Il caso Todeschini

Il caso Todeschini Il caso Todeschini a le responsabilità di pur rito / Roma, 7, notte. La « Tribuna « giudica pericoloso l'alto compiuto dalla Direzione del iiartito socialista uftlcialé, manifestando, col noto telegramma laviate all'on. Todeschini, -n propria solidarietà con quest'ultimo, mentre viene colpito dalle note iccuse emanate da Trieste, l.a « Tribuna » osserva: .: Il partito socialista italiano, approvando la condotta generale deli'oii. Todeschini e dichiarandosi solidale a.l'azione da lui spiegata a Trieste, viene semplicemente a sostituire al caso personale To-leschini, il caso generale nel partito sociali sta italiano, viene a porre l'intero partito davanti al tribunale dell'opinione pubblica na,la- causa che dovrà presto èssere discussa a Milano, nel processo contro la « Perseveranza », ciò anche prescindendo dall'episodio particolare, che ha dato ragione a questa a :.'.usa, e che va giudicalo di per se stesso. Quale possa essere risultato, riguardo a cjue sto particolare episodio, il carattere generale dell'azione socialista a Trieste, è orana.i "uori discussione. Esso implica, infatti, l'oblìo lell'idea, del sentimento nazionale, e la sottomissione all'idea e agli interessi particolari di classe. Questo oblìo, questa sottomissione, saranno un carattere universale del .socialismo. Comunque, chi conosce la Francin, l'Inghilterra, la Germania, mi che in quei pae si'tutto ciò è più verbale che sostanziale. Via che 1 socialisti italiani arrivino a mantenere, ufficialmente questi principii, dove gli Italiani lottano in un vero stato di guerra ".onti'o gli attacchi di un nazionalismo sover ihiatore. e che da verbali li rendano sosta it.iali e attivi, sino a combattere contro la pròpria Nazione, a favore delle loro piccole soddisfazioni, delle loro piccole ambizioni, dei loro piccoli interessi, questo.— conclude la <■ Tribuna», — dopo il telegramma della Direzione del partito socialista, è un fatto veramente crrave. superante di Érran lunga il caso personale dell'on. Todeschini, e che l'opinione pubblica è chiamata-a giudicare». Clic la Turchia, specie a' fine mese, abbia costa ìteinon'.e bisogno eli deii'-ro, è una ye-J Intù. clic non si discute più. Che perfino ì nei peggiori frangenti, ne abbia sempre «l'ovulo,, e cosa meno nota, ma non rispon de perciò meno alla venta. Sarebbe esage- raUJ n .pretewlere cnc Jo alvato a tassi onesti. Nell'insigne opera del Du Veluy, Essai sur ihisloiru Unti ne te re de lo. ÌUrquie, noi troviamo la prova che la Turchia, dal 1854 al •1874, ha con tt'atto dei prestiti per 5,29;,<HK),000 di fran- ^ suj ^ ^ k>80o,oorj,000. E, iliutjle Uggiungere ctle, dopo la creazio ne j.e| Debito Pubblico Ottomano, col de creto del l.o Mouharrem 1881, quando la Turchia ha cercato denaro lo ha trovato a condizioni sempre più onerose. L'ultimo prestito tedesco e stato contratto a 7,5 0/0 £he sono lJ& Q ge consiueriamo' „ 2 pei. cento dellimmeinoriale u commissio nen, senza la quale nulla si fa in Oriente; quello recentissimo contratto colla Banca Perrier c C. sale fino al 12,5 0/0. , Poicnè Ie. Banche europee hanno un cerlo senso di pudore, si ricorre, quando si YORliono impporre ^ TurcWa' ^ inte. rcssi cosi inusitati in Europa, ad una Unzione che non manca di sale. 11 denaro che lu Turchia riceve non costituisce un Vestito, ma un anticipo su un venturo maggior prestito. Si può cosi facilmente fingere che detto anticipo » sia elargito - -r0llU) corre„u% ed è co^ che si posano stabilire dei tassi che per un prestito sa rebbero davvero troppo eloquenti, II prestito od «anticipo» Perrier non è slnto contratto senza difficoltà. Il Governo Mancese, pedissequo alla turco-fobia dì cer ti elementi irresponsabili russi, ha creduto „ crede bene dj 'voler „ affamare » la Tur cma, piuchemnigernianofilaetriplicista.il ministro delle finanze francesi ha emanata una circolare, rammentando di bel nuo vo a6li Istituti di credito del suo paese co 1110 lu to.™ totraP««» private potessero nuocere agli interessi generali della nazione, rammentando anche come il Governo non avrebbe permesso che detti prestiti, fatti a terzi, fossero ufficialmente quotati. Malgra- do l'invocazione al patriottismo, ed il tono quasi comminatorio della circolare, la-Ban- * ?%«?J. ìLha, ""^n^^Vi'r? ro e denaro che il comprare Buoni del Te soro ottomnno a 400 franchi, mentre il loro valore è di 500, e rivenderli a *75 può costi tuire un ottimo affare, ed abbiamo avuto U prestito Perrier, che apparve forse po c? patriottico al ministro delle finanze, ino che sarà apparso in compenso per lo ma- no lucroso agli azionisti della Banca. L'nffare 6 di 4,000,000 di L. T., vale a dire, al corso d'oggi, di circa 92 milioni di lire nominali, e non si dichiara che un anticipo sui proventi dell'imposta di guer ™> pagabileita quattro anni. Il Governo turco ha ufficialmente reso noto che ab- biindonercbbe all'Amministrazione (interna rionale) del Debito Pubblico Ottomano, la riscossione di detta imposta; ij che, però, se costituisce una certa garanzia sul modo di riscossione, non garantisce affatto le 8ommo da riscuotersi o uà pagarsi, li uover no otiomano, cne Viene a pugare il 12,5 O/o aU anno pol' aenaro cos; "*prt;S0 a pre. ttiio, può essere accusato di cattiva aiu inni istruzione; ma, neiie condizioni attuali del paese, nuu si veae bene coinè avrenpt Potino agire, altrimenti. Vi sono dei casi in cui si aeve tare di necessità virtù, ed uno dj ti casi È inamente quello della Turchia attualo, alla quale la Francia, bancniere dell europa, nega per ragioni sue dei prestiti umciali. Agli impiegati dei lo Stato sono stati pagati giorni sono, a »ac dicembre, gli stipendi della seconda g* g&lS^^^Z gUBn.0 nci|e quali la Turchia ò stata coin vòlta da. due anni a questa parte hanno reso necessario 1 uso della Cassa Pensioni, c-ne perfino Abdul Humid aveva lasciata intatta. Vada pei giubilati, ai quali l'età impedisce generalmente una manitestazio- ^ vj((leutab di sdcsno; ma è ben cniaro r1dnhdniIffvnnzq„npzm„gsccmttmlptdcrd•lfdigasclche queste continue procrastinazioni nel pagamento degli stipendi • potrebbero produrre nell'esercito, ud esempio, uno stato d'animo tale da risolversi in incidenti gravi. La lotta- tra ufficiali Halaskarian ed ufficiali unionisti, tra Circassi, che prett». dono vendicare l'assassinio di Nazirn pa scja) e turchi ed arubi, che vorrebbero non lasciare invendicato quello di Màhnnid Scefket. pascià, ò sopita, domata, ma non estinta: ed uh mio vecchio amico mi additava tra le cause concorrenti alla nomina del generale Liman von Sùuders al coniando del I Corpo, il bisogno di avere in alto luogo la mano di ferro straniera, che possa immediatamente reprimere quaisins tentativo di riportarci alle lotte politiche nell'esercito, precipua causa delle disfatti di Tracia. Si può dunque accusare la Turchia di debolezza per avere sottostato alle condizioni leonine dell'ultimo prestito; ma, tra i mali .che la minacciavano, esso era ancora il minore che si poteva scegliere. Se si penso al miserando spettacolo di impiegati ai Ministeri, i quali lasciano i loro uffici vuoti, protestando di non avere denari per i pagarsi i più umili mezzi di trasporto or, a l0Carvisi, vedremo che la Turchia non poteva fare altrimenti di quello che fece. Ragioni sentimentali di umanità, ragioni a pratiche <li egoismo che cercassero d evio tare novelli torbidi in Turchia dovrebbero - consigliare le Potenze ad accordare alla l Turchia dei prestiti ufficiali e Ln Tnrqme di alcuni giorni or sono, in e nn lucido esposto sulla situazione finnn a d pornè j capitali it.nlinni possano utilmente \ impiegarsi nuche all'estero. Due miliardi e o mezzo di risparmio italiano dormono ad un- lasso del II P-'O nelle Cosse di Risparmio: - perchè la Turchia non diverrebbe uno e shocco mi una frazione dei nosiri capitali? ziaria dell'I Lilia, concludeva dimostrando come i capitali italiani pc impiegarsi anche all'estero - in fin dei conti, In Turchia ha semnre pa-i gaio i suoi creditori esteri, lauto servizio d'interessi.. facendo V. d'A un l r e dimissioni t'i NarlMi Roma, 7, notte. jera. „ Mi ero impegnato, con dichiarazione già 'nota in ogni sua parte, a dimettermi, pei buona Procedura, ad elezione convalidai ma poiché Iti direzione del mi.rt;to socialisti1 al nuule io ho l'onore di appartenere, giudice, per desiderio mio, del momento meglii opportuno, mi invita, colia sua deliberazio ne di ieri sera, a dimettermi subito, ciò faccio l'olla nreseote lettera oe-p-i stesso. Presrr la Camera di volere accogliere le mie climi? sin'"- 'crchè esse sono irrevocabili. Cestirò Sarfalli ». In seguito' alla deliberazione presa ieri dalla direzione .del partito socialista, l'on. Sarfatti. deputato di Oleggio, ha inviato al |,i Presidenza della Camera la seguente lei-, L'insDgUPnzioie di un Niffìio < per le donne emigranti Milano, 7, notte. L*« Opera di assistenza degli operai emi grati in Europa », fondata dai Vescovo di Cr mona, Monsignor Geremia Bonomelli, h inaugurato nel pomeriggio uh nuovo pad: glione pel ricovero delle donne che emigrano; 11 padiglione sorge in via Ippolito Roseilin ed è unuesso all'Ospizio Maschile deJl'wOp' lit di Assistenza». Alla cerimonia inteiven nero l'Arcivescovo-Cardinale Ferrari, il <"oiui Pongilcone, ih rappresentanza del Governo i; del .Prefetto, il Commissario IHegio. Coni Olglutj. per la città, il genliluomò di Cor;' Oldofredi. per il Re la Itegma e la Righi Madre, l'avv. Squadriti, per il Kegio Ufilc di emigrazione, numerose aure personalit molte signore. Il Conte Jacini prcnune'ó ale . ne parole di tircostanza. e quin*i acco p • gnò gli invitati nel giro dei locali del Padi glione femminile c dell'Ospizio maschile.

Persone citate: Conte Jacini, Francin, Geremia Bonomelli, Sarfatti, Todeschini