La politica del Lavoro

La politica del Lavoro La politica del Lavoro Nell'ultimo fascicolo della « Confederazione i del Lavoro », Rinaldo lligola si occupa del'ordinamento tecnico delie organizzazioni, e osserva che il sistema tedesco 6 penetrato in tutti i paesi come jl più adatto alla lotta. « Tuttavia — osserva il Rigola — se accettiamo l'indirizzo tecnico della Germania, non 10 applichiamo nella sua interezza., perchè le condizioni obbiettive economiche e psicologiche del nostro Paese sono molto diverse. La Germania ha il massimo dell'accentramento; le sue Unioni centrali sono diminuite da 66 che erano nel looii, a 51 nel Itili, per il fondersi di Unioni di categorie affini, in Unioni d'industria». E l'articolista prosegue: «Noi invece ci accontentiamo di un accentramento relativo; all'ideu della repubblica accentrata, sostituiamo quella della repubblica federale, appunto per permettere ali organizzazione di essere unita e di adagiarsi, nello stesso tempo, ai forti di' sii velli esistenti tra una regione e l'altra. 1 nostri compagni tedeschi, non mostrano alcuna simpatia pel movimento cooperativo di produzione, eccezione fatta per quelle Cooperative che producono unicamente per le Cooperative di consumo; noi invece ne dobbiamo tener conto. » Per la verità, dobbiamo dire che i sindacalisti italiani — e più decisamente quelli francesi — hanno accettato l'idea del collegamento dei Sindacati locali, ma la differenza fra noi e loro è ancora sostanziale. Secondo11 concetto sindacalista, il centro professionale non deve essere un organo direttivo, ma un puro ufficio di statistica e di propaganda; li; berta piena ed intera ai Sindacati locali di fare quanti movimenti credono, senza meno- inamente dipendere dall'organismo centrale, « Ciò equivale a lasciare le cose al punto diprima. Se l'organismo centrale non ha facoltà di regolare i movimenti, non ha alcuna ragione di esistere, neppure per fare la statistica, perchè la statistica e le notizie sul mercato del lavoro non servirebbero a nulla, quando fosse lasciata piena libertà ad ogni gruppo, piccolo o grande, di scioperare all'insaputa degli altri, e magari contro l'interesse generale. Ne verrebbe — quel che. del resto, è avvenuto — che i gruppi più egoisti, o quelli che hanno meno scrupoli potrebbero fare qunnti scioperi vogliono, o, viceversa, non farli, contrariamente all'interesse, generale.. « Per noi uscire dal frazionamento locale e raccogliere i militanti in grandi Federazioni omogenee, non significa soltanto foggiarci un più perfezionato ordigno per la quotidiana battaglia, ma vuol dire assurgere ad una più alta, visione dei fini sociali che l'organizzazione si propone di raggiungere, vuol dire fare nel contempo della lotta di classe illuminata e della solidarietà — di quella solidarietà che è l'essenza medesima del socialismo. La federalista e la sindaralistn. sono due concezioni diverse, eh" trovano 11 loro primo punto concreto di differenziazione nella costituzione tecnica dell'organizzazione. «Pappiamo nun.lt sono le obbiezioni che ci vengono messe. .Si dire che le Federazioni sono burocratiche, autoritarie, e perciò appunto mancanti di slancio rivoluzionario, sfa obiezioni siffatte possono avere valore in bocca degli anarchici individualisti, non in bocca di chi ammette il principio d«*11'organizza: zlone. Tn piccolo o in grande, dove sono leggi e regolamenti ivi c'È. per forza, contrainte, impero delle maggioranze sulle minoranze. Il u fa ciò che vuoi » i> l'antitesi perfetta d'ogni codice ma è concepibile soltanto in una convivenza anarchici». Oli stessi appelli alla disciplina, a questa usata ed abusata parola, non sono mai altro, in ultima analisi, che appelli alla sottomissione ». Il mercato L'ultimo Bollettino dell'Ufficio del Lavoro dà qutìsie nifùMMtìtìoui sul mercato durante i mesi di gennaio e febbraio: Mancanza di lavoro nell'agricoltura nelle Provincie settentrionali per la cattiva sutgtoue o disoccupazione di muratori — a Cremona sono disoccupati i'85 per cento dei muraioli, a lioiogna il io per cerno dei braccianti. l'Orio emigrazione, come di consueto, specialiniciitti dulie Provincie del Veneto, verso l'Europa Centrale. Searujuuio ad essere tenuti comizi per ottenere lavori pubblici. Nelle altre industrie la si; tiuuz'ione è pi'jsso a poco normale e in alcuni cenni ìnigMore che nel periodo corrispondente dell'auno scorso. . Per il Piemonte si hanno questi dati -. Cuneo. Lavoro abbondante nelle industrie pòligraflche, normale in quelle metallurgiche, del legno e delle calzature, scarsissimo per i muratori. — Valenza- Po. Continua la mancanza di laverò neU'agricòltùra a causa della cattiva stagione; nell'ade orafa il lavoro è sensibilmente diminuito. 1 bottai addetti alla iutfcrica Graziano hanno lavorato ad orario ridotto. Per la Lombardia: Lodi. Disoccupazione nelle varie industrie per la quale dalla C. d. 1è stato tenuto un comizio. — Cremona. Diminuzione di lavoro tielle varie industrie; l'85 per cento do.! muratori-si trovano disoccupati; nelle filande si è lavorato od orario ridotto. Molte Manici si sono recate nel Veneto e nel Comasco. — Bagnd.o Sun. Vito. Mancanza di lavoro per i braccianti per la quale è stato tenuto un comizio. I_.il • situazione generale tende orsa a moSiflcarsi in meglio. Nel campo automobilistico La Squilla, pubblicazione della Federazione metallurgica automobilistica, riferisce le statistiche dell'ultimo Bollettino del Ministero delle Finanze, le qualli offrono alcune cifre interessanti per la esportazione e i'imporiazione delle automobili da e per l'Italia, « ci possono dare anche limitatamente qualche spiegazione sulla crisi che abbiamo traversato negln ulitìmi mesi e ohe non è ancora del tutto rimarginata. Esportazione vetture. — Fino a chilogr. 500: L. 33.500 nel 1911, L. 32.500 nel 1912. L; 54.200 nel 1913; da kg.. 500 s. 1000 : L. 10.880.300 nel ioliL. 12.942.950 nel 1912, L. 11.825.000 nel 1913: da kg. 1000 e più: L. 18.114.575nel 1911, L. 22.810.780 nel 1912, L. 19.996.2G7 nel 1913. o ; e l a a a e r e o n e e a i 0 , a 0 L'esportazione è quindi diminuita nel 1913 in rapporto al 1912, e vedremo in quali nazioni l'esportazione è diminuita. Vetture da 500 a 1000 kg. — Belgio N. 137 (1912), N. 77 (1913); Francia N. 242 (1912), N. 218 (19131; Inghilterra N. 800 (1912), N. 677 (1913). Vetture da 1000 kg. e più. — Belgio N. 87 (1912) , N. 50 (1913): Romania N. Iti (1912), N. 49 (1913); Argentina N. 439 (1912), N. 377 (1913) ; Brasile N. 360 (1912), N. 182 (1913). Come si vede, specialmente nell'Argentina e Brasile, per la crisi finanziaria, e nella Romania, per le tariffe doganali nuove, la nostra, esportazione è diminuita. Il totale delle vetture esportate è il seguente: Fino a 500 kg., N. 23 (1911); 7, (1912): 8. (1813) — da 500 a 1000 kg., N. 1501 id.; 1650. id.: 1600, id. — da 1000 in più, N. 1493, id.; 1930. id.; 1725, id. Importazione: Fino a 500 kg.. L. 1.854.800 (1912): L. 1.599.707 (1913) — da 500 a 1000 kg., L. 3.656.957 id.; 4.363.402 id. — da 1000 kg. in più. L. 5.037.545 id.-, 7.763.010 id. Chi importa in Italia: Austria, vetture 26 HOtl); 55 (1912); 2 (1913) — Francia id. 304 id.; 366 id.; 469 id. — Stati Uniti, id. 130 id.; 327 id.; m id. — Germania, id. 85 id.; 170 id.; 338 id. — Inghilterra, id. 27 id.; 41 id.; 35 id. — Svizzera, id. 40 id.: 27 id.; 20 id. Totale delle vetture importate: Fino a chilogrammi 500. N. 93 (1911): 236 (1912): 259 (1913) — da 500 a 1000 kg.. N. 327 id.: 407 id.; 592 id. — da 1000 kg. in più, ti. 266 id.: 364 id.; 517 id. Convegni Pei giorni 11, 12 e 13 del mese corrente avrà luogo il già preannunziato Convegno tra la Confederazione del Lavoro e il Gruppo parlamentare socialista. Ordine del giorno: 1' As sicurazioni sociali; 2' Disoccupazione; 3* Abolizione del lavoro notturno e giornata legale di otto ore; 4" Rapporti fra Partito socialista, Gruppo parlamentare e Confederazione del Lavoro, nelle agitazioni operaie; 5' Rivendicazioni speciali di categorie; 6' Argomenti diversi. Al Convegno parteciperà la Direzi?TTe%ìà«ij Partito Socialista. La prima adunanza avrà luogo alle ore 10 del giorno 11. Organizzazioni La Camera del lavoro di Ravenna ha votato una protesta contro i <• calunniatori del movimento proletario di Homagna- e dell'Emilia», e contro coloro che «vorrebbero sottoporre quelle regioni a leggi eccezionali di Polizia, tentando di distrarre i poteri pubblici d'Italia dall'adempimento dei loro doveri verso le leggi sulle Cooperative e sulle Bonifiche ». I.a Camera del lavoro di Ravenna inoltre riaf"erma l'Inalterabile difetto di solidarietà coi ^voratori del Sud d'Italia, e il proposito se rio e severo di continuare a svolgere il programma della politica del lavoro fin qui seguita, intensificandone l'azione contro tutte le camarille d'opposizione, a vantaggio della collettività operaia ». / postelegrafici E' sorto in Torino un Sindacato autonomo fra i postelegrafici di 2.a categoria (impiegati), per tutelarne efficacemente gli interessi. La causa occasionale—dice um comunicato — va ricercata neila invadente intransigenza della 3.a categoria (commessi e portalettere), manifestatasi specialmente nell'ultima assemblea di tutto il personale postelegrafico, con l'impedire lo svolgimento di un ordine del giorno votato in una precedente assemblea di impiegati di 2.a categoria. , Questo Sindacato dovrà avere, così almeno desiderano i promotori, carattere nazionale, e non sarà legato a nessun partito politico. Gli iscritti al Sindacato hanno in una riunione votato un ordine del giorno, col quale:» <i) deliberano di agitare pure le condizioni della 2.a categoria, indicendo al più presto una riunione di tutto il personale, invi tandovi ' tutti i deputati delia provincia, sen za distinzione di partito, affinchè venga a conoscmiza del pubblico anche la disagiata loro condizione; « 6) fanno voti che i loro diritti siano fl nelmente presi in considerazione, e sia prov visto in quella equa misura al miglioramento loro materiale e morale, quale esigono le at tuali condizioni della vita ». / lavoratori del Libro I tipografi di Verona hanno conchiuso iloro primo contratto di lavoro su queste basiSettimana integrale: orario diurno ore 9 notturno ore 7; straordinario 30 0/0 per le prime dodici ore della settimana e 75 0/0 dopo la mezzanotte e nelle domeniche; riconoscimento della Federazione e dell'Ufficio di collocamento con la parola di preferenza: niente adibizioue delle donne aila composizione meccanica ed a mano; alla composizione meccanica saranno adibiti solo operai compositorinomina di una Commissione arbitrale per le controversie. Durata cinque anni, con la seguente graduatoria di paga: dopo tre anni d'apprendisaggio iL. 12; dopo sei L. Zi: dopo otto L. 27 se di prima categoria e L. 25,M se di seconda per gli anni 1914-15; L. 28 e L. 2fi rispettivamente per gli anni il(IUi-17: L. 29 e 37 per i1918. _ impaginatori ai giornali diurni L. 33di notte L. 3 in più. — Operatori diruni lire 34,50 per il 1914-15; L. 35;50 per il 191IM7: lire 36 per il 1918. Operatori notturni L. 3 in più— Infine tutti gli operai che all'andata in vigore del contratto percepivano un salario pari o superiore ai minimi stabiliti ebbero una lira di aumento. A Napoli i lavoratori del Libro hanno terminata la loro agitazione per tutte le. categorieIeri stesso avvenne la ratifica del contratto. Anche, a Vicenza lo sciopero è finito; è continuato invece a Macerata. Si è infine conchiusa la lunga lotta dei lavoratori del Libro in Austria, che l'avevano iniziata il 20 dicembre. Fu firmato un contatto collettivo, che dovrà durare fino al 31 dicembre 1918.

Persone citate: Rigola