Briand e Barthou respingono il biasimo loro inflitto dalla Commissione d' inchiesta

Briand e Barthou respingono il biasimo loro inflitto dalla Commissione d' inchiesta Impressionante seduta a Palazzo Borbone Briand e Barthou respingono il biasimo loro inflitto dalla Commissione d' inchiesta Xj€> requisìtoi'ie «i^el socialisti* Colly e di ÌVlmurio© 8em%at chiede l'Alt» Corte per Monis e Caill»iixBarrès — d (aervi«io speciale della STAMPA) Parili! 3, notte. I Pfffia-' che "tt; -Pieisaente' dichiari" «Detta la Hjscussioae si pronostica generalmente che la seduta, jSomeridiana. alla Gemerà, nella quale si. continuerà la discussione sulle conclusioni tte-lla Commissione di inchiesta rfon passerà •éhza incidenti, e che non potrà portare alla chiusura del dibattito. Troppi sono glt oratori iscritti, troppi interessati intendono prendere te parola?perchè sìa possibile, nello spazio di cinque ore, esaurire una.discussione di -questo (jenersT nella quale, ad ogni moménto, e poscj^iltì.-un contrasto,fra.le personalità.in,causa. i Alla ricerca d'una [oratala... M presidente Dcschanel sembra deciso però W<t esaurir© l'argomento, in giornata. La maggioranza della Camera è nell'imbarazzo. Vor«ebbe trovare uh ordine" del giorno che ac; «oiitentà$$e tutti, ma non riesce a trovare Ma fsrmula adatta, -1-pit'i imbarazzati di tutti pe«òj;sdrio i radico unificati. :,i custodi delle ve«ii^. emanate dal. Congresso . di Pau...| quali, non 'sapendo- eòilK' sai vaie decòrósauientó l lóro "amici e. non potendo rinunciare a pronunciarsi.- stanno pensando se la soluzione migliore non sia quella dell'ordine del giorno acro e semplice. - - All'ordine, del giorno di Augagitcur, del quaVi vi abbiamo fatio cenno ieri e che '.suona «bei - ;« Xft-.Camera, prèso aito delle concilialo ni*'della "Cdlilhiissionc eli inchiesta, respinge Ogni sanziono e passa all'ordine del giorno », si sono aggiunti alni ordini del giorno, uno Idi- Berry, l'altro ili Leroy, tutti e due membri ideila Commissióne di inchiesta, il primo invita a deferire al Tribunale Monis e Caillau.x "per attentato aJln indipendenza della magistratura: il secondo rimprovera la iutromisslo Bf. della finanza nella politica fi dulia politica nella, giustizia. 1 socialisti non sanno cosa vogliono L'ordine del giorno dei socialisti manca ancora-; anzi i socialisti non sanno bene a cosa tendano e cosa vogliono..... li desiderio di riprovar^ aspramente prevale jn niolti di essi ma si crede che'per necessità parlamentari c ne- opportunità politica finiranno con l'associarsi ai radicali nel fare sparire, con un colpo di.spugna, i risultali gravissimi dell'inchièsta: essi • .cercheranno di colpire i due exMinistri con un semplici! colpo di .fioretto, muJtStbr del prudenziale bottone. Si sussurra che oasi faranno loro il seguente paragrafo della Commissione, abolito all'ultima ora: «/Monis e, Caillaux ' si soiio espusti al giusto biasimo dèi parliti.ed -altresì a', giusto biasimo di tutti Incittadini intervenendo nel. funzionamento tiéjj» giùstiz-ia ». L'attesa per la seduta di oggi si è intensilicaia. e la- ricerca dei posti è febbrile. Perù, c: giusto notare che se l'impazienza di sapere come Unirà- questo dibattito si è comunicata «.l'inondo politicò ed al mondo degli affari, la maggioranza del parigini però, se puro non «rimano estranea a questo dibattito, si inlcressa-'acl'csso semplicemente conte alle, corse dèi:'cavitili.- Duo parole anzitutto sulla seduta antimeridiana ed un breve accenno alla seduta coni-pleinentare' della Commissione di inchiesta. À Palazzo Borbone si sono mese stamane delie decisioni gravissime, ma sa'.vo lievi incidenti, dei quali, non occorre .prendere nota, tatto -SJ-e svolto fra l'apatia generale. % La -lassa sull'ale oo 1 approvata Pei; lineila buona regola parlamentare che è ll'voio per procura, presenti una decina di deputati, si è approvato con. «MI .voti il progetto di tassazione sugli, alcouls, un progetto per il ventesimo provvisorio.'" l'cleviflfoue al -l,:iu per cento del Prestilo die la città ili Parigi, è -autorizzata a. contrarre e che era stabilito a Lv?.i»- ... ta- Commissione d'inchiesta', a-.sua volta, h'a/-nuovamente interrogato* stamane il direttóre ieìrindlpeiidetilr des l'irenèe Orienta, ed^ha" interrogato pure il sottosegretario Emilio-Constant. Dall'iutei-rogatui-io tiipii; è balzata fuori nessuna circostanza nuova. II teste si è.limitato a dire che non poteva dire nulla, perclié costretto al segreto professionale da una.buona norma di correttezza' giornalistica cMé. fa obbligo di non svelare 1 nonii degli intormatori. Fu a questo punto che .laure» disse'cheque eti era la teoria della dlflamailone irrespon eatnti-, al che il teste, rispose : «■Questo è un apprezzamento personale, al quale io potrei rispondere esprimendo le'mie' idee sull'otterato .delia Commissione ». Emilio Constant ammette d'essersi recato all'Eliseo, ma unica mente per ringraziare il Presidente di un invito. Onesta visita non aveyà alcuna relazione con le dimissioni di MtjniSr..; r • • ' J» La {rande seduta 'Alle-14 si-apre, coinè abbiamo accennato,' la grande sedùia, sulla quale si continua nella discussione delle conclusioni delia Commis«Jwte 'd'inchiesta.' Pia l'intensa attenzione dell'uditorio, prenda la parola il ' $ Relatore De Folleville . I.;ora.tore innanzi tlltto critica l'attitudine del',, procuratore Fabre» e del presidente Bittauli De Ltsle: rileva che. se Patire doveva ubbidire.- aveva il diritto, dopo avere obbedii, di combattere ,,i udienza il rinvio. Q*»wto-u Bidault. egh. P(n. spiri(0 (|i t.ame. ratlsmo-verso Fabre, ebbe troppa. condiscendenza:, sepza di essa il deplorevole scandalo nonjd sarebbe verificato e la -Repubblica potrebbe affermare altamenle l'indipendenza dei suoi funzionari: De folleville continua dicendo che contemporaneamente risultò pure stnbiJito che fra U"3? e il^SOV marzo 1011. .Monis, allora presidente del'Consiglio, fece chiamare Fabro su de-manda di Caillaux, ■ e gli Governo d^UeravaX'i,C ra v.rT!,CÒp^-Bochette., 11 relatore deplora questanoettenza del Governo. Afferma che la • Coni- missione -d inchiesta cercò sempre la verità co11a.-j?iù completa indipendenza. ' Delah'aye. interrompendo; — Debbo prole-tiare.; io ricordo che il punto concernente le m'*nbvre di.Borsa a', immetto dell'arresto%A0^l*e aoa P ottante. Il relatore si occupa quindi delle sanzioni; poi .comincia una estesa dimostrazione giuri-, dica per .stabilire che non vi fu prevaricazione. Le gravi sanzioni proposte dall'on. Deahaye non-hanno, secondo lui. fondamento in diritto, e non si può concludere che con una deplorazione. De Folleyile conclude 11 suo discorso dando lettura del seguente ordine del giorno, sul quale chiede l'urgenza: «La Camera, disapprovando e biasimando le inframmettenze irregolari, clic soiio state constatate, da parte della finanza nella politica, e da parte del potere esecutivo nelle sfere dì attribuzioni riservate al potere giudiziario, respingendo qualsiasi aggiunta, -passa all'ordine del giorno ». De Folleville è applaudito, dalla Sinistra. 11 discorsa di Briand Vi e. un movimento di attenzione quando Aristide, iBriand sale alla tribuna. L'ex-prcsidente non tradisce,alcuna emozione e parla con voce sicura — Credo — dico incominciando — di essere stato male giudicato, lo sento di non,'aver commesso, nò còme repubblicano, nè come cittadino francese, uè come nomo politico, alcuna azione disonorante nell'affare Bochette lo non posso accettare la formula di vaga deplorazione espressa a mio riguardo dalla maggioranza della Commissione.. L'oratore spiega quindi che quando seppe del rinvio, cercò del procuratore -Fabre, e gli manifestò la sua meraviglia perchè proprio ui. die voleva una, soluzione rapida dell'affari.', si fosse deciso a chiedere l'aggiornamento della causa. Fabre — dice Briand — mi rispose segnalandomi l'intervento, di Monis e di, Caillaux Io Io rimproverai aspramente di avere ceduto a pressioni. Egli mi rispose consegnando mi il noto documento. Il- documento portava scritta sulla busta tipa dichiarazione perso*nate "e. confidenziale. La Camera interrompe, ma Briand dice — Io prego i colleghi di non interrompere in un momento simile! « Quando ci fu l'inchiesta — continua Ari stide Briand appena ristabilito il silenzio —io dissi al procuratore Fabro di parlare secondo la sua coscienza. Egli mi rispose che si.sarebbe chiuso dentro il segreto professionale, te pregai Monis di sciogliere 'Fabre dal suo segreto, ma quest'ultimo, quando si trovò da vanti alla Commissione, non fece nulla poiché Fabre parlasse». Rilevata la pessima impressione che ebbe della prima Commissione di inchiesta, Briand' continua: «. I rimproveri che.-mi rivolge la ^Commissione scino superflui,, io ripeto che sento di non meritarli. Essi vengono alla vigilia delle elezioni. Essi non possono esaere che un attacco elettorale. L'opera della Commissione è stata' deplorevole- come è deplorevole che un avvocato come Bernard abbia aspettato a chiedere il rinvio quando il colpevole, lo scroccone, assicurò che un rinvio, era già stato accordato in precedenza. Occorre che il paese reagisca. " • <■ Lo vere conclusioni dell'aliare — dice — sono, queste; bisognerebbe condannare. le passeggiate dei Procuratori generali nei Gabinetti dei ministri,' la dissimulazione di comparse dietro le tende, mentre il Procuratore, costretto da un ministro dà spiegazioni e il fatto di quel grande avvocato il quale perchè un truffatore suo cliente gli dice: Se chiedete il i invio vi nard accordato certamente, mette il suo" cappello a cilindro "e va-a compiere il passo » {applausi). Briand che ottiene un vivo successo ed è applaudito dulia maggioranza della Camera, continua a criticare la-Commissione, là quale, secondo lui. ha compiuto un'opera parziale e non ha stabilito le vere- responsabilità. Termina respingendo con parole di sdegno le conclusioni della Commissione. '*«' Se la Cartiera — egli dice-— si associasse a tali conclusioni approverebbe mia parodia di giustizia, ispirata dalle passioni politiche >. {Vivi applausi): Briand torna al suo posto ed è felicitato da numerosi colleghi. L'ordine del giorno Colly Sale poscia alla tribuna Colly. L'oratore ritiene che le conclusioni dellu Commissione d'inchiesta non siano abbastanza severe vèrso Briuud e Barthou, dei quali critica aspramente l'opera. ' Mentre l'ón. Colly parla, la sala è quasi vuota: Briand è andato via, e con lui sono usciti molti deputati. Colly prende le difese dell'assassina di Caimeile. e dichiara che i responsjcbili dell'assassinio sono Briand e Barthou, che hanno conservato il silenzio sul, processo verbale Fabro. Bitiene insufficienti i biasimi distribuiti dalla. Commissione. ■V mio modo-di vedere — dice l'oratore — Briand non avrebbe dovuto trattenere il documento Fabre consegnatogli nella sua qualità di Guardasigilli, e Barthou non avrebbe dovuto poi appropriarsene ». L'oratore presenta un ordine del giorno il quale constata che un simile scandalo ha demoralizzato' il paese e che è necessario incaricare dell'affare la giurisdizione competente. La reqaìsilaria di Maurice Barrès Maurice Barrès si associa' alle conclusioni di Colly circa le sanzioni speciali e pronuncia un», lunga requisitoria contro la Commissione che accusa di parzialità e le cui conclusioni sono incomplete e attenuate. L'illusti% accademico deputato parla contro i membri del Governo che vollero ingannare la Commissione d'inchiesta affermando di ignorare fatti ben conosciuti. « Per ine — dico l'oratore — la colini dello scandolo è da imputare al regime ». Terminando, Barrcs dice che la discussione deve essere posta al di sopra delle querele.di partito e che bisogna, colpirli i colpevoli senza riraclcsnrtlbCva1lfric1fga ^ ™«™ f considerazione 6 6 p0Ut,Ca (<"""""S' " ^ ™\ La riconosciuta imparzialità ili t.-.ì. 01 •"•P1"» Marce] S-emabt, socialista unificato, rende omaggio al modo elevato e imparziale con cui Jaurés ha diretto i lavori della Commissione d'inchiesta, Fa l'analisi di tali lavori ed osami- ria lungamente la questione delle sanzioni.'.L'oratore vorrebbe una giurisdizione-che possa assolvere Monis e Caillaux se essi non sono colpevoli e condannarli se lo sono. Preferirebbe l'Alta Corte a ogni altra giurisdizione: - trova cha le conclusioni- della Commissione d'inchiesta sono troppo lievi, ma ritiene che la Camera non possa emettere un verdetto die non partirebbe dalla'coscienza di giudici, ma di «dibattenti. Sembat proclama la sua sorpresa per l'uso che Barthou Ila fatto del documento Fabre; poi, rivolgendosi olla Destra, grida: «Se Caillaux si fosse fatto vostro servitore, voi l'avreste sostenuto contro dì'noi {approvazioni all'Estrema Sinistra). Se i fatti sono provati, 0 riconosco che Caillauz ha commesso un de^ litto: ma non dico che di questo delitto si è fatto, un'arnia per colpire un uomo». L'oratore ritiene che non si debba esagerare lo scandalo che non colpisce il Paese : esso non tocca che 11 mondo politico in ragione della lotta che si fanno le squadre ministeriali per conquistare il potere. . . L'oratore rimostra di non aver fiducia nel giuri parigino e chiede che i ministri coinvolti e' condannali nell'inchiesta siano deferiti all'Alta Corte. « L'articolo 169 del Codice penale — egli dice — è applicabile contro i signori Monis e Caillaux, ma chi farà il giudizio I giuri parigini sono anello peggiori di ogni altro: i dodici borghesi parigini, non sono capaci ili giudicare un affare politico. Votando le sanzioni della Commissione, noi non diamo soddisfazione alla coscienza del Paese {vivi up piatisi). Anche Barthou respinge il biasimo ' della Commissione Barthou sale alla tribuna. La Camera, lo àscolta con molta. attenzione. Egli si difende contro le accuse di appropriazione del docu-j mento Fabre, ricord «come ricevette questo documento: da Briand;. dice che egli non lo considerava come un documento ufficiale e che: aveva deciso di bruciarlo se lattare Rocliette fosse terminato mentre egli era guardasigilli. L'oratore ricorda le deposizioni di Fabre e di Bienvenu 'Martin, dinanzi alla Commissione, nelle quali questi dichiararono che si trattava di un documento puramente personale appartenente a Briand. Barthou ripete che non era responsabile di questo documento che- verso Briand e che non se ne servi come unarmaj politica. Ed ha creduto suo dovere — dice renderlo di pubblica ragione quando là Camera sembrava unanime a domandare ciò, qqpogMvagrmeodscmvsafsffappsvtstmpdgtptBaithou ricorda ancora il passo che egli l'ecejcon successo presso' Calmene, su domanda (fi Uouinergue, per impedire la pubblicazione di certi documenti che avrebbero potuto presentare inconvenienti per la politica estera. Bicorda anche il secondo passo che impedì la pub blicazione del rapportò Fab're. « Era corsa voce — dice — che Calmctte avrebbe pubblicato alcune lettere private, ed il mio silenzio sarebbe stato la peggiore e la più bassa viltà" ». Barthou termina respingendo il biasimo della Commissione d'inchiesta. Dibattilo ira Daumergue, Barthou e Briand Dopo il discorso di Barthou salo alla tribuna il Presidente del Consiglio, Doumerguc, il quale dice di voler rispondere alle, accuse fattegli. Egli è vivamente. .interrott.o..dal.,'.Ceu-.. tro o dalla Destra, ' e parla fra continui rumori. Doumergue afferma di aver detto la verità dicendo di non conoscere il contenuto dell famoso documento Fabre. Al tempo della prima discussione ne fece richiesta al Procuratore, che lo chiese lui slesso a Briand e a Barthou, perù senza poterlo ottenere. Dounidiguo lo conobbe soltanto per* la lettura fatta recentemente alla tribuna della Camera da Barlhou. ' . Sale nuovamente alla tribuna Barthou, il quale. dichiara ■ di non aver messo in causa il Guardasigilli la cui altitudine, per quanto riguarda il documento in questione, fu irreprensibile. Contesta che Doumergue gli abbia chiesto il documento: si appella alla testimonianza di Briand. Briand, a sua volta,, dichiara die al. momento del colloquio con Barthou e con Doumergue, quest'ultimo gli chiese il documento Fabre: gii rispose che lo aveva trasmesso al suo successóre, Briand, essendo inquieto sulla possibile divulgazione del documento, cercò di ritirarlo: c tutto quanto ricorda di tale colloquio. La Camera decide di sospendere la seduta fino a stassera, alle ore 9,30. .t

Luoghi citati: Barlhou, Parigi, Pau, Perù