Come le nostre truppe occupano il campo di Argub

Come le nostre truppe occupano il campo di Argub Malumori diplomatici •"--"-ni Dottanti no poli, 17. mattino. Soltanto lunedi mattina, alle 9, Chevki Bey, direttore del Gabinetto del Ministero egli Affari Esteri, ha consegnato ufficialmente la risposta della Porta alla Nota colettiva delle Potenze, relativa alle isole dell'Egeo, mentre j giornali locali avevano pubblicato che i corrispondenti esteri aveano avuto conos<senza del testo della rispo^ *«• domenica sera. Nel circoli diplomatici ha destato sorpresa tale prematura pubbhazione. Gli Ambasciatori e incaricati di afari delle Potenze, hanno discusso, ieri matr jna. a tale proposito. E' probabile che il CoV diplomatico W> Gran Vizlr sulla inosservanza delle regole protocollari durante il prossimo ricevimento ufficiale. Al Segretariato del Gran Visirato si afferma che domenica sera, alle ore 6,30, il Gran Vizir firmò la risposta della Porta alla Nota àeU* Potenze, relativa alle isole dell'Egeo, e ordino di portarla all'Ambasciata d AustriaUngheria. Tuttavia, è assolutamente certo cae l'Ambasciatore d'Austri a-TJngheria non *"» a"»*? d*ua che ieri mat ""u» une ore v. Secondo un altra versione che si è diffusa ^ o o questa mattina 11 Governo avrebbe creduto opportuno di rispondere alla Nota de'le Potenze, per il tramite della stampa. La risposta pubblicata ieri dall'Agenzia Ottomana sarebbe Infatti stata rimessa questa mattina soltanto al marchese Pallavicini. Il procedimento avrebbe sollevato in tutte le Ambasciate un'emozione facile a comprendere. Una simile ecorrettezza non sarebbe certamente avvenuta se alcune Potenze avessero saputo mantenere qui il loro giusto prestigio sullo etosso argomento. (Agenzia Stefani). Una terza versione Discrepanze fra i testi Parigi, 17, mattino. Il Matin riceve da Costantinopoli, 16: L'incidente relativo alla consegna delia risposta della Porta alla Nota delle Potenze, ha dato luogo ad uno scambio di vedute fra tutti gli ambasciatori. Fu il vigile notturno dell'Ambasciata dell'Austria-Ungheria che ricevette la busta contenente la risposta portata senza nessuna indicazione da un vigile segretario del Visirato. E' così che fu trasmessa la risposta della Turchia alla Nota che le sei Potenze avevano presentato per mezzo del decano del Corpo diplomatico. Il Matin dice che vi sono delle differenze di redazione fra il testo comunicato dall'Agenzia Havas e quello comunicato dall'ambasciatore di Turchia a Parigi al signor Doumergue. ' Il penultimo paragrafo della risposta secondo l'Agenzia Havas era così concepito: « Il Governo imperiale constata con dispiacere che le sei grandi Potenze non hanno preso in considerazione i bisogni vitali dell'impero e non hanno dato a questa que stione una soluzione tale da .evitare ogni specie di gravi difficoltà ». Il testo di quésta frase nella Nota rimessa ieri nel pomeriggio da Rlfaat pascià ambasciatore a Parigi al signor Doumergue era il seguente: «Il Governo imperlale constata con vivo dispiacere che le sei grandi Potenze non hanno tenuto sufficientemente conto delle esigenze vitali dell'impero e regolato que sta questione in modo da scartare 'quél' siasi grave contestazione». L'ultimo paragrafo del testo della Nota turca secondo il telegramma dell'Agenzia Havas da Costantinopoli era cosi conce pito: «Il Governo imperlale, cosciente del suo dovere o apprezzando al loro Valore i benefici della pace, mentre prende atto delle decisomi delle Potenze concernenti le isole di Imbro, Tenedo e Castellorizzo, cercherà di assicurare la realizzazione giusta e legittima della sua domanda». Il testo di questo paragrafo nella Nota rimessa da Rifaat pascià al slenor Doumergue era il seguente: «Il Governo Imperiale cosciente del suoi doveri (verso l'Europa?) e apprezzando al loro alto valore l benefici della pace, mentre prende atto delle decisioni delle Potenze concernenti le isole di Imbro, Tenedo e Castellorizzo, si. sforzerà di far valere le sue giuste legittime rivendicazioni». La Nota turca giudicata in Inghilterra Londra, 17, mattino. ■La risposta del Governo di Costantinopoli alla Nota delle Potcnzo non ha destato molta impressione. Il pubblico, anche quello che si occupa di politica, non segue con attenzione soverchia l'ormai annosa vicenda della crisi balcanica, e i giornali risentono di questa stanchezza e commentano laconicamente 11 contenuto della risposta turca. Ecco il breve, ma poco incoraggiante commento che la Pati Mail Gazette fa alla risposta della Turchia alle Potenze nel riguardi delle Isole: < in effetto la Turchia dico alle Potenze che essa rispetterà la decisione riguardante le isole dell'Egeo sino al punto compatibile col propri interessi. L'incapacità del concerto euro peo di far rispettare le suo decisioni ha pra tleamente risollevato l'intero problema d'O riente, che si trova ora alla mercè della Porta. Sarà bene che ogni singola Potenza si guardi bene dell'intromettersi tra i rivali». Si e svolta ieri ai Comuni la prima interro, gazlonc balcanica della nuova sessione. Ecco 11 testo dell'Interrogazione: • Il deputato Newmann (liberale) chiede al ministro degli esteri se le Potenze della Triplice Alleanza abbiano ancora l'intenzione di li li td Beigli tale li mini ■■: fratturandosi una spalla Bramila», 17, aaga^ Durante una passeggiata nella foresta <tt Soignies, il Re fu vittima di un grave incidente. Il Sovrano faceva stamane la sua consueta passeggiata a cavallo col comandante Du Roy de Blicquy. I due cavalieri cavalcavano nella foresta di Soignies a lato dello stagno detto «des Enfants Noyes», quando ad un tratto la cavalcatura del Re s'impennò. Il Re lasciò le staffo e cadde al suolo. Jl comandante fermò immediatamente il suo cavallo, si precipitò in soccorso del Re e l'aiutò a rialzarsi. Il Re accusava acuti dolori al braccio sinistro. Immediatamente il comandante condusse Il Re, sostenendolo, al vicinissimo castello di sua madre) la signora De Roy de BUoquy, a Boitsfórd. Fu chiamato per telefono un medico di Boitsfart il quale prodigò le prime cure al Sovrano. EgU constatò' la frattura dell'omero sinistro. 11 Palazzo Reale di Bruxelles, subito avvertilo, mandò un'automobile a Boitsfort. Alle 11 e mezza il Re lasciava il castello della signora de Roy de Blicquy insieme al medico di Boitsfort e ad un suo cameriere. Al Palazzo di Bruxelles l medici prestarono al Re le cure richiesto dal suo etato e ridussero la frattura. Il Re non ha febbre e il suo stato è soddisfacente. Qcigenti allt Bulciie " Miai! e Sili estri £inqie arresti - Ui lavoratore ferite Milane, 17, notte. La situazione è pressoché invariata alle officine Miani e (Silvestri, nelle quali stamane venne ripreso il lavoro da 1522 operai. Sono quindi 125 operai in più di quelli che el presentarono nelle precedente giornata di lavoro: di essi peri 'soltanto undici sono ex-scioperanti, gli altri' sono di nuova assunzione. All'entrata nelle officine si sono verificati 1 soliti incidenti, provocati dall'intemperanza, delle squadre di vigilanza. GU agenti arrestarono cinque operai. L'incidente più grave avvenne In via vlgentlna: 11 falegname Francesco Gadda, venne affrontato da due operai che •li animarono di non recarsi al lavoro. Il Gada si rifiutò recisamente e allora venne cclpit% al capo con una bastonata. II.falegname andò a farsi curare la ferita, mentre l due operai si allontanavano. Essi sono stati idemttfloati ed ora sono ricercati. Sono pervenute all'autorità delle denuncie da. parte di opere!! che hanno ripreso jl lavoro e ohe per ciò sono spesse* visitati a domicilio, da individui, i quali con intimidazioni o minacele, 11 incitano a disertare le officine. L'autorità di P. S. hb disposto,, anche per questo, un servizio speciale. Starnarne all'Unione Sindacale si sono ninniti gli scioperanti, al quali vennero tenuti i soliti discorsi incitanti alla resistenza. i a a a o a a - assegnare al nuovo Principato albanese 1 di. stretti dell'Epiro meridionale; dove la lingua parlata è il greco; In tal caso, poiché gli ahi tanti di quei distretti sono contrari a tale inclusione e si preparano ad opporvisl con la forza, 11 deputato chiede se il Governo è dlspo sto a consentire che essi vengano costretti ciò con la forza >. L'on. Akland, sottosegretario agli esteri, ha cosi risposto: • Speciali comunicazioni stan no svolgendosi col Governo greco per coni porre la questione del confini meridionali al Danesi, sulla base unanimemente concertata da tutte le grandi Potenze rappresentate alla Conferenza degli ambasciatori, tenutasi lo scorso anno. La decisione delle Potenze si questo punto non fu quella della Triplice Alleanza. Io confido che non sorgerà alcuna ne cessità di usare delle misure coercitive • Un'esposizione a Roma sugli ordinamenti dei Comuni * Rema, 17, notte. Si è costituirò In questi giorni a Soma 41 Comitato per organizzare un'esposizione di genere nuovo ed assai importante, che si terrà nella Capitale nell'ottoSre e nel "novembre di quest'anno. Essa comprenderà una^Jlostra completa di tutto ciò che è urgente alta vita del municipi italiani. Saranno illustrati gli ordinamenti interni del comuni .per ciò che riguarda l'igiene, l'istrualone ed 1 servizi pubblici, le amministrazioni autonome legate al comuni stessi, le Istituzioni a favore del commercio dellUndmfcrla « dell'agricoltura. Tutti questi rami della vita municipale italiana tro. veranno niell'esposlzionc. «he si sta organizzando, ita loro illustrazione-, 11 Comitato ha giù tenuto vario adunanze. Gli imponenti funerali del sen. "Vi grò ni Milano, 17, notte. Oggi hanno avuto luogo 1 funerali del sen. Giuseppe Vigonl. Essi riuscirono imponentissimi. 11 corteo mosse dalla abitazione dell'estinto In via Fate Bene Fratelli, ove la salma era Stata trasportata dalla casa di salute molta quale 11 sen. V'igeiti si spense. La bara, collocata sopra un carro di prima classe, era letteralmente coperta di fiori. Fra 1 numerosi Intervenuti si notavano 11 sen. Colombo, hi rappresentanza del Senato, numerosi senatori e deputati, il prefetto sen. I^nizzardi, il commissario (regio conte Olgtati, i generali Canova. Castaldello e Costantini e molte oltre personalità. "Vi 'erano numerosissime bandiere e rappresentanze di associazioni. Dopo la' benedizione nella chiesa di 6. ■ Francesco di Paola il 'corteo si è avviato lentamente verso Il cimitero monumentale, ove, per -volere dell'estinto (non vennero pronunciati di secret. Alle 17 la salma è partita alta volta di Glavello, ove sarà inumata nella tomba di famiglia. (Rendeva gli onori militari un.-battagliovuc di fanteria con musica e bandiera. - Un investimento tra due torpediniere francesi Tataaa, 17 mattino. Durante gli esercizi di «quadriglia el targo del golfo Jan la torpedinerà di «quadre Pougnale è stata investita dalla torpediniera Fantasia. Le avarie riportate dalle due torpediniere sonò abbastanza serie, ed esigono l'Invio a Tolone per le riparazioni delle due torpediniere. Non si ebbero però disgrazie di persona' D'Annunzio ha cambiato motto La frase più romanesca Roma, 17, notte. Gabriele d'Annunzio Ila (abbandonato il suo vecchio motto < per non dormire » e lo ha sostituito ccn un altro che può definirai molto più espressivo. La notizia viene data dal cor». rispondente parigino delta. «Tribuna» che l'ha potuto conoscere nel salotto di una doma della buona società francese, il • per non dormire» sarebbe stato sostituito con un molto, dialettale romanesco che in francese si può tradurre « Je m'en f... ». Poche sere fa il poeta era stato invitato ad una serata pressa una distinta iflam-.glia francese. L'annunzio della sua partecipazione al trattenimento aveva iva- ' ruralmente contribuito ed un Insolito concorso di letterati, di artisti e di belle sumere. Ma d'Annunzio n«n vii si recò e 6l scuso colla padrona di casta, con una lettera nella quale diceva che un Impegno Imprescindibile fleii*ultinta ora gli impediva di fare parte delta riunione. La lettera, naturalmente, tu vivamentecommentata, analizzata, ammirata e criticata da quasi lutto 11 salotto dhe la tesso; .nessuno però comprese il motto ohe era stampato in cima al foglio con caratteri azzurri. «E' in lingua italiana!»' osservarono alcuni. —<-«Ma il verbo è incomprensibile! — altri dissero: — forse è una frase dell'italiano antico, forse è un verso di Dentei» Era presente al ricevimento una signora Italiana, alta quale una parigina presente disse ad un certo punto: • A proposito, voi che siete italiana, volete avere la cortesia di spiegarci questo motto », e porse la lettera di D'Annunzio. La signora guardò sorpresa la lettera, trasalì lievemente, si fece un po' rossa tenendo la lettera sotto gli occhi a facendo uno sforzo per rimanere sé-; ri i e poi soffocando nel fazzoletto una risata si lasciò sfuggire un • òhi ». — Ebbene? — Oh.è incredibile! — Che è dunque... i — Ma, e una cesa che non si può direi — E' forse qualche frase antica!... . — No, no, ò una frase modernissima, una frase molto frequente specialmente sulla lab-, bra del popolani romani. Ma capile, è una di queUe frasi che nessuno scrive. La padrona' di casa intervenne nella conversazione e pregò la signora italiana di volerle dire se quella (rasa era traducibile. La signora italiana pensò un poco, poi sorrise vagamente e soggiunse: — si potrebbe anche - tradurre. Nel salotto si era formata un'atmosfera di curiosità Intensissima. Il padrone di casa domandò alla'signora italiana di voler dire almeno quale porrebbe essere la sua traduzione letterale. — i|a traduzione letterata del motto, — rispose la signora portandosi il fazzoletto elle labbra, forse per non farai troppo udire, — e: « Je m'en f... ». ' Piccali QtQrws. Per netta nitrita rivolgerti a gai • Tonar AHTAGRA IISLERI U nette. Slattai orlea. Arano**!»*, caie O IRava*.'