Attorno al delitto della contessa Oggioni-Tiepolo

Attorno al delitto della contessa Oggioni-Tiepolo Attorno al delitto della contessa Oggioni-Tiepolo ggicerta il rinvio della j corgionl-Tiepolo alle As- il di omicidio, per avere UI novembre 1913, a line | letPoiché 6 ormai cosa certa il rinvio della]cor«ontessa Rita Eleiia Oggiont-Tiepolo alle As-'" ■atee, sotto l'imputazione t in San Remo, il giorno 8 d'uccidere, esploso un colpo di rivoltella con-1 mtro il soldato Quintilio Pollmanti, causandone Pote morte, e poiché il processo, se non tarati- i«ente, sarà, prossimamente rissato, paro oppor-1 mofono riassumere le risultanze duna nostra in- be'chiesta, condotta con tutta imparzialità e per troSa quale abbiamo raccolto e coordinato tutte, torIle circostanze più interessanti, che dirotta- ' »P(mente o indirettamente possano recare luce fj,,Eul dramma, che sl è mantenuto nella sua (genesi e nella sua causale misterioso e tuttora | J}okiwi sl mantiene, .nonostante la dUigentissImal^itortn riiKiwuriA Pnn» intani V n«m-1 P°zaerrif!P1Ù cnc ad assodare la giusta versione; do la pa«cena tragica, a ricercare 1 precedenti del Minabbiano trovato quel ilio conduttore [n'1ervedatulaagungumcemedsabrrisebsecoinD.Mbi.rdiiiuapistruttoria giudiziaria. Pare infatti che nani meno i giudici inquirenti, allorquando niCQOlisero le fila della minuziosa inchiesta intesa, più che ad assodare la giusta versione della latto. trae potesse guidarli nei meandri del complicato problema psicologico che il delitto, per quanto improvviso ed impulsivo, presenta. {Cosi, lasciando senza una risposta decisiva la domanda che, per l'acuto sapore di scandalo, tutt->. la folla appassionata si fece, se cioè la. contessa fosse o non fosso stata l'amante del suo attendente, si debbono orientare le ricerche, induzioni o deduzioni v«.rso quelle circostanze materiali di fatto che possono determinare la imputabilità della contessa nelle sue conseguenze giuridiche, prescindendo, se non in modo assoluto, in modo relativo da quegli antecedenti ohe nella loro dubbia evidenza non possono avere per la serena imparzialità del giudice valore ed importanza, e che. d'altronde, qualora fossero anche accertati, r.on avrebbero, rispetto al giudizio (epilogo della tragedia), che conseguenze morali e non affatto giuridiche. Insomma, per dirla in parole più chiare, l'indagatore, trovandosi di fronte a voci contraddittorie non provate, ed indizi gravi ellmlnantisi a vicenda, non può tenere più conto [di queste voci e di questi indìzi sui rapporti intimi della contessa coll'ordinanzo, ma assodate diligentemente le fasi ultime del dramuà il modo col quale la tragedia avvenne, la circostanze che l'accompagnarono, può sola stabilire l'Impunità alla stregua dl questi suoi riàocertamenti, considerando se la contessa ab- siinla 0 non abbia agito In istato di legittima spdifesa .quil..;.. i-.--,+Li~,~ -iix-e- «> caUccise per legittima difesa? |cnRidotto scheletricamente a questo quesito pa.giuridico il dramma por dare una precisa rarisposta alla domanda, bisogna por mente o quconsiderazione ai minimi particolari od alle tniolrcostanze materiali di fatto che accampa- teca Lffi lì &JLfSf3S&2& ?£^nlica indagine. Il t^amma sé svolto nei ^J?„ro=.,,£nV?^ demorte suggellò fulmineamente le labbra lai- ìva parlò, ma la sua condiziono e la sua »ost- fZione in causa rendono, naturalmente dlffl- %^denti delle suo rivelazioni e delle sue stesse ! èrconfessioni. Per poter quindi raccogliere tutto r !il materiale necessario a poterò dare — per j] y>ra allo stato delle indagini — ima conve- sniento soluzione 0. questo giudizio, che per la ^Contessa poteva segnare la liberazione qua- 50lora fosse stata la risposta affermativa oc- ocorre tener conto d'infinite e piccole circo- .d:stan«e di fatto che si poterono accertare e a.Une noi abbiamo appunto raccolto nella nostra dpaziente indagine 0 nel nostro lavoro di coor- ^tflnamento. E' noto; parche un imputato possa 0 essere prosciolto da ogni responsabilità nel coeaao di legittima difesa Disogna che risulti c'ch* egli si è trovato nella necessità di roso n- v■gtre da sè una violenza attuate ed ingiusta. | ta,La contessa Oggioui Tiepolo si trovò in quel ] qtragico mattino delT8 novembre in queste con dizioni che la legge richiede perchè l'atto di un omicida possa essere dichiarate legittimo? La contessa Oggioni Tiepolo, dopo il fatto, stravolta affannosamente narrava alla signora GambigUani-Sighinolfi ed alla signora Bosio che aveva ucciso l'attendente, perchè egli voleva che fosse sua e l'aveva abbracciata, stringendola tra le suo braccia con violenza, cosi che aveva dovuto graffiarlo e morsicarlo per liberarsi dalla stretta. Quando si trovò un po' libera nei movimenti, prose la rivoltella e poiché nutro faceva l'atto di avanzare ancora, glie la spianò contro minacciandolo. Ma l attendente si mise a ridere di scherno e si fece più deciso ancora all'assalto. Alicia la concessa sparò. E quando il marito, chiamalo in ^quartiere, accorse, la contessa gli gridò: «E' istato per te, Ferruccio; ho difeso il mio onore: Ino voluto essere tutta tua*. Le risultanze d'istruttoria nonostante la ridicola parvenza di .pubblicità che ha voluto dare a questa il nuovo Codice di procedura penale, si sono mantenute rigorosamente segrete. Ma è certo che ■anche dinanzi ai magistrati inquirenti la contessa Oggioni deve aver mantenuta invariata 'la versione del fatte, alfermando e riaffermando sempre d'avere agito per necessità di difendere -Il proprio onore contro l'aggressione dell'attendente. La contessa Oggioni era alquanto Indisposta quella mattina c indossava una vestaglia, che dava forse all'abbandono sofferente della sua persona una grazia ed un . fatano particolare. L'attendente, che non si sa perche si trovasse in casa mentre doveva «csere fuori, improvvisamente, vedendola, le fece vive profferte e dichiarazioni d'amore, alte quali ella rispose sdegnosamente, respingendolo. Ma il pollmanti. eccitato ormai, l'abbracciava e baciava insistendo nelle sue disoneste richieste e resistendo ai morsi e alle graffiature colle quali la signora tentava di liberarsi. La lotta durò qualche Istante. Finalmente potè la contessa respingere il soldato •nella camera del bambino. Fu allora che essa si armò, nella tema che l'altro tornasse all'assalto. Questi infatti avanzò di nuovo, colle braccia tese come per riafferrarla, ed allora la oontessa lasciò partire il colpo. Non sappiamo precisamente quello che la contessa abbia detto a sua discolpa dinanzi ai giudici: ima crediamo ohe essa non si sia discostata da Iquesta che fu la prima versione che agli accorsi ella fece nell'ora che sesul il tragico 0'vanto,-prima d'essere arrestata 1 Certo, circostanze particolari speciali, che jooi abbiamo potuto assoderà confermerei)jbero planamento questa versione del fatto. Ri cordate: il soldato fu trovato dal dottor Giù tasi e dal capitano Oggioni disteso a terra «olla taccia insanguinata: morto. Era supino, aveva i piedi rivolti verso la camera del barnUno e la testa presso la porta della cucina. iVastlva la divisa e gli abiti erano in perfetto -ordine. La ferita d'arma da fuoco era un po •a destra della linea mediana del labbro superiore ali" base del naso e penetrava in caìvità. n proiettile aveva leso il cervello e la Carotide interna con conseguente emorragia che condusse il disgraziato giovano a morte, i E subito qui, per la tesi della legittima di fesa, si presenta una. quest'ono molto rileivante. Fu il colpo tirato a bruciapelo in pieno .'viso, o da qualche distanza? La risposta fu affidata a periti armaiuoli. Nè noi possiamo Hire quali furono le loro conclusioni. -Ma data Ja tarma delta Éerita e per la mancanza di cerrte caratteristiche delle ferite prodotte da colpi tirati a bruciapelo, era apparso subite anche Trina dell'istruttoria clic il colpo dalia contess» Oggioni fu sparato a qualche distanza. .E d'altronde questa induzione sl conviene la circostanza affermata sempre dalla contessa che. ella sparò quando, dopo averlo respinto, vidatornare sui suoi passi il Polinanti. \ltre ctrrostanze che devono essere tenute in conto Iter determinare la maggiore 0 minori posstbjiità dello stato d1 legittima dltesa in vm st> •«potata trovare la contessa Omioni. no ttanl^aMi pronta difesa si 6 effettivamente avveralo, la contewa d*ve aver sostenuto, come infatti ella dico, una .fera torta contro li suo cggres- 3>re e'aj (('..lotta è avvenuta, di essa detono ess*|É'tW*ate trecce nella camera, sulle euppeBetwe-oai vestili sta della contessa che del soldato*. Or#\ri'.'ot'diai)K> .elio nella stanza dal l ni ili ina' fini si sarebbe svolta la fase -dMitfva as non or* vivace della lotta, non vi ^"jyfr-- winfì eiL '—Quando gli ac- conoda'ifkircarai neìl'ambtente. in cui la tra ■ M treftK. E naturalmente se lo stato dì vrredmloslegTotaesdgsfpcecpasiclccttngfdatgnctegzrrplnarqlsaddtpgtcrdcccdafmcrdaqg«cfi poo corsi entrarono nella stanza il primo cassetto del canterano: nel quale "in- airUra c/orala fondina delia rivoltella e sai letteLdel.baniblao vi era l'impronta di una „'£chtarmcorsi entrarono nella stanza, trovarono aperto " mano, corno di qualcuno, che vi si fosse ap- „a Poggiate- pesantemente. irein cucina, che è attigua alla camera matri-1 rc montalo, vi era, sopra una sedia, deposto il berretto dell'ordinanza; sui fornelli a -;as si trovavano le pentolo per il pranzo (anzi, i Og torneili furono spenti dal dottore Giuliani, non »PP.cna entrò nell'alloggio), c sulla tavola di fj,,c!2? Jf'f*1 SSipoUo' Pronto por essere mes tao£°- NtìJ» camera mateimoniale poi J}ove sarebbe avvenuta la Parte più viole-iti .„ ita ^^^n*',* V^XlfJ'^^^^t P° ^"2ÌC "«hiosto ed insistenze dell'ordinanza verso la 6tta giovane e bella padrona, tutto era in ordine, il letto, sebbene ancora non rifatto, era però composto. Solo un tappettino pareva fosse stato scarplcciato e sospinto in Min disordinato agitarsi di piedi, in parte, sotto n'ietto. 1 vestiti dell'ordinanza, come già dicemmo, erano perfettamente in ordine; Invece sulia vestaglia della signora, a quanto si afferma dai famigliari, furono trovati delle sgualcltura e dei piccoli strappi. La contessa Oggioui affermò che. per svinco, larsi, aveva dovuto graffiare e mordere il suo aggressore. Orbene, sul cadavere fu trovata una graffiatura nella parto mediana della guancia sinistra, con «asportazione di epidermide: un'altra graffiatura, a forma di semicerchio, sulla linea zigomo-mentoniera; nella, mano sinistra, cinque abrasioni puntiformi, ed altre piccole, leggere abrasioni, della stessa forma, nella regione inferiore dell'avambraccio. Sulla signora Oggioni, almeno per quanto ci risulta non furono veduti, anche dai primi che ebbero modo di parlarle, dopo il tragico latto, segni di abrasioni, o di cchimosl. Ed ammesso che violenza ci sia stata, a secondo il tenore della legge, essa era attuale, incombente, e. in altro modo, inevitabile; Dato di fatto di somma importanza è che il .Movano cadde già fuori della camera del bimbo, dove era avvenuta l'ultima fase della .ragedia, e quindi si trovava già ad una corta distanza dal punto dove era la signora. i< iiuosta d'altronde, aveva avuto il tempo di aprirò il cassetto del canterano, togliere 1 ladiquosmziolodcrtelochtreque chvedàS.3de(dpaE noloaivil'agidati,è teziIs rivoltella dalla fondina, girare la molla di sicurezza, puntare l'arma. E prima ancora di sparare, ella ne fece minaccia al soldato, il .quale, pare, avrebbe risposto che non gli fu cava paura. Deve, d'altra parte, essero ver |cne nl Klovane fòsse ormai a tal punto a parossismo e di eccitazione da incutere pau ra in una donna specialmente quando »)• questa donna aveva prove dell esuberante en tnsiasmo per tei del focoso adoratore .In. ?&B^a«2S?^r&^ sentire, nè il rrenr dell'autorità padronale e del rispetto alla mo ìf ... ' ~ rllnPrinrf> n> 1p eneruichr mina fJ.e a rosninger^1 oan %^i^1 ^^t^^s^^io^ ! èressivo y r óuest.i'.i fatti e le circostanze che riguardane j] j^voatema criuriclico della legiittima difowi storno a questi, conosciuti da tutti, ed a quel ^ demeriti che solo nel segreto dell'istruttoria 50,^, apparsi, il giudice istruttore avrà in ossuta la Atta rete delle sue induzioni-e dell .deduzioni. E certamente, pure volendo fare astrazione dagli elementi morali e dei prece denti al fatto, non avrà potuto fare a mene ^ considerare se la contessa «poteva trovars 0 no nella condizione di poter esercitare an cora la sua autorità per-richiamare ad tir conternao rispettoso Vordibar.za; se questa a vesse intenzioni talmente ardite ed insospei | tate fino allora dalla contessa da incutere it ] questa imo sgomento infrenabile, come da e e a o n i a e e o a e a : a e a , . o o a a , eo u o a ri e na. a a o, e ia i. o, ti s- te e a e i c- ra dì prdjudivoe cole^tan-ovTsu"m"•-•a■> m*odp•msvovanti a una angosciosa e improvvisa bruta! rivelazione: se il contepmo della signora pu re terribilmente energico nell'ultima fase de dramma, non fosse stato net primo periodi mono deciso, così che abbia indugiato in una lotta impari senza gridare e chiedere soccer so, che sarebbe stato pronto, tanto più che le grida avrebbero vi'cliiamato forse alla ragione il giovane infuriato dalla resistenza Tutte queste considerazioni, ohe spontanee soffrono alla menlc di chi indaga sulte risul tanze che sono di dominio pubblico, dovoii' essersi fatte i giudici inquirenti. Quali ne siano state le conclusioni, si può presumere dalla nota domanda di rinvio della signora a giudizio e quindi dall'esclusic-no sino alle prove attuali — della legittima difesa. i precedenti del dramma - Ed e spontanea la ricerca dei {«recedenti rapporti tra la ooutessa e l'oraiuauza o auua causale della ua.,astro fu cho ai essi si ueve essere mot mata quauoo si pensi che una St conda serie di indagini e cousiderazioni s'impouo attorno al quesito della legittima difesa allorquando devo ricercarsi se la violenza che si respinge non sia stata soltanto attuale, ma ingiusta L'ardimento, sia pure più insistente c vivace del soldato, non era-legittimato 0 per lo meno scusato e spiegabile da qualche fatto o circostanza che potesse aver lasciato adito nei cuore e nel desiderio del soldato a falso interpretazioni od illusioni dei sentimenti della contessa verso di lui? Ecco la domanda alla quale, pare, non hanno potuto rispondere finora lo risultanze sia giudiziarie, che sono ignote, come quelle che furono rivelate nel calore dello discussioni e delle pubbliche indagini che si fecero attorno al dramma E' noto che le voci più contraddittorie erano corse a tal proposito. I famigliari, gli amici più intimi, rispettabilissime persone, negarono nel modo più assoluto che tra la contessa e il Pollmanti corressero rapporti d'intimità illecita. Basterebbe ricordare i due noti episodi riferiti dai coniugi Bosio e dalla signora Sighinolfl, e cioè i due avvenuti licenziamenti dell'ordinanza da parte della signora, la prima volta -perche te aveva mancato di rispetto con proteste d'amore, e l'ultra vòlta perchè aveva maltrattato il bimbo. Tutte e due le volte la signora si era poi decisa a perdonare l'ordinanza perchè questa umilmente le aveva chiesto perdono. Certo questa eccessiva tolleranza della signora, specialmente per la prima mancanza la quale molto facilmente, non mutando affatto le circostanze d'ambiento, poteva rinnovarsi, è stata dal pubblico giudicata in vario m$do: da alcuni per eccessiva bontà, da altri per timore di rivelazioni scandalose fatto per vendetta dall'attendente. Naturalmente, contro le affermazioni degli intimi, degli amici, degli Oggioni -stanno le voci più o meno tendenziose diffusesi dopo la tragedia, ièono queste voci per la loro stessa natura quasi sempre incontrollabili. Questa v5lta poi esse apparvero ancora più sfuggevoli che di consueto, perchè si venne ad apprendere che molte di esse non erano originate che da rivelazioni fatte dall'attendente il qualo cra uomo facile a vanterie e fanciullescamente ciarliero e millantatore d'awonturo amorose. Cosi il Polimanti aveva raccontato a parecchi amici di San Remo che nel luglio 1913, durante l'assenza del marito, clic era andato alle grandi manovre, egli aveva ottenuto i favori della contessa e raccontava un particdla>-e molto intimo, riferentesi anche al marito che a tutta prima pareva impossibile che egli potesse sapere, se non gli fosse sfato rivelato, in discorsi molto, ma molto confidenziali, dalla contessa. - Ora. questo particolare il Polimanti può invece avere capito da altre circostanze che egli poteva conoscere frequentando la casa. D'altra parte come si può credere a queste sue rivelazioni fatte agli amici di San Remo: se prima al suo paese In licenza aveva già detto ai suoi parenti e con- .a.z.uda,>vosaW3adfam.gtfcvssijnsgpdDztscc'e■vsnslnasasfpsgpmrcmear*^jfi-!|afférmazioni sono tn pieno contrasto con tutte le circostanze d'allora e con le stesse rivelazioni fatte agli amici dl San Remo? E d'a'ttra parto non con tutti i suol confidenti si espresse il Polimanti nello stesso modo, perchè mentre con alcuni assicurò di avere posseduta la signora, ed anzi di trovarsi nel pasticci perchò «juesta ora si trovava in istato interessante, con altri, ancora alla vigilia della sua tragica fine si mostrava esasperato perche non. po¬ airrt"lnwTeUa^icuranò'Uché'1^ un'blion^ìo IncaDac^dl tTrfr m*\ „'£&<,^^0%^^y^%^^^ leva ottenere dalla sua adorata quanto dei-ava. fasciando comprendere che nessun rapporto antimo era corso tra lui e la padrona, i' d'altronde devono considerarsi anche i caratteri dei «tue protagonisti, la loro psicologia, riconosciuta attraverso la descrizione di coloro che essendo stati intimi dell'uno o dell'altra sono 'ìli grado di bene e profondamente ccnoscerli. E cosi dei PoUmanti un po' discordi sono i pareri, perchè molti affermano ch'egli era molto vano, leggiero, facile a contar frottole, intraprendente «d anche in modo molto ardito colle donne facili e non facili; „azzft f no- rinriinm"™ nniktn irettoViSin «J5 r^innir^SJn?n ,m™im«r,ì. 1 rc«° 7»'» sue azioni. Consenso unanime di contessa pOggioni. ed in tutti ieefl. da tutti coloro 'cheibL««•or 'toma di' B, l a < i la frequentarono, i quali concordemento la dipinsero come moglie modello, incapace di qualsiasi bassezza, onestissima e' scrupolosa osservante del suoi doveri di madre e di moglie. Coloro cho pure viconocendo delle esagerazioni nelle rivelazioni del Polimanti, vogliono glodi invece ha sempre raccolto la m«credere che l rapporti tra la padrona e l'at-> atendente non fossero del tutto corretti, avva-i slorano la' loro suppoaWonc colla circostanza1Sche nella casseta del Polimanti furono trovate \ itre cartoline in data dell'agosto 1913, nèue quali la contessa gli scriveva, sotto rateo nome;Se a falso indirizzo di una sua sorci a, frasi,rche certo dimostrerebbero una intimità scon-veniente tra padrona c servitore: una minuta!dà lettera appassionatissima scritta dal Poli- gS.3^ *SL°2^iJFL^ della contessa- con una sua ciocca di capelli (di questo fotografie ne furono trovate però parecchie copie abbandonate in un cassetto). E ricordano ancora il famoso medaglione.! clic non fu più ritravato perchè forse il Polimanti lo fece sparire dopo cito la contesso, che per ai prima volta la sera immusii glie l'aveva visto pendere alla catena dell'orologio glie l'aveva, spaventata, tentato di «ttnppam I giudici inquirenti avranno sollecitate ed avute dalla contessa spiegazioni su questi documenti, (ì su queste circostanze, la cui importanza è abbastanza rimarchevole. Quali siano state te risultanze di tali indagini e di tali spiegazioni ancora rimangono nel mistero delia Istruttoria nò d'altronde d] nuovo Codice di t•mml e a .procedura penale permetterebbe di renderle 'di ragione. (Ma dono di esse —-questo è_ riw-1 juto — il magistrato, amante d'imparzialità- e di serenità dl giud'zio, non ha potuto, nò voluto risolvere il grave- problema della natura ; e don'entità del rapporti tra il Polirnanti e lai contessa Oggioni. a fu adulterio? Ci fu civet-hlena? leggerezza? confidenza ingenuamente ^liberante da parte della cofttessh? Ci tu esaltazione amorosa ed esasperata, improvvisa o nedltuta da parte dell'attendente? Ognuno rllane perplesso ed esitante a rispondere. La -omessa nel momento della tragedia si.. ti 0- vava in istato interessante. Ella ha proclamate Tieslo suo stato come una prova solenne de.Vn sua innocenza e della sua onestà di sposa., "ssa eleva questa sua prova fieramente, alta- hmento contro tutte le prevenzioni «1 i sospetti preconcetti e le maliziose e tendenziose voci "•ceusatriei. ri 4 dicembre scorso la contessa in -•arrere abortiva Queste le risultanze raccolte ■> coordinate tra le voci ed i fatti pubblicamente accertati : quelle che il giudice istrut*ore. c la Se-zi one d'accnsa hanno va«toWo. vedremo allorquando la contessa Oggioni comparirà dinanzi ai giurati, se pure lata la •merlale natura, dei processo, questo non si svolgerà a porte chiuse. L' di Cli

Luoghi citati: Cli, San Remo