"Aspettate e vedrete,,

"Aspettate e vedrete,,"Aspettate e vedrete,, <lo»tr«.oprriKppnde^za particolare) LONDRA, noY«mbre. La titanica energia con cui Northcliffe -rr il padrone del Times, del Daily Mail, eccetera — si assume nella divisione del lavoro di guerra 41 compito d* non lasciarsi governare e di vilipendere il Governo, non significa esattamente che l'impresa' presentasse dello difficoltà supreme e idei pericoli immani. In realtà, era facile e poco rischiosa. IJ Governo ingilese s'era trovato di punto 5n bianco a dover provvedere a una guerra gigantesca, che gli era sembrata quasi assurda. Gli mancavano di pianta le milizie in grande, necessarie per questa grande guerra, e gli mancavano generali sperimentaci al maneggio di milizie in grande. Ci voleva dunque poco a coglierlo in fallo. Non poteva evitare lentezze, perplessità, errorK A miHe cose fomsdamentalì doveva provvedere di colpo sul terreno aspro della pratica. Se provvedeva berne a cento, iera già molto; ed era ineluttabile che provvedesse maluccio alle altre novecento. Bastava perciò preten<1«re con patriottica furia, sul terreno liscio della critica, ohe provvedesse bene a tutte milite, e c'era, niodo di vilipenderlo magnificamente. Di più, si poteva farlo a man salva, perchè il suo liberalismo ammetteva benissimo il vilipendio. Si sapeva infatti che Asquith non avrebbe levato un dito di punizione, di repressione o di vendetta contro chiunque gli avesse detto le più villane in-, fiolenze, purché Ile denigrazioni non si irisolva«sero in dirette accuse di menzogna. Lo accusassero pure d'i asinità, d'ignavia, di decrepitudine. Egli non si sarebbe mosso. ■Di menzogna, no., Ragioni più importanti di lui s'infraimmertevano. Una sola volta, levò il dito: allorché un insignificante organo Vespertino, esaurita la. goiiùria delle insolenze, inauguro la solfa della « falsità ». Questo stato di «ose facilitò oltremodo il compito di Northcliffe. Disponendo di giornalisti eccellenti, di subordinati sceltissimi ai quali egli detta imperióso e infaticabile ogni indirizzo da seguirsi, Northcliffe fu ca pace di scatenare contro il Governo tutte le risorse della oritica senza , varcare il limite estremo imposto da Asquith, e quindi senza rischiare alcunché. Direte che poteva ri sehiure la sua buona fama. La gente, qui, a ragione o a torto, osserva che questo rischio era trascurabille. Fu a maggio che Northcliffe entrò decisamente in funzione. Avendo egli deliberato con lo snebbiarsi della stagione che il Governo pui «va senza scampo, i suoi, violini di spalla iniziarono presto delle cavate regolarmente spasmodiche contro 51 Gabinetto. En irò breve il compito era in piena attuazione. Doveva prolungarsi per dei mesi, e dura •incora. fsftcsmQnCcsladaustttflcspcvitmlfmsttzsvvgsvbvstmdLbgtsLa guerra, ahimè, non era tutta una vittoria. Per colpa di ohi? Ma diamine, per eo'pa del Governo! Era semplicemente « un mostruoso regime di avvocati ». Ohe cosa si poteva sperare da uh Gabinetto di legulei? Trattavano la guerra come una causa. Ah, no, « siamo in guerra, non siamo in Tribunato! ». Quel che occorreva era «un Governo eli guerra. ». Il gruppo di uomini potere mancava « di chiaroveggenza, di coraggio, di i isoluzione »., Ci volevano dei mi-, ni stri buoni a far la guarirà, non a discutere, a pesane, a ponzare. — « I nostri d'adesso nou sono adatti a reggere un paese in .^enipo di guerra. Abbiamo dei tempor giatòri trasognati, senza le quali.tàj.necessa rie per guidare una nazione in armi ». Perchè, poveretti, èrano dei puri, e semplici «politicians», degli ingombranti cascami parlamentari; uomini da campagne elettorali, non da campagne sul serio! Dopo di che. seguirono le debite specificazioni. «Pi scis a cni,.ie putet », e naturalmente Northcliffe se la pigliò sopratutto con il Primo Ministro. La così detta mentalità avvocatesca di Asquith fu sezionata per ogni verso sullo varie tavole anatomiche northclifna ne, alcune altamente scientifiche, altre notoriamente macellale. I cerusici ne sfettarono via qualche lembo di tessuti, e, sciorinandoM- al popolo, dissero: «Questo è il tumore deirinfingardaggine, quest'altro è il pus de'!il'iindecisione, quest'altro è l'emorroide della noncuranza. Poveri diavoli, co me siele governati! ». Poi venne la volta di Churchill, dl Lloyd George, di Mac Renna, senza contare il resto. Churchill era un vasello di catastrofiche incontinenze strategiche; Lloyd George insultava le classi operaie, descrivendole come masse di ubrinenni per puro odio inveterato dei produttori di birra; Mac Henna lasciava al largo, per timidità, una miriade di insolenti spie tedesche. Due soli uomini Northcliffe esitò da prima a mettere alla gogna: Grey e Ki'tchéner. Pel secondo, specialmente, egli si sentiva un'po' legato. Lo aveva estolto ai sette ciei'ii nei primi giorni di gperra, vantandosi che unicamente per opera sua Kirohenor era stato assunto al «W'ar Office». Inoltre, mon era agevole dimostrare che anche Kitchener fosse un pigro leguleio o un opaco « politician ». Senoncliè, riisparmiamdo il ministro della guerra, Northcliffe sarebbe venuto meno all'adempimento integralo del compito suo. Cosi, vinte le esitazioni, fu addosso anche a Kit cliener. L'n sacco e una sporta di motivi, tra i quali degli irreducibili motivi di tempo, serbavano vacillanti ì progressi del inuni • zionamento; ma intanto avvenivano in Fiandra deMe battaglie, e anche gl'inglesi avevano del morti. L'occasione era incompara bile per rovesciare il sangue di questi sulla testa di Kitchener, addebitandogli la mancata fulmineità del munizionamento e tutta una trageia di errori. Northcliffe non se la lasciò scappare. Con ragionamenti di o bici e di cadaveri egli proclamò ad alta voce a l'inefficienza e l'incompetenza » del più seno, eolido ed. esperio soldato che sia dispo nibile in Inghilterra. E gli disse altre scorte «e, di cui non voglio decorare delle colonne pulite. Se la tempra dl Northcliffe non fosse d'ac eiaio, e se non fosse sinceramente indubitabile" il suo patriottismo, la caduta.del Ga t>mettc radicale e l'avvento dal Gabinetto di coalizione avrebbero compromesso il pro—gutoanio dei suo compito; ed egM sarebbe pnapmo to «Mosto al pad» dei vitt In- EfNdtìmLfLopcusge fatti, mentre il nuovo Gabinetto era In ge- cstazione, egK .uscì-con un consiglio stupe- dfacente, che fu seguito a puntino jiella scel- nta dei nuovi ministri. — « 'Gli uomini che hanno meglio servito l'Impero nel passato son quelli che Idevono oggi richiamare su di se la fiducia maggiore ». — Questo intimò Northcliffe ai costitutori del nuovo Gabinetto ; e Balfour, Bonar Law, Curzan, Lansdowne, Chamberlain furono chiamati a farne parte- Oro, siccome questi uomini hanno servito indubbiamente l'Impero in modo tale che Northcliffe da anni si sbracciava ad additarli ai suffragi dei concittadini, c'era il pericolo che la loro ascesa ni potere e la loro corresponsabilità ufficiale nella condotta della guerra allettassero il padrone del « Times » a un prematuro abbandono della sua missione denigratnice. Neanche per sogno! Entro qualche settimana, Northcliffe la riprendeva più indefesso che mai. Anche il nuovo Governo, per lui, fortunatamente non andava. Avvocati come prima: «politicians» come prima; le stesse indecisioni, gli stessi ritardi, le stesse perplessità! Quindi, dal più .al meno, attoc- chi a tutti, ai vecchi e ai nuovi, incluso .sta- volta anche Grey. Occorrevano ministri pei- ia guerra, e costoro erano ministri adatti tutt'al più per la pace. Perdurava insomma 1 mostruoso regime degui avvocati e dei politicians». Il paese, — cominciò a proclamare Northcliffe, — n'era ormai stufo; bolliva di rivolta repressa; si accingeva a far tabula rasa ». Il paese, signori, domandava finalmente d'essere governato da « businessman», da'uomini d'affari! **• Un '.ministro, però, a un tratto, iniziò una serqua di discorsi in fórma brillantemente ndgiornalistica, e poi li pubblicò sotto un bel titolo alla (( Daily Mail ». « Dal Terrore Trionfo», corredandoli d'una dramma- tica prefazione. Nei discorsi e nella prefa- zione, martellati tra il luglio e il settembre scorsi, il ministro parafrasò -senza remore le vedute ohe la sdegnosa «Mm-ning Post» ave- va espresse su questa^guerra fin dal primo giorno e che Northcliffe aveva adottate vane settimane di poi, reiterandole con pacata virilità pei- tutto l'inverno, ,prtma di sob- barcarsi alla missione che ló attendeva. Tali vedute si riassumono in una frane: cheque- sta guerra è una faccenda .seria, e non va trattata come una faccenda da ridere. Il ministro che pensò bene, nell'estate scorsa, di parafrasarle, in ardente stile popolare, fu Lloyd George. Immediatamente, Northcliffe butto a mare le sue predilette nenie contro gli-avvocati, contro i <> politicians »' contro tutti 1 miserabili morteti Che non siano « bu- sineas-men », e levò sugli scudi Lloyd George, Aveva nnahnente scoperto il suo uomo. Era un avvocato, .un « politician » di prò- fesslone, un'antitesi dell'uomo d'affari. Ma I NortfacHffe non va pei sottile, e nessuno se 10 aspetta, di lui. Egli,; da buon giornalista, doveva essere stufo di tenersi sulle generali, tìd esaltare del fumo chiamandolo « business- men». Il ,suo compito ne soffriva. Gli era indispensabile deM'arro*bo. Lo travide in Lloyd George, lo afferrò a. due mani, lo fece suo. Estremamente arduo ò indagare se Lloyd George, dal canto proprio, fu contento ovvero .seccato* di servire da arrosto pel com- pito di Northcliffe, essendo una funzione che potrà costargK cairuccia. Ma questa è un'altra stona. Il fatto e «he Northcliffe, scoperto il suo uomo, potè condurre innanzi 11 suo compito non più con del fumo, ma con dell'arrosto. Quando la bacchetta di Northcliffe segna alla isua orchestra tempo di tempesta, la tre- genda dei violini, di spalla è davvero una meraviglia d'i tregenda. Ha gli accenti di Geremia, la terribilità di Cassandra, il ,piè veloce di Achille: e bazza a ohi tocca, che se non ha nervi è spacciato. Ma quando la bacchetta segna tempo di ditirambo, nessun eroe ha mai sognato una ghirlanda di quer- eia cosi classicamente perfetta come quella che i violini di Northoliffo sanno tessere per l'ultimo favorito del Maestro. E' grande or te, la più forte e fine arte giornalistica che esista. Per la qua! cosa, vedemmo un bel giorno Llòyd George, forse senz'averne la menoma colpa, redimito ,« corani populo » di quercia. E, dopo quel giorno, i portavoci di Northcliffe non accennarono più alla fiducia che isi deve, in genere, « agli uomini che hanno servito meglio l'Impero in passato». Si concentrarono sulla fiducia che si deve piuttosto a Lloyd George. Del quale, <in tre o quattro mesi, non ripetono più il nome se non esaltando «il suo coraggio, la sua energia, la sua abilità»; ,se non aggiungendo ch'è «l'uomo sanguigno pronto ad assumersi le grandi responsabilità e a con- centrarsi nel «business» di battere i tede- schi »; se non magnificando la sua antiveg- genza e il suo vigore, «la visione che sa guaTdare lontano, .la forza d'agire ». Il tempo dl tempesta è invece riserbato in permanenza, benché in chiavi diverse, agli altri, a quelli che si son limimi a meglio servire l'Impero in passato: -*o Kitchener, per esempio, che di questa guerra ha sapu- Io diro soltanto, fin dal pruno giorno, che sarebbe forse durata tre anni e che l'In- ghilterra avrebbe dovuto rovesciarvi dei milioni di uomini; a Balfour, che si conten- ta di possedere un intelletto di'cui si fidu il novantanove per cento della comunità britannica; a Bonar Law, il leader unioni- sta di ieri, « un'opaca creatura clic dentro di sè ha il vuoto». E via dicendo: perchè la lista sarebbe lunga, e di gusto assai dubbio IIl tempo ditirambico non è interamente accaparrato da Lloyd George. Non di rado intona le lodi di qualche membro dell'orchestra; e c'è un portavoce di Northcliffe che in testa alla sua. rubrica phrresponsabilo fa ogni mattina, in brevi frasi lapidarie, gli elogi di sè stesso, dèlja propria chiaroveggenza, della propria energia, dei propri successi. Anche più spesso, il tempo ditirambico foggia mirabili aureole al popolo e alla democrazia. Perchè Northcliffe non è la Morning Pott. Siccome non c'è che un Governo da combattere e i vizi utilmente imputabili * un Governo non ■> no «limitati, l'aUttudm* di tfortboUtta coi» j clde inevitabilmente, qua e là, con jroella, della Mnrnìng Post. Ma la Morninq post non tende alla popolarità, e tratta -lajlarno crazia come un ciarpame, 1 giudici istruì- cioè, no. Qualche volta, ai Comuni, qualche infelice fa le bizze, e pare che sia una-cosa grande. Allora i Comuni rappresentano il paese anche per Northcliffe, e il Times an nunzia: «La Camera in rivolta!». Il glor dopo, peraltro, non lo rappresentano pHl. CPa Ulla rosa p1ccòìa... Quindi il "paese tori del « militarismo!» come degli Idioti Northcliffe, Jil contrario, ammette la divinità della massa, la piega dei tempi, la forza dei più; e ha la passione di cattivarsi le folle. Egli si dichiara quindi più rovente contro il cosidetto militarismo tedesco che contro la Germania; ed è un ardente panegirista della democrazia. Ciò non toglie che il suo ideale sia di germanizzare, e quindi di militarizzare, anche l'Inghilterra: e non toglie neppure ch'egli copra di spregio la Camera dei Comuni perchè è la roccaforte del Govèrno. Ma Northcliffe ha sempre il popolo sulle labbra; al popolo egli ha dato il Times a due soldi anziché a sei, come prima; il popolo egli giura di rappresentare in linea retta coi suoi giornali, giacché, proclama egli, riè il Governo uè la Camera dei Comuni, ahimè, rappresentano il paese torna ad essere rappresentato da, Northcliffe: contro il Parlamento e contro il Governo, per il trionfo della democrazia! Ma se non facesse cosi, cóme mai potrebbe1, Northcliffe, esaudire il suo compito di guerra? Scoperto Lloyd George, egli fu pervaso dalla, democratica idea di sostituire, al Governo di Gabinetto, una piccola, palpitante oligarchia pancia u terra, con,.Lloyd Geor ge aJia tesfca| Churchill e farson alle ali dittatura scritto in fronte, e la bacchetta northcliffiana al posto del midollo spinale A controllarla sarebbe stato il paese, cioè Northcliffe; la Camera si sarebbe chiusa peV fallimento; e in quattro e quattr'otto si vinceva la guerra. Non c'era che un osta colo da rimU0vere, in nome del paese- l'o stacolo Asquith-Gabinetto-Parlamento II re , „_.,„ „ .. „ ^."^1 w w^r'J61" rmluovere ©ffi&Wr^^ rimuf"0 a"™° dl macchinare '"Qualche ™* elf,on' generato; ma l'atomo ap Prefso 0,0 f atteneva dal su.c.dio. Allora mu{° P™f etto, e Pe"60 di «lar leva diretta mente' ad °*ni costo> all'ostacolo Asquith, cne 81 sarebbe tirato dietro tutto il rima "ente. Assistemmo perciò, tra l'agosto e l'ot toDre> a una recrudescenza di serenate al Primo Ministro. Lo scopo era di vilificarlo portentosamente all'interno e all'estero (Northcliffe cui Times e il Daily Mail botte anche l'estero) e di costringerlo ad andor- I ?ene, Alquanti veleni finissimi furono sperimen tati, e anche un bel trappolone. Fu il trap polone wait and see. Questa frase famosa di Asquith — «aspettate e vedrete» — co statuiva per Northcliffe un bruciore antico, Bisogna risalirò a qualche anno addietro, quando imperversava quassù la battaglia ra dicale contro la Clamerà dei Loidi. Asquith aveva deciso di ridurla all'impotenza. Con tutto il partito unionista, Northcliffe ur lnva. „Ah no! „ Asquith rimaneva imper turbabile. Aveva da risolvere un groviglio COstituzionale intricatissimo, un problema cne aveva travolto perfino Gladstone. Si era fatto un pian0) e ]o teneva nella sua testa; arbitro del Parlamento, sicuro del paese. Come marosi equinoziali, si avven tavano su quel placido scoglio di volontà chiusa dello ondate d'insidie parlamentari, di manovre volpine. A momenti, i suoi stessi ami(.i S1- eccitavano, e si univano al coro ingenuo c petulante degli avversari che> perdendo i nervi, assillavano il Primo MiniStro da ogni parte, perchè mettesse le carie in tavola. — « Dite su, che intendete r e l a d all'impotenza, la loro opposizione schiac - '-'tela come una nocciuola. Fu politica hwt - na> fu cattiva? Questo è un altro conto, - Certo energica fu, e. il watt and see di Aa squittì'lasciò eloquenti strascichi di brucio ra. Orbene, che fecero nell'estate scorsa i n ™u«l di Northcliffe? Riesiimaiono la vec i fh> f'ase' e ne »* f.rte Io SP'1-140' o traendone, come direbbe Kipling, una trap^ , Pola Per glimbecUli. - « Che guerra può - ™» condurre unyomo la cui formula pohe tl™ e <luesta: waU and sce ? Lasc,tt1' che - tutto vada alla deriva, che le cose si agi ghistino da sè ; e aspettare per vedere quel - che succederà. Ecco il suo credo. Ma quou stala la negazione dell'iniziativa, della voà teutà, dell'energia. E' la negazione della - guerra, è la sconfitta!». — E questa buffa o interpretazione fu liberata per l'Inghilterra è 6 Pel' 11 mondo. Poi, a ferro caldo, sulla fii di settembre, da uno dei portavoci north clifflanf si intimava: «In questa guerra, il paese è avanti al Parlamento, e più avan ti ancora all'orinai screditato Ministero. Il paese sta per spazzar via, nell'oblio che si meritano, questi temporeggiatori trasogna, ti. Ci sarà una grande insurrezione, e verrà prima che il Gabinetto se l'aspetti ». — E poi, al principio d'ottobre, un altro dei portavoci precisava : « Entro quindici giorni, questo Governo non sarà più ! ». Dalle chiacchiere in fuori, che è invece successo, finora? Niente. In questo niente c'è tutta l'Inghilterra così com'è, quella che sta vincendo ancora una volta. Aspettate vedrete. «TI. Idi fare?». — Dopo a menato ben bone il can per l'aia, Asquith diede in un disc-or so la sua grande risposta: a Wait and see!». La diede con un sorriso affettuoso. Gli avversari scoppiarono d'esasperazione, Era la, tirannide confessa, gridarono, la prepotenza brutale ! Nessuno si sognò allora che la frase denotasse, debilità, infingardaggine, procrastinazione titubante. Era la formula più energica e autoritaria che fosse mai uscita dalle labbra d'uno statista inglese. Gli unionisti, e Io sbuffante Northcliffe con loro, dovettero aspettare: e videro ! Videro la Camera dei Lordi ridotta te o e a i l n i > » Ili 5

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