Il nuovo Sovrano d'Albania ospite di Roma

Il nuovo Sovrano d'Albania ospite di RomaIl nuovo Sovrano d'Albania ospite di Roma Il significato e morale (Per telèfono e telegrafo alla STAMP. l bell'atte del Pnitcìpe e le parole poeo tranquillizzanti di Venizeios i„ Roma, 8, notte. . Il principe Guglielmo di Wied mostra, col suo primo atto di Sovrano, di possedere un tatto politico molto fine. Certamente, per il modo con cui venne costituito il nuovo Stato, egli deve la sua elevazione al trono di Albania a tutto le gran: di Potenze ; però non può ignorare la grande differenza che passa tra Potenza e Potenza, dal punto di vista dei supremi inte; ressi dell'Albania. Questa-differenza esisto (inolio ufficialmente, perchè non. si può ufficialmente misconoscere che l'Italia c l'Austria sono interessate alla nascita ed alla prosperità dello Stato albanese, molto più di tutte le altre grandi Potenze, tra le quali ve ne sono alcune che l'hanno soltanto accettato e altre che l'hanno subito. Queste ultime sono le Potenze che furono, sinché fu loro possibile, favorevoli alla spartizione. dell'Albania tra la Serbia, il Montenegro e la Grecia e che diedero il . loro consenso all'intimazione dello sgombro unicamente prò bone pacis, essendo l'Austria è l'Italia risolute anche a fare la guerra per espellere la Serbia da Durazzo, il Montenegro da Scutari e la Grecia dall'Albania' meridionale. Senza la forte tenace volontà .dell'Italia e dell'Austria lo Stato albanese non sarebbe nato ; senza' la protezione efficace dell'Italia e dell'Austria, lo Statò albanese non potrà prosperare. Ha quindi sapientemente divisato il Principe di Wied di visitare Roma e Vienna prima li prendere possesso del trono di Albania. , Domani egli entrerà in Italia per la via [ di Trento ed il nostro popolo, sensibile sempre alla gentilezza, lo accoglierà .con particolàrèfsimpatia. 1.1 Principe di Wied viene a Roma a ringraziare il Re ed il Governo italiano per il loro grande interessamento alla causa albanese, perchè l'Italia ha contribuito a facilitargli la partenza per Durazzo. Alludo all'anticipo di dieci milioni di' lire .da computarsi nel prestito che le altre grandi Potenze garantiranno insieme alle due Potenze adriatiche. Tutto ciò lascia supporre che il principe Guglielmo di Wied si sia finalmente deciso a partire per l'Albania senza punte attendere che il territorio albanese sia sgombro dai greci. Le Potenze, componenti la Triplice Alleanza, anziché accogliere la proposta inglese, nella quale era detto che i greci a'vrebbero sgombrato l'Albania meridionale il più presto possibile, hanno proposto che la sistemazione del confine meridionale del nuovo Stato debba essere definita entro il 31 marzo: il nuovo termine è ancora lontano e, par giunta, non può garantirsi eh a esso sarà mantenuto. Infatti l'esperienza recente rende scettici in proposito, perchè fi termine per lo sgombro dei greci, fissato dapprima al 31 dicembre, venne rinviato poi al 18 gennaio e quindi al 31 dello stessei mese: ora il termine del 31 marzo potrebbe essere rinviato chissà quante volte ancora, se le Potenze non si decideranno ad imporre la loro volontà ! Per orda il nuovo termine del 31 marzo non è che una proposta della Trìplice Alleanza non essendoci uncoru l'adesione delle Potenze della Triplicò, intesa. La grande incertezza dipende dui fatto che le Potenze non hanno nemmeno una grande fiducia nell'attuazione Ideile promesse fatte da Venizeios ai ministri degli affari esteri delle grandi Potenze in ordine allo sgombro stesso. A ine risulta, da ottima fonte, che le dichiarazioni di Venizeios non sono state tali da 'togliere ogni preoccupazione. Venizeios ha detto al marchese Di San Giuliano die il Governo di Atene farà il possibile per persuadere gli Epiroti a rassegnarsi alla volontà delle grandi Potenze, .nifi ulta tale dichiarazione non esclude punto che i (t battaglioni sacri » si sostituiscano alle truppe regolari. Appunto, perchè questo pericolo è mollo probabile, è bene che vi sia in Albania, tra nòli molti giorni, il Sovrano, quando scopperà 'l'inevitabile conflitto aifmato tra i « battaglioni sacri;», organizzati dal Governo di Atene, e la Gendarmeria albanese. Nellu speranza di evitare questo perìcolo, la Triplice Alleanza, nella Nota in risposta all'Inghilterra, dando il proprio assentimento al progetti) della dichiarazione da farsi alla Grecia, per la comunicazione ufficiale • dèi tracciato dei confini meridionali dell'Albania, propono che si debba ricordare alla Grecia la promessa di non fare opposizione e di non incoraggiare nessuna resistenza, alle decisioni dell'Europa: propone, inoltre, die, nella partecipazione alla Grecia, con la quale le Potenze le riconoscono il possesso delle isole dell'Egeo da easa occupate, si dica che il possesso diventerà definitivo solo quando la Grecia avrà effettivamente sgombrato il territorio asàunato al nuovo Stato albanese, e ciò come condizione della'neutralità e delle garanzie dà darsi alle minoranze musulmane. Nella Nota della Triplice Alleanza,, non deve e vgqccCaraLmsmocsqqsrIcsTdrlqrlblap, sele fatta menzione della etraoia dU Cerri torio chiesta da Venizeios, prima al marchese Di San Giuliano, e poi agli altri Ministri degli Altari Esteri, perchè l'Italia subordina tale concessione all'effettiva evacuazione dei.Greci dall'Albania meridionale. So da òttima fonte che Venizeios, specificando i motivi a sostegno della sua richiesta, fra le altre ragioni, ha detto che in quella -striscia di territorio sono nati parecchi politicanti greci, che fanno molto chiasso, e che non darebbero tregua al Governo di Atene, se la loro patria fosse aggregata allo Stato albanese. Ma, in verità, questo motivo non è molto plausìbile.' Telegrammi da Costantinopoli dicano, poi, che la stampa turca ha adottato un tono più calmo, trattando la questione delle isole di CI ti o e Mitilene: quella stampa dimostra ora anche della rassegnazione. Bisogna diffidare di questa calma, che, essendo soltanto apparente, può essere foriera - di tempesta. La Turchia è entrata in un periodo di calma relativa, non perchè sia disposta a rassegnarsi alla .perdita di Chio e di Mitilene, ma perchè ha ora un sommo interesso ad ottenere il prestito dalla Francia La Francia protegge la Grecia e rifiuterebbe il prestito, se questo dovesse servire alla riconquista delle due isole: la Turchia simula, quindi, sentimenti (pacifici e nasconde- il suo fermo e tenace proposito di riconquistare Chio e Mitilene., appena le sarà possibile. In proposito, è opportuno ricordare le dichiarazioni fattemi ultimamente da un personaggio turco, il quale mi ha detto che la Turchia non si rassegnerà mai alla perdita delle due isole, come non si sarebbe mai rassegnata alla perdita di Adrianopoli. Per la Turchia, la ouestione di Adrianopoli e la questione delle isole di Chio e Mitilene, ai rassomigliano, come due gocce d'acqua. 0.

Persone citate: Di San Giuliano, Greci, Guglielmo Di Wied