazia e sopratutto per non ostacolare i pompieri nell'opera di spegnimento diretta sopratutto ad isolare il focolaio che minacciava di estendersi alle baracche che sono al di là dell'asse di via Milano che attraversa la piazza. Ai clamori della folla ed ai mille rumori della piazza, si udivano frammischiate lo voci lamentose di dolore e raccapriccio dei proprietari e delle commesse del banchi in distruzione. | quali assistevano, terrorizzati, alla rapida rovina delle loro merci. Alle loro voci rispondevano quelle dei proprietari e del le commesse del banchi più prossimi alla zona incendiata, i quasi si vedevano in gravisimo pericolo di condividere la triste sorte dei vicini. La scena era davvero impressionante. Come il fuoco si sviluppò Quando — verso le 13 — le fiamme Incominciarono a cedere per il contatto dell'acqua che Irrompeva dagli idranti in azione, e i ti mori di una maggiore estensione del disastro andavano scomparendo, abbiamo potuto assumere particolari circonstanziati sulle cause deiinfortunio. Ed ecco quanto ci è risultato. La prima fiammata sarebbe venuta dal banco per vendita di stoffe tenuto dalla signora Collo Camilla maritata Leonardi, sito al terzo postu oltre l'asse del corso Regina Margheita. Contruriamonte alle prescrizioni de! regolamento del mercato, sembra che la -signora Collo usasse prepararsi il pranzo in un angolo del banco, mediante una piccola macchina a spiritò deposta sopra una piccola tavola. Accesa che ebbe la fiamma, essa — stando alle notizie dalla voce pubblica, raccolte dall'autorità — si sarebbe allontanata per recarsi da una vicina di banco a scambiare un breve discorso. In quel momento aleggiava sul Mercato un vento non impetuoso, ma sufficiente per agitare le tende delle baracche. Si suppone quindi che la tenda che copriva il banco della signora Collo sia stata spinta dal vento verso la macchinetta accesa. Appena giunse ti contatto della tenda, la Damma divampò alimentata dalla facilissima combusti bilitù del tessuto di tela. Ed il fuoco ebbe inizio. Il primo allarme ed i primi soccorsi Fra le primissime persone che si avvidero del pericolo furono il controllore tramviario della Società Belga-Torinese, signor Luigi Ferrerò, c un clttadiuo, corto signor Antonio Galletto. Alle loro grida di allarme accorsero mmediatamente la guardia municipale Arno rio. il quale si trovava in servizio sul Mercato, ed il brigadiere dei pompieri signor Bovo, che casualmente passava sulla piazza. Con tutta sollecitudine essi accorsero presso il banco della signora Collo e si misero a strappare febbrilmente l tendaggi incendiati per soffo-care possibilmente il fuoco nel suo nascere. Ma purtroppo la loro azione, compiuta senzariguardi alla propria sicurezza personale (einfatti tutti quattro riportarono ustioni), non potò raggiungere i Ani che 6i erano proposti, poiché già le fiamme avevano potuto superare i confini del loro punto di origine ed eitendersi alle tende dei banchi vicini. Nel volgersi cosi di pochi minuti, il fuoco si propagò a benftquindlci banchi. Altissimi clamori di terrore si alzarono in ogni angolo del Mercato. Negozianti e commesse, superan- ! do l'emozione del momento, non ebbero che run solo pensiero : quello di sottrarre alle Barn- n' "vlle i»r"ne. ricerche per • eI#'f ^sponsabilità. E fra le me le merci esposte sui banchi. Con febbrile gesto ognuno si affannava a togliere dai banchi le pezze di stoffe ed i pacchi di filati e di seterie per gettarli confusamente sul suolo lontano possibilmente da ogni pericolo, almeno Immediato. In men che si possa dire, tutta l'area libera fu cosi Ingombrata da piccolo montagne di stoffe di tutte le qualità. L'opera dei pompieri Il fuoco, come abbiamo detto. Iniziò la sua opera di distruzione a mezzogiorno. Pochi istanti dopo — avvisati telefonicamente da! signor Maggiora — giunsero sul posto una prima squadra di pompieri provenienti dalla vicina Caserma Centrale; e a questi primi seguirono immediatamente altre tre squadre formanti complessivamente una squadra di trenta persone agli ordini del comandante capitano Giusto e dei tenenti Rolando e ingegnere Angelucci. Resisi rapidamente conto della estensione del disastro e dei tentativi che più urgevano per dominare e spegnere il fo" colaio, i vigili iniziarono col loro consueto slancio il loro lavoro. Il pericolo che maggiormente sovrastava era quello che il fuoco giungesse alle baracche di fronte per mezzo delle miriadi di scintille che il vento strappava alle fiamme e faceva turbinare qua e là nell'aria. Fu questa la più grave delle preoccupazioni che tenne in pensiero i vigili. Fortunatamente, dopo più di un'ora di lavoro, il fuoco incominciò a spegnersi ed il tanto temuto pericolo scomparve. I danneggiati Scomparsa che fu la preoccupazione che sovrastava ad ogni altra cosa, fu posslbilo rendersi un conto più preciso dell'opera di distruzione compiuta dal fuoco. Oltre al banco della signora Collo-Leonardi, andarono distilliti o furono più o meno gravemente danneggiati altri quattordici banchi di proprietà dei seguenti negozianti : Pacchiodi e Tessuti, Cencio Benedetta, Dellofiora Luigi, Antoniuzzi Domenico, Feci Pietro, Crivelli Maria, Crivelli Sem, Silva Maria, Silvia Felicita, Costa Bartolomeo, Thomas Catterina, Drovetti Catterlna, Onn e a Francesca e Rosso Margherita. L'ammontare dei danni sofferti non è ancora accertato. Vi è chi li calcola a 80 mila lire, ma non si tratta che di una prima impressione. CU ustionati Abbiamo già detto precedentemente che le quattro persone che iniziarono l'opera di spegnimento riportarono delle ustioni. Ma non furono i soli che riportarono un ricordo sgradito dell'infortunio. Ad essi occorre aggiungere il maresciallo dei pompieri, Viano, i pompieri Barbaroux Domenico, Marchisio; Antonio, la guardia municipale Sirotti Antonio, certa Mentozzi Cesarina, ed il soldato del 6" genio, Garzello Oreste. Questi, che riportò ustioni alla faccia td all'orecchio destro, venne accompagnato all'Ospedale Militare. Le ustioni non gravi riportate dagli altri fu tono medicate coll'antisettico dal pompiere Ivaldi. Alla ricerca delle responsabilità Fra la folla che assistette allo svolgerei del lavori di spegnimento, erano pure gli assessori Dolmida, Cauvin e Alberimi. Più tardi giunse pure 11 Sindaco senatore Rossi. Alle Autorità furono naturalmente riferiti i nS'n ,f16 Prlme- rlcei*ne l'accerta mento delle responsabilità. E fra le altre circostanze furono pura messe in rilievo quelle che nel banco della signora Collo furono trevate una,bottig*iaperloSpirito denaturato, nonche la macchinetta per il riscaldamento delle cibane destinate al pranzo. Per tutto il pomeriggio sul luogo del dlsa stro si è avvicendata una folla di gente tenuta a distanza da carabinieri e guardiedntfRp