Il banchetto in onore del senatore Frassati

Il banchetto in onore del senatore Frassati Il banchetto in onore del senatore Frassati La vastissima sala del Ristorante delParco — la più ampia ohe il Comitato dell'Associazione della Stampa Subalpina avesse potuto trovare in Torino — tu ieri sera utilizzata fino all'ultimo p «Ilice quadrato, perchè tutu gli iscritti al banchetto al senatore Frassati avessero 11 loro posto. Intervennero otre seicento persone, ma nu meroiissime altre" iscrizioni erano" venuter'e ' l'Associazione della Stampa aveva dovuto con I rammarico declinarle • 'mendaiore Pollone, prof Ainbrosinl direttore :delle Scuole Municipali, conte Toesca di Ca- jstellazzo. conte Figarolo di Groppello, conte \Giuseppe FossatlsReyneri gentiluomo di Corte, ;conte Manolo Fossati Reyneri, prof. Lobetti-1Il banchetto si iniziò alle ore CO. L'aspetto dei salone, straordinariamente gremito, era brillante, animatissimo. Le mense, preparate con buon gusto Cai signori Quaglia e Ronco, scintillavano di cristallerie, sulle quali mazzi di fiori gettavano toni caldi di colore. Unico ornamento all'elegante salone erano due stendardi di Torino e Pollone modellati da De Agostini e Domenico Biagittl, sullo sfondo d'un trofeo di bandiere. Si notavano nella folla le personalità più eminenti della politica e del giornalismo, deila scienza e della letteratura, dell'industria e del commercio. Molte individualità illustri vennero per l'occasione dalle altre parti d'Italia. La tavola d'onore Uno sguardo alla tavola d'onore. Siedono a destra del senatore Frassati: i'avv, Cini .Rotano, consigliere delegato dell'Associazione della Stampa Subalpina, il sindaco senatore conte Teoillo Mossi, l'on Daneo. ex-ministro della P. I.. I'avv. Collino, condirettore della Gazzetta del Popolo, l'on. Giordano, il generale Segato comandante interinale della Divisione, I'avv. Itanzatti. vice-direttore della Stampa, ti corani; Bocca; presidente della Camera di Commercio, il sindaco di Pollone signor Bonino, Beccherucci dell'Associazione dei giornalisti liguri, I'avv. Fontana, direttore della Perseveranza. A sinistra: '1 ministro on. Facta, il segretario generale della Federazione giornalistica Biadene. il prefetto senatore nob. Vlttorelli, I'avv. Delfino Orsi condirettore della Gazzetta <tel Popolo o presidente della Cassa Pia di Previdenza dei giornalisti, il generale Brusati comandante del Corpo d'Armati», il prof. Francesco Ruffini dell'Università. 11 comm. Della Beffa dell'Associazione dei giornalisti lombardi, il marchese Filippo dispaiti, il commendatore Balzan presidente dell'Unione Editori di giornali, il senatore Badini-Confalonieri, il questore comm. Carmarino, Il cav. Mi netto proprietario della Gazzetta di Torino, Davide Chiossone del Sindacato dei corrispondenti (liguri. Alle altre tavole, tra le personalità, ricordiamo: i senatori Camerano. Bertetti, Cibrario, Faldella. Bozzolo, Pozzo Marco, D'Ovidio. Rcbaudengo e Pescaiolo; gli onorevoli Bouvier, Compara. Di Saluzzo, Bonino, Caron. Rossi Cesare. Cassin, Charrey, Soleri, Saudino, Buccelli. Grosso-Campana, Rattone, Gambarotta e Federzoni; gli ex-deputati Abbiate, Montò, Parie. Ciartoso e Di Rovasenda. CI sono: Leonardo Bistolfi. Davide Calandra. Giacomo Grosso, Edoardo Rubino, Cerapioli, Giani. Caudina, Alloatti, Cesare Maggi, Galatei-; di Genolo, Michelangelo Monti. Gaydo. Casanova; i maestri Leone Sinigaglia, Leojpoldo Baroni, Cassone, Vittorio Baravano, Contessa E ancora: Ettore Marroni (Bergeret), Francesco Pastonchi, Ettore Hi avella. Luigi Einaudi, Forzano, Salvatore Gotta, Giuseppe Deaitate. E. A, Serta. Giovanni Borelli, Nino ©errili i. Hirseli, del Berliner Tagcblatt, ecc. Tra gli assessori municipali ed i consiglieri comunali, provinciali e camerali ci sono: AlbertinL Pomba, Cauvln, Uaseglio, Pia, Bolmlda. Laclaire, Dopante. Bonelli. Sincero. Vicari, Bosso, Bona, Avezzano. Geisser, Rey, Gribaudi. Ratti, Fino. Molinari. Lavinì, Rinaudo, Carlo Barberis. Timcssl, Marocco. Brosio, Miglioretti, Montaldo. Salvador!, Alberto Badini, Dlatto. Penotti. Qua e là vediamo: il comm. Sabbione. dell'Unione Liberale Hot archica col membri del Consiglio direttivo :"ccmm. Boyer, cav. Brezzi, cav. Navone e signor Mascarotti, il commendatore Franco Franchi direttore della Cassa di Risparmio, l'kig. Dante Ferraris presidente delia Lega Industriale, comm. Piacenza, commendatore Ermanno Leumann, comm. Artom, prof. Vittorio Clan, comm. Rovetta, cav. uff. Jolùice; conte Cibrario del Club Alpino, comm. Deregibus. coirmi. Marrone, comm. Fabris, com- Bodoni, aw. cav. Martlnengo, presidente del Tribunale, prof. Tedeschi, prof. Grazladici, marchese Arborlo di Gattinara, conte Frutterl di Costigliole, vice-prefetto, comm. Guyot, cav, Giusto, comm. Benedetto Foa, maggiore Tar-1|diti. maggiore Bazan, cav. Demaldè direttoreidei telefoni, ••av. Donvito. comm. Emilio iRemmert, prof. Cogo provveditore ag-li studi comm. Antonio Bianchi, .comm. Gatta, cavaliere Casaliis, sindaco di Carmagnola, comm. Bellta, avv. Martln-Wedard del Politecnico, !avv. comm. Em.prin, prof. Sella, cav. Bottero, console dell'Argentina, comm. Gorrlni, conmole di Russia, barone Nasi di Cossombrato, 'console del Portogallo. 1 Ma sarebbe impossibile dare un elenco completo. Chiediamo scusa a quanti, involontariamente, abbiamo dimenticato. Il giornalismo aveva una larghissima rappresenlanza: moltissimi erano venuti di fuori; !i giornalisti torinesi c'erano quasi tutti. Le adesioni Il pranzo, correttamente servito,, volge al ter'mine: ìnoommcln la manifestazione oratoria, ih cui si caratterizza il significato della festa 'Gigi Michelotft, che, come segretario dell'Associazione delia Stampa Subalpina, ha spiegato nell'organizzazione del banchetto l'operosità più singolare e paziente, si_aiza per comunicare fé adesioni. Ne ha un mucchio dinanzi a eè. un fascio di telegrammi e di lettere, che riferiti integralmente occuperebbero una paigina di giornale: dobbiamo anche noi limitarci ad una rassegna frettolosa, scusandoci {delle Involontarie dimenticanze. Personalità politiche Il sottosegretario agli Interni, on. Falcioni, [ha telegrafato: « L'amico Alfredo Frassati più Id'ogni altro comprenderà qualó cordoglio mi 'procuri 1 assenza dal convegno di stasera, perchè, mentre tutti conclameranno l'alta estimazione dovuta all'uomo insigne,.io gli avrei ricordati gli anni trascorsi assieme all'Università di Torino, tra un'amicizia fraterna, maggiormente cementata poi dall'ammirazione verso il forte pubblicista, che fece, della Stampa un'arma potente per il sostegno ed' il trionfo di tutti 1 diritti conculcati ». Il sottosegretario alla Marina on. Battaglieri: • Nel giorno lieto in cui colleghi ed amici, festeggiando la sua nomina a senatore, confermano col plauso concorde il merito ed il consenso di.affettuosa stima', mi associo al lord sentimenti e con cordiale amicizia le esprimo vive felicitazioni ed auguri ». Il sottosegretario alle Finanze, on. Cimati: :fe Oggi sono anch'io col cuore costi ad applaudire all'opera sua, sempre epesa per la grandezza dell'Italia nostra ». Tra i senatori e deputati ricordiamo l seguenti : - il senatore Maggiorino «Ferraris ha telegrafato : » Antico.giornalista piemontese, mi associo affettuosamente agli amici e colleghi nel porgere un saluto cordiale e felicitazioni vi' rissime al valoroso collega della Slampa e del Senato ». Luigi Luzzatti ha scritto: « L'influenza mi forza a rimanere in. casa. Ma anche lontano assisterò col cuore al banchetto col quale festeggiano una delle p'ù illustri personalità della stampa Italiana. La fortuna di un giornale dipende principalmente dalla saviezza e dalla purità del suo direttore, e l'opinione pubblica, che ha un delicato senso di dignitosa Indipendenza, segue gii scrittori che subordi nano lo «pirite» di parie alte grandezza delle Pairia. Alzo anch'io da {toma il calice a gloria del senatore Frassati e ali mando i fervidi soluti di un vecchio che si onora di essere un giornalista ». - Paolo Boselll ha scritto : « Carissimo senatore; ella non mi vedrà stasera, ma sarò col pensiero fra .coloro che più vivamente e cor- hÌf^rH^i^'^l^m^-^.n^malat^ ma; ?? iSS*?niiE. ir, ^?^ÌFnl.,**po?en(1?ml 5? frea°° aeUa «ra, tanto più dopo il calore di un banchetto. Cosi dice'Carlo e mi ordina riguardi e, per usarmeli, non- intervengo In questo mese a riunione alcuna; non discorsi, non Oollegfo. Molto volentieri avrei rammentato il giovane, già scrittore,' che un ministro della P. I., m ciò fono nato, elesse per gli studi di perfezionamento. Rividi, non è gran tempo, i suol primi ottimi lavori. Masi volse ad altra via. in essa trionfò con operosità mirabile S£5L«ES^ fran?0.-, «Utt*. pronto, poi tento Sella politica italiana ella esercita missione liberale di insigne efficacia e della nuova epopea nazionale ella fu banditore Pfesago. e della politica nostra tra le nazioni ella diffonde )i senso vero e propositi degni delia nostra storia e del nostro avvenire Ma a che dico a lei nato Sto? Direi e vorrei dirlo stasera... In fretta e col migliori saluti plaudenti, aft.mo: P. Bosetti». : Il senatore Panizzardi. prefetto di Milano: «Dolentissimo mio ufficio non mi consenta intervenire al banchetto, asscciomi con tutto 1 animo alle onoranze che si recheranno all'amico carissimo e all'insigne pubblicista, che nel suo «rande giornale ha sempre difesa la causa della 'it.erta e dei progresso nazionale, o specialmente del nostro vecchio Piemonte ». Aderirono anche, con affettuose lettere e telegrammi. 1 senatori Biscarettì. Pio Foà, Antonio Carle, Giuseppe Carle. .Fracassi, Frola, Lucca, Carlo. Rizzetti, Enrico Pini. Aderì pure l'ex ministro Galimberti. E questi altri deputati: Edoardo Giovane]», Gaetano Mosca, Felice Panie, Bovelli, Mariotti, Cottafavi, Milano,. Federzoni, ecc. Il generale Lequio ha telegrafato la sua adesione da Roma ed ha puro aderito l'amm. Marchese. Il comra. Zoccoletti. prefetto di Novara, ha telegrafato : • Dolente di non poter partecipare al banchetto in onore del senatore Frassati. personalmente e quale prefetto deità provincia cui agli appartiene, cordialmente mi associo alle onoranze che gli verranno stasera costi tributate, e sono lieto nell'occasione di confermare i sinceri sentimenti di altissima stima o viva ammirazione verso il benemerito cittadino, che l'opera sua inspirò costantemente a nobili ideali ed a forte patriottismo, rendendo tanto autorevole -ed ascoltata la sua parola in ogni più decisiva questione interessante le condizioni e l'avvenire della Patria». s' Anche 11 sottoprefetto di Biella, marchese Carandtni ha mandato un telegramma di omaggio. Aaseciazlon! ileraallatlche • giornalisti L'on. Barellai, presidente della Federazione giornalistica — la quale era rappresentata dal suo segretario, Biadene — si è scusato di non poter tenere l'invito, ma ha aderito « con lieto animo alla manifestazione all'eminente collega Alfredo Fiassati, che attraverso il giornalismo direttamente ascese agli onori del .Senato ». Luigi Albertint. direttore del Corriere della Sera, ha telegrafato da Parigi: «Dolente di trovarmi qui e di non poter recarvi il mio saluto, al banchetto, partecipo spiritualmente alle onoranze i'he vi sono rese e vi auguro ogni maggiore soddisfazione» Il direttore del Giornale d'Italia, A. Bergamini, aveva delegato il cav. Traversino a rappresentarlo, « recando all'illustre collega senatore Frassati il suo omaggio ». Il direttore della Tribuna, Mal agodi, ha telegrafato la sua partecipazione, «ravvisando nell'opera alacre e geniale svolta dal senatore Frassati nel suo' giornale, l'incremento generale di tutto il giornalismo italiano ». U direttore del Piccolo di Trieste. Alberto Gentili : • Partecipo cordialmente ai festeggiamenti all'illustre senatore Frassati ». — Ed anche la Redazione del Piccolo ha telegrafato la sua adesione. Per l'Associazione delta. Stampa Toscana, il suo consigliere Giulio Caprin ha scritto una «obile lettera » salutando in Alfredo Fras: HaL" giornalista che onora tutta la stampa j »ta.llana■ 0 ?>0 J™» ?n c°mmacimento tanto \ P|SJb?f2ttta, T^mnn i^nis^n°^n ; |«natow.fattivo la (Mut oon per- 1ae «"*«*» fattivo ed effettivo ». dcpccihTelegrafarono pure affettuosamente : Il com mcndator Cortina, direttore della « Rivista politica e parlamentare »; il direttore della «Gazzetta dello Sport »; 11 direttore del • Cari aio », 1 "am"1.; " <"«,e"°ro aei direttore del « Resto del Carlino», avyo cato Carrara; il direttore della Società Editrice Romana, avv. Mattel Gentili, 11 quale rileva che nel sen. Frassati venne onorato l'intero giornalismo italiano; il Consiglio direttivo del Sindacato dei Corrispondenti-di Napoli; Silvio Ghelli, direttore della «Nazione»; Oreste Calamai; la « Provincia di Novara »; I'avv. AIAberti; aw. Giustina; la «Gazzetta di Venezia ». « Il Gazzettino », « L'Ora » di Palermo; ■■La Sentinella Bresciana»; » 11 Cittadino di Brescia»; «Il Don Marzio»; «Il Cittadino» di Genova»; «Il Secolo XIX»; «La Vita»; « Il Giorno »; «Il Giornale del Mattino»; «Il Giornale di Sicilia»; «Il Nuovo Giornale»; « Il -Sole »; « La Sera »; « La Gazzetta di Messina »; le Associazioni della Stampa di Palermo, di Genova, di Venezia, della Stampa periodica di Roma; Oreste Poggi direttore della «Stefani» a Milano; i Sindacati di Roma e di Milano dei corrispondenti, e numerosissimi altri giornali e Sodalizi giornalistici, e giornalisti di ogni regione dltalia e di ogni partito politico. ì (.•Iterati, artisti Fra i letterati, scrittori, artisti, editori, ricordiamo le seguenti adesioni: Sabatino Lopez: « Ricordo con affetto e con gratitudine la benevolenza di Frassati direttore verso il collaboratore pressoché ignoto ■ Roberto Sracco si è associato al banchetto, che « rende omaggio alle nobilissimo energie di Alfredo 'Frassati, che tanto ha contribuito al progresso del giornalismo italiano ». Matilde Seno lia salutato nel senatore Frassati • un esemplo di lavoro e di rettitudine». Arturo GoLautti. ha aderito, augurando al festeggiato «nuove vittorie contro interni nemici per maggior lustro nostra ribenedetta bandiera ». . Angiolo Silvio Novaro: «Al senatore Fras sati, Ubero, coraggioso interprete rinnovata coscienza italica, il mio cordiale omaggio ». Sem Benelli: «Tenetemi presente col pensiero e con l'animo -tra voi, che onorate un uomo, che è gloria della stampa e della nuova vita italiana». Emilio Treves: «Aderisco ben volentieri alla' dimostrazione in onore Frassati e mi ditole non poter assistere banchetto per ragióni di salute: mando un cordiale evviva al giovano senatore) ». Hanno pure telegrafato: Renato Simoni. Alfredo Testoni. Ft»re Moschlno. Renzo Sonzogno. Luigi Carini. Forzano. Guido Gozzano, Re Riccardi. Ernesto PchiappareUi. direttore del Museo Egiziano di Torino, 11 comm. prof. Edoardo Perrone il prof. Pasanale d'F.rcole, della nostra Università, il conte Barbavara, Callisto Cantalupo, il cons. prov. QuUlco. ! E ancora: Rinaldo Bovero, Franco Brusi, Pietro Rambosìo, comm. ing. Arturo Carlona. Alberto Maro ne, il presidente del Comitato prò ferrovia Biella-Pollone, Annibale Bocca; il pittore Luigi Albarello, Angelo Marchi, il ten. col. Luigi Nasi, il cav. Giuseppe VigllardiParavia il comm. Poverelli, Il console Italiano a Tolone, Burdese, ed un'infinità dì altri, amici, conoscenti, ammiratori del festeggio/lo. I 1 i I I ! '' I discorsi Come consigliere delegato dell'Associazione della Stampa subalpina e I'avv. Cini itosauo, che, allo champagne, prende per il primo la parola. £ cosi esoroisce: • Signori, • Quasi sempre l'oratore, cui tocca l'ambito incarico di recare un saluto ed un omaggio ad un illustre festeggiato, prima di tesserne 1 dovuti e meritati elogi protesta per convenzione e per modestia la sua minore attitudine o la sua minore degnila ad assolvere l'onorifico e cortese incarico. Ebbene questa volta o signori, io non pago questo tributo al convenzionalismo oratorio o senza iattanza vanitosa ma con sicurezza alterino che, pure di fronte a tanto elètto personalità che cosi degnamente rappresentano la politica ed il giornalismo, esercitano le arti e le scienze, l'industria ed il commercio, io per forti!-, nata combinazione di circostanze .posso assolvere il gradito mandato affidatomi dall'As : soci azione della Stampa Subalpina, con sin;' ceriti e con verità di parola». .J Egli saluta quindi il senatore Alfredo Frassati in nome dell'Associazione della Stampa Subalf pina, in nome cioè di tutto il giornalismo subalpino che con la nomina di uno dei suol più eletti, membri al laticlavio, ancora una volta, .ha veduto riconosciuto la dignità o la nobiltà della missione del giornalismo, missione altissima quando è pura come Bajardo, senza macchia e senza paura {Applausi). Umile allievo del senatore Frassati, che egli ha- accompagnato e seguito nelle ore fervide della lotta, nella sua poderosa organizzazione, nell'ascensione trionfale. Cini Rosano dice che la sua parola attinge alla memoria ed al cuore un fervore tutto nuovo di sincerità- a convinzione. E poiché i diritti del cuore sono improrogabili, egli prorompe in un saluto caldo e commosso al maestro che insegnò là rigida rettitudine del mandato giornalistico il quale non conosce nò dedizioni nò' traviamenti, che insegnò l'affetto a costo di ogni sacrificio al nostro Paese e l'incrollabile fede nei snoi destini. E l'oratore, rilevando che il giornalismo moderno è un campo aperto a tutte le intelligenze a tutte le energie, manda al senatore' Frassati un brindisi in nome di tutto il giornalismo subalpino. Le parole del Sindaco . Accolto da un applauso vivissimo, si alza quindi a parlare il Sindaco senatore conte Rossi il quale cosi si esprime: . « Quando due mesi or sono si conobbe la notizia che all'avv. Frassati, direttore della Stampa, era stato da S. M. il Re concesso l'alto onore del laticlavio, in tutta Italia è stato un coro unanime di approvazione per l'atto sovrano, ed in quei giorni dall'Italia tutta e dall'estero, da uomini politici e da letterati, da amioi e da ammiratori, da Enti o da privati e da Comuni giunsero infinite felicitazioni al giovano senatore assurto all'alto ■ consesso. « Ed lo sono lieto di poter questa sera al' plauso unanime di tutti aggiungere anche il modesto mìo e quello più importante della città di Torino che ho l'onore di rappresentare. Poiché Alfredo Frassati se non è torinese per i suol natali, noi lo possiamo considerare torinese per sentimenti, per affettò e per simpatia, perchè qui egli ha trascorso gli anni dei suoi studi, perchè qui egli svolse l'opera sua ardita, battagliera e vivace; perchè qui sovratutto egli-lavorò, quale, direttore, quale capo, e proprietario di uno fra i massimi organi della pubblica opinione. «lo non. vi parlerò dei giornalismo,- ma rk primo fra i giornalisti, che per tale qualità sia assurto alla dignità di... sindaco (ilarità .vivissima). Il senatore Rossi ride e si corregge'subito: « Che sia assurto alla dignità di senatore. Io sono lieto.che 11 mio' lapsus tinr/une possa valergli di augurio e questo formulerei ben di cuore; ma francamente in quel giorno non lo invidierei più (ilarità]. « Si è parlato questa sera del giornalismo: lasciate soltanto che io brevemente ricordi che il giornale ormai nella vita - moderna è lo strumento più essenziale di ogni immediata ! civiltà; che dal giornale tutti gli interèssi-dei Comuni e dello Stato ò dei privati traggono la loro esplicazione, che il giornale ò « dator di vita », è sovratutto il paliauio delle liberta contro i diritti conculcati. Lasciate che io ricordi che se allo volte il giornalismo può essere lanciatore di aculei, noti' può fare mai male ma molto bene. Vi sono per fortuna d'Italia assai più giornalisti che hanno fatto del bene di quanti abbiano fatto del male. E Sua Maestà li Re ha voluto in Alfredo Frassati sovratutto innalzare e premiare l'uomo ohe del ministerio del giornalismo aveva saputo fare un alto e nobile sacerdozio. «Vi fu un momento in cui in Italia era un desiderio ancora incomposto di maggiore grandezza del nostro Paese. In quel giorni sentivamo tutti che la terra nostra era chiamata a più alti destini, che i figli nostri, che le nostre forze non dovevano nè potevano rimanere nei modesti e nflni della Patria. Ma noi non conoscevamo ancora quale doveva essere 11 nostro cammino, quale il nostro scopo, la corderò soltanto che Alfredo Frassati è itffnostra strada. Ed anche allora sogni gloriosi vagavano nella mento dei nostri pensatori; jl erano desideri di ritornare a quella antica potenza nel Mediterraneo che avevamo perduto da secoli; erano forse minacele oscure del pericolo che il nostro Paese potesse un giorno trovarsi chiuso come in una morsa di ferro da tutti i possessi africàni in mano degli altri Paesi. «Ebbene: il Governo italiano, auspice quell'uomo dalla mente serena, duttile, meravigliosa che si chiama Giovanni Giolitti, tese la mono ai ,iatriotti italiani o dirizzò gli sguardi sulla costa di Tripoli. E fu allora che Alfredo Frassati è stato quello che Boselli nella sua adesione ha chiamato un «bandito-' re presago ». Io direi che è stato un precursore ed un apostolo. Un precursore ed un apostolo perchè egU Intuì e vide che era ineluttabile necessità per noi di andare ad occupare quell'altra sponda del Mediterraneo e restaro anche noi in Libia Comprése che sonza un atto di audacia, in quel momento, forse, l'impresa sarebbe stata per sempre compromessa; comprese che l'ora dell'ardire era arrivata e che. se non si fosse accettato quel momento per ardire e per 'osare, forse sarebbe stato un delitto di lesa Patria «Ed egli illora jbbe il coraggio di 'spingere il Governo su'(»nella via che ha portato a tanti risultati. » Egli lo spinse, egli seppe non soltanto e- I ducare, ma persuadere il popolo.' Egli seppe 1 agire con la parola, con la dura parola della verità. E quando l'impresa nostra fu terminata, quando arrivò il giorno che con orgoglio abbiamo potuto dire che ormai la Libia è nostra: Hic maneoimus orarne, allora Alfredo Frassati con la sua serena-coscienza avrà potuto pensare che l'opera sua non era stata soltanto modesta opera del giornalismo quo- i tidiano, ma anche l'opera alta ed eletta di un I apostolato patriottico, e che egli, per usare I una sua frase, col suo giornale « aveva fatto ! della storia ». ' « Ed egli in questa circostanza ha seguito, l'esempio di quel giornalismo piemontese, di quel giornalismo che lo cito a titolo d'onore, perchè ha segnato tante pagine di storia cosi belle nel nostro Risorgimento Italiano, quel giornalismo che ha dato al nostro Piemonte, alla nostra Torino degli uomini come Bottero, Govean, Bo rolla Desiderato Chiaves e tanti altri, e che ha dato il più grande dei giornalisti italiani: Camillo Cavour. «Ed io ricorderò, a titolo d'onore, che 1 quotidiani torinesi in quella grande circostanza, la Gazzetta del Popolo, il Momento, la Gazzetta di Torino ed 11 Corriere Nazionale hanno seguito ed aiutato altamente l'opera del Governo nell'impresa libica, e cosi noi ,torinesi abbiamo avuto la fortuna di poteri'dire, che un'altra volta ancora dalla , : ' f ' Torino era partila là scintilla vivificatrice di una magnifica .resta. « Noi abbiamo potuto dire che Torino era ancora e sempre la vestale della Patria, che manteneva sacro il fuoco dell'entusiasmo per le idee grandi, beile, nobili e degne. <i Ed oggi, on. senatore Frassati, quanti di »>iù -eletti conta la città di Torino, conta il i'iemonte, nel campo della politica,'dell'ani-' .nihistrazione, della scienza, delle lettere e delle arti, con a capo di tutti l'amico mio S. E. Facta — la cui presenza oggi è un onore per voi e per tutti noi — oggi tutti gli amici ed ammiratori vostri, anche quelli di cui voi, nelle diuturne vicende delle questioni amministrative e politiche, foste avversario ma che stimarono seni /re la grande rettitudine del pensiero, sono intorno a voi. Sono intorno & voi ed affermano non soltanto tutta la loro letizia per essere voi assurto alla più alta magistratura della Patria, ma perchè In quell'alto Consesso, voi, senatore Frassati, Che siele giovane, porterete quella che è virtù dei giovani: sincerità ed ardimento. Voi vi porterete quella cultura che è stata affinata da una vita di lotte e di battaglie; porterete sovratntto quel grondo amore alla Patria e quella fede incrollabile in tutti i suol destini futuri. • Ed io, o signori, In questo pensiero, con questi sentimenti vi domando il permesso di brindare al nostro festeggiato senatore Frassati. alla laboriosa, alla grande famiglia giornalistica italiana, alla Patria nostral alla Maestà del nostro Sovrano ». [Approvazioni vivissime e prolungale). Il saluto di Facla Un cordiale applauso saluta S. E. il Ministro Facta, che s'alza a parlare: Torinese di affetto, con giubilo ha voluto prendere personalmente parte alla festa che l cittadini dell'antica e gloriosa Torino hanno organizzato ad esaltazione di un uomo che per elevatezza d'ingegno, per fermezza di carattere, per devozione alle Più alte e pure idealità patriottiche, onora il Piemonte e il giornalismo italiano. E lieto in modo particolare egli si dichiara di portare l'adesione del Capo del Governo, dell'uomo illustre che con tanta saggezza occupa il più alto posto della nostra vita pubblica: Giovanni Giolitti. {Applausi). L'oratore eleva quindi un inno alla missione della stampa che raccoglie tutte le vibrazioni della vita della Nazione e con esse crea nuovi fattori di civiltà e di progresso. Al giornalismo che Alfredo Frassati tanto degnamente professa, il Ministro Facto reca col saluto di Roma un calorosissimo evviva. Gli altri oratori Biadene, segretario generale della Federazione della Stampa Italiana, porta il saluto della massima associazione giornalistica, la quale vede onorato, nella persona del senatore Frassati tutto il giornalismo italiano. Prende poscia la parola il sindaco di Pollone, cav. Bonino, il quale ringrazia 11 Comitato, che cortasemente ha voluto invitarlo aqfPtllpn' raqdgcdsifdstclengpcnptgvanvSèppcqnsdpcfqplsocdnicorvavp di a e r di il i-' e o re ci i, ihe el & ro ta elhe ei rda o e ni on di sra ni ito l no er età idi elpa a: ne ni vi mo sma ato la aololo a partecipare all'importante manifestazione, quale capo del Comune che si onora di avere fra i suoi migliori cittadini Alfredo Frassati. Pollone, che sa ier lunga consuetudine quanto sia schietto o sincero l'animo del suo illustre figlio, -manto siano alte e pure le idealità che lo inspirano nei suoi atti, si associa perciò lietissima alle onoranze. Jl cav. Bonino conchiude con un evviva al Re. ' Parlano ancora il senatore Faldella, che rievoca i tempi d'Ha sua collaborazione alla antica Gazzetta Piemontese, e l'on. Daneo, il quale reca il salato caloroso e cordiale del deputati. Egli rievoca le benemerenze del giornalismo inteso con grande dignità, e si compiace che il .enatore Frassati abbia veduto coronata l'opera sua fervente con l'altissima distinzione. Sorge quindi il marchese Filippo Crispolti, il quale cosi si esprime: » Signor Senatore, • Fin da quando, come fu ricordato, il giornalismo apriva lo porte della Camera al conte di Cavour, esso fu sempre un introduttore alla vita parlamentare, ma un Introduttore indiretto, poiché accresceva negli uomini ohe gli si dedicavano, la preparasioiw. la notorietà, rinfluenza. Cosi entravano nell'aula suprema non come giornalisti, ma come uomini che per mezzo del giornalismo si erano resi esperti, conosciuti e potenti. Solo con voi, e per la prima volta, come già fu ricordato, 11 giornalismo diventa non solo una ragione ma quasi un titolo per poter passare dal quarto al primo potere, E tutu noi <w dedichiamo la nostra attività al giornale tutti ci felicitiamo cordialmente con voi, che la persona vostra sia stata designata a Bagnare questa ascensione del giornalismo nel giudizio del Paese e nel giudizio della vita pubblica. • E siccome, come altri disse, voi entrate in Senato in età giovanile, cioè quando esso non è un luogo d'onorato riposo per le fatiche passate ma è un punto di partenza donde si può muovere ad una vera carriera politica, cosi lo spero che per 11 giornalismo italiano quosta data sia ancor essa un indizio di una nuova èra memorabile, l'èra in cui cresca sempre più in ciascun giornalista il senso della sua responsabilità. Il marchese Crispolti rileva la grande importanza della missione giornalistica, e cosi conchiude: ,. « Quando il giornalismo, con sempre più profonda coscienza, riuscirà sempre giovevole, quel giorno l'ascensione dal quarto potere ai primo sarà una scala naturale per molti e sarà la più degna, ed allora ciascuno di essi potrà servire la Patria anche in quella via, in cui oggi, signor senatore, vi siste incamminato e che è la via suprema, quella di fare le reggi del Paese. Ed io ho creduto che non ci fosse nessun migliore omaggio a voi che interpretare in questo modo il vostro stesso compiacimento che oggi provato: che non ci fosse migliore omaggio che quello di mettere queste mie parole sotto gli auspici della vostra fortuna. Cosi vi saluto, signor senatore ». (Unanimi calorosi applausi). . Una viva ed affettuosa dimostrazione è rivolta al senatore Frassati quando, a sua volta, prende la parola e cosi comincia: nplncvlbammffmmrrrtdsaatc